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Little Nightmares 2, il provato della demo

Siamo tornati nelle cupe e inquietanti atmosfere di Little Nightmares 2, in una fase avanzata del gioco per scoprire quali orrori attendono Mono e Six

PROVATO di Alessandra Borgonovo   —   23/10/2020
Little Nightmares II
Little Nightmares II
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Di Little Nightmares 2 abbiamo parlato un paio di mesi fa, dopo aver provato le fasi iniziali della nuova avventura del platform a tinte horror firmato Tarsier Studios. Ne siamo usciti soddisfatti, con gli unici dubbi relativi alla storia e alla longevità dell'esperienza rispetto al primo capitolo, che su questi due aspetti mostrava un po' il fianco. Torniamo questa volta dopo un'altra prova su strada, in una fase avanzata del gioco strutturata all'interno di un ospedale - l'ambientazione immancabile in ogni horror che si rispetti. Arrivati a questo punto della storia, il protagonista Mono (accompagnato da Six, eroina dell'originale Little Nightmares) ha già imparato tutto quello che c'è da sapere per affrontare le creature d'incubo che vorrebbero trascinarlo con sé, perciò l'esperienza si è presentata "pulita" da qualsiasi tutorial per affidarsi al nostro istinto di sopravvivenza. Se l'introduzione di Little Nightmares II ci ha positivamente colpito per via di un'atmosfera ancora più cupa e inquietante, favorita dalla presenza di spazi aperti per un potenziale level design più articolato, questo secondo giro di giostra ci ha riportato all'interno di sezioni claustrofobiche e votate all'oscurità, convincendoci addirittura di più.

Tra Doctor Who e Alan Wake

Si respira una tensione incredibile nei corridoi di un ospedale che dà molto più l'idea di un mattatoio dove sono state messe in atto sperimentazioni terribili. Figure che è difficile capire se siano umane, o lo siano state, popolano la struttura abbandonate su sedie a rotelle, sul pavimento, persino in piedi come i tanti manichini che a una prima occhiata sembrano essere: se gli arti sono di fatto finti, altri elementi come il torso o le mani sembrano spaventosamente veri e, nella semioscurità che permea l'ambiente, è facile prenderli per minacce concrete o trasalire di fronte a un'ombra pronta ad aggredirci da un momento all'altro. Cosa che di fatto succede. Sarebbe stato troppo bello pensare di scamparla in una zona simile, che tantissimi altri videogiochi in passato hanno sfruttato al loro meglio (si pensi solo a Silent Hill 2 o Dead Space, per citarne un paio al volo), e gli sviluppatori non si sono risparmiati grazie a un sound design ottimo e un pizzico di ispirazione tratta sia da Doctor Who sia da Alan Wake.

Avete presente i Weeping Angel? Non tanto il loro aspetto, quanto le dinamiche che letteralmente li muovono? Bene, prendete il concetto, sostituite la necessità di non battere mai le palpebre (o comunque di non distogliere lo sguardo) con la luce ed ecco che gli sconosciuti ma inquietanti nemici di Little Nightmares II prendono vita - e non certo in senso figurato. Armati della nostra fida torcia elettrica, dovremo fendere tenebre dalle quali qualunque figura potrebbe rivelarsi potenzialmente letale ma non possiamo saperlo finché il raggelante scricchiolio delle loro giunture (e non pensate siano lenti!) ci provoca un brivido gelido lungo la schiena e la ricerca del punto da cui potrebbero aggredirci uno, due, tre, dieci di queste creature assieme.

Little Nightmares Ii 02

Non nascondiamo quanto ci abbia catturato questa parte, forte di un'atmosfera molto più coinvolgente rispetto al primo capitolo, che già se la cavava molto bene, e di inquadrature perfette per un horror. Riprenderci mentre percorriamo un corridoio al buio, con la torcia puntata direttamente in camera mentre questa scorre lenta all'indietro mostrandoci cosa ci aspetta ma confondendo le nostre idee con un perfetto gioco di ombre, è proprio quello che vogliamo da un'esperienza priva di spargimenti di sangue, come molti horror ci hanno abituati, e non per questo meno d'impatto. Little Nightmares II è un'esperienza più psicologica che fisica, sulla falsa riga del recente Amnesia: Rebirth pur differendo in parte nel genere: gioca tantissimo con l'ambientazione, lo "show don't tell", lasciando a noi l'arduo compito di anticipare cosa succederà di lì a poco e difenderci al meglio delle nostre possibilità, mentre risolviamo i suoi tanti puzzle.

Quando parliamo di difenderci, poi, lo intendiamo davvero. Questo secondo capitolo ci permette infatti, nei limiti della nostra ridotta statura, di ingaggiare combattimenti contro nemici alla nostra portata, ad esempio mani che dal buio, come piccoli Alien, cercheranno di avvinghiarsi a noi per farci fare una brutta fine. Quando è da solo, Mono può impugnare tubi di metallo, martelli o altri eventuali oggetti contundenti che lo aiutino a rispondere colpo su colpo alle minacce, mentre in compagnia di Six è probabile si possa passare all'armamentario pesante in casi davvero estremi - come ci è capitato nel primo provato, contro il cacciatore. Alcune volte dovremo proteggere noi stessi e la nostra compagna di disavventure mentre cerca di liberare la strada, tenendo lontani anche più nemici assieme cercando nel contempo di sbarazzarcene in modo definitivo.

Little Nightmares Ii 01

Questo aspetto in particolare, e la cooperazione, mettono in luce i passi avanti di Little Nightmares II rispetto al precedente. Six in particolare ci ha convinto perché agisce di volontà propria andando ad alleggerire diverse lungaggini che potrebbero occorrere nel corso di un particolare enigma: ad esempio, per attivare l'ascensore era necessario inserire due "fusibili" negli appositi spazi, un compito che avremmo potuto gestire anche da soli raddoppiando però il tempo utile a completarlo. L'intelligenza artificiale che gestisce Six ha invece fatto sì che, mentre noi gestivamo il primo fusibile, lei sganciasse il secondo dalla porta che avevamo tenuto aperta fino a quel momento e lo portasse con sé per aiutarci ad attivare l'ascensore. Un gesto all'apparenza banale che tuttavia ci ha molto sorpreso, avendo dato per scontato che dovessimo fare davvero da soli. Sembra invece che l'IA sia portata ad agire in autonomia a seconda del contesto per supportarci, dando l'idea di una cooperazione volta a sopravvivere.

Ancora una volta, Little Nightmares 2 ci sorprende in positivo presentandosi come un'esperienza migliorata, almeno per quanto questa seconda demo ci ha concesso di vedere, sotto la maggior parte degli aspetti rispetto al capitolo originale. La nostra gita nell'0spedale è stata breve ma sentita, ricca di ansia e tensione grazie alla scelta di introdurre nemici particolari, di poterci difendere in alcune occasioni ma soprattutto di cooperare per raggiungere un obiettivo comune. Six è una compagna di cui non possiamo lamentarci, gestita da un'intelligenza artificiale volta ad alleggerirci quanto più possibile l'arduo compito di sopravvivere, rendendo al contempo questa collaborazione più concreta e sentita. Il sound design è ancora una volta uno dei maggior pregi del gioco, che combinato alle inquadrature rende perfettamente l'idea di un'esperienza horror psicologica: certo, le creature d'incubo ci sono ma a farla da padrone è il contesto che le circonda, o una particolare caratteristica che va a pizzicare i nostri nervi come poche cose riuscirebbero a fare. Rimangono i legittimi dubbi sulla longevità del gioco e sulla chiarezza della storia, che potranno essere dissipati soltanto in fase di recensione. Le premesse per un ottimo gioco, comunque, ci sono.

CERTEZZE

  • Nuovi, inquietanti nemici
  • Atmosfera perfettamente gestita
  • La cooperazione con Six è molto curata
  • Gli spazi chiusi lavorano benissimo sulla tensione

DUBBI

  • Restano i soliti dubbi su chiarezza della storia e longevità