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Mato Anomalies, abbiamo provato una curiosa fusione di GDR in arrivo da un team di Shangai

Le software house cinesi iniziano a fare capolino sul nostro mercato: gli Arrowiz sono stati scelti da Prime Matter e noi abbiamo provato il loro Mato Anomalies.

PROVATO di Aligi Comandini   —   19/07/2022
Mato Anomalies
Mato Anomalies
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Il mercato videoludico cinese è sempre stato una sorta di Triangolo delle Bermuda per chi bazzica nell'ambiente. Difficile da analizzare a fondo per molti appassionati a causa delle barriere linguistiche (e di quelle d'altra natura), solo negli ultimi anni ha iniziato ad aprirsi sul serio anche all'occidente. Oddio... invero non è propriamente il caso di parlare di "apertura", dato che il mercato da quelle parti è più regolato che mai e resta comunque oltremodo complesso da esplorare per gli esperti. I mutamenti, infatti, derivano più che altro da un interesse amplificato da parte nostra nei confronti dei loro sviluppatori, che si stanno dimostrando ben più competenti e validi di quanto ci si potesse aspettare (nonostante una diffusa tendenza all'emulazione di altre formule).

Ci troviamo quindi oggi con un ecosistema del videogioco dove il peso della Cina è sempre più significativo (per lo più per via del potere di giganti come Tencent e affini) e una serie di team di sviluppo piccoli e grandi di provenienza cinese che muovono con più sicurezza del previsto i loro primi passi nel nostro panorama. Uno di questi team, di nome Arrowiz, deve aver catturato l'interesse di Koch Media, perché recentemente abbiamo avuto la possibilità di provare Mato Anomalies: un loro peculiare GDR compreso nel programma "Prime Matter". La demo non era delle più longeve o elaborate possibili, ma è risultata molto più ricca di variabili di quanto ci aspettassimo.

Demoni, investigatori, e cyberspazio?

Mato Anomalies: nella dimensione demoniaca le zone di combattimento sono molto evidenti (e non particolarmente belle da vedere)
Mato Anomalies: nella dimensione demoniaca le zone di combattimento sono molto evidenti (e non particolarmente belle da vedere)

Mato Anomalies è chiaramente un titolo dalle molteplici ispirazioni. Il look ricorda molto una versione più slavata e meno accesa dei recenti Persona di Atlus, e le mappe tridimensionali del gioco - esplorabili con visuale alle spalle del protagonista - contengono gli stessi NPC stilizzati dai volti in larga parte privi di caratteristiche. Gli Arrowiz, se non altro, hanno tentato di dare un po' di unicità al tutto con un'ambientazione a metà tra gli anni '50 e il cyberpunk, dove il grigiore di edifici a dir poco antiquati contrasta nettamente con le luci al neon e alcuni elementi ultra tecnologici del paesaggio. Non è esattamente una fusione di gran classe, eppure l'impatto iniziale risulta interessante e la stilizzazione degli elementi aiuta a dare al tutto una certa naturalezza.

Voi vestite i panni di un investigatore di nome Doe, che viene assoldato da una donna di nome Nightshade - all'apparenza un'informatrice con notevole potere nella città di Mato dove tutto si svolge - per indagare su misteriosi avvenimenti verificatosi durante alcuni scambi di merci illegali. Detta così sembrerebbe la premessa di un film noir, non fosse che i "misteriosi avvenimenti" si rivelano legati a una vera e propria dimensione alternativa popolata da creature demoniache, dove Doe si ritrova catapultato e viene salvato da morte certa solo grazie all'intervento di uno strano "sciamano" di nome Gram.

Siete confusi? Comprensibile, d'altronde tutto avviene a gran velocità nella demo da noi testata ed è abbastanza chiaro come il team voglia introdurre la narrativa senza troppi fronzoli. Si tratta a ogni modo di una premessa con delle discrete potenzialità e con una gestione più oculata dei ritmi potrebbe derivarne anche una storia più che decente. Come ovvio, però, è impossibile valutarne le qualità solo dalle battute iniziali; è troppo riduttivo per un gioco di questa tipologia.

Se non altro l'opera di Arrowiz sembra essere piuttosto ambiziosa in quanto a contenuti. Le battute iniziali ci hanno portato in un numero limitato di mappe, ma la città di Mato ha una mappa completamente visibile durante gli spostamenti (non visitabile a piacere nella demo), che ci ha dato l'impressione di essere piuttosto estesa. Se a questa si aggiungono eventuali altre ambientazioni e le ambientazioni dove avvengono i combattimenti, potremmo aver a che fare con un GDR dalla longevità più che degna.

Più JRPG in uno

Mato Anomalies: da bravo 'sciamano' Gram è vestito come un ninja e gira con una spada. Tutto nella norma
Mato Anomalies: da bravo "sciamano" Gram è vestito come un ninja e gira con una spada. Tutto nella norma

Al di fuori delle fasi esplorative - invero piuttosto basilari - il gameplay di Mato Anomalies si basa prevalentemente su battaglie a turni. Gli sviluppatori hanno però deciso di sparigliare un po' le carte in tavola utilizzando due differenti sistemi, uno legato a Gram e uno legato a Doe. Nella dimensione alternativa, infatti, solo Gram è in grado di danneggiare i nemici e i combattimenti si svolgono come in un JRPG classico: vi sono mosse con tempi di recupero variabili dai vari effetti, utilizzabili in incontri ben definiti durante l'esplorazione di mappe lineari (o almeno così era la prima e unica mappa di questo tipo da noi affrontata). Non si tratta di meccaniche elaborate o più originali della media, ma ne abbiamo avuto solo un assaggio, e la presenza di slot per altri personaggi e di un sistema di armi implica che le cose si faranno indubbiamente più complesse avanzando durante la campagna.

Il detective protagonista non è a ogni modo costretto sempre alla via della non violenza. Nella fase finale del nostro provato, infatti, il nostro viene in possesso di uno speciale guanto per riprogrammare le menti.

Mato Anomalies: la città non sarà chiaramente l'unica ambientazione del gioco
Mato Anomalies: la città non sarà chiaramente l'unica ambientazione del gioco

Quando questo accade, si passa a un sistema di combattimento alquanto differente da quello sopra descritto, dove per vincere una battaglia è necessario portare a zero una grossa barra dei punti vita protetta da evocazioni a tempo e utilizzare un mazzo di carte. Questi scontri sono marcatamente si può tattici rispetto a quelli normali, perché le carte hanno effetti offensivi e difensivi multipli, e già nel primo confronto è necessario calcolare attentamente i propri punti azione e le proprie risorse per non subire un quantitativo esagerato di danni dai contrattacchi nemici (o lasciare vive troppo a lungo le sue guardie virtuali). Tra i due sistemi questo è sicuramente quello che ci ha stuzzicato maggiormente, e siamo curiosi di capire se sarà una alternativa frequente agli scontri base, o una semplice variante per spezzare un po' il ritmo. Al momento peraltro non è chiaro nemmeno se sarà possibile personalizzare il proprio "mazzo" di azioni o potenziarsi in qualche modo per queste sfide tra cervelli nel cyberspazio.

Insomma, le premesse per un titolo più variegato e profondo della media ci sono, anche se l'opera di Arrowiz non brilla per valori produttivi e originalità. Se la narrativa dovesse risultare di valore, e le battaglie sopra descritte migliorare a dovere durante la progressione, Mato Anomalies potrebbe rappresentare una discreta sorpresa tra i GDR.

Non avrà valori produttivi eccelsi e le limitazioni del team alle spalle del progetto si notano, eppure Mato Anomalies ha del potenziale, per via di un gameplay costruito attorno a due sistemi di combattimento separati e a un'ambientazione discretamente ispirata. Non ci aspettiamo certo un capolavoro del genere, eppure la possibilità di un titolo sorprendente e superiore alle aspettative esiste. Vedremo.

CERTEZZE

  • Doppio sistema di combattimento interessante
  • Ambientazione con del potenziale

DUBBI

  • Valori produttivi tutt'altro che eclatanti
  • La mescolanza di elementi potrebbe divenire caotica