Nonostante Super Mario Bros. Il Film abbia mostrato una Principessa Peach in forma scintillante, la sovrana del Regno dei Funghi non appariva come protagonista di un gioco d'azione da tanti anni. Per la precisione dal 2005 (2006 in Occidente), quando arrivò su Nintendo DS Super Princess Peach, un gioco di piattaforme bidimensionale piuttosto semplice, pubblicato da Nintendo e sviluppato da TOSE, una di quelle software house "ombra" che non appaiono mai nei crediti.
Princess Peach: Showtime! non è un seguito diretto di Super Princess Peach, anche se ne rappresenta il successore spirituale. Dopo essere stato annunciato a sorpresa nel penultimo Nintendo Direct, nella conferenza di qualche giorno è stata approfondita la natura del titolo. Nel sito ufficiale dell'azienda giapponese è catalogato come gioco di "azione e avventura", ma non è ancora palese quanto dinamico e ritmato possa essere il tutto. Super Princess Peach venne accolto discretamente, raggiungendo una media Metacritic di 76: la nostra speranza è che stavolta si possa ottenere un risultato migliore.
Non è stato annunciato chi sia lo sviluppatore del gioco, per cui online sono scaturite delle ipotesi, alle quali partecipiamo volentieri. Dall'aspetto, non ci sembra un gioco sviluppato dagli studi interni Nintendo; non è da escludere, esattamente come in Super Princess Peach, un coinvolgimento - parziale o primario - di TOSE. Alcuni hanno associato al progetto Next Level Games, ma dal punto di vista tecnico non è all'altezza di Luigi's Mansion 3, e soprattutto manca di quel tocco occidentale che permea, pur velatamente, le produzioni della compagnia. Dovessimo scommettere 10 centesimi, li punteremmo su NDcube, sia perché l'aspetto è consono alle loro produzioni (Mario Party Superstars, per citarne una), sia perché il gioco, pur essendo un'avventura, ha molto a che fare - o almeno così pare - coi minigame.
Princess Peach: Showtime! arriverà su Nintendo Switch il 22 marzo 2024.
Storia e impostazione
Il gioco, esattamente come Luigi's Mansion e altre serie spin-off del Regno dei Funghi, pare essere ambientato "altrove" rispetto al classico territorio mariesco. Peach parte, accompagnata dai fedeli Toad, per assistere a una messa in scena al Teatro splendente: lo spettacolo tuttavia è saltato, funestato dalle angherie della perfida Uva Spina (una specie di strega) e dai suoi scagnozzi (la compagnia dei mosti!). La Principessa Peach, con l'aiuto di Stella, letteralmente una stellina volante custode del teatro, deve salvare lo spettacolo, sconfiggendo Uva Spina e relativi sgherri. Una storia al solito molto semplice, quantomeno con "cattivi" inediti, immaginiamo divertente per i più piccoli.
Lo sviluppo del gioco avviene in tre dimensioni, ma lo scorrimento dell'azione è (tranne rare eccezioni) laterale; Peach non può soltanto spostarsi da sinistra a destra, ma anche muoversi liberamente all'interno dell'area in cui si trova, come nei vecchi picchiaduro a scorrimento.
Le dinamiche sembrano piuttosto lente: Peach può correre e saltare, ma il ritmo è estremamente pacato. Il principale modo che ha la Principessa per interagire con l'ambiente è quello di lanciare Stella qua e là: per colpire nemici, per raccogliere oggetti, per scaturire reazioni in determinanti ambienti dello scenario.
Le caratteristiche che rendono interessante questo progetto tuttavia non le abbiamo ancora citate: innanzitutto, l'evento al Teatro splendente non è l'unico spettacolo che Peach deve salvare. Quindi ci saranno varie altre ambientazioni, come una palestra di kung fu, anche se - così ci sembra di intuire - il teatro fungerà comunque da collante tra queste aree. In secondo luogo, ed è qui che Princess Peach: Showtime! mostra la sua nucleare identità, la protagonista potrà trasformarsi in varie "versioni" di sé stessa. Scopriamole assieme.
Le trasformazioni
La cosa più interessante di queste trasformazioni non è tanto la loro presenza, quanto il fatto che, a prima impressione, sembrerebbero estremamente diverse tra loro, quindi capaci di originarie situazioni varie e uniche, e ognuna parrebbe caratterizzare una determinata sezione dell'avventura. Nel Teatro splendente, ad esempio, Peach si ritrova di fronte a una parete indistruttibile, che nemmeno Stella è in grado di infrangere: a questo punto la Principessa si reca sopra un piedistallo e, sfruttando il potere della sua aiutante, si trasforma in... Peach Spadaccina. In questa forma non solo muta il proprio vestiario ed è armata di sciabola, ma si alterano proprio le sue movenze: l'azione diviene quindi più dinamica e ritmata, con Peach in grado di affettare i nemici, oltre che di zampettare qua e là con fare elegante. Avete intuito la logica: un'area, una trasformazione che la caratterizza in modo unico.
Non sappiamo quante saranno le trasformazioni totali - sicuramente più numerose di quelle già mostrate - al momento tuttavia ci è chiaro che le varie versioni di Peach, tra loro, siano molto diverse. È per questo che esiste una certa attinenza coi minigame di Mario Party: ogni area presenterà un power-up in grado di rendere unico il level design di quella zona. Ad esempio, quando Peach deve andare in un museo (in cui sono scomparsi dei cimeli), indossa stivali e cappotto e, dotata di una lente d'ingrandimento, diviene Peach Detective: non c'è traccia del dinamismo mostrato da Peach Spadaccina, qui la principessa deve attraversare le stanze trovando i colpevoli del ratto, seguendo le tracce a terra e, immaginiamo, risolvendo enigmi. Uva Spina ha rovinato anche un Festival di dolci - deve essere profondamente asociale - e in questo contesto Peach diventa pasticciera, capace di decorare torte con piccole meringhe. Subito dopo abbiamo visto una palestra di arti marziali, e con essa Peach Kung Fu, capace di un equilibrio portentoso e di picchiare gli avversari a mazzate.
La strutturazione dell'avventura è piuttosto chiara: quanto il gioco sarà bello lo determinerà la grandezza delle aree, e soprattutto l'approfondimento delle singole trasformazioni. In Kirby - per fare l'esempio più celebre - si può mutare forma continuamente, ma il gioco "funziona" anche senza power-up; qui, al contrario, le trasformazioni sono centrali nel definire l'identità - e conseguentemente la qualità - di una sezione. È dura elaborare pronostici sulle ambizioni del progetto, anche perché non conosciamo gli sviluppatori; per certo, l'ultimo trailer si è rivelato più interessante di quanto ci aspettassimo.
