Sullo shop online di Nintendo Switch è disponibile la demo gratuita di Miitopia, che arriverà nella sua forma definitiva il 21 maggio (e sarà possibile, come di consueto, trasferire i dati di salvataggio da una versione all'altra). Il titolo uscì originariamente nel 2016, su Nintendo 3DS; è stato sviluppato dalla divisione "casual" interna all'azienda, adesso denominata EPD 4.
Quando lo recensimmo ai tempi, il gioco di lasciò piuttosto soddisfatti; si tratta di un'avventura semplice, con archetipi e meccaniche tratte dai classici giochi di ruolo giapponesi. L'edizione per Nintendo Switch pare sia opera di Grezzo, un team artisticamente competente, che in passato ha curato i remake di vari The Legend of Zelda: tra questi, anche il recente Link's Awakening (2019) per Switch, che aveva qualche rallentamento di troppo - diversi rallentamenti di troppo - ma era comunque splendido da vedere. L'azienda ha sviluppato anche IP originali, come Ever Oasis, e sta assumendo per la realizzazione di un progetto dai toni medievali per Nintendo Switch. Tra Link's Awakening e questa futuribile nuova avventura, il team si è dedicato al rifacimento in alta definizione di Miitopia.
In attesa - tra poco più di un mese - di testare la versione definitiva, abbiamo scaricato la demo gratuita, e fatto alcuni test con l'editor dei Mii. Un editor che è più articolato che nel gioco originale, ed molto più complesso di quello inserito, di base, all'interno della console. Abbiamo deciso di provarlo perché in rete, anche se al momento esiste solamente la versione demo, sono apparsi diversi meme relativi ai Mii: abbiamo il sospetto che, almeno in parte, Miitopia possa fungere da ponte tra console e social network.
Mii e social network
I Mii sono comparsi per la prima volta su Nintendo Wii: pur esteticamente basilari - e, a dire la verità, non particolarmente piacevoli - si sono rivelati uno strumento estremamente funzionale e popolare. Questo perché sono figure iconiche, poco realistiche o dettagliate, e permettono a chiunque, anche a chi non ha particolari doti grafiche, di realizzare un avatar somigliante alla propria persona: e non solo alla propria persona, ma anche a personaggi famosi.
Wii ottenne, fin dal lancio, un successo straordinario; lo stesso si può dire di Wii Sports, e anche dei Mii (e del loro editor). Si divertivano tutti a ricreare sé stessi, ma soprattutto persone e/o situazioni celebri: apparirono Mii di Berlusconi, altri personaggi politici, calciatori, sportivi, cantanti, eroi di fantasia come Harry Potter (chi scrive, ne realizzò uno tragicomico di Saddam Hussein, denominato Saddamii).
Era il 2006, e Facebook esisteva già, ma non era minimamente diffuso come adesso: insomma, per vedere le creazioni altrui bisognava giocare in multiplayer, scaricarli casualmente online, scambiarseli dopo essere diventati amici con interminabili codici amico. Condividere in generale, e condividere immagini in particolare, era incredibilmente più difficile di adesso: se Facebook fosse stato d'uso comune come lo è ora, o come lo era semplicemente nel 2010, i Mii sarebbero stati ovunque.
Quando uscì Miitopia su 3DS, il mondo dei social network era totalmente pronto ad accogliere le creazioni degli utenti: a quel punto però era Nintendo che, ancora, si rifiutava di abbracciare la contemporaneità tecnologica, preferendo un sistema chiuso, protetto e controllato come Miiverse.
Miitopia e i meme
Nintendo Switch è molto più integrato coi social network rispetto alle precedenti console dell'azienda kyotese: non è immediato caricare contenuti come dai dispositivi mobile, ma non si può dire che sia complicato. Se Miitopia avrà successo - e non è un "se" da poco - saremmo pronti a scommettere che i Mii, per la prima volta, invaderanno tumultuosamente Twitter e compagnia.
Come dicevamo in precedenza, ci sono già diversi esempi che esemplificano il potenziale di questo editor, e tutto grazie alla demo gratuita. Qui potete vedere un perfetto (forse un po' ingrassato) Mister Clean (Mastro Lindo). Qui trovate Geno di Super Mario RPG. Qui Garfield, Midna e... la Gioconda, realizzata in modo davvero eccezionale. C'è pure SpongeBob. E Dedede, Spider-Man, Sidon. Non solo: questi Mii saranno esportabili (a patto di avere Nintendo Switch Online) e condivisili, oltre che sui social network, anche tra console e console.
L'editor basilare dei Mii è molto semplice: come dicevamo, per quanto possibile, un software di composizione grafica adatto a tutti. Si seleziona il sesso, il colore della pelle, la forma e la posizione di occhi, naso e bocca, senza che si abbiano "troppe" possibilità, così da semplificare le operazioni - detto in parole povere, un Mii che vi somiglia parecchio, somiglierà allo stesso tempo anche a varie persone che, nella realtà, con voi c'entrerebbero poco. Anche per Miitopia si parte, nella creazione dei personaggi, dall'editor base.
Fatto questo, tuttavia, si aprono tante possibilità. Una volta generato un Mii, si può stratificare ed espandere il suo aspetto attraverso molte funzionalità inedite: trucchi, guance, capelli, trecce, codini. Delle introduzioni che permettono di approfondire l'immagine in sé e per sé, ma che generano decine di possibilità se utilizzate in maniera creativa. Ci spieghiamo meglio. Mettiamo che si selezioni una guancia scavata, che implica una scarsa opacità del tono; bene, si può alterare il colore, la forma e la posizione della stessa. Che, in sostanza, se posizionata nel punto opportuno, potrebbe diventare un ombretto, una sfumatura (come nella Gioconda citata poc'anzi) e chissà cos'altro.
Questa possibilità comprende due effetti collaterali indesiderati, se così vogliamo chiamarli. Il primo è che, se la gestione del trucco consente di creare immagini molto più particolareggiate dell'editor tradizionale, è altrettanto vero che non sono soluzioni funzionali ai Mii nel gioco: potete mettere delle sopracciglia che fungano da baffi, ma Miitopia non lo capirà. Per cui, quando andrete ad utilizzare quel particolare Mii nell'avventura, al momento di esprimere un'emozione, potrebbe arricciare dei baffi che avete piazzato sulla testa. Secondariamente, elaborare Mii così articolati non è affatto semplice: a differenza dell'editor base, utilizzare in modo creativo questi strumenti non sarà alla portata di tutti.
Quanto e come questi nuovi Mii saranno utilizzati e si diffonderanno, sui milioni di Switch e sui social network, lo sapremo solamente con l'uscita di Miitopia. Noi ci impegneremo a realizzare un Voldemort redazionale, magari partendo dal Mii di Pierpaolo.