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Marvel's Avengers: il provato della beta

Abbiamo giocato in anteprima la beta di Marvel's Avengers, il titolo Crystal Dynamics in uscita a settembre: ecco le nostre impressioni

PROVATO di Christian Colli   —   05/08/2020
Marvel's Avengers
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Se è vero che le due War Table di giugno e di luglio hanno nettamente migliorato la nostra percezione di Marvel's Avengers dopo tanti mesi di silenzio e comunicazioni a singhiozzo, la beta è stato il nostro primo contatto vero e proprio con la natura ibrida del progetto Square Enix e Crystal Dynamics.

Abbiamo giocato in anticipo la versione di prova che sarà disponibile a partire da questo weekend per le prenotazioni PlayStation 4 e poi, nei weekend successivi, anche per chi ha prenotato le edizioni PC e Xbox One prima e infine per tutti quanti: è un mix di contenuti single player e multiplayer che ci ha aiutato a comprendere meglio la portata di quella che si configura sempre di più come una specie di risposta griffata Marvel a celebri game as service come Destiny o The Division. Vediamo insieme com'è stata la nostra esperienza nel provare la beta di Marvel's Avengers.

La Chiave dell'Estinzione

Multiplayer Edizioni pubblicherà entro ottobre anche un romanzo, scritto da Greg Keyes, che farà da prequel alle vicende raccontate nel gioco. Intitolato Marvel's Avengers: La Chiave dell'Estinzione, il racconto narrerà alcuni importanti antefatti, delineando meglio certi personaggi che avranno un ruolo fondamentale nel gioco Crystal Dynamics. Ne La Chiave dell'Estinzione, gli Avengers dovranno vedersela con lo Zodiaco, un team di super criminali che hanno ottenuto i loro poteri grazie a un antico, micidiale manufatto.

La campagna single player

La beta di Marvel's Avengers offre un assaggio della campagna per il singolo giocatore attraverso una serie disordinata di missioni, sprovviste delle cinematiche necessarie a comprendere correttamente lo sviluppo della trama per non rovinare la sorpresa a chi decidesse poi di acquistare il gioco.

Tutto inizia con l'ormai arcinoto prologo del Golden Gate, una missione che fa un po' da tutorial e ci cala nei panni dei vari Avengers in una rocambolesca battaglia che si conclude con la distruzione dell'Helicarrier e la presunta morte di Capitan America. È lo stage che abbiamo già visto e giocato in diverse occasioni: si comincia nei panni di Thor tra un combattimento in mischia e un QTE, si passa in quelli di Iron Man e si vola sopra il ponte; si salta tra le macerie, sollevando vetture come fossero giornali insieme a Hulk, mentre alla Vedova Nera tocca uno spettacolare combattimento col boss, il famigerato Taskmaster. Abbiamo anche occasione di controllare il Capitano Rogers per qualche minuto, ma poi succede il finimondo e l'esplosione genera un'onda d'urto che trasforma in Inumani alcuni abitanti di San Francisco.

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Una breve cinematica ci racconta di come la compagnia Avanzate Idee Meccaniche di George Tarleton abbia preso in pugno la crisi: gli Avengers, considerati colpevoli dell'accaduto dall'opinione pubblica, si sono sciolti da tempo, ma una giovane Inumana di nome Kamala Khan ha scoperto il tradimento dell'AIM, anche se le cinematiche e i dialoghi tagliati ci hanno impedito di capire bene come la trama si sia sviluppata in questo modo. Quando il gioco prosegue con la seconda missione della campagna provvisoria, Kamala ha già conosciuto Bruce Banner, che l'ha presa sotto la sua ala e sta cercando insieme a lei una copia di JARVIS, l'intelligenza artificiale sviluppata da Tony Stark. La missione in questione, ambientata nei boschi del Pacifico nord-occidentale, sembra fatta apposta per mettere in risalto la varietà di alcuni scenari. Si inizia nel bosco e, nei panni di Hulk, si prosegue a suon di sberle tra un crepaccio e l'altro, sgominando i nemici dell'AIM che ci sbarrano il passo. La missione è chiaramente una delle prime e serve a farci prendere confidenza con l'esplorazione, le dinamiche di movimento, le diverse tipologie di nemici e così via.

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Kamala ci accompagna per tutto il tempo ma, a un certo punto, dopo essere passati al chiuso e aver combattuto un po' di nemici, ci siamo ritrovati a giocare nei panni della futura Ms. Marvel. La sequenza nei panni di Kamala ha messo in risalto le sue capacità di movimento - può allungare gli arti per appendersi alle sporgenze e oscillare nel vuoto - e la presenza di alcuni semplici puzzle, perlopiù incentrati sull'azionamento di leve e interruttori. La scena è molto diversa, tuttavia. Come Hulk, ci siamo limitati a correre, spaccare e demolire brutalmente ogni cosa, ma quando la prospettiva cambia in quella di Kamala il gioco assume un ritmo più compassato che tradisce l'influenza dei precedenti titoli Crystal Dynamics, in particolare gli ultimi Tomb Raider. La sequenza nei panni di Kamala è comunque abbastanza breve, perché a fine missione tocca affrontare l'Abominio controllando Hulk. È un boss impegnativo e spettacolare, in cui bisogna schivare con intelligenza, contrattaccare in tempo e stare attenti a dove si mettono i piedi. La battaglia in questione ci ha impressionato positivamente, soprattutto per la feroce violenza di Hulk.

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Conclusa la seconda missione, ci siamo ritrovati a bordo dell'Helicarrier degli Avengers, la Chimera. La storia ha fatto un salto importante e ora Kamala e Bruce stanno cercando di localizzare Tony e gli altri con l'aiuto di Maria Hill. La direttrice dello SHIELD li manda in una vecchia base ora presieduta dall'AIM: in questa missione, più breve della precedente, abbiamo controllato solo Kamala prima all'aperto, in una tundra innevata, e poi in un deposito sotterraneo pieno zeppo di nemici. Tornati sull'Helicarrier, lo abbiamo esplorato in lungo e in largo e abbiamo ripristinato i collegamenti con la Sala HARM, praticamente una sala di addestramento in cui ci siamo scoperti a giocare come Iron Man in un altro piccolo tutorial. Come abbiamo già detto, la campagna della beta non rispecchia la struttura finale di Marvel's Avengers: Crystal Dynamics l'ha montata in termini approssimativi per farci giocare in scenari diversi e darci un'idea generale delle dinamiche single player, della varietà di situazioni e del loop nel gameplay.

Una volta completata questa parte della beta, infatti, abbiamo finalmente sbloccato la modalità multigiocatore e la possibilità di affrontare una nutrita schiera di missioni secondarie scegliendo, oltre a Kamala e Hulk, anche Iron Man e la Vedova Nera.

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La modalità multigiocatore

Una volta sbloccato il tavolo strategico, Marvel's Avengers diventa improvvisamente un titolo ibrido che ci ha ricordato tantissimo Destiny e Anthem. Le diverse missioni della modalità multiplayer compaiono sulla mappa sotto forma di icone: scegliendone una, è possibile esaminare gli obiettivi, gli eventuali modificatori che suggeriscono diversi tipi di approcci, le ricompense, e scegliere uno tra quattro livelli di difficoltà che intervengono sulla differenza di livello tra il giocatore che sceglie la missione e i nemici che poi affronterà sul campo.

La dinamica multigiocatore non è esattamente super intuitiva, ma funziona. Una volta scelto l'Avenger che andremo a impersonare, basterà invitare in squadra i nostri amici, oppure affidarsi al matchmaking automatico che provvederà a trovare eroi diversi da quelli già in squadra. In alternativa, è possibile affidare i compagni all'intelligenza artificiale, e giocare qualsiasi missione multigiocatore completamente da soli o combinando l'IA con altri giocatori umani.

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Bisogna dire che, se la compagnia è umana, la chat vocale contribuisce tantissimo al divertimento. Potete utilizzare quella integrata nel gioco e disattivarla all'occorrenza, ma serve parecchio soprattutto se si sceglie una Zona di guerra in cui la mappa, solitamente estesa, nasconde obiettivi secondari, forzieri e altri segreti. Se si gioca da soli, la squadra tende a seguirci ovunque andiamo, ma i nostri compagni umani sicuramente schizzeranno in ogni direzione, e l'unico modo per tenerli d'occhio quando si saranno allontanati troppo sarà ricorrere alla visuale tattica: basta premere Su sulla croce direzionale per evidenziare gli obiettivi più vicini e la posizione degli altri giocatori che compariranno a schermo sotto forma di icone. È ovvio che coordinare azioni e spostamenti risulta in un'esperienza molto più divertente e coinvolgente, specialmente se ci si imbatte in puzzle ambientali che richiedono un minimo di collaborazione o in nemici particolarmente ostici su cui è necessario concentrare tutta la potenza di fuoco della squadra.

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Le Zone di guerra sono state le missioni in cui ci siamo divertiti di più. Sono sufficientemente lunghe e impegnative, ricche di obiettivi e nemici diversi che spesso richiedono un approccio leggermente più ragionato, segreti da scoprire e location diverse che combinano interni ed esterni. Una, in particolare, ci ha graziato a fine missione con un gigantesco aracnide meccanico, un boss a fasi multiple che ha messo alla prova coordinazione e conoscenza di combo e abilità individuali, ma che ha messo anche alla luce alcune importanti spigolosità del titolo Crystal Dynamics.

Le Drop Zone sono invece le missioni più brevi, e per questo motivo forse le meno interessanti ma anche quelle più comode se si vuole guadagnare punti esperienza o bottini: in pratica si comincia la missione, si raggiunge l'unico obiettivo sulla mappa, si soddisfano i requisiti specifici e si torna a casa nel giro di pochi minuti. In alternativa si possono testare le abilità dei nostri Avengers nella Sala HARM, praticamente una sorta di modalità orda in cui decine di nemici ci attaccano a ondate di difficoltà crescente: si vince sconfiggendoli tutti, ovviamente. Una modalità di gioco comoda per chi vuole fare un po' di pratica con le combo e le build dei propri eroi.

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Luci e ombre

Marvel's Avengers, pad alla mano, è un titolo pieno di potenziale, ma la beta che abbiamo giocato ha messo in risalto non solo le sue immediate qualità, ma anche le criticità e tutti i rischi cui andrà incontro nei prossimi mesi.

Partiamo da quello che ci è piaciuto. La campagna single player è sicuramente la parte più interessante del pacchetto. Proprio come avevamo immaginato, è un'avventura dal taglio estremamente cinematografico che punta molto sulla narrativa, impiegando le tecniche che abbiamo già visto nelle avventure in terza persona delle ultime due generazioni, dai dialoghi che aiutano a caratterizzare meglio i personaggi durante il gameplay alle transizioni spettacolari tra differenti sequenze di gioco. In questo senso, Marvel's Avengers rievoca la natura cinematografica dei Vendicatori, pur adottando quel design un po' anonimo al quale tutto sommato ci si abitua nel giro di pochi minuti, forse soprattutto ora che abbiamo superato il picco del Marvel Cinematic Universe e ci siamo lasciati alle spalle Avengers: Endgame da più di un anno.

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Gli eroi che abbiamo giocato, infatti, sono ben caratterizzati, non solo nelle personalità - che poi rispecchiano quelle che abbiamo imparato ad amare sulla carta e al cinema - ma anche nelle abilità che li distinguono gli uni dagli altri sul campo di battaglia. Il combattimento si appoggia a un sistema di controllo reattivo e intuitivo, incentrato sulla combinazione di attacchi deboli ma veloci o lenti e potenti, che possono anche sfondare le barriere dei nemici, e sull'impiego di abilità individuali a ricarica. La schivata, se eseguita al momento giusto, rallenta il tempo e consente di riposizionarsi o contrattaccare. Il feeling è quasi quello di un picchiaduro a scorrimento arcade, soltanto in 3D e con una componente GDR piuttosto blanda che si traduce nel level up a punti esperienza, nell'equipaggiamento e nella personalizzazione degli eroi tramite un sistema a build. Nella beta si aumenta di livello più rapidamente, perciò non ci è stato possibile valutare sensatamente il ritmo della progressione: ogni level up garantisce 1 punto abilità da distribuire nei classici alberi per migliorare le competenze del personaggio.

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La diversificazione degli eroi dà atto a una varietà sensata di bonus. Si sbloccano così nuove combo, attacchi in corsa e in salto, estensioni e contrattacchi, potenziamenti e variazioni delle mosse predefinite che rifiniscono il gameplay, ma non lo cambiano sensibilmente. Il sistema dovrebbe ricordare le personalizzazioni nei grandi GDR, ma in realtà fatica a emergere nel caos della battaglia: a conti fatti, l'unico personaggio che ci è sembrato più adatto al gioco di squadra è Ms. Marvel per il semplice fatto che possiede una cura ad area. Ovviamente abbiamo bisogno di vedere tutte le specializzazioni nel gioco finale per capire quanto questa dinamica andrà a incidere sul gameplay, ma in questo momento non ci è sembrata né strategica, né determinante.

Lo stesso potremmo dirlo per il bottino, il famigerato "loot" casuale che il gioco elargisce generosamente tra forzieri, nemici e ricompense di fine missione. Ogni personaggio può equipaggiare fino a quattro accessori che rappresentano alcuni elementi iconici del suo costume, per esempio il casco di Iron Man o i guanti della Vedova Nera. Le diverse rarità di loot attribuiscono bonus casuali diversi, oltre a un valore di difesa generico, ma il giocatore può consumare le risorse raccolte per potenziare ogni singolo accessorio indossato.

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Sebbene il gioco consigli di conservare i loot più interessanti perché potrebbero aiutarci nelle missioni con modificatori speciali, c'è qualcosa in tutto il sistema che ci ha fatto storcere il naso. In primo luogo, il loot non cambia l'aspetto dei personaggi: questo è il compito delle skin che si sbloccano in vari modi e che si ispirano a film, cartoni animati e fumetti. Il fatto che il loot non cambi l'aspetto in game dei personaggi indebolisce sensibilmente la sua importanza: se c'è una cosa che i giochi basati sul loot ci hanno insegnato, è che non c'è niente di più bello che indossare lo scintillante bottino epico appena raccolto per godersi non solo i suoi bonus, ma anche il nuovo aspetto che conferisce al nostro avatar. Il peso di questa componente in Marvel's Avengers è assolutamente personale, sia chiaro, ma secondo noi rende meno coinvolgente e appassionante la ricerca e la gestione del loot, quantomeno nelle fasi iniziali del gioco, quando basta tenere premuto un tasto per equipaggiare automaticamente gli accessori migliori.

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Da questo punto di vista, non possiamo nascondere che Marvel's Avengers, pur con tutte le sue buone intenzioni, sembri un titolo un po' antiquato: menù complicati e macchinosi, molteplici risorse e valute da microgestire, equipaggiamenti che non cambiano aspetto ai personaggi. L'impressione è che ci sia una modalità multigiocatore attaccata un po' maldestramente a un titolo che avrebbe potuto tranquillamente vivere della sua campagna single player. Crystal Dynamics si è tuttavia concentrata tantissimo sulla componente multiplayer e i suoi piani per il futuro appaiono sicuramente ghiotti: si parla di aggiornamenti gratuiti che aggiungeranno nuovi eroi, mappe e missioni a una quantità di contenuti già parecchio nutrita.

Ottimi propositi che valuteremo concretamente nel tempo, mentre oggi siamo convinti che lo sviluppatore californiano dovrebbe sbrigarsi a correggere tutta una serie di problematiche tecniche che rischiamo di trascinarci fino al lancio. Abbiamo constatato visibili cali di frame rate su PlayStation 4 Pro, compenetrazioni poligonali assai fastidiose che influenzano negativamente il gameplay, collisioni incerte e inquadrature ballerine nei momenti più caotici. Nulla che non si possa risolvere con un po' di olio di gomito, intendiamoci, ma che appare un po' preoccupante a così poche settimane dal lancio.

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Manca pochissimo all'uscita di Marvel's Avengers: la beta del titolo Crystal Dynamics ci ha sicuramente divertito, ma dietro gli ottimi propositi per il futuro c'è un prodotto ancora un po' acerbo con enormi potenzialità e qualche ombra scura che rischia di compromettere un progetto incredibilmente ambizioso. La domanda, a questo punto, non può che essere questa: basterà la licenza Marvel a sostenere un genere in cui illustri predecessori hanno arrancato negli anni? Lo scopriremo nei prossimi mesi.

CERTEZZE

  • Il sistema di combattimento è intuitivo e divertente
  • Gli eroi sono molto diversi tra loro
  • Tante missioni diverse per tutti i gusti

DUBBI

  • Crystal Dynamics riuscirà a risolvere i problemi tecnici prima del lancio?
  • Non sappiamo ancora quanto strategico potrà diventare il gameplay
  • Durata della campagna single player tutta da verificare