"Fare un remake, senza fare un remake". Fin da quando è stato annunciato, Assassin's Creed: Mirage si è presentato con un obiettivo ben chiaro: ritornare alle radici della serie Ubisoft, proponendo un nuovo capitolo capace di riportare alla mente le stesse atmosfere e le sensazioni del primissimo Assassin's Creed con protagonista Altair. Un'avventura autoconclusiva, più compatta e focalizzata, la cui realizzazione è stata affidata al giovane studio di Ubisoft Bordeaux, ma con il supporto di undici altri team dell'azienda (tra cui i veterani di Ubisoft Montreal, Quebec e Montpellier).
L'anno scorso, il quindicesimo anniversario della serie Assassin's Creed ha segnato un giro di boa. Mentre sono in sviluppo un gioco in VR, un grande open world ambientato nel Giappone feudale, un ambizioso gioco mobile e un altro progetto segreto assieme a Netflix, Assassin's Creed si è allargato a innumerevoli generi e si prepara a sperimentare ancora. Una serie eclettica che, per fortuna, trova uno spazio per quegli appassionati di vecchia data che sono cresciuti con i primissimi capitoli, più lineari e compatti.
Abbiamo visto in anteprima Assassin's Creed: Mirage in occasione dell'Ubisoft Forward, ecco cosa abbiamo scoperto.
Il ritorno alle origini di Assassin's Creed: Mirage
A presentarci Assassin's Creed Mirage in occasione della Summer Game Fest di Los Angeles è stata la responsabile della narrativa Sarah Beaulieu. "Omaggiare le origini della saga vuol dire tornare a un'esperienza che pone l'enfasi sullo stealth e sul combattimento", spiega Beaulieu. "Tuttavia per noi omaggiare le radici di Assassin's Creed va oltre il gameplay, e passa anche dall'ambientazione".
Si torna così in medio oriente, nella Baghdad del nono secolo. Beaulieu definisce la città "il perfetto parco giochi per Assassin's Creed". Questo perché, a differenza di altre ambientazioni viste negli anni, la Baghdad di Mirage è compatta, con tanti edifici che si estendono in verticale e che hanno un'infinità di percorsi possibili, saltando da un balcone all'altro, correndo sui tetti o tagliando attraverso le finestre.
Ci viene mostrata una breve porzione di gioco, una missione secondaria in cui Basim deve eliminare un obiettivo senza farsi beccare e riuscendo a fuggire incolume. Dopo aver visto la serie Assassin's Creed espandersi esponenzialmente, diventando sempre più elaborata e proponendo RPG open world sempre più grandi, è quasi una boccata d'aria fresca ritrovarsi davanti a un'avventura più focalizzata ed essenziale, in cui l'attenzione ritorna soprattutto sullo stealth e sul parkour.
La sequenza che abbiamo visto si apre con Basim che scruta le vie di Baghdad da un tetto. Il protagonista del gioco inizia a saltellare da un balcone all'altro, fare equilibrismo sulle corde sospese e arrampicarsi lungo le pareti delle torri, finché non raggiunge l'obiettivo e con un lungo salto gli si avventa contro e lo infilza con la sua lama celata. I movimenti di Basim sembrano un po' più lenti rispetto a quanto siamo abituati, forse per renderli più realistici o forse per contenere la velocità del giocatore mentre cerca di orientarsi tra le strettissime vie di Baghdad. Niente combattimenti troppo articolati, punti esperienza guadagnati o altre distrazioni: il loop di Assassin's Creed Mirage torna a focalizzarsi sui quattro pilastri alla base di ogni assassinio. Investigare, dare la caccia, eliminare il bersaglio e fuggire.
Neanche il tempo di realizzare quello che è appena successo, che mezza Baghdad è alla caccia di Basim: un indicatore della furtività in basso a destra suggerisce il livello di allarme della città, passando in maniera dinamica attraverso tre livelli di urgenza. Per fare in modo che le acque si calmino basta ovviamente restare per un po' lontani da occhi indiscreti, mimetizzarsi nella folla o corrompere qualche cittadino affinché chiuda un occhio. Vedere Basim fuggire tra le strade di Baghdad dà a tutti gli effetti la sensazione di trovarsi davanti a una versione moderna del primo Assassin's Creed. Che si corra, ci si muova furtivamente o si combatta, le animazioni del protagonista sono fluide e ben connesse anche quando si passa velocemente da un'azione a un'altra: un attimo prima Basim salta i muretti, si arrampica sulle pareti e scivola sotto gli ostacoli; un attimo dopo si lancia in uccisioni rapide e furtive, si ritrova a combattere a fil di spada oppure a usare i suoi gadget: questi spaziano da classici dardi soporiferi a coltelli velenosi, bombe fumogene e dispositivi che attirano l'attenzione delle guardie.
Tra stealth e parkour
"Parkour e stealth sono due elementi assolutamente iconici quando si parla dei primi Assassin's Creed", spiega Sarah Beaulieu. "Per questo in Mirage rappresentano il cuore del gameplay, e anche chi non ha mai giocato a un Assassin's Creed prima troverà dei controlli che sono facili da imparare e facili da padroneggiare".
A un certo punto della presentazione, Basim fischia per chiamare un cammello e gli monta in sella. "In quell'epoca e in quella zona era un animale molto diffuso e utilizzato, e ha quindi senso che sia nel gioco come cavalcatura, aiutando Basim ad attraversare rapidamente la città e le aree limitrofe", aggiunge Beaulieu. Mollato il quadrupede in un angolo, Basim inizia a scalare una torre, suggerendo come la verticalità della mappa tornerà a essere centrale nell'esplorazione della città. Una volta corrotto un gruppo di persone, l'assassino si mescola tra loro e riesce finalmente a entrare nel palazzo del principe, dove si trova l'obiettivo della missione. Accovacciato in mezzo ai fiori spara un dardo per addormentare una guardia, prima di andare alle spalle del suo compare e assicurarsi che la lama celata funzioni ancora bene. Una volta eliminato un soldato su una torre di guardia si può poi richiamare l'aquila Enkidu, controllare l'area di gioco dall'alto e memorizzare la posizione dei nemici.
A proposito di aquile, gli sviluppatori hanno aggiunto una novità al classico Occhio dell'aquila: questa visione funziona bene o male come in passato, mettendo in evidenza i personaggi ostili e aiutando a pianificare un percorso per infiltrarsi. Stavolta però è stata aggiunta una nuova funzione chiamata "Assassinio a catena", con cui selezionare più nemici nelle vicinanze e fare in modo che Basim li elimini uno dopo l'altro proiettandosi all'istante da uno all'altro. E' una tecnica di esecuzione spettacolare, ma un indicatore nella parte bassa dello schermo fa capire che si avrà un numero di utilizzi limitato e non potrà essere abusata. Eliminato l'obiettivo della missione, la demo mostrata al Summer Game Fest si conclude pochi istanti dopo, con Basim che scappa via, raggiunge una barca e comincia comodamente a pagaiare.
Tra nuovo e vecchio
Assassin's Creed Mirage è pensato per essere un racconto autoconclusivo nell'universo della serie Ubisoft, un gioco che può essere apprezzato sia dai fan della prima ora che dai totali neofiti. Per questo pare non ci sarà alcun riferimento ai tempi moderni dell'Abstergo, né verranno fatti importanti collegamenti con le trame degli altri capitoli della serie.
Questo non vuol dire che non ci saranno omaggi, citazioni o dettagli che verranno apprezzati dagli appassionati di Assassin's Creed. Durante la demo, Basim ha fatto una breve visita a uno dei rifugi degli assassini, un cortile che apparirà molto familiare ai fan del primissimo Assassin's Creed. Torna poi anche la possibilità di colorare i propri vestiti, funzione che era presente in alcuni capitoli come Brotherhood, Revelations e Black Flag, ma che era sparita dagli episodi più recenti. Tra le novità più rilevanti rispetto ai vecchi episodi della serie spicca un nuovo menù delle investigazioni, che va a sostituire la classica pagina delle missioni, mentre la mappa della città si può zoomare e navigare con molta più libertà.
Assassin's Creed Mirage abbandona la magnitudine degli ultimi episodi della serie Ubisoft per proporre un'esperienza dalla scala più intima, in cui l'attenzione torna forte sulle fasi stealth e sul parkour in città anziché sul combattimento. Anche la progressione del personaggio è stata asciugata, limitandosi perlopiù ai potenziamenti dei gadget e a tre immancabili alberi delle abilità. Gli sviluppatori si sono anche detti consapevoli delle critiche che nel 2007 vennero fatte alla scarsa varietà di missioni secondarie di Assassin's Creed, e così per questa nuova avventura l'intenzione è di assicurare obiettivi un po' più vari e interessanti. Ci sarà anche un sistema di contratti, con delle uccisioni da eseguire e obiettivi da portare a termine in cambio di premi di diverso valore. Sarà invece determinante la qualità della storia: l'ultimo trailer ha mostrato alcuni di quelli che saranno i comprimari di Basim, come la sua mentore Roshan o i suoi compagni d'infanzia Ali Bin Muhammad e Nepal. Sappiamo già che nel corso della storia Basim si troverà a dubitare di cosa voglia dire essere liberi e cosa è necessario sacrificare per la libertà, ma per scoprire i risvolti che prenderà la trama, i colpi di scena e le relazioni tra i protagonisti toccherà attendere l'uscita prevista per il 12 ottobre.
Assassin's Creed: Mirage sembra esattamente quello che ci si aspettava fin dal suo annuncio. Un'avventura con una storia inedita ma che ha il sapore di un moderno remake: vedere Basim saltare e scappare tra le strade di Baghdad non può non riportare alla mente le ore passate nei panni di Altair oltre quindici anni fa. L'approccio è chiaramente quello dei primissimi Assassin's Creed, ma con una veste grafica più moderna, menù più funzionali e una scrittura più consapevole. Difficile dire se questo esperimento "vecchia scuola" avrà un seguito oppure se si tratta di un progetto una tantum, ma è indubbio che Mirage sia quello che i fan più nostalgici di Assassin's Creed chiedevano da tempo.
CERTEZZE
- Il ritorno alle origini che molti desideravano
- Diversi ammodernamenti nell'interfaccia
- Un'esperienza più concisa e densa
DUBBI
- Da valutare la qualità della storia
- Le nuove abilità rischiano di facilitare troppo?