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Oxenfree 2: Lost Signals, abbiamo provato il seguito dell'avventura di Night School Studio

Grazie alla selezione Tribeca abbiamo potuto provare Oxenfree 2, il seguito dell'avventura di Night School Studio, ma non ci ha convinto in toto.

PROVATO di Aligi Comandini   —   19/06/2022
Oxenfree II: Lost Signals
Oxenfree II: Lost Signals
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Quando un festival cinematografico inizia a occuparsi di videogiochi, è facile per un "addetto ai lavori" avere dei dubbi. Si tratta pur sempre di medium differenti e, seppur di norma chi seleziona i lungometraggi per un festival vanti una sensibilità artistica non indifferente, non è scontato che questa venga automaticamente traslata nella scelta di giochi di alto livello. La selezione Tribeca, invece, è riuscita a impressionarci positivamente: praticamente ogni singolo gioco scelto ha dimostrato o di avere qualità superiori alle aspettative o caratteristiche distintive tali da catturare completamente la nostra attenzione. Davvero curioso, dunque, che a impressionarci meno di tutti sia stato il seguito di un titolo già consolidato come Oxenfree.

Attenzione, non stiamo certo condannando Oxenfree II prima del tempo. Semplicemente la demo da noi provata era troppo breve e mal calcolata per mostrare le reali qualità del titolo. Il nostro lavoro, però, è analizzare quanto ci viene offerto e va detto che, nonostante le limitazioni del nostro provato, solo un particolare fattore ci ha fatto sorgere dei dubbi. Se non altro, dal punto di vista narrativo, il gioco sembra avere un potenziale persino superiore al suo predecessore, e crediamo tanto basti ad attirare chi lo ha amato.

Vi diciamo il perchè nel nostro provato di Oxenfree 2: Lost Signals.

Collegamenti radio

Oxenfree II: non siete soli in questa avventura.
Oxenfree II: non siete soli in questa avventura.

Oxenfree II: Lost Signals non riprende luoghi e protagonisti dal primo episodio, pur essendo ambientato nello stesso universo e apparentemente collegato a quegli avvenimenti. Qui infatti vestite i panni di una ricercatrice di nome Riley, che si trova costretta a tornare sulla sua isola natale quando nella città costiera di Camena compare un inquietante portale accompagnato da strane interferenze.

Un mistero di fondo piuttosto classico, che però rappresenta una perfetta base per Night School Studio, considerando che il team ha già ampiamente dimostrato di saper costruire storie appassionanti partendo da basi semplici solo all'apparenza. In questo specifico caso, peraltro, l'intento sembra essere ancor di più quello d'incentrare il tutto sui personaggi, dato che la protagonista non solo conversa con estrema frequenza, ma è pure accompagnata da un suo ex compagno di scuola di nome Jacob (e Jacob è tutto fuorché un partner cupo e silente).

Gran parte del gioco, dunque, avanza ancora una volta a forza di scelte e dialoghi, e noi in particolare ci siamo trovati nei panni di Riley in una zona rocciosa di Camena, alla ricerca di un modo per fermare un'interferenza nei paraggi. Ora, sta al giocatore decidere dove muoversi nella mappa, tuttavia a ogni bivio (e non sono molti) si presenta di norma una conversazione in cui i due devono decidere il da farsi, con risultati anche potenzialmente traumatici. Una delle prime scelte ad esempio riguardava un salto praticamente inattuabile, che abbiamo preferito evitare per percorrere un tragitto più lungo, ma anche più sicuro.

Sia chiaro, Oxenfree II alla base non è un action platform, né un derivato di qualche tipo: siamo davanti a un'avventura grafica, pertanto le soluzioni e gli eventi di norma non vantano chissà quale interattività. È proprio qui però che abbiamo storto il naso, perché se da una parte comprendiamo le limitazioni nella struttura del genere, dall'altra questo seguito ci sembra persino troppo "bloccato" nelle opzioni messe a disposizione.

Gran parlatori, pessimi saltatori

Oxenfree II: la radio sarà spesso il vostro strumento più utile
Oxenfree II: la radio sarà spesso il vostro strumento più utile

Se da una parte, difatti, il gioco vi offre un gran numero di opzioni di dialogo (tre scelte per volta, comunemente) pensate per offrire una caratterizzazione specifica di Riley - anche se non è chiaro se questo porterà a cambiamenti significativi nel suo approccio alla "missione" attorno a cui tutto ruota - lo stesso non si può dire nella risoluzione di enigmi e nel superamento di ostacoli. Per farvi capire la situazione, durante la demo provata ci siamo trovati di fronte solo a un paio di puzzle, con quello conclusivo comparso dopo l'apertura di un ulteriore portale che ci ha trasportato nella versione passata di una miniera in disuso.

La possibilità di aprire squarci nel tempo (legata alla radio della protagonista) offre una miriade di possibilità quando si tratta di concepire elementi di questo tipo, ma qui ci ha semplicemente messo davanti un nuovo percorso lineare, al termine del quale abbiamo trovato ad attenderci un ascensore. Qui è sorto il problema: l'ascensore era legato a una specifica scena conclusiva, con tanto di drammatico tremore e crollo della miniera, ma era tranquillamente possibile spostarlo verso l'alto per usarlo come piattaforma fin da subito. Ecco, finché non abbiamo spostato Jacob in posizione e gestito almeno altri tre passaggi legati alla scena sopra descritta, è stato impossibile usarlo a quel modo.

Oxenfree II: l'isola dove tutto si svolge è cupa a dir poco
Oxenfree II: l'isola dove tutto si svolge è cupa a dir poco

Non sembra quindi esserci alcun tipo di adattamento alle scelte del giocatore nelle parti "giocate", anche quando magari questi anticipa puzzle alquanto facili. È un peccato, perché crediamo che una maggiore reattività aiuterebbe l'immersione e la varietà generale. A sottolineare ulteriormente la cosa, buona parte delle zone alternative da noi visitate prima di arrivare al culmine della scena (principalmente un rifugio in legno vicino alla costa) sono pressoché prive di oggetti e testimonianze: gli sviluppatori vogliono chiaramente che tutto avvenga secondo i loro tempi e le loro volontà.

Le critiche appena mosse non sono certo devastanti per carità, ed è il caso di sottolineare ancora una volta come siano legate solo a una breve fase giocata; siamo inoltre abbastanza convinti di vedere un secco aumento di opzioni e complessità nei capitoli successivi, anche se dubitiamo che la struttura possa cambiare più di tanto avanzando nella campagna. La narrativa del gioco, se non altro, resta piuttosto affascinante fin da subito, e non dubitiamo che ora della fine Oxenfree II possa superare in molti aspetti il suo predecessore. Si tratta comunque di certo di un gioco più ambizioso, e il misto di linee temporali e misteriosi dialoghi tramite walkie talkie (che evitiamo di svelarvi per non anticipare troppo) è un'ottima base per una storia memorabile.

Forse viziati dalle altre demo testate, siamo usciti freddini dalla breve prova di Oxenfree II, anche a causa delle limitazioni strutturali dimostrate dal gioco. Detto ciò, la storia sembra ancora una volta affascinante, e il titolo è chiaramente più ambizioso rispetto al predecessore. Tanto basta per avere fiducia, considerati i trascorsi dello sviluppatore.

CERTEZZE

  • Narrativa affascinante e gran varietà di dialoghi

DUBBI

  • Interattività quasi nulla e avanzamento molto guidato nella fase da noi giocata