Che si tratti di pura coincidenza o di premeditato calcolo, la celebrazione dei dieci capitoli della serie coincide proprio con il lancio di Wii: una console che con la sua interfaccia garantisce una dimensione completamente nuova per uno spirito di gioco intuitivo nei controlli, sociale nello spirito, facile da iniziare e interamente sbilanciato sulla componente dell’interazione tra giocatori. Mario Party è infatti un gioco da tavola interattivo pieno di mini-giochi sciocchini e frenetici da fare a perdifiato per avanzare meglio degli altri su un tabellone, ma questi semplici giochini rischiano perennemente di trasformarsi in sfide che oltrepassano lo schermo, tracimando nella dimensione della sfida personale contro chi abbiamo accanto. Mario Party, che non va oltre il proposito del multiplayer in compresenza, garantisce un divertimento inaspettato e radicale con il team giusto di giocatori. L'ottavo capitolo per Wii nasce, prevedibilmente ma anche lodevolmente, con l’obiettivo di portare una ventata di freschezza in una serie che ha però da troppo tempo una forte necessità di cambiare. I difetti della serie di Mario Party sono infatti storicamente riconosciuti e accettati. Si riassumono nella totale assenza di innovazioni strutturali nel corso di ben otto capitoli, a eccezione dell’introduzione dei comandi vocali con un apposito microfono nel sesto capitolo, e nel carattere totalmente seriale di ogni nuovo appuntamento, che non fa altro che variare o introdurre il roster di mini-giochi in multiplayer e offrire una variazione sulle stereotipate e infantili presentazioni estetiche delle tavole e delle situazioni in cui sono coinvolti i personaggi del mondo di Mario.
La prospettiva di utilizzare il controller di Wii per una serie di giochi interattivi totalmente nuovi, comandabili muovendo il controller davanti allo schermo per una serie di situazioni e azioni decisamente più fresche e inedite, non può che promettere bene per una serie che non avrebbe altrimenti nient’altro di nuovo da offrire. I primi video e le prime immagini disponibili sembrano promettere bene. Tra i minigiochi previsti, il giocatore sarà impegnato a usare il controller remoto come un lazo, come una lattina da agitare, per innalzare una bandiera, per controllare delle sfere o l’inclinazione dei piani su cui rotolano (in stile Monkey Ball), per sterzare veicoli, puntare su bersagli e sparare, e così via. Con una serie di possibilità praticamente infinite, tutto si giocherà sull’inventiva dei programmatori e sulla capacità di questo episodio di mantenere l’equilibrio e il ritmo multiplayer dei capitoli più riusciti della serie.
La potenza grafica di Wii offrirà sicuramente il capitolo tecnicamente più riuscito sul piano grafico e, anche se non c’è da aspettarsi un salto in avanti della serie con un design innovativo o in un concept meta-ludico e irriverente come quello di Paper Mario, si può sempre sperare che il tradizionalismo estetico per famiglie e per i più giovani sia rivolto alla sobrietà e popolato dai personaggi e dai paesaggi più tipici del mondo di Mario, senza troppe mascherine da cowboy o mondi subacquei alla Warner Bros. Da aspettare speranzosi, sperando anche in una modalità online che, pur non inerendo allo spirito del gioco, certo non guasterebbe, affiancandosi come possibile alternativa a quella pensata per garantire, tramite la compresenza dei giocatori, la giusta dose di boicottaggi ai controller.
Nato come una sperimentazione originale a metà strada tra il gioco da tavola e il party game sul sessantaquattro bit Nintendo, Mario Party è diventato un appuntamento annuale sulle console casalinghe. Sono stati tre gli episodi ospitati su Nintendo64, mentre la serie è ritornata su GameCube per un totale di ben quattro episodi. Dall'inaugurazione su Nintendo 64, Mario Party si è anche trapiantato in due ulteriori capitoli: uno sul singolare ’E-Reader di Nintendo, l'altro su GameBoy Advance. Oggi, questa serie all'insegna dei mini-giochi in multiplayer si avvicina oggi al salto su Nintendo Wii in occasione del suo decimo capitolo.