Sulle modalità, un breve saggio
Se c’è una cosa che contraddistingue Max Payne dagli altri giochi è la storia e la ricca sceneggiatura di cui essa è composta. Non per nulla Max Payne 2 è stato presentato al pubblico come “A Film Noir Love Story”, e vi possiamo assicurare che la pretesa degli sviluppatori di presentare un gioco che potesse essere all’altezza di una pellicola cinematografica è stata pienamente giustificata dal risultato finale, sia per la spettacolare accuratezza della grafica, quanto ancor di più per la trama, avvincente e vincente. Una novità degna di nota e molto piacevole che abbiamo riscontrato nella versione in italiano è una piccola voce del menu principale del gioco. Infatti è possibile visionare un filmato riassuntivo che mediante l’utilizzo delle ben note tavole illustrate a fumetti ripresenterà le memorie di Max relative al primo gioco, in modo da riportare alla mente del giocatore gli eventi più salienti e permettere una più lucida inquadratura dei personaggi di questo nuovo titolo. Colpi di scena a non finire, fantasmi del passato, personaggi che credevamo morti ed tradimenti incredibili sorreggono il titolo dal primo all’ultimo istante della sua durata. Chi avrà la capacità di finire MP2, noterà però che si tratta di un titolo un po’ corto. Per far fronte a questo piccolo problemino gli sviluppatori hanno messo a disposizione dei giocatori differenti modalità di gioco, con livelli di difficoltà crescenti, più una modalità a tempo che vi vedrà impegnati a combattere non solo con gli agguerriti nemici ma anche con le lancette dell’orologio (che sia una metafora della vita?).
Rush finale, doppiaggio e quant'altro...
Imbattendoci nella versione italiano di un videogioco come questo, che ha la pretesa di essere un film, non ci resta che mettere sul banco di prova anche il doppiaggio, da sempre cavallo di battaglia della cinematografia del bel paese. Effettivamente anche in questo senso MP2 non sbaglia il colpo e centra in pieno il bersaglio. Se nel titolo originale la voce rauca di Max e quella suadente di Mona erano pienamente azzeccate non si può che dire altrettanto della versione italiana. La voce di Max rimane calda e forte, quella di Mona conturbante; e a tratti verrebbe proprio da affermare che ancora una volta i nostri doppiatori hanno superato gli originali, se non fosse che (e qui chi come me può vantare poco più di due decadi sulle spalle potrà darmi ragione), la maggior parte delle voci utilizzate per i personaggi minori e i comprimari ricordino un po’ troppo quelle un po’ grottesche dei vecchi cartoni animati giapponesi degli anni ottanta che tanto abbiamo amato ai tempi della scuola dell’obbligo (mi è sembrato di aver avvertito anche la tonalità di voce del pupazzo Four, quello di Ciao Ciao, ma credo di aver svuotato il caricatore nella sua direzione prima di averlo potuto verificare, un vero peccato). Per quanto riguarda il realismo rimane confermato l’ampio discorso già affrontato sull’ottimo engine grafico, evoluzione di quello già visto nel primo MP, e sull’eccellente engine fisico Havok. Come già detto tutto in MP2 subisce le conseguenze delle nostre azioni e la gran parte degli oggetti è soggetta alle comuni forze cinetiche con risultati veramente gradevoli per l’occhio del giocatore. Unico neo riguarda il caso dei cadaveri, che pur reagendo in maniera estremamente realistica alle sollecitazioni grazie all’aiuto di Havok, non subiscono alcuna “deformazione” in seguito agli spari o a deflagrazioni di vario genere. Giusto per interderci in una delle prime scene di gioco Max è intenzionato a salavare un ostaggio da una banda di malviventi; il filmato ci porta a conoscere però la sua triste fine, dopo che i criminali, alla vista del poliziotto, decidono di freddare il prigioniero con un colpo on piena fronte. Nonostante la stanza si sporchi di sangue in maniera estremamente realistica , le texture del cadavere non riportano alcuna ferita. Cosa ancora più notevole invece accade quando, colti da improvvisa follia omicida, decidete di ammassare cadaveri a colpi di canne mozze e di lanciare qualche ordigno esplosivo in loro direzione. Nonostante ad ogni esplosione si presenti la caratteristica fiammata i corpi non subiscono nessuna mutilazione, come invece ci sarebbe da aspettarsi. Vogliamo pensare che però si tratti di una scelta fatta per non aumentare il livello di violenza di un gioco che di sangue e morte ne ha da vendere già a palate (beata innocenza!). Chiude il tutto un commento rapidissimo sulla colonna sonora a dir poco azzeccata (i temi delle musiche sono sviluppati partendo da quelli del titolo originale) ed emozionante e una lampante precisazione: Max Payne 2 è un titolo godibilissimo e di altissimo livello, e quanto mai è fondamentale seguirne la storia per goderne appieno; non lasciatevi sfuggire dunque l’opportunità di averlo in italiano, non mancherà di stupirvi.
Un'occhiata al gameplay
Max Payne 2, visto in italiano, emoziona ancora più di quanto non avesse già fatto nel suo doppiaggio originale in inglese. Ma il dovere ci chiama a dover rivestire un'altra volta gli scomodi panni della critica, perciò ritorniamo in noi ed affrontiamo l'ultimo close-up sul titolo. Avendo avuto l’occasione di spendere un po’ più di tempo su questo gioco abbiamo trovato qualche nuovo particolare da porre alla vostra attenzione. Innanzitutto spendiamo due parole sulla gestione del Bullet Time in questo nuovo capitolo della saga. Il Bullet Time è la modalità che permette a Max Payne di muoversi molto velocemente mentre il resto del gioco scorre come al rallentatore. Si intuisce subito quanto questo sia centrale nel gioco dalla posizione che di default i programmatori hanno affidato al pulsante di attivazione. Se Max spara mediante la pressione del tasto sinistro del mouse il secondo in grado, ovvero il tasto destro, è dedicato appunto alla modalità BT. Nel primo capitolo Max entrava in Bullet tuffandosi nella direzione voluta dal giocatore, ma sempre e comunque tuffandosi. Il che appariva, per la maggioranza delle volte molto spettacolare, ma poteva risultare, altre volte, estremamente impreciso, scomodo e soprattutto inutile. Non era raro trovarsi di fronte a Max che per sparare ad un bersaglio facile, in questa modalità , si vedeva costretto a improbabili evoluzioni aeree, degne del più spettacolare acrobata. Per rendere meglio l’idea è un po’ come vedere un portiere professionista tuffarsi a terra in una magnifica estensione per raccogliere un pallone praticamente fermo: uno spettacolo alquanto inutile ed imbarazzante. I sequel, d’altro canto, possono sempre vantare una riflessione maggiore sulle imperfezioni dei predecessori, e correggere o migliorare gli errori del passato. In MP2 è evidente dunque una maturazione in questo senso. Il BT, potenziato nella nuova versione 2.0, porta delle evidenti novità, piccole rivoluzioni in un sistema che pareva, tutto sommato, già abbastanza stabile e sicuro. Innanzitutto avremo a che fare con due gradi di attivazione del BT. Il primo, il più leggero, meno efficace e duraturo, è attivabile mediante l’utilizzo del tasto shift in combinazione con una freccia direzionale. Si tratta di una versione riconducile al vecchio BT, ovvero permette di far tuffare Max in una azione in slow motion nella direzione della freccia premuta. Il vantaggio di tale azione è quello di non intaccare la clessidra che indica la carica del Bullet Time, in pratica potrete tranquillamente utilizzare questa abilità infinite volte senza rischiare di rimanere a secco nei momenti più difficile. I nodi però vengono al pettine a ricordarvi che nella vita nulla è gratuito, specialmente se si tratta di qualcosa che può tornarvi veramente utile. Attivando il BT in questo modo potrete sfruttarne i vantaggi per la sola durata del volo in aria,e una volta caduti a terra tutto tornerà a velocità normale; come se non bastasse la caduta molto spesso porta via tempo prezioso e rischia di rivelarsi fatale se rimanete allo scoperto e qualche nemico è sopravissuto alla vostra incursione. La versione matura del Bullet Time si presenta in tutta la sua letale e smagliante forma mediante la pressione del tasto destro del mouse. In seguito a questa azione Max penetrerà come di consueto in un mondo rallentato, non subendo però alcun rallentamento nella velocità di puntamento del mirino. Tutto lo schermo si colora di tinte seppia e la musica rallenta fino quasi a scomparire. La cosa veramente notevole è che grazie al BT 2.0 Max non è più costretto a tuffarsi, ma semplicemente può continuare a muoversi rimanendo tranquillamente in piedi. Ad ogni colpo messo a segno in questa modalità Max rafforzerà la propria capacità di uccidere, mentre la clessidra del BT si riempirà più in fretta. Non sarà poi raro vedere il nostro eroe compiere singolari acrobazie, come la mitica piroetta su se stesso che Payne compie ad ogni cambio di caricatore. Nonostante la gestione dei comandi risulti leggermente più complicata a causa delle novità sopra elencate MP2 rimane comunque un titolo godibilissimo dal punto di vista del gioco fine a se stesso. Nonostante la storia avvincente e mozzafiato sia capace di trascinare anche il giocatore più disattento, le situazioni proposte in questo titolo non mancheranno di impegnare giocatori di qualsiasi livello.