Sono passate poco meno di due settimane dall'uscita di Marvel's Spider-Man 2, ma se avete letto la nostra recensione dovreste sapere che lo abbiamo divorato: abbiamo impiegato una trentina d'ora a a vedere praticamente tutto, sbloccando ogni costume, potenziamento o Trofeo, ma la sola campagna si chiude in una ventina di ore ed è una montagna russa di emozioni che parte a rilento, tesse le sue trame - o forse dovremmo dire le sue ragnatele - ed esplode in un finale incalzante che coinvolge tutti i personaggi presentati nei giochi precedenti di Insomniac, Marvel's Spider-Man (Remastered) e Marvel's Spider-Man: Miles Morales.
Alla fine di questa avventura, che consideriamo tra le migliori nella longeva carriera dell'Arrampicamuri, si avverte un senso di compiutezza: la storia potrebbe anche finire lì, ma ci sono parecchi indizi che rimandano a un titolo futuro che potrebbe essere l'ultimo. In questa analisi del finale di Marvel's Spider-Man 2 vi spiegheremo le scene dopo i titoli di coda e faremo qualche congettura su un ipotetico (probabile?) terzo episodio. Per questo motivo, fate attenzione: le prossime righe saranno piene zeppe di spoiler!
Il destino degli Osborn
Partiamo dalla risoluzione del conflitto centrale in Marvel's Spider-Man 2: alla fine del gioco, Peter e Miles - con l'aiuto di Mary Jane - sconfiggono Venom prima che riesca ad assimilare tutta New York, distruggendo il meteorite con la Spirale e mettendo apparentemente fine alla minaccia del simbionte. Diciamo apparentemente perché se avete finito le missioni secondarie della Fiamma dovreste sapere che ce n'è in giro almeno un campione... ma ci torneremo dopo. Per il momento concentriamoci su Harry Osborn che, liberato dal controllo di Venom, ha perso anche i suoi poteri rigenerativi e sembra soccombere alla malattia che lo stava uccidendo fin dal primo gioco.
In effetti Harry sembra proprio morire tra le braccia di Peter e MJ, ma Miles usa i suoi poteri bioelettrici per riattivargli il cuore. Nonostante ciò, Harry è in gravissime condizioni e viene trasportato via dagli uomini di Norman Osborn, che sopraggiunge sul posto con un certo rancore nei confronti dei due Spider-Man. In seguito, scopriremo che Harry è in coma e che le possibilità che si riprenda sono scarsissime: per questo motivo, Norman chiama al telefono un interlocutore misterioso chiedendogli di preparare il Siero G.
I lettori più navigati delle avventure storiche di Spider-Man avranno già ricollegato il Siero G alla figura di Goblin, il più famoso nemico di Peter Parker che nella maggior parte degli universi è in realtà proprio Norman Osborn. In effetti, Norman diventava Goblin anche nel famosissimo film di Sam Raimi assumendo un composto chimico verdastro: questa formula conferisce forza e riflessi straordinari, ma causa anche una forte schizofrenia. Sempre nei film di Raimi, e in seguito alla morte di Norman, è suo figlio Harry ad assumere il composto e a trasformarsi nel secondo Goblin. Nei giochi Insomniac, tuttavia, la storia di Norman è stata molto diversa fino a questo punto: è uno scienziato ossessionato dalla ricerca di una cura per la malattia che ha falciato sua moglie e che potrebbe uccidere suo figlio, ma non è un vero e proprio criminale e per qualche tempo è stato anche sindaco di New York.
C'è da dire che a Insomniac hanno giocato con le suggestioni, scegliendo una tinta verde nelle scene più importanti in cui compare Norman - per esempio, nel laboratorio in cui era ricoverato Harry - come a suggerire la futura trasformazione nella sua super controparte più conosciuta. Non è detto, tuttavia, che un ipotetico Marvel's Spider-Man 3 prenda questa piega, specie se consideriamo che la posta in gioco è la vita di Harry. Potrebbe essere quest'ultimo ad assumere il Siero G e a impazzire, magari arrivando a uccidere suo padre, oppure la morte di Harry potrebbe indurre Norman a trasformarsi in Goblin per vendicarsi di Spider-Man.
In una recente intervista, il direttore creativo Bryan Intihar ha ammesso di aver pensato di introdurre Goblin fin dal primo gioco: "È un personaggio incredibilmente popolare," ha detto, "e come per Venom, le aspettative sono enormi. Dovevamo essere sicuri che comparisse al momento giusto". E forse quel momento potrebbe essere arrivato.
Un solo Spider-Man?
Nel finale del gioco, scopriamo che Mary Jane ha lasciato il Daily Bugle e ha cominciato un podcast tutto suo - "La nuova normalità" - con cui intende raccontare senza filtri la sua verità su New York. Peter, invece, sta cercando ancora il suo posto nel mondo, ma sembrerebbe averlo trovato nel garage della casa di zia May, dove finalmente convive con Mary Jane: è lì che intende cominciare a ricostruire la Emily-May Foundation, ma mentre sta discutendo il futuro con la sua ragazza sopraggiunge Miles con una chiamata per gli Arrampicamuri. È a questo punto che Peter prende coraggio per rivelare a Miles... qualcosa che lui ha già capito: il primo Spider-Man appende il costume al chiodo per concentrarsi sulla sua vita. Non è un addio definitivo, ma una pausa, e anzi Peter rassicura Miles che sarà sempre pronto ad aiutarlo, dovesse averne bisogno.
Miles, dal canto suo, sembra finalmente maturato. È ora un vero supereroe e accetta di buon grado la responsabilità di proteggere New York da solo, mentre Peter si gode una meritata vacanza. In realtà lo ha già fatto in Marvel's Spider-Man: Miles Morales, quando Peter e MJ erano in Symkaria, ma il tono di questa separazione ha un sapore più definitivo. Diciamo che se la storia di Insomniac fosse finita così, sarebbe stato un epilogo comunque perfetto, un passaggio di consegne generazionale tipico della letteratura supereroistica.
Jon Paquette, che ha vergato la sceneggiatura insieme a Intihar e gli altri, ha dichiarato che a Insomniac volevano fin dall'inizio che questa storia fosse incentrata su Venom e che perciò dovesse concludersi con un focus sui protagonisti: Peter, Miles, Mary Jane e Harry. "Alla fine del gioco, l'unico ad averci rimesso è Harry. Suo padre ha colpito la città, ma lo ha fatto soprattutto per amore, e ora abbiamo uno scenario in cui il figlio gli è stato strappato via: un buon punto di partenza se volessimo proseguire la storia," ha detto Paquette.
L'ultimo capitolo
Nella prima scena dopo i titoli di coda, ritroviamo Norman Osborn al Raft, la prigione per super criminali in cui Spider-Man ha sbattuto molti nemici nel corso degli anni, compreso il dottor Otto Octavius: vi ricordiamo che in questo universo Doc Ock era il mentore di Peter nel primo gioco della serie, ma che purtroppo è impazzito quando Norman - che lo rivoleva alla Oscorp per studiare una cura alla malattia di Harry - ha tagliato i fondi alle sue ricerche sulle malattie neurodegenerative. Lo stesso Otto stava lentamente perdendo l'uso degli arti e della ragione, ma col contributo di Peter è riuscito a costruire una protesi tentacolare che ha definitivamente corrotto la sua mente, trasformandolo nel mefistofelico Doctor Octopus.
Il problema è che Otto aveva capito che il suo pupillo Peter Parker era l'Uomo Ragno praticamente all'inizio di Marvel's Spider-Man; inoltre le sue macchinazioni per vendicarsi di Norman Osborn hanno indirettamente ucciso proprio zia May. Dunque Otto e Peter hanno ancora un conto in sospeso.
Norman ha capito che Otto conosce l'identità di almeno uno dei due Spider-Man e si reca al Raft per farsela rivelare. Non sappiamo a questo punto come stia Harry e se Norman intenda vendicarsi indipendentemente dalle condizioni di salute del figlio, ma Otto sembra serbare ancora rancore nei confronti del suo ex collega. E quando questo gli chiede cosa stia scrivendo in cella, Otto minacciosamente risponde: "L'ultimo capitolo".
Come interpretare questo tesissimo cliffhanger? Ebbene, tutto sembrerebbe suggerire che Norman e Otto potrebbero fare squadra contro gli Arrampicamuri, ma bisogna anche capire a cosa si riferisca Otto quando parla di ultimo capitolo. La prima cosa che ci è venuta in mente è una storia a fumetti del 1998, intitolata proprio "Il capitolo finale", in cui l'Uomo Ragno affronta Goblin, il quale intende assumere poteri pericolosissimi con un rituale magico chiamato Raduno dei Cinque. Marvel's Spider-Man 2 ha già introdotto sibillinamente il concetto di magia in questo universo con la missione della storia in cui Black Cat ruba un manufatto dal Sancta Sanctorum del Dottor Strange - lo scettro di Watoomb - quindi non sarebbe strano se Marvel's Spider-Man 3 prendesse una piega più arcana.
Tuttavia gli scrittori di Insomniac si sono ispirati soprattutto alle storie a fumetti di Dan Slott e Christos Gage, e ce n'è una in particolare che potrebbe fare al caso di un terzo ed epico gioco conclusivo. Si tratta di Superior Spider-Man, una vera e propria testata che partiva da un presupposto agghiacciante: in punto di morte, Doc Ock riusciva a scambiare la sua mente con quella di Peter Parker, impersonandolo per un lunghissimo tempo in barba a tutti quanti, e stravolgendogli non solo la vita supereroistica, ma pure quella privata. Considerando che le condizioni di salute di Otto Octavius in Marvel's Spider-Man 2 sono precarie, potrebbe avere senso intraprendere quel percorso narrativo e fare in modo che il giocatore prima controlli Peter Parker e poi si ritrovi a combatterlo nei panni di Miles, una volta che Doc Ock ne avrà preso il controllo.
Concludere la trilogia di videogiochi con uno scontro tra i due Spider-Man sarebbe davvero esaltante... ma sarebbe anche un fortissimo déjà vu a più livelli. In fondo abbiamo già affrontato Peter Parker proprio in Marvel's Spider-Man 2, quando il simbionte lo ha completamente corrotto, in uno scontro lungo e spettacolare. Si reitererebbero, insomma, due condizioni: un conflitto tra i due supereroi protagonisti e la trasformazione di Peter in una controparte malvagia. Certo, Insomniac potrebbe anche sorprenderci facendo diventare "cattivo" Miles... ma sacrificherebbe il rapporto tra Peter e Otto costruito nel primo gioco.
E alla fine arriva Cindy!
L'ultimissima scena dopo i titoli di coda anticipa un nuovo ingresso nel cast che potrebbe avere assolutamente senso non solo in un eventuale Marvel's Spider-Man 3, ma forse persino in un Marvel's Spider-Man: Miles Morales 2 d'intermezzo. Finalmente conosciamo il nuovo fidanzato di Rio Morales, che arriva a casa di Miles - interrompendo un momento tenero per il giovane Spider-Man e la sua fiamma Hailey - insieme a sua figlia: lui si chiama Albert Moon e la ragazza, che intravediamo per un attimo, e solo di spalle, si chiama Cindy.
Ai lettori delle storie più o meno recenti di Spider-Man sarà preso un colpo, perché Cindy Moon nei fumetti è in realtà Silk: una ragazza di origini coreane che è stata morsa dallo stesso ragno radioattivo che ha conferito i poteri a Peter Parker. Anche lei ha ottenuto gli stessi poteri - ma in più può generare biologicamente la ragnatela - e a differenza di Peter è stata addestrata a usarli per alcuni anni, prima di essere rinchiusa in una struttura che serviva a proteggerla da Morlun, una sorta di vampiro che si sposta tra gli universi a caccia delle varianti di Spider-Man. In seguito Peter la salva, dando inizio alla famosissima storia intitolata Spider-Verse che ha poi ispirato i lungometraggi animati Spider-Man: Un nuovo universo e Spider-Man: Across the Spider-Verse.
L'introduzione di Silk in questo universo narrativo straripa di possibilità. Nei fumetti, Cindy e Peter hanno una fortissima attrazione fisica a causa dei poteri che condividono: in pratica ci danno dentro continuamente (sic!) e questo potrebbe rappresentare un problema per la relazione che Peter ha con MJ. Una strada già battuta, se consideriamo che nei giochi si allude esplicitamente al flirt che Peter ha avuto con Black Cat mentre lui e Mary Jane si erano lasciati. Forse Cindy potrebbe formare un triangolo amoroso con Miles e Hailey, se consideriamo che in questa versione Insomniac ha legato suo padre a Rio Morales. La direttrice artistica Jacinda Chew ha spiegato che le aspettative dei fan tante volte limitano la creatività degli autori. "Cindy Moon è un personaggio con potenziali enormi perché la conoscono in pochi, perciò ci siamo detti: perché non facciamo qualcosa di diverso?" ha raccontato Chew.
Cindy è comparsa per la prima volta in un albo a fumetti del 2014 e nonostante fosse un personaggio fondamentale nell'arco narrativo Spider-Verse, è stata poi rimpiazzata da Gwen Stacy nei lungometraggi animati che ha ispirato. È probabile che molti giocatori si aspettassero proprio Spider-Gwen, che a questo punto manca completamente nelle storie Insomniac, perciò il fatto che il finale introduca Cindy è davvero curioso, anche perché nel gioco c'è una missione secondaria che fa esplicitamente riferimento a Spider-Man: Across the Spider-Verse, ma che noi dubitiamo possa proseguire in maniera sensata, essendo soltanto un piccolo omaggio ai film.
Bisogna anche aggiungere che non sappiamo se Cindy ha già ottenuto i suoi poteri a questo punto della storia, anche se è assai improbabile; Insomniac dovrebbe dunque raccontare le sue origini supereroistiche, e potrebbe decidere di farlo ancor prima di Marvel's Spider-Man 3 con un gioco d'intermezzo tipo Marvel's Spider-Man: Silk, oppure con un DLC. In fondo c'è almeno una sottotrama che è rimasta incompiuta, e cioè quella della Fiamma: alla fine abbiamo scoperto che il criminale cui Yuri Watanabe stava dando la caccia col costume di Wraith era Cletus Kasady, un personaggio che nei fumetti - e al cinema - si trasforma nel mostruoso Carnage. Alla fine del ciclo di missioni secondarie, Kasady fugge portando con sé un campione del simbionte alieno, anticipando uno scontro che i fan attendono moltissimo.
Carnage potrebbe essere il nemico in un eventuale DLC o spin-off. In questo modo Insomniac potrebbe chiudere in bellezza la storia dei simbionti e sfruttare l'occasione per introdurre l'alter ego supereroistico di Cindy Moon. A quel punto avrebbe tre Arrampicamuri con cui barcamenarsi in un videogioco che si intitola, appunto, Marvel's Spider-Man 3. Un nuovo personaggio giocabile con gli stessi poteri di Peter risolverebbe il problema della sua assenza nel caso in cui Doc Ock si impossessasse della sua mente, e inoltre permetterebbe a Insomniac di lavorare a un modello sensibilmente diverso anche sotto il profilo tecnico. Non ci resta che aspettare, ma è chiaro che qualcosa bolle in pentola in quel di Burbank e non è soltanto Marvel's Wolverine: con tutte le copie che ha venduto e il successo che ha riscosso, la nuova avventura dell'Uomo Ragno non può finire così.