Non è certo facile innovare in un'era in cui quasi tutto è stato provato e figuriamoci quanto può esser complicato farlo in un genere popolare come quello degli sparatutto. Quando si parla di shooter praticamente ogni idea è stata testata: mancanza di gravità, portali, elementi GDR, distruttibilità totale, unicorni laser arcobaleno e un'infinità di altre trovate applicate più o meno grossolanamente. Tra le ibridazioni però - e non siamo sorpresi - una della più riuscite è stata quella con i rhythm game, che ha dato vita a titoli piuttosto apprezzati come BPM (Bullets per Minute).
Si tratta di un connubio davvero naturale: praticamente ogni FPS di qualità ha un certo "ritmo", un flusso specifico da seguire che porta le sparatorie a trasformarsi in una sorta di danza di piombo, sangue ed esplosioni. Fare in modo che le meccaniche si leghino forzatamente a tale ritmo o debbano in qualche modo seguirlo è piuttosto automatico se si hanno dei designer decenti a disposizione. Ed è questo il caso di The Outsiders, software house composta in parte da veterani provenienti da DICE e Overkill, che ora ha deciso di affrontare questa peculiare strada con Metal: Hellsinger, un infernale sparatutto dove i demoni vanno ammazzati a tempo di metallo.
La differenza dal resto? Beh, una notevole competenza nel campo innanzitutto, ma anche una colonna sonora d'eccezione con alcuni degli artisti più affermati del genere. Abbiamo provato Metal: Hellsinger grazie a una breve, ma intensa demo e oggi ve ne parliamo.
No one can destroy the metal
In Metal: Hellsinger vestite i panni dell'ignota, una mezzodemone con un obiettivo tanto semplice da descrivere quanto difficile da portare a termine, ovvero eliminare la giudice rossa a capo dell'inferno. Le sue motivazioni? Ignote quanto lei, eppure raccontate passo dopo passo dalla nota voce di Troy Baker, che veste il ruolo di narratore durante le varie missioni della campagna. Noi, in particolare, abbiamo potuto provare solo il quadro introduttivo, che è riuscito comunque a sorprenderci grazie a una varietà di nemici e armi sinceramente inaspettata per le prime battute di uno sparatutto.
Certo, potrebbe anche essere dovuto alla sua natura di "demo dimostrativa" e nella campagna completata non ci sorprenderebbe una minore massa di contenuti nel primo quadro, però tutto scorre in modo naturale e potrebbe essere solo indice della volontà degli sviluppatori di mettere in campo un prodotto immediatamente in grado di mandare al massimo l'adrenalina.
L'ignota viene, infatti, praticamente subito in possesso di varie armi partendo da una spada demoniaca e, a fine livello, ha dalla sua un teschio magico dai proiettili infiniti chiamato Paz, un fucile a pompa di nome Persephone e due poderosi revolver. Come se non bastasse tutto questo, durante l'avanzamento si incontrano una manciata di nemici élite alquanto pericolosi, con tanto di boss finale discretamente ostico in chiusura. Insomma, Metal: Hellsinger non è pensato per fare le cose gradualmente, bensì per buttare in faccia al giocatore pericoli sempre diversi e molto aggressivi fin dai minuti iniziali. Si tratta di una filosofia indubbiamente nelle nostre corde.
Ma passiamo al gameplay, perché è quello il fulcro dell'esperienza e sembra davvero ben gestito. Hellsinger calibra infatti immediatamente i comandi regolando le tempistiche di click del giocatore in base prima al sonoro, e poi agli indizi visivi. Una volta trovata una quadra, il gioco non va gestito come un classico sparatutto, ma costringe a colpire gli avversari a ritmo di musica, con un chiaro lampeggiamento del mirino principale a fare da indicatore primario.
Musica da urlo
Se si colpiscono i nemici a tempo le armi fanno il danno dovuto, tuttavia basta sbagliare il ritmo una singola volta per ritrovarsi con danni irrisori e scarse probabilità di sopravvivenza. Vi assicuriamo che, per quanto possa sembrare ostico, in realtà diventa quasi subito una seconda natura e ci siamo trovati già a metà livello ad alternare le armi, che peraltro hanno tempistiche dei colpi differenti da regolare a dovere, e abilità secondarie devastanti schivando a tempo senza troppi problemi. Farlo è pressoché obbligatorio, dato che pure i nemici più deboli sono numerosi e aggressivi e quelli élite sono dotati di teletrasporti, armi dal raggio devastante, o una semplice barra dei punti vita molto gonfia.
Il boss finale è stato particolarmente godibile: un demone alato con la capacità di scagliare palle di fuoco che ci ha fatto parecchio male (un paio di sfere infuocate basta a salutare una vita) ed è a nostro parere perfettamente posizionato per dare una strigliata ai giocatori che fino a quel momento non hanno mai usato il movimento a dovere. Non abbiamo potuto provare altro, eppure come basi ci sembrano alquanto solide, tanto che siamo davvero curiosi di capire quali armi, nemici e variazioni sul tema arriveranno nei livelli successivi.
La qualità migliore del gioco non è tuttavia paradossalmente il suo sistema, bensì la colonna sonora, completamente originale e sorretta da nomi del calibro di Serj Tankian dei System of a Down, o Alyssa White-Gluz degli Arch Enemy (la cui canzone peraltro permeava proprio il primo livello). Per gli amanti del metal questo titolo è praticamente un must, e la colonna sonora è persino dinamica, considerando che le parti cantate compaiono solo una volta raggiunto un certo livello del moltiplicatore di furia. Giocate a ritmo e con classe e otterrete punteggi enormi oltre a canzoni complete; sbagliate tutto e avrete a malapena una musichetta di sottofondo ad accompagnarvi (oltre a rendere le cose mostruosamente più ardue). Ci sono peraltro delle classifiche online, quindi occhio a morire troppe volte: farlo abbassa tremendamente il punteggio finale, pur non penalizzando eccessivamente la progressione.
Metal: Hellsinger si è rivelato uno spassoso FPS ritmico, con meccaniche solide, uno stile notevole, e una colonna sonora dinamica eccezionale. Difficile dire se la qualità si manterrà a questo livello per tutta la campagna, ma se il primo quadro è un indice, gli amanti degli shooter e del metal faranno bene a tenerlo d'occhio.
CERTEZZE
- Colonna sonora eccelsa per gli amanti del metal, dinamica e con nomi molto importanti nel genere
- Gameplay solido, che diventa rapidamente una seconda natura
- Notevole varietà fin da subito
DUBBI
- Difficile dire se la campagna si manterrà costantemente a questo livello