Qualcuno dirà che l'estate non è fatta per i videogiochi, gonfiando il petto e srotolando la lista delle sue fantomatiche conquiste in spiaggia, ma dannazione se si sta sbagliando! È vero che con il caldo le opportunità sono diverse: d'estate si vivono momenti che probabilmente ricorderemo tutta la vita, ci si conosce e si finisce abbracciati più facilmente. Siamo naturalmente d'accordo, l'estate va vissuta appieno. Ma infatti non è qui che cercheremo di convincervi a passare le prossime giornate davanti a uno schermo, anche se c'è sicuramente chi non avrà alternative, ma è qui dove vogliamo esaltare il nobile e silenzioso ruolo dei videogiochi durante i mesi più caldi dell'anno.
Perché d'estate, anche giocare ha un gusto diverso.
Le uscite estive
I videogiochi hanno sempre avuto e forse sempre avranno un ruolo tra la sabbia e la canicola d'agosto. Ce lo hanno quando sei sotto i dieci, e i tuoi ti portano al mare e una volta di ritorno, dopo la doccia e con la pelle ancora bollente, ti butti sul letto e accendi Switch per continuare Minecraft, anche se una volta era Crystal Castles su Atari 2600, e poi sono arrivati Quackshot su Megadrive, Star Trek The Next Generation, Syndicate, Interstate '76, Ecco the Dolphin. Titolo miei, lo ammetto, ricordi personali, di cui mi permetto l'utilizzo solo per sottolineare che il videogioco pubblicato in estate, o che viene comprato durante l'estate, possiede un fascino speciale. Sarà quello di una gemma trovata tra le dune del deserto, o quello di un nuovo amico con il quale sai passerai un bel po' di tempo lontano da tutto e tutti? Quanto sei lontano dal mondo quando fuori ne fa quaranta, le tapparelle sono abbassate e filtra solo quell'afflato di luce leggera, sospesa, nessun suono, mentre tu sei ben piazzato al centro del salone e, pad in mano, al centro dell'avventura?
Estate, videogiochi e amici
I videogiochi hanno sempre avuto e forse sempre avranno un ruolo tra la sabbia e la canicola d'agosto. Ce lo hanno quando i tuoi iniziano a lasciarti da solo, e puoi invitare i migliori amici per giocare insieme fino all'alba del giorno dopo. Durante queste notti spesso non serve nemmeno uno scopo perché d'estate si è tutti più laschi, meno pretenziosi: non bisogna quindi per forza scoprire chi è il più forte a Tekken o a Mario Kart, ma basta una gara a testa su un nuovo salvataggio di Gran Turismo, o un giro ciascuno in aereo a Flight Simulator, o coralmente portate avanti una campagna di Xcom 2 o Civilization. Giochi informi, lunghi, larghi per contenere tutto il tempo dell'estate, che per coloro che vanno ancora a scuola è infinito, sfilacciato, al rallentatore. Tre mesi dove esci con gli amici e ti senti grande come non mai, ma con che gusto ti rinfili nel tuo io bambino a pasticciare di videogiochi e fantasia, eh? Senza alcolici finalmente, che forse nemmeno ti piacciono, senza sigaretta alla Alain Delon per fare colpo, ma tante rassicuranti pozioni di mana pronte all'uso. È l'estate del "forse non sono ancora pronto", dove i videogiochi aiutano a puntellare le insicurezze e organizzano sgangherate bande davanti ai decadenti cabinati in riva al mare.
Videogiochi e relax estivo
I videogiochi hanno sempre avuto e forse sempre avranno un ruolo tra la sabbia e la canicola d'agosto. Ce lo hanno quando inizi a lavorare e vedi nell'estate anche un'occasione di relax, ma gli amici e il partner vogliono uscire, ballare, amare, socializzare, vomitare, correre, esplodere e quel tempo che sembrava infinito ora è un segmento pieno di cose da fare. Sia chiaro, tu la voglia di farne alcune ce l'avresti ma certo non tutte, perché ci sono pure Sara e Matteo che vogliono sfondare Valheim e oh, perché mi devo far problemi se voglio farmare legna per dodici ore, considerando che non succederà più per almeno 365 giorni? Questa è l'estate della vergogna, dei dubbi: qualcuno l'asseconda, altri la combattono, e altri ancora diventano pazzi cercando di accontentare tutti.
Doveri di famiglia e piaceri videoludici
E poi si diventa grandi, grandi davvero. La tua famiglia è una nuova famiglia, magari ci sono figli di mezzo, e tu di smanettare non hai proprio intenzione di smettere. L'inverno vai a letto un po' più tardi o ti svegli un po' prima per portare avanti, un centimetro alla volta, l'ultimo Dragon Quest; oppure sei di quelli che almeno mezza giornata tra il sabato e la domenica è riservata a Rocket League collegato con gli amici. Ma questi sono solo dettagli, interessanti soltanto perché ci portano a quel che più ci interessa: le settimane se non i mesi nel quale mogli/mariti e figli sono altrove e tu imprigionato a lavoro resti da solo in città. Essere soli d'estate verso i quaranta è un'altra cosa, è proprio un essere soli diverso, più profondo ed esistenziale, è quando capisci che puoi finalmente fare tutto quello che vorresti fare, ma con un carico di responsabilità che spesso te ne passa la voglia. E allora ancora una volta videogiochi, tutti quelli del backlog oppure uno solo da finire prima delle tanto agognate, ma anche un po' temute, ferie. Cinquecento ore di No Man's Sky in tre giorni? Con la giusta dieta a base di marmellata aperta da sei mesi e pane raffermo non c'è problema! Platino a Returnal prima di fare le valigie? Affare fatto, ma per piacere tra cinque giorni qualcuno mi obblighi a dormire! Queste sono le estati del regresso, del Rotten King, e non si rimpiangono mai poiché in fondo quel che dovevi fare, lo hai fatto. Ti meriti tutto, persino lo schifo che stai facendo.
Prendere le ferie anche dai videogiochi
Non dimentichiamoci però di un'altra categoria di videogiocatori molto particolare ma che spesso non la racconta tutta: quelli che riescono, a loro dire, a smettere, che prendono le ferie anche dai videogiochi. Secondo noi sono meno di quanto si racconti, eppure esistono: spengono la console e la riaccendono a settembre. Ti raccontano tutto quello che gli diceva la madre, compresa la leggenda che mangiare il gelato prima di pranzo faccia cadere il cuore, o che devi stare lontano dalla Tv altrimenti questa esplode. A loro vanno tutti i nostri complimenti, siamo genuinamente invidiosi. Un invidia buona, ci mancherebbe, da parte di chi già sa che una sera sì e una no sarà caccia grande con Monster Hunter Rise, e che il libro è per la spiaggia, e a letto per dormire non potrà che esserci A-Train.
E dicevano che i videogiochi non sono un passatempo estivo, come se uno dovesse giocare a racchettoni 24/7, mica possiamo erigere castelli di sabbia alle due di notte, no? Non è divertente. Ma come deciderete di passare l'estate è naturalmente affar vostro. Videogiochi o meno, l'importante è tornare con la valigia piena, la testa vuota e il cuore soddisfatto.
Non è stato un anno facile e ci meritiamo tutti giorni più leggeri. Buone vacanze da Multiplayer.it.