Riempitemi di pollici bassi, ma Prince of Persia: The Lost Crown mi è piaciuto un mondo. Quando è stato annunciato durante la Summer Game Fest, il nuovo gioco della serie Ubisoft ha avuto un'accoglienza gelida, con il trailer sul canale ufficiale che è stato sommerso da "non mi piace" e commenti critici. I motivi - come spesso accade coi casi di review bombing - non avevano niente a che fare con il gioco in sé: la musica scelta per il trailer non è piaciuta, il protagonista non ha l'aspetto del tipico Aladdin, e indubbiamente c'è una sana dose di pregiudizio verso i giochi 2D e verso Ubisoft.
Eppure, dopo aver provato Prince of Persia: The Lost Crown, l'impressione è che non solo sia stato uno dei giochi più divertenti provati all'evento di Los Angeles, ma che il progetto di Ubisoft Montpellier abbia le carte in regola per diventare un'eccellente aggiunta al genere dei metroidvania.
Il mondo di Prince of Persia: The Lost Crown
Per lo sviluppo di Prince of Persia: The Lost Crown, il team ha dapprima individuato i pilastri principali della serie. Quegli elementi più iconici che non possono mancare in qualsiasi avventura di Prince of Persia. A dimostrazione di quanto Prince of Persia: Le Sabbie del Tempo abbia influenzato l'intero franchise, le colonne portanti della serie sono il parkour, la manipolazione del tempo e i combattimenti con la spada, oltre ovviamente a una narrativa intrigante.
Partiamo dal fondo. Prince of Persia: The Lost Crown racconta la storia di Sargon e degli Immortali, una squadra di guerrieri al servizio delle divinità. Questa specie di Avengers in chiave persiana fa visita al Monte Qaf con l'obiettivo di salvare il figlio della regina dopo che questo è stato rapito dai predoni. Poco dopo il loro arrivo, si dividono in cerca del principe, e Sargon, rimasto da solo, viene improvvisamente attaccato da un gruppo di soldati non morti. Durante l'intera demo non è mai capitato di incontrare di nuovo gli altri Immortali: non si sa quindi quale ruolo e quanto peso avranno nel corso del gioco, ma l'avventura dovrebbe essere inframezzata da un buon numero di cinematiche e dialoghi con altri personaggi.
Era da un po' di tempo che dentro Ubisoft Montpellier si discuteva di realizzare un metroidvania di Prince of Persia, ma lo sviluppo è partito solo all'inizio del 2020. La priorità del team era che il progetto avesse una sua identità ma restasse comunque fedele al DNA della serie. Un metroidvania ambientato nel mondo di Prince of Persia dev'essere veloce e acrobatico, ed è evidente che gli sviluppatori di The Lost Crown lo abbiano tenuto ben presente. Sargon salta, si arrampica, scivola sotto gli ostacoli, e tra slanci all'indietro, scatti a mezz'aria e salti sui muri, l'impressione è che Ubisoft abbia trovato un ottimo equilibrio nel feeling dei controlli, rendendo il platforming nel gioco stimolante e divertente. Chi ha giocato Dead Cells può farsi un'idea sulla sensazione di controllo e fluidità che si prova nei panni di Sargon. Va fatta una precisazione però: nonostante fosse tratta dall'inizio dell'avventura, la demo che abbiamo provato è stata modificata per dare alla stampa un'idea di quelle che saranno le capacità del protagonista un po' più avanti nel gioco. Può essere quindi che alcune di queste abilità non siano immediatamente disponibili dai primissimi minuti di gioco.
La versione Nintendo Switch
Oltre alla versione PC abbiamo avuto occasione di provare Prince of Persia: The Lost Crown anche su Nintendo Switch. Al netto di alcuni piccoli bug, il gioco di Ubisoft mantiene già performance eccellenti con 60FPS quasi costanti, grazie a uno stile artistico vivace e pieno di personalità, ma allo stesso tempo non troppo complesso. Giocato in portabilità, Sargon appare forse un pizzico troppo piccolo nello schermo di Nintendo Switch, ma l'esperienza non risulta in alcun modo scomoda.
Un sistema di combattimento divertentissimo
Da Le Sabbie del Tempo in poi, Prince of Persia è anche sinonimo di poteri temporali. Dopo numerose discussioni interne, il team di sviluppo ha deciso di cambiare le carte in tavola e dare il potere di riavvolgere il tempo non al giocatore bensì all'antagonista principale. Sargon utilizzerà invece il potere di manipolare il tempo in modi diversi: sarà in grado di teletrasportarsi da un nemico all'altro e nel corso dell'avventura imparerà altri trucchetti da utilizzare in combattimento o nelle fasi platform.
Dove Prince of Persia: The Lost Crown ha lasciato davvero ottime sensazioni è nel sistema di combattimento, fulmineo, violento e funambolico. Tra colpi di spada leggeri e pesanti e frecce scoccate, si possono concatenare attacchi elaborati e spettacolari. Una parata col giusto tempismo e si destabilizza il nemico, e in pochi secondi si scivola alle sue spalle, lo si lancia in aria con un colpo e lo si punisce con una scarica di frecce, prima di saltare e continuare i colpi a mezz'aria. Ci sono abilità speciali offensive e difensive, con violenti attacchi introdotti da stilose cinematiche.
La demo si conclude con un gigantesco boss da affrontare: una enorme Manticora che attacca con rapide zampate e infilza con la sua velenosa coda da scorpione, spiccando il volo per improvvisi assalti dall'alto. Alcuni colpi non possono essere parati, costringendo a schivare e andare rapidamente alle spalle del nemico, e diverse fasi del combattimento assicurano una sfida crescente e stimolante dall'inizio dello scontro fino al colpo di grazia. La Manticora è solo un esempio della tipologia di creature che sarà possibile incontrare: The Lost Crown attinge molto più che qualsiasi altro gioco di Prince of Persia dalla mitologia persiana, con ambientazioni, personaggi e mostri leggendari.
Un grosso interrogativo riguarda la qualità del level design e la varietà del mappa. Un elemento non da poco, per il genere a cui appartiene questo nuovo Prince of Persia. Come molti metroidvania, anche The Lost Crown promette un mondo dal design intricato e che richiederà le abilità ottenute via via dal giocatore per accedere a nuove aree e risolvere alcuni enigmi e fasi platform.
Per il team di sviluppo, realizzare una mappa che permette un'esplorazione non lineare, e che allo stesso tempo possa incorporare le sfide ambientali e gli enigmi tipici della serie Prince of Persia, rappresenta una sfida interessante. Peccato che al momento non è stato possibile farsi un'idea a riguardo, visto che per questa specifica demo tutti i percorsi alternativi erano bloccati, in maniera da indirizzarci nel poco tempo a disposizione lungo il sentiero che portava al boss.
È presto per promuovere Prince of Persia: The Lost Crown, ma il gioco di Ubisoft è stato senza dubbio tra le sorprese migliori dell'ultima Summer Game Fest. Un metroidvania frenetico e divertente sia nelle fasi platform che nei combattimenti, ma soprattutto un gioco molto focalizzato, che senza avere le enormi ambizioni dei grandi blockbuster e dei giochi open world tipici di Ubisoft riesce a offrire un'esperienza di gioco essenziale e coinvolgente. E non sarà una musica rap nel trailer a fare la differenza.
CERTEZZE
- Fasi platform e combattimenti frenetici e divertenti
- Nemici e ambientazioni affascinanti, tratti dai miti persiani
- Colorato e dallo stile esplosivo
DUBBI
- La qualità della mappa e del level design sarà fondamentale
- Da verificare la progressione del personaggio