Presentato durante i The Game Awards 2020, F.I.S.T.: Forged In Shadow Torch ha colpito fin da subito per estetica, ambientazione e soprattutto quel gigantesco pugno meccanico che il protagonista indossa sulla schiena e sfrutta per falciare chiunque gli sbarri il passo. Opera prima dello studio di sviluppo cinese TiGames, il gioco si presenta come un action platform e come tale farà sia dell'esplorazione sia del combattimento i suoi principali punti di forza.
Recentemente è stata annunciata anche la data di uscita, nonché confermato che F.I.S.T. è andato in Gold: nessun timore di rinvii, a settembre potremo tutti vestire i panni del coniglio Rayton e chiudere i nostri conti in sospeso sia su PC che sulle piattaforme PlayStation. Sì, perché un'altra caratteristica del gioco è quella di avere come personaggi tutti animali antropomorfi, che a detta di Yang Xiang, business developer presso lo studio, avrebbero fatto molta più presa sul pubblico rispetto a degli esseri umani.
Non possiamo dire avesse torto, perché se è pur vero che nel mondo videoludico non mancano affatto animali antropomorfi come protagonisti (basti pensare al recente Biomutant), il contesto narrativo di F.I.S.T. sembra prestarsi particolarmente bene a questa scelta. Dopo aver provato la demo PC nella sua interezza, scoprendone tutti i segreti, siamo pronti a darvi le nostre prime impressioni a riguardo.
Una storia di riscatto
F.I.S.T.: Forged In Shadow Torch racconta la storia di Rayton, un coniglio reduce da un pesante conflitto avvenuto anni prima tra la Legione delle Macchine e Torch City: già dalle prime battute si capisce che qualunque cosa sia successa lo abbia profondamente segnato, al punto da non voler nemmeno portare avanti la resistenza che invece altri, come il suo miglior amico Urso, continuano a supportare per liberarsi dell'opprimente regime degli Iron Dogs - nemici completamente meccanizzati dalle forme canine. Sono ancora una volta le parole di Xiang a offrire chiarezza sulla situazione: Rayton è il sopravvissuto di una guerra che l'ha visto sconfitto, assieme ai suoi commilitoni, e il suo tormento interiore è stato perfettamente espresso dal pugno che utilizzerà come arma.
Originariamente l'arto faceva parte del suo esoscheletro da combattimento e la scelta degli sviluppatori di fargli utilizzare solo quello dipende dalla volontà di rappresentare questa frattura di Rayton. Un costante ricordo del passato, dunque, che lo motiva ulteriormente a non volerlo mai più utilizzare: almeno fino a quando Urso non viene arrestato dalla Legione delle Macchine e condannato a morte certa. Solo in quel momento, per salvare l'unico vero amico che gli è rimasto, Rayton scende a patti con il proprio trauma e torna a controllare ciò che resta del suo esoscheletro. Qui inizia il suo viaggio per rendere a Torch City quella giustizia che non è riuscito a offrirle tempo addietro.
Combattimento a suon di pugni
Provato con mano, F.I.S.T.: Forged In Shadow Torch si dimostra intuitivo e fluido. I comandi sono inizialmente semplici, per andare piano piano ad articolarsi soprattutto per quanto riguarda il sistema di combattimento in sé: Rayton è infatti in grado di inanellare una serie di combo, sfruttando anche altre abilità come lo scatto e il doppio salto per prolungarle e avere ragione anche dei nemici più forti.
Queste mosse possono essere apprese mano a mano, comprandole a un terminale specifico spendendo denaro o dei Data Disk che troveremo sparsi nel gioco (spesso in possesso, o guardati a vista, dai boss). Naturalmente, l'enorme pugno meccanico è l'arma principale del nostro protagonista ma questo non significa che non possa averne altre a supporto. Nella demo siamo riusciti a entrare in possesso di manganelli elettrici, utilissimi per deflettere gli attacchi dei nemici ma per utilizzare i quali è necessario spendere una carica di energia: la strategia di F.I.S.T. non è dunque legata all'abuso delle parry, che sono soluzioni di fortuna, o tutt'al più di stile, per ostacolare il nemico.
Laddove le armi di supporto richiedono l'utilizzo di EP - energy points, immaginiamo - condivisi peraltro con le cure che sono dell'ottimo succo di carota in fiaschetta, ci sono invece abilità speciali che sono legate al consumo di SP (spirit o skill points) e sono tanto utili in combattimento quanto nell'esplorazione del mondo di gioco. La versatilità di Rayton che può sfruttare diverse combo, mettere a segno delle esecuzioni quando i nemici sono in stato critico, afferrarli con il pugno meccanico e lanciarli, schivare anche a mezz'aria per portarsi alle loro spalle, o ancora caricare colpi di potenza devastante per distruggere ad esempio gli scudi dei soldati, ci ha convinto fin dal primo tocco.
L'albero delle abilità sembra peraltro sufficientemente espanso da permetterci di sperimentare a piacere, sbloccando per prime le combo che più si adattano al nostro stile. Non sappiamo fino a che punto potremo evolverci, la demo è finita nel momento in cui abbiamo ottenuto la trivella come componente aggiuntivo del nostro pugno meccanico, ma il margine c'è tutto per creare un'esperienza coinvolgente e sufficientemente personalizzabile per adattarsi ai gusti di tutti.
Da notare come Rayton non possa difendersi in alcun modo, eccezion fatta per le occasionali parry, e debba affidarsi soltanto allo scatto e al salto per controllare il campo di battaglia. Inoltre, lo stesso scatto non ci permette di superare i nemici, rendendosi utile per questo scopo a mezz'aria oppure, se sfruttato a terra, per allontanarci nella direzione opposta ai nemici. Schiva, schiva e ancora schiva, insomma, un approccio che ci ha ricordato ad esempio Hollow Knight (almeno prima di ottenere lo scatto d'ombra), nel quale la migliore difesa era spesso l'elusione.
Rayton però, a differenza del piccolo cavaliere, non può effettuare alcun pogo jump - per ora, magari in futuro chissà, ma sarebbe molto bizzarro rimbalzare su qualcuno con un enorme pugno meccanico. In termini di difficoltà, F.I.S.T.: Forged In Shadow Torch non ci è sembrato molto impegnativo ma abbiamo notato un crescente numero di nemici mentre proseguivamo, situazioni di conflitto differenti e in generale un miscuglio di soldati e droni interessante abbastanza da tenerci impegnati. Qualche problema ce l'ha dato il boss vero e proprio della demo, mentre i miniboss si sono rivelati di facile lettura.
Considerata la natura platform del gioco, abbiamo fiducia che la complessità crescerà di pari passo con il prosieguo dell'avventura, probabilmente senza spingersi troppo oltre e sfruttando proprio il level design per presentare combattimenti interessanti. Quest'ultimo è infatti un aspetto per cui Ti Games merita il plauso, non solo per la resa estetica di una città piegata dal regime ma anche per la stratificazione delle mappe: la verticalità è stato un elemento preponderante nella demo, così come la presenza di passaggi segreti più o meno sbloccabili, tipici dei metroidvania, e la necessità di fare a volte backtracking non solo per recuperare importanti oggetti di trama, ma anche altri gadget a supporto di Rayton. Incrementi di vitalità ed energia, documenti, soldi, cose del genere. Gli sviluppatori hanno fuso bene l'ambientazione con il sistema di combattimento, rendendo possibile, laddove se ne presenti l'occasione, sfruttare gli elementi su schermo per raggiungere alcuni nemici, ripararsi dai proiettili o anche solo schivare con più facilità gli attacchi corpo a corpo.
Esteticamente, l'abbiamo scritto, F.I.S.T.: Forged In Shadow Torch si presenta molto evocativo e ben realizzato: non siamo del tutto convinti dai modelli dei personaggi per quanto riguarda la resa delle pellicce, un po' compatte e "plasticose", ma è una sensazione che va lentamente a perdersi perché, nonostante tutto, i personaggi sono ben integrati nello sfondo. Lato nemici, essendo gli Iron Dogs delle macchine e pur variando leggermente l'aspetto in base al grado e al ruolo, non abbiamo percepito molta varietà (anche nei due miniboss) ma è troppo presto per tirare le somme. Complessivamente, il gioco di Ti Games ha tantissimo potenziale e ci ha convinto nei suoi due aspetti principali, esplorazione e combattimento: se riuscirà ad avere anche una narrativa interessante e una soddisfacente varietà nelle situazioni, allora potrebbe rivelarsi un piccolo gioiello.
F.I.S.T.: Forged In Shadow Torch ha superato la sua prima prova. L'action platformer di Ti Games mette in scena una storia potenzialmente interessante e un protagonista molto azzeccato nel corto circuito che crea: abbiamo sempre pensato ai conigli come creature mansuete, mentre qui ci troviamo davanti un veterano disilluso che non esita a farsi strada tra le fila nemiche nel momento in cui deve salvare il suo migliore amico. Il sistema di combattimento è semplice all'inizio, per poi stratificarsi lentamente mettendo a disposizione una serie di combo che ci aiuteranno a stabilire il nostro stile di gioco. Allo stesso modo, l'esplorazione è valorizzata e spesso le abilità apprese per avvantaggiare i nostri spostamenti si rendono utili anche durante gli scontri. Per ora non siamo rimasti troppo impressionati dal character design dei nemici, ma aspettiamo di giocare alla versione definitiva di F.I.S.T.: Forged In Shadow Torch per capire se Ti Games ha realizzato un gioco meritevole.
CERTEZZE
- Sistema di combattimento stratificato e intuitivo
- Level design ragionato, con mappe ricche di segreti
- La direzione artistica è molto ispirata e accattivante
DUBBI
- Il design dei nemici sembra abbastanza ripetitivo
- La varietà delle situazioni potremo confermarla solo a gioco completo