Marvel's Avengers - Black Panther: Guerra per il Wakanda è l'ultima espansione del game as a service di Square Enix, in arrivo il 17 agosto come contenuto completamente gratuito. Abbiamo già avuto modo di parlarvene approfonditamente nella nostra anteprima, ma il corposo video di gameplay dedicato alle avventure del re del Wakanda non è l'unico contenuto al quale abbiamo avuto accesso.
Per addentrarci ulterioremente nel mondo del Black Panther di Marvel's Avengers abbiamo potuto intervistare Erica Luttrell, Dave Fennoy e Debra Wilson, rispettivamente le voci di Shuri, Zawavari e Okoye. Gli abbiamo chiesto del loro rapporto con il mondo Marvel, di come si sono preparati ad interpretare i loro e personaggi e di come la pandemia del 2020 ha influito sui loro ritmi di lavoro. Qui le risposte alla nostra intervista al cast di doppiaggio di Marvel's Avengers - Black Panther: Guerra per il Wakanda
Erica Luttrell, Shuri
"Adoro interpretare supereroine! Non perché sia particolarmente fan dei fumetti dedicati a queste figure, ma perché mi emoziona la figura eroica. Loro dovrebbero essere la migliore versione di noi: coraggiosi, giusti e fantastici e questo mi solleva l'animo. Interpretare Shuri poi è stato incredibile perché è come se fosse una parte di me, ma non uno di quei lati della personalità che mostro facilmente. Ovviamente, nel prendere in mano il personaggio, le ho infuso un po' della mia essenza, l'ho fatta mia, nonostante abbia riguardato le pellicole Marvel per farmi un'idea su come era stata interpretata in passato (da Letitia Wright ndr). È stato un compito assegnatomi specificatamente dalla nostra dialect coach Beth McGuire, che ci ha affiancato in fase di doppiaggio (la stessa professionista che ha seguito gli attori sul set nella pellicola del 2018, ndr). Non posso entrare troppo nel dettaglio sugli aspetti che ho amato del personaggio perché, purtroppo, significa andare incontro a molti spoiler; quello che posso dire però è che ho adorato il rapporto che Shuri ha con suo fratello, è qualcosa che mi ha sinceramente toccato.
Ho scoperto di essere molto più introversa di quanto pensassi durante la pandemia: registravo da casa e per mesi mi stava bene non uscire di casa. Sicuramente la situazione mondiale sommata al progetto su cui stavo lavorando, mi ha fatto sentire ancora di più la necessità di avere degli eroi che ci proteggano. Il pensiero che Shuri, anche se nella finzione, poteva rappresentare un'ispirazione per i giocatori, magari costretti a casa proprio dal Covid, mi ha dato speranza. Durante questo periodo ho anche provato a dedicarmi ai videogiochi ma si creavano delle situazioni paradossali: ho provato qualche titolo a cui ho preso parte e mi capitava di affrontare magari tutorial dove io spiegavo a me stessa come giocare... ma fallivo miseramente!"
Dave Fennoy, Zawavari
"Non ho una relazione diretta con Marvel ma, da attore, ce l'ho con le persone che lavorano ai progetti Marvel: registi, altri attori, persone addette al cast e non potrei essere più felice di conoscere tutti questi talenti. Da giovane non posso dire di essere stato un grande conoscitore del mondo a fumetti, e ai tempi di certo non pensavo che avremmo potuto avere un eroe afroamericano. Mi sono avvicinato a questo monto attraverso la mia attuale professione, e faccio il doppiatore da più di trent'anni. Ho potuto assistere ad un'inversione di tendenza e passare da un mondo passato nella centrifuga del "whitewash" ( riferito all'industria dell'intrattenimento: la tendenza a rendere i personaggi etnici più attraenti per le masse bianche, andando talvolta a cambiare l'etnia dei personaggi stessi, ndr) ad uno in cui siamo decisamente più rappresentati.
Per me è stato molto gratificante tornare nell'universo di Black Panther, dopo aver prestato la voce a T'Chaka in Ultimate Avengers 2 nel 2006. Mi rende molto felice sapere che ciò che ho da offrire come professionista sia apprezzato dagli sviluppatori ma anche dai fan, dei fumetti o della serie cinematografica. E mi rende infine orgoglioso far parte di tutto questo, di un mondo che racconta storie e mitologie provenienti da tutto il mondo, che è così ricco e inclusivo.
Per calarmi nel personaggio di Zawavari ho chiaramente letto la sua biografia e appreso tutte le informazioni che gli sviluppatori avevano da fornirmi riguardo. Nei fumetti lui è un stregone e guaritore, senza età, e diventa una figura molto importante per i re di Wakanda. Ho avuto così molto spazio di manovra per crearlo: è misterioso, è saggio e molto votato alla causa. All'apparenza può sembrare un personaggio abbastanza prototipico e per trovarne l'essenza ho dovuto scavare a fondo. Non è stato un processo così complesso, almeno, non complesso quanto adeguarmi al dialetto e all'accento che era richiesto per il personaggio. Diciamo che è stata una difficoltà che mi ha decisamente fatto uscire dalla mia comfort zone: ad ogni registrazione guardavo verso Beth (McGuire) e le chiedevo com'era... e alcune volte non era un buon take!
La pandemia non ha cambiato molto il mio modo di lavorare, ho uno studio a casa e ho sempre lavorato principalmente da lì. Ad ogni modo raramente quando si doppia un videogioco lo si fa in sessioni condivise, credo di poterne contare tre o quattro nella mia carriera. Chiaramente tu sai che, anche se il tuo lavoro è a casa, non puoi comunque uscire perché là fuori c'è una pandemia. Quindi anche i rari momenti in cui mi è capitato di andare in studio, il distacco dato dalle norme igienico sanitarie mi ha fatto percepire ancora più solitudine del solito... ma noi umani siamo creature adattabili e prima o poi finirà! Ogni tanto nel corso della pandemia mi è capitato di aprire Youtube o Twitch e cercare qualche let's play di giochi a cui avevo partecipato, chiedendomi poi perché avevano usato quel take invece di un altro! Spesso noi doppiatori siamo i peggiori critici di noi stessi ma alla fine questo è quello che amo fare."
Debra Wilson, Okoye
"Appartengo più o meno alla stessa scuola di Dave. Non ero molto dentro al mondo dei fumetti, nonostante esistessero e fossero alla portata di tutti, ma mi ci sono ritrovata a contatto nel tempo. E anch'io ho assistito al cambiamento del mondo dell'intrattenimento, dove poco a poco venivano incluse sempre più persone di colore e aspetti propri delle loro culture d'origine. Aver avuto l'opportunità di interpretare Okoye, o ai tempi Tempesta ( in X-Men: The Official Game nel 2006, ndr ), non era una semplice operazione a tavolino, perché in quel momento, in quanto artista, sei il fulcro: metti dentro al tuo personaggio la tua esperienza, la tua storia, la tua appartenenza. È come se l'universo Marvel fosse un vaso dalla forma prestabilita e tu sei il contenuto: non puoi cambiare la forma del recipiente, ma lo puoi riempire con te stesso.
Interpretare Okoye è stata un emozione potente e che mi ha fatto sentire potente in una certa misura. Ho preferito non scavare nel passato del personaggio, mi sono dedicata solo alla visione della pellicola del 2018 per gli aspetti tecnici. Volevo che il personaggio di Okoye prendesse vita a partire dalle istruzioni degli sviluppatori e degli scrittori attraverso, senza correre il rischio di mimare o farmi influenzare dalle interpretazioni passate. Non è sempre stato un processo facile: ricordo un momento, una serie di battute che volevano aggiungere per il personaggio di Okoye, e ad un certo punto ho dovuto fermarmi. Era un momento carico di amore e perdita e ho provato un'enorme compassione per lei; l'unica cosa che potevo fare in quel momento era farmi carico della sua sofferenza e trasmetterla a mia volta allo spettatore.
Anche perché, pur non essendo una giocatrice, sono incredibilmente affascinata dall'energia che gli utenti mettono non solo nell'atto di giocare ma anche nel creare contenuti, live stream eccetera. Andare su Youtube, guardare i gameplay di altri giocatori, vedere non solo le cutscene doppiate di un videogioco ma assistere anche alla loro reazione mi affascina davvero molto."