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Mutant Year Zero: la nostra prova su PC all'E3 2018

Mutant Year Zero era giocabile a porte chiuse: quanto ci ha convinto il gioco di strategia prodotto da Funcom?

PROVATO di Marco Perri   —   22/06/2018
Mutant Year Zero: Road to Eden
Mutant Year Zero: Road to Eden
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The Bearded Ladies Consulting (TBLC) è un nome inusuale, anche un po' grottesco: formato da ex-sviluppatori di IO - quindi Hitman - e PAYDAY, è uno studio svedese che per coronare un sogno ha scelto l'alleato giusto, dentro casa. Funcom, il publisher, è infatti norvegese - quindi scandinavo - e ha le spalle abbastanza larghe per essere indipendente e al tempo stesso ambizioso. Mutant Year Zero è un progetto oggettivamente di nicchia, ma una nicchia grossa: uno di quegli anfratti che mostra il doppio fondo solo a fronte di un'analisi di prossimità poiché parliamo di un gioco di strategia a turni, un genere apparentemente minore ma con una community molto fedele. All'E3 2018 abbiamo avuto il piacere di provare quello che a conti fatti è un prodotto che prende grande ispirazione dai vari XCOM o Mario+Rabbids e inietta dentro un gameplay hardcore/trial&error alla Blackguards, con un risultato che ci ha piacevolmente stupiti, nonostante una temperatura interna alla stanza tipica di una foresta svedese in pieno inverno.

La fonte d'ispirazione

Scommettiamo lo stipendio che se state leggendo queste righe, il termine Mutant vi fa subito tornare in mente splendidi ricordi di gioventù a collezionare carte. Non è un caso che TBLC abbia scelto questo percorso poiché Mutant è una delle più celebri saghe di gioco di ruolo cartacei esistenti. Parliamo di Mutant, Mutant SPACE e - qui torniamo all'asserzione di poco fa - Mutant Chronicles, la versione nonché iterazione più famosa. Per un paio di decenni il produttore svedese Target Games ne ha distribuito manuali, carte, giochi da tavolo su quella che a conti fatti è un'ambientazione al tempo veramente pionieristica: un universo post-apocalittico con fortissime influenze sci-fi e popolato non solo da umani, ma anche da robot e razze antropomorfe (i mutanti per l'appunto) negli anni '80 non era cosa da poco e anche per questo ci esalta Mutant Year Zero.

Mutant Year Zero: la nostra prova su PC all'E3 2018

I personaggi trasmettono carisma per il design, certo, ma soprattutto per la loro incredibile aura vintage, quasi un tributo all'immaginario e alla filmografia di tre decenni fa. Dopo questo breve cappello, andiamo al punto: la demo girava su PC e a fianco di mouse e tastiera c'era un pad della One (è stato il nostro accessorio di gioco), segno che anche la build finale supporterà pienamente i joypad. Dopo un breve scena ci ritroviamo in una foresta notturna, una torcia a fare luce nell'avanzamento. Niente di ciò che vi racconteremo non è già stato fatto ma il vanto di Mutant è che sembra tutto funzionare.

Un gameplay tosto

Il gameplay di Mutant Year Zero alterna combattimenti a turni a fasi di esplorazione stealth. È grande interesse dei presenti spiegarci che l'approccio frontale non funziona mai; conviene sempre avanzare con intelligenza, prendendo i nemici uno a uno senza allertare i restanti perché Mutant è un gioco che non perdona. Il fatto è che stupidamente aggrediamo il primo nemico senza preoccuparci che l'arma di Bormin (il cinghiale) è tutto l'opposto del concetto di silenzio, è un attimo che ci ritroviamo circondati. La logica prende molto dai titoli sopraccitati: Mutant è un misto di movimento, utilizzo di punti azione, abilità speciali, combattimento con coperture e percentuali a simulare il tiro di dado, il tutto condito da un livello di difficoltà abbastanza punitivo. La build ci regalava appena tre kit medici e non solo ci sono partiti tutti in un attimo, non sono nemmeno bastati. Dopo esser morti miseramente, abbiamo capito dislocazione dei nemici, forza e capacità di ognuno, gittata delle loro granate e via dicendo ed effettivamente la seconda run ci ha dato più soddisfazioni fino al punto in cui abbiamo dovuto scoprire nostro malgrado la verticalità. Purtroppo l'interfaccia di spostamento della demo non era ottimizzata, siamo riusciti appena a spizzicare il design verticale dei piani dell'edificio in quanto il polishing era chiaramente molto indietro, ma quantomeno sappiamo che nella versione finale ci sarà da considerare anche l'elemento altezza tra le variabili degli scontri.

Mutant Year Zero: la nostra prova su PC all'E3 2018

Un gioco difficile

Mutant Year Zero è un gioco difficile: i punti vita sono pochi e scendono come acqua, le granate incendiarie sono devastanti, i nemici che sbucano fuori da ogni parte fanno male e il party è composto da appena tre membri. Le considerazioni che facciamo sono basate su quanto provato e l'aura di trial&error è forte: esattamente come altri prodotti simili prima di lui, Mutant Year Zero è piuttosto impietoso di fronte agli errori strategici, segno che il team è veramente rivolto a rendere le cose complesse se l'approccio alla battaglia non è stato pianificato e preparato a dovere. Ci sta, è come se avessero voluto abbassare la portata casuale del tiro di dado per elevare la componente pre-scontro e dimostrare senza timore che se si muore è soprattutto perché abbiamo sbagliato prima di iniziare a sparare, non per forza durante. Ciò che sicuramente necessita di lavoro è l'aspetto tecnico: di certo la fretta di costruire una build per l'E3 avrà portato il team a focalizzarsi sul funzionamento e bilanciamento degli elementi, ma quanto visto soffre di una certa povertà poligonale e artistica. Vedere un trailer e poi la demo fa pensare se siano effettivamente lo stesso gioco, soprattutto a fronte di una data di rilascio che sembra confermata per il 2018. Sarà vero? Nel frattempo, mentre siamo sicuri che il prodotto finale sarà più bello da vedere, ci portiamo a casa un titolo sicuramente interessante e degno delle luci che ha attirato tra i fan. Ah, dopo la partita abbiamo chiesto info sulla geografia: non è un open world, ma l'avanzamento sarà tra macro-aree divise tra loro.

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Abbiamo fatto una mezz'oretta di sessione e le impressioni sono positive. Nonostante la necessità di una migliore presentazione a livello tecnico, il fulcro di gameplay funziona e diverte. Ci sono ancora tanti elementi da perfezionare, bilanciare, spiegare ma la sostanza c'è e questo conta. La promessa è di un'avventura lunga e stratificata, con personaggi carismatici e in grado di attrarre simpatie, tante abilità da imparare e magari una storia credibile che renda giustizia a una splendida ambientazione.

CERTEZZE

  • Gameplay solido
  • Personaggi interessanti
  • Sembra profondo

DUBBI

  • Tecnicamente molto prima build
  • Verticalità complessa da gestire
  • Curva di apprendimento non banale