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Metaphor: ReFantazio, 5 cose da sapere prima di cominciare

Il nuovo JRPG di Atlus esce oggi! Ecco alcune cose da sapere su Metaphor: ReFantazio prima di cominciare a giocare.

SPECIALE di Christian Colli   —   11/10/2024
Un'immagine di Metaphor: ReFantazio
Metaphor: ReFantazio
Metaphor: ReFantazio
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Metaphor: ReFantazio è finalmente disponibile, un GDR giapponese di altissima qualità che piacerà soprattutto ai fan di Atlus e dei suoi popolarissimi Persona e Shin Megami Tensei. Il nuovo titolo dello sviluppatore nipponico ha infatti molti punti in comune con i fratelli maggiori, a cominciare dal sistema di combattimento, e questo significa che le sue caratteristiche più peculiari potrebbero prendere alla sprovvista chi mastica poco il genere e non si è mai avvicinato ai capolavori di Atlus e del suo Studio Zero, il team interno formatosi dopo l'uscita di Persona 5 sotto la guida del talentuoso Katsura Hashino.

In questo speciale ce n'è un po' per tutti: vi spiegheremo meglio quali sono le somiglianze e le differenze tra i giochi summenzionati, inoltre vi daremo qualche consiglio su come cominciare Metaphor: ReFantazio con una marcia in più. Qui potete trovare, invece, la nostra recensione del nuovo titolo di Atlus.

Perché Metaphor è un "personalike"?

Abbiamo coniato questo termine perché quello di Persona è ormai un sottogenere: a partire dal terzo Persona - recentemente rilanciato col remake Persona 3 Reload - Atlus ha introdotto una serie di caratteristiche che distinguono la serie da praticamente ogni altro GDR giapponese in circolazione. Esse includono la progressione basata su un calendario, che rappresenta una risorsa (il tempo) da gestire, e una componente ruolistica che ricorda vagamente i simulatori di appuntamenti, poiché bisogna frequentare i comprimari del protagonista per instaurare dei legami che garantiscono alcuni vantaggi in termini di gameplay.

Coltivate i legami con i Seguaci per potenziare gli Archetipi
Coltivate i legami con i Seguaci per potenziare gli Archetipi

In una forma o in un'altra, queste caratteristiche avvicinano alcuni giochi di Atlus - come Soul Hackers 2, tra gli altri - ai Persona e Metaphor, nella fattispecie, pesca a piene mani in quella formula, tanto che non sarebbe sbagliato definirlo una specie di "Persona fantasy". Nel gioco, infatti, avrete una sere di obiettivi da raggiungere entro una data specifica del calendario, pena il Game Over, e dovrete scegliere cosa fare ogni giorno: ogni interazione particolare esaurisce il tempo a disposizione nel pomeriggio e nella sera, quindi bisogna considerare con cautela se trascorrere il tempo in un dungeon per migliorare i personaggi o sconfiggere il boss di turno, oppure se dedicare quel tempo alla crescita del protagonista e dei suoi legami con i suoi Seguaci.

Inoltre, il sistema di combattimento di Metaphor è una variante del sistema One More di Persona, a sua volta ispirato al Press Turn di Shin Megami Tensei. Nel gioco è possibile acquisire dei poteri speciali, chiamati Archetipi, che ricordano tantissimo le Personae di Persona e i demoni di MegaTen. Vediamo di capirlo meglio nel prossimo paragrafo.

Combattimenti a turni o action?

I protagonisti di Metaphor: ReFantazio, una volta riconosciuti gli ideali che intendono perseguire con tutte le loro forze, acquisiscono la capacità di invocare gli Archetipi, spiriti appartenenti ai grandi eroi del passato che rappresentano i ruoli fantasy più iconici, dal guerriero al curatore passando per il mago, il ladro e così via. Ogni personaggio può apprendere un nuovo Archetipo spendendo magla, una risorsa che si ottiene in vari modi: l'ideale sarebbe crescere ogni Archetipo con ogni personaggio per imparare più abilità possibili e creare party pronti a ogni sfida. Il motivo è semplice, ogni Archetipo è caratterizzato da punti di forza e da punti deboli che lo rendono più o meno efficace contro certi nemici, perciò scegliere gli Archetipi giusti prima di una battaglia fa letteralmente la differenza.

La schermata degli Archetipi
La schermata degli Archetipi

Il sistema di combattimento, infatti, si sviluppa in due fasi. La prima ha una componente d'azione in tempo reale, visto che il giocatore può colpire i nemici avvistati con una semplice combo, sperando di eliminarli se troppo deboli, stordirli e aggirarli o iniziare un combattimento a turni con un vantaggio. Vogliamo essere chiari: Metaphor è principalmente un GDR a turni. Le battaglie contro i boss sono esclusivamente a turni e la componente action è davvero molto blanda, sebbene conferisca maggiore dinamismo all'esplorazione. In combattimento, sfruttare i punti deboli dei nemici garantisce un'azione in più a turno, rappresentata da un cristallo sulla parte superiore dello schermo: se usate un'arma o una magia a cui il nemico è vulnerabile, guadagnerete un'azione extra. Lo stesso, però, vale per i nemici.

I personaggi invocano gli Archetipi quando usano le tecniche speciali, per esempio gli incantesimi che consumano PM o gli attacchi speciali che consumano PV. Il sistema di combattimento è abbastanza complesso e include anche la possibilità di spostare i personaggi sul fronte o sulle retrovie, nonché di combinare le abilità degli Archetipi nelle Sintesi, super attacchi che consumano più risorse ma che possono anche avere effetti micidiali sui nemici: vi suggeriamo di apprendere più Archetipi possibile e provare diverse formazioni per sbloccare le varie Sintesi, che vi daranno sicuramente una marcia in più ad ogni battaglia.

Ma quindi è un GDR difficilissimo?

In effetti i GDR di Atlus sono sempre stati rinomati per l'impegnativo grado di sfida, sebbene negli ultimi anni lo sviluppatore abbia aggiustato il tiro includendo vari livelli di difficoltà e altri accorgimenti. Metaphor: ReFantazio, in questo senso, è uno dei GDR più accessibili perché, tanto per cominciare, offre quattro livelli di difficoltà iniziali che è possibile cambiare in qualsiasi momento senza incorrere in penalità particolari. Noi vi consigliamo di cominciare a Normale per acclimatarvi, poi starà a voi decidere se abbassare il livello per godervi la storia senza frustrazioni o se alzarlo per bestemmiare in lingue sconosciute persino all'enigmatico erudito More dell'Akademia.

Gli informatori sono un aiuto prezioso... se vorrete pagarli per riceverlo
Gli informatori sono un aiuto prezioso... se vorrete pagarli per riceverlo

Il problema non sta tanto nei combattimenti impegnativi, nei quali si procede a tentativi finché non si scoprono i punti deboli dei nemici, che saranno poi memorizzati: le Sintesi, infatti, rompono un po' il gioco e la possibilità di cambiare Archetipo a ogni personaggio tra un combattimento e l'altro è molto vantaggiosa, specie dopo aver sbloccato la possibilità di apprenderli senza recarsi all'Akademia. Nonostante ciò, i nemici possono essere davvero pericolosi, specie quelli di grandi dimensioni nei dungeon che sembrano quasi dei miniboss. I boss veri e propri, poi, sono contraddistinti da molteplici fasi e meccaniche particolari, senza contare che in alcune circostanze dovrete vincere in un certo numero di turni o ricaricare l'ultimo salvataggio.

Salvate spesso, a proposito. In città potrete farlo in qualsiasi momento ma nei dungeon dovrete trovare delle apposite stanze o l'icona del gattino di More che, di solito, vi aspetta prima di una boss fight. Il gioco, tuttavia, vi offre anche degli aiuti importanti. La fata Gallica avrà sempre un suggerimento da darvi se siete bloccati o non siete sicuri di cosa sarebbe meglio fare in una determinato giorno; inoltre, nelle locande troverete gli informatori, personaggi che vi venderanno consigli utilissimi sui dungeon e i nemici che dovrete affrontare, anticipandovi le debolezze di certi nemici in modo che sappiate per tempo quali Archetipi apprendere, che armi usare e così via. Starà a voi scegliere se consultarli o se affrontare il destino alla cieca.

La vera sfida: il tempo

In realtà la componente GDR potrebbe essere l'ostacolo contro cui si scontreranno i giocatori meno avvezzi a questo tipo di gameplay, quelli che non hanno mai toccato Persona e che potrebbero entrare in confusione quando il gioco metterà a disposizione una pletora di attività, alcune che non consumano tempo - come lo shopping - e altre che invece consumano anche più giorni, come lo spostamento da una località all'altra con il trasvettore. Dovrete quindi pianificare in anticipo le vostre mosse, ottimizzare i tempi e preparare mentalmente un ordine di priorità.

Infinite cose da fare... e così poco tempo
Infinite cose da fare... e così poco tempo

Per esempio, fare shopping non consuma tempo e a un certo punto del gioco imparerete a teletrasportarvi da una città all'altra, ma ci sono dei giorni della settimana in cui i negozi fanno sconti su tutto e il denaro è un'altra risorsa importante: vi servirà a comprare consumabili, informazioni e ingredienti per la cucina. Inoltre, serve a far valutare l'equipaggiamento misterioso nei negozi, che di solito è meglio di ciò che è in vendita: ricordatevi perciò di valutare prima di spendere soldi inutilmente!

Il tempo serve anche a migliorare le "virtù regali" del protagonista attraverso attività secondarie offerte nelle città o sul trasvettore, e le virtù regali servono a sbloccare nuove conversazioni con i Seguaci, quindi a migliorare i legami, quindi ad acquisire nuovi Archetipi e bonus relativi. È un sottile sistema a incastro e bisogna prenderci la mano, magari facendo qualche prova con un salvataggio extra. Fortunatamente Metaphor non è proibitivo a livello di tempistiche e i tempi concessi al giocatore tra un obiettivo primario e l'altro sono abbastanza generosi.

Ogni volta che arrivate in una nuova città, vi consigliamo di esplorarla da cima a fondo e di accettare ogni incarico offerto dagli abitanti: spesso dovrete svolgerli in località raggiungibili col trasvettore, scegliendo rotte che permettono di completare più incarichi nello stesso viaggio. Studiate bene le informazioni a vostra disposizione!

Metaphor, Persona o Shin Megami Tensei?

Alla fine tutto si riduce a questa domanda, considerando che Persona e MegaTen sono le colonne portanti di Atlus, disponibili in varie versioni anche molto recenti, come il summenzionato Persona 3 Reload, l'eccellente Persona 5 Royal o l'ultimo MegaTen, ovvero Shin Megami Tensei V: Vengeance. Nonostante le somiglianze, sono titoli che si rivolgono a target abbastanza diversi sulla base di alcune caratteristiche peculiari che andremo subito a sottolineare.

Metaphor: ReFantazio è una via di mezzo tra Persona e Shin Megami Tensei
Metaphor: ReFantazio è una via di mezzo tra Persona e Shin Megami Tensei

Persona è probabilmente il gioco più simile a Metaphor: ReFantazio, se non addirittura il modello di riferimento. Chi dice maliziosamente che Metaphor sia un Persona sotto un'altra pelle non sbaglia tantissimo, tuttavia Persona ha una caratteristica distintiva intorno cui ruota tutto: l'ambientazione. I Persona si svolgono nel mondo contemporaneo, hanno per protagonisti dei liceali e affrontano temi quotidiani con un'impronta soprannaturale che unisce tutte le sottotrame. La storia principale, infatti, è composta da archi narrativi che convergono nella stessa direzione, legando in maniera organica e naturale il protagonista e i comprimari. I toni spensierati e bizzarri di Persona, incoraggiati da una grafica e da una colonna sonora pop che ricordano tantissimo gli anime giapponesi, potrebbero pesare su chi cerca GDR più adulti, senza contare che la componente "social" calca la mano sui dialoghi: si legge veramente tantissimo.

Shin Megami Tensei V è probabilmente la migliore incarnazione della serie per varietà e profondità. Persona nasce come uno spin-off di MegaTen, riprendendone alcune caratteristiche come il sistema di combattimento e le invocazioni, ma a parte questo sono giochi molto diversi: Shin Megami Tensei V è molto più incentrato sul gameplay, sull'esplorazione e sulla costruzione del party di demoni reclutati, laddove Persona è un titolo molto più focalizzato sulla narrativa. Riguardo la storia, inoltre, va detto che la serie MegaTen esplora tematiche apocalittiche e soprannaturali di una certa caratura, andando a scomodare l'eterna guerra tra Inferno e Paradiso, perciò figure iconiche appartenenti a molteplici religioni che potrebbero urtare la sensibilità di alcuni giocatori. Nonostante una sottile ironia di fondo, soprattutto nella rappresentazione dei demoni, è un titolo molto più maturo di Persona.

Nonostante il look da anime, Metaphor racconta una storia più vicina a Il Trono di Spade
Nonostante il look da anime, Metaphor racconta una storia più vicina a Il Trono di Spade

Metaphor: ReFantazio, in un certo senso, prende un po' questo e un po' quello sia da Persona che da Shin Megami Tensei, rappresentando un punto d'incontro e, quindi, un titolo che si rivolge a un pubblico ancora diverso, sicuramente più smaliziato ma, forse, anche più occidentale. Il look di Shigenori Soejima e gli intermezzi animati confondono le acque, fanno pensare a un anime per adolescenti quando invece Metaphor racconta una trama molto profonda e metareferenziale che, per la violenza di certe situazioni e per gli intrighi di palazzo tratteggiati, ricorda storie viscerali come Il Trono di Spade. Forse intento a sdoganare definitivamente la nicchia sempre più ampia in cui sono stati confinati per anni i suoi giochi, Atlus ha apportato degli accorgimenti che rendono il nuovo GDR più accessibile, cercando di accattivarsi anche un pubblico maggiormente occidentale.

Metaphor prende il meglio dei suoi predecessori - il gameplay di MegaTen, la narrativa di Persona - e li mescola in un titolo non privo di sbavature ma comunque eccellente, pur mantenendo alcune caratteristiche, come la componente "social" e la gestione del tempo, che potrebbero far storcere il naso agli amanti dei GDR nipponici più tradizionali. Per i curiosi, invece, è il "personalike" più accessibile che c'è e un probabile candidato al titolo di gioco dell'anno.

Lo stile è inconfondibile
Lo stile è inconfondibile

Se vi siete sempre chiesti come si sta dall'altra parte dello steccato Atlus, Metaphor: ReFantazio è un'ottima occasione per scavalcarlo ma, siate prudenti, perché non è un prodotto per tutti.