Uscito nel 1999, Outcast non avrà incendiato le classifiche di vendita, ma è senza alcun dubbio entrato nei cuori e nell'immaginazione di chiunque, ai tempi, gli abbia dato una possibilità. Quando il gioco Infogrames arrivò nei negozi, non esisteva nulla di simile: di giochi di ruolo con mappe gigantesche e missioni non lineari ne erano già usciti, ma Outcast era un gioco d'azione, ed era costruito attorno a un motore grafico tanto folle quanto potente basato sul ray casting che gli ha permesso dettagli inimmaginabili e performance da prima pagina anche senza l'ausilio di schede video dedicate al 3D. Outcast era meraviglioso, onirico, effettivamente diverso da tutti gli altri giochi, sia da vedere che da vivere sulla propria pelle. A tutti gli effetti un'avventura indimenticabile, di cui è uscita una versione remastered nel 2017 nel caso vi venga voglia di buttarci un occhio...
In questo caso, però, abbiamo visto un'anteprima di Outcast 2: A New Beginning e siamo pronti a raccontarvi come questo gioco sia pronto a raccogliere il testimone.
La classe non è acqua
L'esistenza di Outcast 2: A New Beginning è una sorta di miracolo e da una parte dobbiamo ringraziare gli investimenti di Embracer che al momento sta pasturando l'industria dei videogiochi alla ricerca di progetti in grado di fare la differenza. Questo A New Beginning rientra fortunatamente tra i titoli ai quali sono stati concessi fiducia e, cosa ben più importante, fondi. L'altro miracolo è che il trio dietro al progetto è a tutti gli effetti il medesimo gruppo che ha dato i natali all'originale Outcast, quindi oltre a poterci aspettare un'esperienza rispettosa del passato, in questo gioco gli sviluppatori rischiano di metterci dentro tutte le idee (e le frustrazioni di non averle potute mettere in pratica) maturate in tanti anni di obbligata assenza dalle scene. Outcast 2 rischia di essere una bomba.
Prima devono risolvere un problema: la faccia del protagonista. Fate qualcosa per questo eroe, per esempio tagliategli la barba da alcolizzato, aumentatene un po' il vigore fisico perché così rischia di non essere all'altezza della sua esplosiva avventura. A differenza di altri titoli presenti alla Gamescom 2022, non eravamo noi a tenere il pad in mano durante la presentazione di Outcast 2: A New Beginning, quindi non possiamo descrivervi nel dettaglio cosa si prova a guidare il proprio alter-ego in questo coloratissimo mondo di gioco. Quel che ci è stato mostrato, senza giri di parole, ci è piaciuto da impazzire.
Causa ed effetto
In primis ci è piaciuto come sono strutturate le missioni. Ce ne è stata fatta vedere una, legata a una sorta di insetto balena, volante, grande come un pullman e necessario per contrattaccare i robot invasori, sorprendentemente complessa. Lo scopo è fare in modo che l'uovo che contiene la creatura schiuda e successivamente farla crescere fino alla completa maturazione, quando poi potremo utilizzarla in battaglia e, da quanto ci è dato sapere, per una sorta di funzione paragonabile al più classico viaggio veloce. Per raggiungere l'obiettivo, avremo diverse opzioni e ognuna di queste trasformerà in modo permanente il mondo di gioco, rivoluzionandone per esempio la fauna e la situazione geopolitica dell'area circostante. Ma da quel che ci dicono, alcune missioni potranno avere delle ripercussioni anche su tutte le aree geografiche presenti.
Benvenuti su Talan
Il pianeta in cui è ambientato Outcast 2: A New Beginning si chiama Talan, è abitato da sette diverse tribù piuttosto arretrate tecnologicamente, alle quali si contrappone questa minaccia totalmente automatizzata e che dovremo appunto respingere. Per farlo avremo bisogno dell'aiuto dell'intero pianeta, di conseguenza sarà di vitale importanza convincerci a collaborare con noi e tra loro. I diversi regni di Talan hanno una loro economia dinamica che potremo sfruttare a nostro vantaggio, e approcci diversi alla vita, alla morte e al combattimento. Ogni tribù avrà poi tantissime missioni da offrirci, e starà a noi decidere in che ordine portarle a termine anche considerando i potenziali cambiamenti che ci aspetteranno alla fine di ogni arco narrativo.
Esplor-azione
Ancora una volta parliamo di un gioco d'azione in tutto e per tutto: il sistema di spostamento è votato alla velocità, tanto che sarà possibile utilizzare tute alari e jetpack, mentre la nostra arma che rimarrà sempre e solo una, potrà essere modificata unendo i benefici di oltre quaranta moduli diversi, per un totale di più di quattrocento varianti. A nostra disposizione avremo anche un dispositivo anti gravità che permette all'eroe di sollevare, bloccare e lanciare nemici ed oggetti. Ci ha ricordato il mitico e inarrivabile Just Cause 2, ma qui c'è anche una storia, elaboratissime missioni e una mappa costruita sulla fantasia più sfrenata, invece che scimmiottando paradisi tropicali sotto dittatura. Inoltre in Outcast e in questo seguito l'esplorazione avrà un ruolo fondamentale, e il design mozzafiato di Talan lo dimostra una volta per tutte.
Un volto imperfetto
Tecnicamente, a parte le fattezze del protagonista Cutter Slade, Outcast 2: A New Beginning è senza dubbio appariscente, coloratissimo, perfettamente in linea con il capostipite eppure estremamente moderno. Degni di menzione i volti e le caratteristiche delle diverse tribù, più di una spanna sopra al viso del bislacco Slade. La versione mostrata era naturalmente quella PC, la risoluzione non sembrava molto alta ma come saprete la fase di ottimizzazione del codice è anche l'ultima che viene fatta.
Considerando l'uscita prevista ad inizio 2023, Outcast 2 ha ancora parecchio tempo a disposizione per migliorare e, infine, dimostrare di che pasta è fatto.
Sembra incredibile ritrovarsi dopo venti e passa anni ad attendere un nuovo Outcast, serie che pensavamo oramai morta e sepolta. Il fatto che sia in lavorazione sotto le amorevoli mani degli sviluppatori originali non fa altro che confermare le nostre buone sensazioni. A New Beginning darà finalmente al brand l'attenzione che si merita? Lo scopriremo nel 2023 su PC, Xbox Series e PlayStation 5.
CERTEZZE
- Graficamente ricchissimo
- Mission design originale e interessante
- Azione degna del miglior sandbox
DUBBI
- La faccia del protagonista
- Una sola arma, per quanto personalizzabile, basterà?
- Sarà vero che le missioni cambiano così tanto le cose?