Questo, mettendo da parte il discorso licenze per un secondo, dovrebbe essere un bell'anno per PES. C'è da dire che l'aver anticipato la data d'uscita di PES 2019 al 28 agosto sembra aver dato all'ottimismo di Konami linfa fresca: il tam tam comunicativo e stampa sta tenendo in alto il brand nel periodo giusto. Complice l'E3 e i Mondiali, la fame di calcio è tanta e la voglia di riabbracciare una saga storica è un ottimo volano per mantenere l'attenzione elevata anche in agosto, in una corsa veloce fino alla pubblicazione. Dopo averlo provato all'E3, siamo stati invitati a testare con mano il titolo negli uffici di Halifax e ancora, di recente, una nuova prova, stavolta in compagnia del brand manager europeo Lennart Bobzien, che ci ha raccontato un po' di elementi interessanti sul titolo.
Licenze speciali
Della fatica vi avevamo già parlato un mese fa, dei Magic Moments no. Konami torna a calcare la mano sull'idea di donare a PES tutta una serie di animazioni che rendono l'iconografia calcistica reale, palpabile tanto sul fronte estetico quanto su quello ludico. Ci siamo fatti qualche partita con i colleghi giusto per confermare le impressioni pregresse: Konami ha lavorato per perfezionare ancora di più il flusso, la fisica della palla, la credibilità delle collisioni, l'intelligenza artificiale, i gesti e le movenze; in una parole sola gameplay. Certo, dal giorno della presentazione a oggi avrete letto della Inter Edition , delle partnership implementate, delle leggende coinvolte e delle evoluzioni del MyClub. Avrà perso la Champions, ma la somma delle parti appare oggi più corposa che mai, un pacchetto che rimane in grado di valorizzare l'investimento e la passione di vecchi e nuovi fan.
Dicevamo, Lenny Bobzien: ci siamo fatti due chiacchiere con un personaggio simpatico, cordiale, molto disponibile che ha preso in mano il brand e lo sta spingendo con forza. Lenny è tedesco, di Amburgo, e crede moltissimo nelle licenze, al punto tale che a fronte di una nostra domanda sul come Konami vuole riportare a bordo i vecchi fan, la sua risposta è immediatamente "puntare sulle licenze. Ogni anno è sempre un grande scontro, ma quest'anno il nostro impegno è maggiore di sempre: nuove licenze, nuove squadre, nuovi campionati." Sembra quindi chiaro come Konami non abbia mai nemmeno pensato di abbassare la testa, anzi desidera che la lotta sia ad armi pari. C'è anche spazio per le novità: "lo scorso anno abbiamo aggiunto il real touch, quest'anno lo abbiamo migliorato aggiungendo anche tutto un nuovo impianto di global illumination applicato alle superfici e le texture mai visto in alcun altro gioco di calcio e sport in generale." Dopo aver tirato un po' di calci alla palla, effettivamente le luci di PES 2019 sembrano aver subito un bel miglioramento, la dinamica delle rifrazioni è credibile e aggiunge un ulteriore filtro di realismo al tutto. Cosa si nasconde però dietro lo sviluppo di un gioco di calcio?
Il mio club
La domanda sorge spontanea. Visto quanto è cambiato il ciclo di sviluppo di produzioni annuali e più in generale di software tripla A, abbiamo chiesto a Lennart come nasce un PES ogni anno: "naturalmente non posso parlare del futuro, ma sicuramente posso dirti cosa è nato con PES 2019. Per noi l'anno scorso è partito un ciclo di sviluppo lungo tre anni: lanciato il titolo, ci siamo messi da una parte a lavorare sul supporto di quanto fatto e dall'altra su quello che avremmo voluto per il futuro. Idee, trovate, invenzioni, migliorie tecniche e di concetto, tutto questo inizia a girare all'interno del team, nel mezzo di un percorso di visione che non si ferma mai e guarda sempre avanti." PES 2019 si conferma un gioco di dettagli: Lenny torna sui Magic Moments per rimarcare quanto sia importante per il team e di conseguenza per la loro visione avere movimenti dedicati per giocatori specifici, ma la nostra attenzione ora è su MyClub. Non è segreto il fatto che FUT abbia rappresentato per FIFA una gallina sforna uova d'oro, con vantaggi di branding ed economici. "MyClub è una questione che abbiamo molto a cuore. Quanto lo abbiamo introdotto anni fa, credo siano oggettive le evoluzioni e le differenza che ha subito nel corso del tempo; è un prodotto legato alla community, vive di community e così sarà. I Players Pack, le variazioni delle statistiche settimanali, sono tutte features nelle quali crediamo, ma ce ne saranno altre."
Ora proviamo l'affondo: una versione Switch? Per ora nessun commento, la cravatta corporate stringe e Lenny non si sbottona. Ci prendiamo un no comment che sa di potenziale, anche se non ci sono annunci in vista. Sicuramente c'è un elemento spinoso e non ce lo facciamo sfuggire: cosa vuol dire per Konami aver perso la Champions League? "La perdita della Champions è un elemento che dipende dalla percezione. Ti faccio un esempio: mio fratello, saputa la novità, mi ha chiesto se quindi avevamo perso anche dei team. Beh, è proprio su questo che dobbiamo lavorare per comunicarlo al meglio, perché la risposta è assolutamente no. I team ci stanno ancora tutti; il processo è lungo e va chiarito. Abbiamo perso una licenza, vero, ma abbiamo guadagnato più di 7 nuovi campionati per bilanciare. Ogni volta che si perde qualcosa l'impatto è negativo ma bisogna spiegare perché accade e cosa si da in cambio. Siamo ancora partner della UEFA, abbiamo solo perso una licenza." Chiudiamo il giro delle curiosità cercando di capire cosa accade quando un giocatore cambia squadra: beh, cambia moltissimo, non è solo un cambio di maglietta. Lenny ci spiega come l'ingresso di un giocatore non è solo una presenza in più, ma un qualcosa che cambia l'approccio totale dei giocatori in campo. Ronaldo alla Juventus non è semplicemente un giocatore, è un personaggio che può modificare interamente il modo in cui la squadra reagisce, il morale, le performance. Calcolando che manca poco più di un mese a PES 2019, sarà veramente interessante capire se questa somma delle parti contribuirà a far guadagnare quote di mercato al brand. Nel frattempo, quanto visto sembra decisamente convincente.