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Live A Live, il provato di questo gioiellino dell'era SNES prima della recensione

Stiamo giocando il remake di un gioiellino dell'era SNES che pochissimi conoscono: ecco le nostre prime impressioni di Live A Live.

PROVATO di Christian Colli   —   06/07/2022
Live A Live
Live A Live
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Inutile girarci intorno: Live A Live sarà fagocitato dall'uscita di Xenoblade Chronicles 3, che arriverà sui nostri scaffali veri o virtuali solo pochi giorni dopo. In realtà, però, gli amanti dei JRPG potrebbero tranquillamente giocare entrambi, perché Live A Live non è un'esperienza lunghissima, pur essendo molto rigiocabile, e questo lo sappiamo perché è già uscito nel 1994 per SNES, e quello che arriverà tra qualche settimane su Switch è un remake in HD-2D, uno stile grafico che ha preso piede dopo essere stato sdoganato da Octopath Traveler. Con quest'ultimo Live A Live ha più in comune di quanto non crediate, a cominciare dal fatto che a Octopath Traveler aveva lavorato anche Takashi Tokita e cioè il director originale di Live A Live, ma anche di Chrono Trigger, Parasite Eve e il remake in 3D per Nintendo DS di Final Fantasy IV. Questo curriculum basta a solleticarvi il palato?

In caso contrario, vi consigliamo di leggere questo provato di Live A Live, perché il nuovo GDR targato Square è un vero gioiellino che potrebbe meritare la vostra attenzione. Oppure no. In effetti, è complicato.

Sette storie

Live A Live, la schermata di selezione delle storie
Live A Live, la schermata di selezione delle storie

Partiamo dal presupposto che Live A Live non è un GDR, ma una raccolta di "micro" GDR, selezionabili da una schermata iniziale e suddivisi per epoche: Oggi, il Futuro Prossimo, il Selvaggio West, e così via. Ognuna di queste storie ha un suo protagonista, una sua narrativa e apparentemente sono tutte scollegate. Non solo. Ciascuna è caratterizzata da particolari elementi di gameplay o strutturazioni specifiche che garantiscono una buona varietà a tutta l'esperienza. In questo provato ci concentreremo su quattro storie che abbiamo già completato, rimandando la nostra valutazione d'insieme alla recensione futura: il nostro obiettivo, in questo momento, è farvi capire se la particolarissima struttura di Live A Live faccia o meno al caso vostro.

E no, l'abbiamo menzionato prima, ma Octopath Traveler è molto diverso, nel bene e nel male. In quel GDR, gli otto protagonisti condividevano il mondo e l'epoca, e infatti il giocatore poteva reclutare gli altri personaggi durante la campagna di ogni singolo eroe.

Live A Live non va incontro alla stessa dissonanza narrativa - vale a dire, personaggi che vivono le loro storie come fossero soli, sebbene siano seguiti dagli altri sette protagonisti che diventano solo strumenti di gameplay - perché i personaggi del nuovo GDR, esistendo in epoche diverse, non hanno modo d'incontrarsi. O quasi. Chi conosce il titolo del '94 - che qualche tempo dopo fu tradotto in via amatoriale - sa di cosa stiamo parlando. Ecco, questo aspetto del gioco funziona un po' come l'endgame di Octopath Traveler, ma ci torneremo in fase di recensione.

Per adesso, insomma, sappiate che i protagonisti di queste sette storie iniziali non si incontrano e vivono avventure perfettamente autonome che potete sbocconcellare perché durano poche ore ciascuna.

Le nostre prime quattro avventure

Live A Live, il capitolo Oggi è un picchiaduro a turni
Live A Live, il capitolo Oggi è un picchiaduro a turni

Live A Live è un vero e proprio remake: Tokita ha fatto ridisegnare il gioco, che nel '94 non era certo tra i migliori esponenti per SNES, con un HD-2D tra i più belli, definiti e colorati che abbiamo avuto il piacere di vedere sullo schermo della nostra Switch OLED. Più curato nelle animazioni e nel dettaglio degli sprite rispetto a Octopath Traveler, e scevro di quella foschia che scuriva le immagini di Triangle Strategy, Live A Live restituisce una perfetta esperienza da... vintage moderno, per così dire.

Abbiamo cominciato il nostro test scegliendo il capitolo Oggi, perché ricordavamo la sua peculiare caratteristica in termini di gameplay: ruota tutto intorno a un lottatore solitario che vuole diventare il migliore del mondo, sconfiggendo tutti i partecipanti a un torneo di arti marziali.

Live A Live, il capitolo Il Lontano Futuro è di stampo fantascientifico
Live A Live, il capitolo Il Lontano Futuro è di stampo fantascientifico

Se vi ricorda Street Fighter, bravi, avete fatto centro: Oggi fa il verso ai picchiaduro a incontri dell'epoca, ma offre una schermata di selezione degli avversari che per certi versi ricorda invece Mega Man. Scelto lo sfidante, si finisce dritti nell'arena a combatterlo in una dinamica a turni. Il protagonista - che potete rinominare - dispone di un paio di abilità iniziali, ma può imparare quelle con cui lo colpirà il nemico, neanche fosse un Mago Blu di Final Fantasy. I turni sono scanditi da un tempo di ricarica in stile Active Time Battle, e ogni abilità ha una portata, un'area d'effetto e, in qualche caso, è associata a un elemento naturale come fuoco, acqua o vento.

Scegliendo gli avversari nell'ordine giusto, si sbloccano abilità che ci garantiscono un vantaggio nelle boss fight successive, fino allo scontro finale col campione del torneo. Oggi dà un'infarinatura generale sul sistema di combattimento, ma non vi neghiamo che dal punto di vista narrativo è davvero inconcludente, e dura pochissimo: l'abbiamo completato in meno di un'oretta.

Live A Live, nella Cina Imperiale dovrete addestrare un discepolo
Live A Live, nella Cina Imperiale dovrete addestrare un discepolo

Invece gli altri capitoli che abbiamo giocato ci hanno sorpreso per la maturità e l'originalità della narrativa. Nel Selvaggio West, ci siamo calati nei panni di un ricercato che finisce in una cittadina su cui ha messo gli occhi una banda di briganti. Supplicati dagli abitanti, tra cui una sboccata locandiera, faremo squadra col cacciatore di taglie che ci dà la caccia per salvare la città. In termini di gameplay, il Selvaggio West si divide in una fase di esplorazione a tempo, in cui dovremo setacciare la città in cerca di risorse e scegliere a quali abitanti fare piazzare le trappole in base alle loro attitudini. La seconda fase, come potete immaginare, è lo scontro coi banditi.

Grazie alle musiche di Yoko Shimomura, al ritmo compassato della narrativa che genera una vera e propria tensione, il Selvaggio West è un capitolo lineare, ma avvincente che svela un'altra caratteristica importante di Live A Live: le scelte contano. In alcuni momenti, l'equipaggiamento selezionato o le risposte decise in una conversazione, possono cambiare l'esito della storia.

Live A Live, nel Giappone Edo diventerete uno shinobi in missione
Live A Live, nel Giappone Edo diventerete uno shinobi in missione

Di questo ce ne si rende conto meglio ne Il tramonto del Giappone Edo, un capitolo che sotto alcuni aspetti ci è sembrato una specie di prototipo di Sekiro: Shadows Die Twice, dato che il nostro obiettivo, nei panni di uno Shinobi, sarà quello d'infiltrarci in un castello per salvare un prigioniero. Sembra un incarico lineare, ma il capitolo è davvero complicatissimo. Partite dal presupposto che potete scegliere se completarlo tutto in stealth, senza mai uccidere nessuno, oppure sterminando ogni avversario. Nel primo caso, dovrete giocare d'astuzia, sfruttare l'abilità per mimetizzarvi e ingannare i nemici, e sfruttare ogni consumabile o equipaggiamento per superare le boss fight obbligatorie. Nel secondo caso, potrete darvi alla pazza gioia nei combattimenti: il protagonista comincia con una manciata di abilità speciali, imparandone altre via via che aumenta di livello.

La peculiarità di questo capitolo è che è immenso e labirintico. Il remake implementa un inedito radar che suggerisce la direzione da prendere, ma il level design è straordinariamente intricato. Vi imbatterete, poi, in vari momenti significativi: per esempio dovrete scegliere se liberare o meno un prigioniero, che nel primo caso si unirà a voi come secondo membro del party, e ci saranno tantissimi enigmi opzionali da risolvere per mettere le mani su armi e armature pregiate, compreso un boss opzionale tostissimo.

Live A Live, sappiate che le storie non sono solo sette...
Live A Live, sappiate che le storie non sono solo sette...

Il tramonto del Giappone Edo è il capitolo in cui abbiamo passato più tempo: ci sono volute quasi tre ore per completarlo, svariati caricamenti dei salvataggi a causa di Game Over, e non abbiamo visto tutto quello che aveva da offrirci. Come dicevamo prima, Live A Live è un'esperienza rigiocabile, se non altro per via delle scelte che potreste voler rifare in una partita successiva. Lo dimostra l'ultimo capitolo che abbiamo giocato prima di scrivere questo provato: Il Futuro Prossimo. Se finora avevamo giocato un capitolo incentrato sul combattimento, uno sulla strategia e uno sull'esplorazione, Il Futuro Prossimo è quello più GDR di tutti. Il protagonista può leggere i pensieri altrui, e questo complica tantissimo l'interazione coi vari PNG, anche perché in questo capitolo si combatte e si risolvono enigmi e puzzle, si esplora e si potenzia l'equipaggiamento come in un GDR fatto e finito. Non vogliamo dirvi altro perché è davvero una chicca.

Live A Live, la Preistoria è un capitolo spassoso
Live A Live, la Preistoria è un capitolo spassoso

Come avrete capito, Live A Live ci sta piacendo parecchio, ma non siamo sicuri che il sistema di combattimento oggettivamente scarno e la qualità altalenante delle singole narrative possano convincere i giocatori più smaliziati a osare l'acquisto, non con un pezzo da novanta come Xenoblade Chronicles 3 dietro l'angolo. Sulle spigolosità che abbiamo riscontrato - per esempio, i frequenti caricamenti ogni volta che si cambia schermata, particolarmente fastidiosi nel Giappone Edo - torneremo in sede di recensione perché vogliamo prima inquadrare il loro peso sull'esperienza complessiva, ma nel frattempo possiamo solo consigliarvi di provare la Demo disponibile sul Nintendo eShop, che consente di giocare tre capitoli (La Cina Imperiale, Il Tramonto del Giappone Edo e Il Lontano Futuro) e di farvi una prima idea del comparto tecnico e dello sfaccettato gameplay di questo remake.

Eravamo curiosi di giocare il remake di Live A Live: l'originale è stato uno dei GDR più strani degli anni '90, e non ci stupisce che Square, all'epoca, non abbia rischiato la localizzazione. Oggi che il pubblico è molto più aperto alle sperimentazioni e ai giochi di ruolo nipponici in generale, questo gioiellino potrebbe avere il riscontro che merita. Finora abbiamo giocato circa metà avventura, apprezzando la realizzazione che modernizza il comparto tecnico senza tradire la sua natura vintage, ma dobbiamo ammettere che la qualità altalenante delle singole campagne potrebbe rappresentare uno scoglio importante per chi cerca un GDR più coeso e organico. Provate la Demo, intanto: ne riparleremo nella nostra recensione tra qualche settimana.

CERTEZZE

  • È un remake realizzato con cura e passione in un ottimo HD-2D
  • Una gran varietà di situazioni, personaggi e scenari

DUBBI

  • Alla fine saranno più numerose le storie migliori o quelle peggiori?
  • La trama frammentata potrebbe allontanare chi cerca un GDR più coeso