Marvel's Spider-Man 2 è un titolo imperdibile per ogni fan dell'Arrampicamuri che si rispetti, specie se ha apprezzato l'interpretazione videoludica targata Insomniac. Il terzo gioco nella serie - nonostante quel 2 in copertina, lo precede Marvel's Spider-Man: Miles Morales - è un miglioramento a tutto tondo: non innova particolarmente una formula collaudata, e questo potrebbe far storcere il naso a chi si aspettava grandi rivoluzioni, ma riesce nell'impresa di calarci nei panni dell'Uomo Ragno grazie a un mix di narrativa e gameplay che funziona... quasi sempre.
L'ultima fatica di Insomniac non è un titolo perfetto - se avete letto la nostra recensione di Marvel's Spider-Man 2 dovreste saperlo - e qualche scivolone lo fa disattendendo soprattutto alcune aspettative. In questo approfondimento strapieno di spoiler, che vi consigliamo di chiudere subito e riprendere solo dopo aver completato il gioco, ci concentreremo su alcuni aspetti di Marvel's Spider-Man 2 che ci hanno lasciato con l'amaro in bocca. Vi aspettavate un articolo pieno di elogi sperticati, eh? E invece.
Across the Spider-Verse
A un certo punto del gioco ci imbatteremo in un'esplosione colorata sopra i grattacieli di New York: chi ha visto Un nuovo universo e Across the Spider-Verse, i due lungometraggi animati di grande successo prodotti da Sony Pictures, riconoscerà immediatamente i variopinti portali interdimensionali che collegano gli universi paralleli del Multiverso Marvel. È l'inizio di un obiettivo secondario che ci vedrà cercare ben 42 Spider-Bot in giro per New York: ogni quartiere ne nasconde fino a quattro e per trovarli dovremo prima individuare il portale a vista, poi cercare e raccogliere lo Spider-Bot nell'area interessata.
Ogni Spider-Bot si ispira a un certo personaggio, antagonista o tema del Ragnoverso e il gioco li raccoglie tutti nella scheda Collezioni alla voce Spider-Bot, dove possiamo ammirarli più da vicino.
Via via che collezioniamo gli Spider-Bot, Ganke ci informerà dei suoi progressi nello studio di questi strani ammennicoli che sembrerebbero provenire da molto lontano. Una volta trovato anche l'ultimo Spider-Bot si aprirà una missione secondaria intitolata "Il messaggio" che ci condurrà in quello che sembra un vicolo cieco: lì comparirà un portale su un muro che conduce al Bar senza nome di un altro universo, dove Delilah - nella grafica dei lungometraggi - si riprenderà tutti gli Spider-Bot che abbiamo raccolto per poi chiuderci il portale in faccia. "E se Miguel li viene a cercare..." dice Delilah, "digli che ormai è tardi".
La battuta si riferisce ovviamente a Miguel O'Hara, lo Spider-Man 2099 che nel film è a capo della cosiddetta Spider-Society. La missione finisce così, con un ultimo scambio telefonico tra Spider-Man e Ganke mentre il nostro profilo registra un nuovo Trofeo di bronzo: Protocolli wireless sospetti.
Si tratta di una magra risoluzione per una missione secondaria tutto sommato simpatica, visto che non ci si doveva limitare a cercare le icone sulla mappa ma bisognava esplorare attivamente New York, aguzzando la vista e qualche volta trovando dei modi alternativi per raggiungere gli Spider-Bot per la collezione. In tutta sincerità ci aspettavamo un finale più frizzante, magari un crossover con il film: sarebbe stato carino se il nostro personaggio avesse incontrato Miguel, il Miles protagonista delle pellicole o qualcun altro dei suoi pittoreschi amici. Ha senso che Insomniac non abbia approfondito la sottotrama, limitandosi a un piccolo cammeo di Delilah, ma non possiamo fare a meno di pensare che sia stata un'occasione sprecata.
Se è vero che non aveva senso infilare in una narrativa già ricca anche la questione del Multiverso, né tanto meno abbozzarla per poi lasciarla appesa senza conseguenze, bisogna ammettere che sarebbe stato decisamente più interessante chiudere la secondaria con un combattimento contro La Macchia o uno qualsiasi degli antagonisti comparsi nei film, per esempio la Doc Ock al femminile o il Vulture rinascimentale. Invece ci siamo dovuti accontentare di un personaggio semisconosciuto e una cinematica di pochi secondi.
La carneficina della Fiamma
Le missioni della Fiamma riportano in scena Yuri Watanabe, la poliziotta che aiutava Spider-Man nel primo gioco e che è sparita di scena verso la fine: solo chi ha giocato il DLC a pagamento La città che non dorme mai può sapere che Yuri è rimasta sconvolta quando il criminale Hammerhead del Maggia ha ucciso i suoi agenti. La poliziotta ha poi cercato di vendicarsi alla fine del capitolo Territori contesi, ma il suo gesto le è costato la carriera. Dopodiché è sparita nel nulla... finché Peter non la rincontra in Marvel's Spider-Man 2 nella storia secondaria intitolata "Dove eri finita?" solo che ora indossa un costume da vigilante mascherato e si fa chiamare Wraith.
In queste missioni aiuteremo Wraith a combattere la Fiamma, una setta disposta a compiere sacrifici umani per conto del suo leader, un criminale che Yuri aveva cercato di fermare quando era in servizio e che le è sfuggito a più riprese.
Nel corso della storia secondaria, Peter cercherà di ricostruire la sua amicizia con Yuri. Ai criminali di New York si aggiungeranno i cultisti della Fiamma e ogni tanto Wraith ci darà una mano con i crimini contrassegnati in rosso sulla mappa. Tuttavia, nel corso delle missioni incentrate sulla Fiamma ci troveremo a combattere Yuri, ma la storia raggiungerà una conclusione infausta quando la Fiamma riuscirà a svignarsela dopo aver messo le mani su un esemplare di simbionte della Oscorp. Yuri prometterà di informarci qualora dovesse scoprire il nuovo nascondiglio della Fiamma, uno psicopatico che in passato ha usato vari pseudonimi, tra i quali... Cletus Kasady.
Questo nome avrà fatto balzare sulla sedia molti giocatori, poiché stiamo parlando nientepopodimeno che di Carnage. Per chi non lo sapesse, si tratta di un nemico storico dell'Uomo Ragno, una variante rossa di Venom - a tutti gli effetti, la sua progenie - che si è insidiata nel corpo di un serial killer, Kasady appunto.
Abbiamo visto Carnage al cinema da relativamente poco nel film Venom: La furia di Carnage del 2021. In quella pellicola, sequel di Venom, era l'ottimo Woody Harrelson a interpretare Cletus Kasady, ma sfortunatamente la bravura del cast non ha migliorato un film davvero scadente. Insomniac ha chiaramente un secondo fine, perché la storia secondaria di Yuri/Wraith e della Fiamma si conclude con un nulla di fatto. Sarebbe stato bello affrontare Carnage in un confronto finale, ma forse hanno preferito tenerla da parte per Marvel's Spider-Man 3 o per un DLC.
Nel primo caso sarebbe un buon modo per riportare in scena i simbionti dopo il finale del gioco, mentre la strada del DLC ci sembra inopportuna: sarebbe la seconda volta che Insomniac sviluppa il personaggio di Yuri in un contenuto facoltativo. Sembra, insomma, che dovremo solo attendere, ma per il momento dobbiamo ammettere che questo cliffhanger ci ha lasciato con l'amaro in bocca.
Il dio dei simbionti
In un ciclo di storie del 2018, l'autore Donny Cates e il disegnatore Ryan Stegman hanno finalmente dato un volto a Knull, il dio dei simbionti che era stato menzionato indirettamente solo molto anni prima in un albo di Thor. Knull è un'entità primordiale che risale alle origini dell'Universo Marvel: pensate che è stato lui a mozzare la testa del Celestiale che sarebbe divenuta Knowhere, la base dei Guardiani della Galassia nel videogioco Eidos Montréal e nell'ultimo film di James Gunn, e che sempre lui ha forgiato la Necrospada, l'arma impugnata poi da Gorr il macellatore di dèi nelle storie che hanno ispirato il film Thor: Love and Thunder.
Insomma, si tratta di un super cattivo cosmico importantissimo anche per l'Uomo Ragno visto che la sua Necrospada ha figliato i simbionti e, di conseguenza, Venom. Che cosa c'entra tutto questo con Marvel's Spider-Man 2? Ebbene, nel gioco si scopre che la Oscorp ha trovato la sostanza aliena nel frammento di un meteorite precipitato sulla Terra, un meteorite contrassegnato da un simbolo molto particolare: una spirale rossa.
Nei fumetti la spirale rossa contraddistingue i simbionti potenziati da Knull - compreso Carnage, a un certo punto - e nel gioco appare evidente che la sostanza aliena abbia uno scopo o comunque un intelletto di qualche tipo. La storia nel terzo atto prende poi una piega molto simile a quella di King in Black, una maxisaga del 2021 in cui Knull tentava la conquista della Terra col suo esercito di simbionti, scontrandosi con gli Avengers, Spider-Man, Venom e molti altri eroi. A dirla tutta, c'è persino un costume di Miles che si chiama King in Black e che ricorda proprio le fattezze di Knull.
Insomma, via via che la storia si sviluppava avevamo sempre più l'impressione che alla fine avremmo dovuto vedercela col dio dei simbionti. Invece... no. Senza nulla togliere alla narrativa di Insomniac che, come abbiamo avuto occasione di affermare nella recensione di Marvel's Spider-Man 2, ci è piaciuta moltissimo, lo scontro finale ci vede affrontare "solo" un potentissimo Venom alato che ha ormai preso il controllo totale di Harry Osborn.
Quando i nostri riescono finalmente a scollegare il frammento di meteorite e a neutralizzare la mente a sciame, i simbionti scompaiono nel nulla, liberando New York dalle grinfie di Venom. A quel punto la faccenda dei simbionti passa in secondo piano - e non sappiamo neppure se quello in possesso di Cletus Kasady esista ancora - e non si scopre perché quel meteorite sia arrivato proprio sulla Terra, che cosa significasse la spirale, chi o cosa stesse chiamando attraverso lo spazio.
La serie Insomniac è molto più... intima, per così dire, dei fumetti che possono allargarsi alle trame cosmiche con la loro pletora di personaggi e mitologie già imbastite, perciò forse un nemico come Knull sarebbe stato troppo potente per i soli Peter e Miles e sarebbe diventato impossibile giustificare l'assenza degli altri eroi che sappiamo esistere in questo universo videoludico. D'altra parte, Insomniac ha effettivamente buttato lì un po' di spunti che sembravano andare in una direzione decisamente sopra le righe, salvo ridurli a semplici riferimenti visivi.
Incontri ravvicinati del tipo Strange
Nella missione "Fai la tua scelta" della storia principale ci troviamo a seguire le orme di Felicia Hardy, nota anche come Black Cat, che è stata presa di mira da Kraven il Cacciatore. Per questo motivo Miles si trova ad aiutarla indirettamente quando ruba un manufatto dal Sancta Sanctorum del Dottor Strange. Lo scettro di Watoomb permette di aprire dei portali nello spaziotempo, una soluzione perfetta per i ragazzi di Insomniac che hanno già fatto qualcosa del genere con il loro Ratchet & Clank: Rift Apart. Alla fine di un folle e spettacolare inseguimento, Miles aiuta Black Cat a raggiungere la sua ragazza a Parigi e lui si ritrova con lo scettro in mano... che però scompare all'improvviso, sostituito da un biglietto che recita: "Scusa, sono appena tornato dal Nepal. Io e il Dottore ti dobbiamo un favore. - Wong".
Anche questa volta, insomma, Insomniac allude alla presenza di altri supereroi nell'universo di Marvel's Spider-Man ma non ce li mostra. Il Sancta Sanctorum c'era anche negli altri giochi, così come la torre degli Avengers o la Alias Investigation, l'agenzia investigativa di Jessica Jones a Hell's Kitchen, ma nessuno di questi personaggi appare veramente sullo schermo.
La missione incentrata su Black Cat ci va vicinissimo ma, dopo averci stuzzicato, si limita a mostrarci un biglietto vergato dal famoso assistente del Dottor Strange (nonché attuale Stregone Supremo nel Marvel Cinematic Universe). E in più c'è un costume di Spider-Man, che si chiama Meglio del meglio, ispirato ovviamente a quello di Wolverine, un supereroe che non ha bisogno di presentazioni... e che sarà il protagonista proprio del prossimo gioco Insomniac. Magari nello stesso universo? Chi lo sa.
Potrebbe essere un problema di diritti. La questione è molto spinosa ma, sintetizzando, una parte dei diritti sull'immaginario di Spider-Man appartiene a Sony. È possibile che non ci fossero i presupposti per mostrare anche altri supereroi, se non indirettamente com'è accaduto con questo riferimento al Dottor Strange, e può darsi che sia esattamente per questo motivo che Insomniac non ha potuto usare Knull come antagonista principale.
D'altra parte, la storia di Marvel's Spider-Man 2 è già abbastanza ricca di personaggi per conto suo, e aggiungerne altri avrebbe complicato le cose. Intanto avrebbe rubato la scena ai protagonisti, e poi gli scrittori si sarebbero dovuti inventare delle scuse per giustificare la loro assenza nei momenti più critici, tipo l'invasione alla fine del gioco o la fuga dei Sinistri Sei se ripensiamo al primo titolo della serie. In questo modo, Insomniac offre un contentino ai fan dell'universo Marvel, limitando le incongruenze il più possibile.
Certo non sarebbe stato male scoprire di più sul rapporto che Spider-Man ha con gli altri supereroi di questo universo dopo quasi dieci anni di attività, ma forse è tutto rimandato al capitolo finale della serie che, a occhio e croce, potrebbe ispirarsi a un'altra saga a fumetti davvero popolare e sconvolgente: Superior Spider-Man. Ma ne riparleremo a tempo debito, non temete!