Trovare un titolo originale e intrigante, nel senso proprio del nome da dare a un videogioco, è ormai una missione piuttosto complicata nell'industria videoludica, ma Moon Studios sembra esserci riuscita con No Rest for the Wicked, il nuovo progetto che è stato annunciato nel corso dei The Game Awards 2023. Può voler dire ben poco, ma è comunque un inizio interessante: la frase, di origine biblica, è partita da una condanna nei confronti di coloro che, allontanandosi da Dio, non possono trovare pace e tornare sulla via della luce, costretti a sofferenze e fatiche eterne. Nel linguaggio comune, si usa per indicare appunto la necessità di dover continuare a lavorare nonostante si sia ormai esausti ed entrambe le interpretazioni sembrano calzare con ambientazione, storia e struttura del gioco in questione.
Ci sarebbe anche un album di Ozzy Osbourne con lo stesso nome, ma trovare un collegamento con questo, al di là dell'estetica del titolo Moon Studios, potrebbe essere complicato. Quello che è certo è che No Rest for the Wicked sembra aver azzeccato davvero tutto con la sua prima presentazione: titolo, stile, atmosfera e probabili meccanismi di gioco.
Considerando che si tratta del nuovo progetto da parte degli autori di Ori and the Blind Forest e Ori and the Will of the Wisps, ovvero due capolavori del genere metroidvania, viene naturale metterlo tra i sorvegliati speciali fin da subito: vediamo dunque di fare una raccolta di tutto quello che sappiamo di No Rest for the Wicked, atteso in data da definire su PC, PS5 e Xbox Series X|S.
Gioco di rulo d'azione ibrido
La struttura di gioco viene definita come gioco di ruolo d'azione, ma la categoria è ormai talmente ampia da avere confini labili, dunque non è facile capire bene di cosa si tratti. Il video mostra comunque alcuni momenti di gameplay e in questi possiamo intuire una meccanica action RPG, forse hack and slash in stile Diablo, con inquadratura in terza persona dall'alto quasi isometrica, incentrata su combattimenti ed esplorazione. In effetti, gli stessi Moon Studios hanno citato Diablo 2 e le ore passate "religiosamente" sul gioco Blizzard nei primi anni 2000 come fonte d'ispirazione per questo progetto, ma non solo. Basandosi sull'esperienza maturata con Ori, il team austriaco sta cercando di mettere insieme quanto elaborato in precedenza e arricchire la struttura con elementi adventure, citando anche The Legend of Zelda tra le ispirazioni.
No Rest for the Wicked sembra proseguire idealmente una sorta di evoluzione a cui abbiamo assistito anche tra i due Ori, con il secondo decisamente più impostato sulla selettività delle sfide e combattimenti con boss particolarmente impegnativi, rispetto alle dinamiche più classicamente platform del primo. Qui si cambia completamente struttura, ma viene mantenuto in qualche modo il registro incentrato sulla sopravvivenza e la necessità di vincere puntando soprattutto sulle proprie abilità ai controlli.
Il sistema di combattimento prevede attacchi fisici e innesti magici, ottenuti attraverso l'applicazione delle rune sulle armi, cosa che fa pensare a possibili specializzazioni e personalizzazioni diverse per ogni combattente. No Rest for the Wicked potrà essere affrontato in single player, ma anche un multiplayer cooperativo online per quattro giocatori, cosa che apre nuove prospettive interessanti.
Come riferito dagli sviluppatori, non ci saranno solo scontri, ma anche fasi più rilassate: la città di Sacrament sembra essere un hub centrale per l'esperienza di gioco e sarà possibile acquistarvi una tenuta per poterla gestire a proprio piacimento, con l'introduzione di elementi derivati dai gestionali tra agricoltura e composizione di pozioni e medicine. Non manca, anche in questo caso, l'ormai classico invito a far "tornare la città al suo antico splendore", diventato ormai un vero e proprio leitmotiv che unisce tante produzioni moderne nella ricerca di elementi compositi per variare il gameplay, la cui funzionalità è però tutta da valutare.
Una storia epica
La storia di No Rest for the Wicked illustra una situazione drammatica, come visibile anche in alcune scene del primo trailer: nell'anno 841 del non meglio identificato mondo di riferimento, l'amato Re Harol muore, lasciando la corona al figlio Magnus, un giovane ragazzo che non ha ancora raggiunto la maturità necessaria a gestire il potere. A questo problema si aggiunge il dramma del ritorno della Pestilenza, una misteriosa e micidiale piaga che si diffonde ovunque, corrompendo ogni cosa e individuo, gettando il mondo in una disperazione che non si vedeva da oltre mille anni. Contro questa costante minaccia cercano di combattere i Cerim, un gruppo di guerrieri mistici dotati di poteri speciali, che hanno giurato di sconfiggere la Pestilenza, ma la cui missione si rivela ben più ardua del previsto.
Il dissesto politico generale fa emergere nuovi possibili fulcri del potere, come quello che si sta consolidando all'interno della Chiesa, in cui la Madrigale Seline ha trovato nella piaga che va diffondendosi un possibile mezzo per mettere alla prova sé stessa e la sua spietata ambizione di fronte a Dio. Tutte queste diverse forze in campo convergono in qualche modo negli eventi che sconvolgono l'isola di Sacra, in cui vari ribelli combattono contro il potere centrale per il controllo dell'area, caratterizzata da misteriose rovine. Nella descrizione ufficiale del gioco, Moon Studios lancia queste diverse sfaccettature che sembrano comporre un quadro fantasy affascinante e inquietante, che può aprire la strada a una storia veramente epica.
Un fantasy oscuro ma non troppo
Il trailer di presentazione con cui è stato annunciato ai The Game Awards 2023 inizia con toni decisamente drammatici e oscuri, ma poi emerge anche il gusto per il fiabesco e il tratto trasognato tipico del team austriaco guidato da Thomas Mahler, con una notevole alternanza di scene tendenti al dark e altre decisamente più luminose, con contrasti ben visibili anche all'interno di medesime inquadrature. La grafica è fortemente stilizzata nelle scene d'intermezzo, come risulta visibile nelle figure umane, rappresentando una declinazione peculiare dello stile già visto nella serie Ori, applicato a un mondo più realistico e - per la prima volta - con esseri umani come protagonisti delle vicende.
Il tratto ricorda quello dei libri fantasy illustrati ma resta molto originale, caratterizzato da colori intensi e forti contrasti con le scene più oscure, elemento che risulta caratteristico un po' di tutta la costruzione del mondo, che alterna luminosi panorami naturali con rovine oscure e inquietanti, personaggi dotati di abiti sfarzosi e aberranti creature d'incubo.
Nelle brevi fasi di gameplay che trapelano nel trailer possiamo vedere scenari ricchissimi con un'impressionante quantità di particolari e animazioni applicate ovunque, a restituire l'idea di un mondo decisamente vivo. L'inquadratura in stile Diablo favorisce un tipo di rappresentazione stilizzata, e Moon Studios ha chiaramente mantenuto il gusto e il tratto particolare di Ori adeguandolo a questo nuovo contesto in maniera davvero magistrale.
Non abbiamo ancora visto molto di No Rest for the Wicked, ma quanto è stato mostrato basta per piazzarlo tra i giochi di maggiore interesse in arrivo nel prossimo periodo. Il fatto che si tratti del nuovo progetto dei creatori di Ori and the Blind Forest e Ori and the Will of the Wisps non fa che ampliare l'aspettativa per questo action RPG che promette davvero ottime cose.