Al momento della lettura di questo articolo lo showcase di Square ha sicuramente già calato il sipario, e voi dovreste esser ormai consapevoli della natura del nuovo Life is Strange: un capitolo non numerato di nome True Colors, e affidato ai Deck Nine di Before the Storm, che sembra corrispondere ai leak spuntati qualche giorno fa.
Ciò che non sapete è che noi di Multiplayer abbiamo avuto l'occasione di vedere quella presentazione di Life is Strange: True Colors in anteprima, e di raccogliere alcune preziose informazioni extra dal team di sviluppo. Informazioni, ovviamente, che abbiamo intenzione di condividere con voi il prima possibile, dato che questa curiosa continuazione della serie dà l'impressione di voler rappresentare una piccola rivoluzione, pur tenendosi strette buona parte delle caratteristiche che hanno garantito il successo dei predecessori (o almeno di alcuni di essi).
Molte strade da percorrere
Come già scritto sopra, alle redini del progetto True Colors non ci sono i Dontnod, bensì i Deck Nine del prequel. Una scelta sensata se si considera che il secondo Life is Strange non è riuscito ad accontentare una sostanziosa parte della fanbase originale, per via di una narrativa troppo guidata, e di scelte di gameplay da molti ritenute insoddisfacenti. Non sorprende dunque che il nuovo capitolo sia congegnato per essere un'esperienza ludicamente più completa e "libera" rispetto al predecessore: da quanto abbiamo capito, le mappe saranno più estese, con molte più possibilità legate all'esplorazione, e un gran numero di scelte capaci di influenzare sensibilmente la storia. Evidente, insomma, che i Deck Nine abbiano preso a cuore il feedback dei fan, e si siano adoperati per creare un titolo capace di eliminare le critiche più recenti.
La protagonista si chiama Alex, e corrisponde esattamente ai rumor: si tratta di una ragazza asiatica, che sceglie di andare ad abitare con suo fratello Gabe dopo anni di lontananza. E l'idilliaco paesello di Haven Springs, circondato dalla natura e abitato all'apparenza da una piccola comunità di persone molto calorose, sembra il luogo perfetto per un nuovo inizio... almeno finché Gabe non muore in circostanze misteriose, e Alex inizia a indagare sulla sua dipartita.
Tutto comincia qui, in pratica; la morte di Gabe non è un vero spoiler, poiché rappresenta da subito il fulcro delle vicende in cui la protagonista viene coinvolta. In parole povere, Life is Strange: True Colors è un giallo, in cui al giocatore spetta il compito di svelare il mistero di una morte che non pare essere legata semplicemente al caso. Non si tratterebbe di un capitolo della serie, tuttavia, se il nostro alter ego non disponesse di qualche potere speciale, e nel caso di Alex si tratta della non sottovalutabile capacità di percepire le emozioni altrui.
Qual è il tuo colore?
Che sia cristallino, ovviamente Alex non è semplicemente una brava psicologa, è letteralmente in grado di vedere cosa provano le persone sotto forma di aura colorata (da qui il titolo del gioco), e l'influenza di queste emozioni su di lei è tale da permetterle di provare ciò che prova la persona osservata, o addirittura di dare apparentemente il via ad episodi "esplosivi" legati all'accumulo di energia psichica. Un'abilità simile risulta naturalmente quantomai utile durante un'indagine, e non dubitiamo che sarà fondamentale in molteplici situazioni, dalle scelte fatte durante i dialoghi alla risoluzione di eventuali puzzle. Difficile però purtroppo al momento avere un'idea precisa sul suo uso avanzato, dato che non abbiamo potuto osservare molto giocato e la presentazione si è concentrata sull'elemento narrativo. Restando in tema però, possiamo già dirvi che Alex avrà a disposizione due scelte per le romance, una maschile e una femminile (la ragazza è infatti bisessuale), e che quella femminile non è altri che Steph, già comparsa in Before the Storm.
Al di fuori di una scala più ampia e di una complessità generale maggiore, però, le innovazioni primarie sembrano essere correlate al comparto tecnico: True Colors fa uso del performance capture per animazioni facciali più realistiche, e seppur il titolo sia tutt'altro che impressionante graficamente (lo stile semplicistico resta molto vicino alle radici della serie), l'aumento di dettaglio generale risulta evidente. Non solo, in una mossa piuttosto curiosa, Square ha deciso di pubblicare il gioco nella sua interezza al lancio, pur mantenendone la struttura in capitoli. In pratica potrete decidere se giocare immediatamente tutte e cinque le parti da cui l'opera è composta, forse nel tentativo di imitare il "binge watching" di certe serie visto con Netflix, ma offrendo comunque all'utenza la possibilità di godersi il tutto con più calma. Poco altro da dire al momento, se non che pare tutto molto curato, con un occhio di riguardo al sonoro e alla qualità della narrativa, come giusto che sia.
La presentazione di Life is Strange: True Colors ha destato in noi parecchio interesse. Dopo alcuni dei passi falsi fatti con il secondo capitolo, è bello vedere i Deck Nine alle prese con un titolo più ambizioso, complesso e curato, che potrebbe rappresentare una piccola svolta per la serie e magari allungarne il ciclo vitale. Interessante anche la disponibilità completa dal day one, che permetterà di valutare la qualità del tutto senza lunghe attese tra un episodio e l'altro. Resta ad ogni modo da vedere se i Deck Nine siano riusciti a maturare l'esperienza necessaria per superare i Dontnod, e se le avventure di Alex risulteranno effettivamente abbastanza valide da catturare sia gli appassionati che i neofiti della serie.
CERTEZZE
- Premessa interessante, e poteri di Alex ricchi di possibilità
- Apparentemente più esteso e ricco di scelte rispetto ai predecessori
- Buoni passi avanti dal punto di vista tecnico, anche grazie al performance capture
DUBBI
- Qualità finale della narrativa e del giocato ancora tutta da definire