La settimana del Nintendo DS. Direi una definizione abbastanza azzeccata degli scorsi sette giorni, durante i quali, in un crescendo di annunci, Nintendo ha svelato tutti i dettagli sul lancio e sui primi mesi di vita del suo nuovo portatile, il DS. Uno sviluppo davvero sorprendente, se consideriamo che i primi annunci vennero fatti poco dopo la prima presentazione di PSP all’E3 2003, e vennero subito percepiti come un debole tentativo di sviare l’attenzione dall’ingresso di Sony nel mercato handheld. Insomma un’operazione per distrarre media, Wall Street e acquirenti dalla next big thing, continuando nel frattempo a supportare il GBA. Niente di più sbagliato. Per quanto il progetto possa essere effettivamente nato con quest’intento – rassegnamoci, non sapremo mai come sono andate realmente le cose – si è concretizzato in maniera esemplare. Merito di una Nintendo agguerritissima che sembra avere finalmente imparato dai suoi errori passati e ben decisa a non ripetere i passi falsi che la stanno relegando sul gradino più basso del podio nel settore dell’home entertainment. Dall’annuncio a oggi sul DS non ha sbagliato un colpo: il prodotto è estremamente ben concepito ed estremamente vendibile, non ha subìto alcun ritardo dall’annuncio ed arriverà, cosa importantissima, nei negozi statunitensi e giapponesi in tempo per Natale come da sempre promesso, supportato da una campagna pubblicitaria che si preannuncia martellante e da una lineup software, al lancio e per il futuro, di tutto rispetto. Non è azzardato dire che il supporto delle third party è davvero massiccio: una cosa impensabile fino ad un anno fa (‘bisognerà vedere chi ci svilupperà sopra’, si diceva, con un tono velato dal più nero scetticismo), mentre ora siamo ai livelli di PSP, con oltre 120 giochi già in cantiere e tanti carichi pesanti in arrivo. Con Konami che annuncia il suo Winning Eleven e un nuovo Castlevania. E una Square-Enix semplicemente scatenata.
Insomma, tutto le mosse che Nintendo poteva fare per preparare al meglio il terreno per l’arrivo sul mercato del DS sono state fatte. Non ultimo l’annuncio di un prezzo estremamente competitivo, 149$ negli Stati Uniti con tanto di PictoChat e demo di Metroid Hunters inclusi, una cifra talmente bassa che nemmeno le più rosee previsioni degli analisti vi si avvicinavano (il prezzo più ottimistico pronosticato era di 179$). Insomma, ci troviamo a fine 2004 con le posizioni di un anno fa invertite: il DS che è riuscito a catalizzare l’attenzione dei media, ad attirarsi i favori degli analisti ed è pronto a sbarcare in pompa magna nei negozi, con tutte le premesse per diventare uno dei più richiesti regali di Natale in Giappone e negli Stati Uniti, mentre PSP è in chiaro affanno. A pesare come un macigno è soprattutto il silenzio di Sony riguardo a tre aspetti chiave della console, quali il prezzo, la data di lancio e l’autonomia delle batterie. Sono i tre aspetti più controversi, e le voci di corridoio e le sensazioni al momento non sono positive, con un prezzo che chiaramente non sarà popolare (a meno che Sony non intenda perdere davvero molti soldi sull’hardware) e la durata delle batterie che, secondo più fonti, al momento non riuscirebbe a superare le due ore di gioco. La presentazione al TGS poi non ha fatto altro che aumentare i dubbi sulla data di lancio: per quanto l’hardware fosse praticamente pronto, il software era troppo indietro come sviluppo, con molti titoli a livello di tech demo o poco più. Da qui il dilemma: se Sony vuole davvero lanciare entro fine anno con ogni probabilità la lineup iniziale sarà ben poco appetitosa. Altrimenti si slitta a marzo in Giappone. My two cents? Se ne riparla a marzo, a meno di sorprese clamorose. Sony ha bisogno di sciogliere questi dubbi presto per non consegnare il Natale 2004 interamente a Nintendo.
Insomma, sarà proprio una bella battaglia e i colpi di scena non mancheranno. E, come letto in qualche forum, meno male che Sony si è decisa ad entrare nel mondo dei portatili. O ci saremmo ritrovati a giocare con il GBA fino al 2008.
Mauro "Skyrise" Fanelli
Console Editor in Chief, M.it