Mentre alcuni speravamo nell'annuncio del quarto episodio - ormai non impossibile, ma molto difficile nell'immediato - Nintendo ha presentato Pikmin 3 Deluxe, rivisitazione del classico uscito nel 2013 per Nintendo Wii U. Dopo questo ennesimo porting, della cui natura discuteremo ampiamente in quest'anteprima, saranno davvero pochi i giochi che l'azienda giapponese, tra quelli sviluppati internamente, avrà deciso di non trapiantare da una piattaforma all'altra. Esclusi quelli che hanno ricevuto un seguito diretto piuttosto simile all'originale (come Splatoon o Super Mario Maker), quelli troppo legati all'interfaccia comunicativa tra i due schermi (come Star Fox Zero o Nintendo Land), rimarranno solamente Super Mario 3D World e i due remake dei The Legend of Zelda per GameCube (se non dimentichiamo qualcosa). Pikmin 3 Deluxe arriverà il 30 ottobre.
Nella nostra recensione dell'epoca, scritta esattamente sette anni fa, Andrea Palmisano - che premiò il gioco con un nove - iniziò l'articolo ponendosi una domanda particolare: se, dopo nove anni di attesa, fosse lecito considerare un sequel come tale, o se fosse più giusto ritenerlo un gioco inedito. Quesito che, letto oggi, risulta addirittura paradossale. Perché dopo sette anni in cui Miyamoto ha più volte ribadito che il sequel di Pikmin 3 era in lavorazione (si riferiva forse a Hey! Pikmin?), ci ritroviamo con il porting di un titolo che, a sua volta, si era fatto attendere per quasi un decennio. Per quanto lodata a livello critico, non si può dire che la saga di Pikmin abbia trovato un grosso successo commerciale: nessun episodio ha mai avvicinato i due milioni di copie vendute. Questo, in parte, spiega le lunghe tempistiche appena enunciate. D'altro canto, proprio per il suo prestigio, Nintendo sa bene quanto sia sensato portare avanti una simile serie: amata dagli appassionati, comunque stimata da chi non l'apprezza.
Infine, non secondariamente, Pikmin è nato da un'idea di Miyamoto, e da lui è "protetto": altre saghe dalle vendite simili, o perfino maggiori, hanno fatto tutt'altra fine.
Cos'è Pikmin
Pikmin è nato nel 2001 su GameCube e, sebbene nel corso del tempo si sia evoluto a livello tecnologico, è rimasto intatto nell'anima: si tratta di uno strategico in tempo reale estremamente nintendizzato. Un concetto tanto immediato da capire quanto difficile da spiegare; potremmo definirlo uno strategico con una forte componente action, supportato da controlli precisi e dinamici. Il giocatore impersona un alieno che, atterrato o disperso su un pianeta a lui sconosciuto (tendenzialmente riconducibile alla nostra Terra), ha la necessità di esplorarlo per qualche ragione: che sia il ritrovamento di oggetti per ricaricare la navicella, oppure quello di accumulare frutta (come in Pikmin 3) per sfamare lo stanco pianeta natio. Per fare questo, essendo minuscolo, necessita dell'aiuto dei pikmin: minuscole creaturine insettoidi che il protagonista, attraverso un'antenna, ha la capacità di soggiogare e comandare a suo piacimento.
Come avrete capito dalla nostra breve sintesi, le tematiche sollevate da questo gioco sono molto complesse. Non si tratta di un saggio sull'ecologia, sulla natura della leadership, o sullo sfruttamento delle risorse esotiche: Nintendo non dà risposte. È, del resto, un titolo per tutti - al solito, bambini compresi. Tuttavia questo è sicuramente uno dei giochi più impegnati dell'azienda giapponese. Perché risposte non ne dà, ma domande ne pone parecchie. Non è un caso che venga mostrata dettagliatamente la morte dei singoli pikmin: sgranocchiati da qualcuno, annegati, bruciati, mangiati nella notte perché abbandonati. Sono esseri che vi obbediscono come sudditi, probabilmente stupidi, che voi utilizzate per vostro tornaconto. Allo stesso tempo, la motivazione per cui lo fate è diversa dal "salvare la principessa": in Pikmin 3 si esplora PNF-404 per trovare del cibo, cibo che ormai scarseggia sul consumato pianeta di provenienza degli alieni (Koppai). Un incipit che piacerebbe a Elon Musk e terrorizzerebbe Greta Thunberg, e che non può considerarsi banale. Aggiungete il fatto che, pur con leggerezza, pone la morte, e il ciclo della vita, al centro dell'esperienza.
Pikmin 3
Oltre all'aspetto visivo, Pikmin 3 si distingue dai predecessori per il contemporaneo utilizzo di tre personaggi, la cui collaborazione è fondamentale per ottimizzare l'esplorazione delle quattro aree di PNF-404. È possibile svolgere tante azioni contemporaneamente, spostandosi - con la semplice pressione di un tasto - da un capitano all'altro: a volte è obbligatorio per risolvere dei puzzle, nella maggior parte dei casi è consigliato per massimizzare la raccolta della giornata. Perché in Pikmin, di notte, non si esplora: entro il crepuscolo bisogna tornare alla navicella, riportando alla base ogni esserino utilizzato durante il dì, pena la sua perdita (leggasi morte, perché viene mangiato dagli altri animali durante la notte). Più frutta si raccoglie (in tutto sono 66 i pezzi, almeno nell'originale), più succo si ottiene, più si può sopravvivere su PNF-404.
In questo terzo capitolo sono cinque i pikmin a disposizione dei tre capitani (Alph, Brittany e Charlie), ognuno dotato di abilità diverse, da gestire oculatamente sia in fase di combattimento, sia durante l'esplorazione. I pikmin rossi sono quelli più versatili: combattono bene, saltano discretamente, resistono al fuoco. Quelli gialli saltano più in alto, sono immuni all'elettricità ma meno nerboruti; quelli blu, prevedibilmente, respirano sott'acqua. Ci sono poi i pikmin rosa, inquietanti esserini volanti, davvero pregevoli da vedere: sia per la tonalità che vivacizza il gruppo, sia perché, a differenza degli altri membri della truppa, si spostano volando. Sono fragili, ma gli unici a poter raggiungere certe zone (e, naturalmente, a cadere in certe trappole). I pikmin di roccia sono i più pesanti, ma anche quelli che picchiano di più; apparentemente più stupidi, e per questo ancora più simpatici.
Cosa dobbiamo aspettarci di diverso da quest'edizione Deluxe? Sicuramente scompariranno i controlli via Wiimote, da molti ritenuti i migliori, e non è detto che saranno sostituiti dai Joy-Con slegati; allo stesso tempo, non sarà visibile - ovviamente - la mappa su uno schermo secondario. Perdite fastidiose ma comunque poco importanti: Pikmin 3 si giocava, e si giocherà, benissimo anche con un pad tradizionale. Nintendo ha promesso che sarà migliorato il sistema di mira, e che saranno bilanciati diversamente alcuni nemici (così a intuito, non ci viene in mente quali possano essere). Sarà introdotta, in linea con la filosofia Switch, la modalità multiplayer collaborativa. Ci saranno un prologo e un epilogo inediti, incentrati su Olimar e Louie, i capitani di Pikmin 2 (che comunque, va chiarito, apparivano anche nell'epilogo originale). Graficamente, pur non potendolo affermare con certezza, al momento quest'edizione Deluxe ci sembra identica all'originale.
È dura commentare l'esistenza di Pikmin 3 Deluxe, perché arriva in un periodo estremamente particolare, in cui Nintendo ha azzerato le comunicazioni sul proprio futuro, e in cui sono stati fatti tanti (troppi?) porting da Wii U. Questo annuncio arriva quando ci si aspettavano giochi nuovi, magari proprio Pikmin 4, di cui si parla da anni. Allo stesso tempo, Pikmin 3 è un gioco bellissimo, che merita sicuramente una seconda possibilità su un palcoscenico più grande: anche per l'assenza di diretti concorretti, dubitiamo sia invecchiato male. I temi che tratta, soprattutto quello dell'ecologismo, sono più attuali che mai. Nonostante le introduzioni, come l'arrivo della modalità multiplayer o un epilogo inedito, difficilmente sarà un acquisto consigliabile a chi già possiede l'originale. Ne sapremo di più all'uscita, il 30 ottobre 2020.
CERTEZZE
- È un bellissimo gioco
- Una serie unica, con pochi concorrenti
- Tratta tematiche attuali
DUBBI
- Le novità saranno solamente di contorno?
- Il controllo senza Wiimote o Gamepad andrà bene?
- Non è un dubbio, ma avremmo preferito Pikmin 4...