Questo weekend è andato in scena il Six Invitational 2020, la competizione eSport principe del panorama competitivo di Rainbow Six che ha visto non poche sorprese ed emozioni, riservando un finale incredibile che regala soddisfazioni a chi negli anni ha visto sempre il successo dall'intermedio gradino del podio assaporando con continuità le magre consolazioni dell'eterno secondo.
Un successo storico
Dopo una sequela di partite infinite ai playoff delle squadre qualificate per questo Six Invitational erano rimaste per la fase clue: BDS Esport, TSM, MIBR, Fnatic, Ninjas In Pyjamas, Darkzero Esport, G2 Esport e Spacestation Gaming che hanno composto il primo turno del'Upper Bracket. Da queste 8 squadre, Ninjas In Pyjamas, BDS Esport e MIBR perdenti al primo turno, passano come migliori sconfitte andando a comporre le prime tre squadre del Lower Bracket, mentre Fnatic, TSM, Darkzero e Spacestaion avanzano nell'upper bracket. TSM e Spacestation arrivano in semifinale dopo due partite senza storia (doppio 2-0), relegando le altre due alla composizione del Lower Bracket che nel frattempo ha visto BDS Esport e Ninjas In Pyjamas avanzare al round successivo.
Anche in questo caso Fnatic e Darkzero subiscono una sonora sconfitta per 2-0 da BDS e Ninjas In Pyjamas che quindi si andranno a sfidare per un posto in finale nel Lower Bracket, una possibilità che garantisce l'ultima chance per accedere alla gran finale. Così nel freddo sabato di Montreal, gli Spacestation Gaming affrontano i TSM in una gara molto tirata e combattuta che vede passare gli Spacestation per il rotto della cuffia guadagnandosi il primo posto disponibile per la gran finale di domenica. Infine il Lower Bracket: mentre i TSM sconfitti scendevano dall'Upper Bracket prendendosi un posto nella finalina, i Ninjas In Pyjamas combattevano una gara durissima contro l'ultimo baluardo europeo in gioco ovvero i BDS Esport (2-1 tiratissimo). Dopo una cavalcata infinita che li ha visti macinare vittorie nel Lower Bracket risalendo la china a denti stretti, ecco che i Ninjas In Pyjamas tornano a giocarsi una gran finale, battendo 2-0 i TSM e guadagnandosi il secondo posto disponibile nello show di domenica. Appunto, la finalissima. Una storia nella storia, un racconto e forse una competizione a parte come sta succedendo sempre di più in un eSport, quello rappresentato da Rainbow Six, che ha capito il valore dello storytelling, della creazione di simboli e storie a cui il tifoso si aggrappa per affezionarsi e per tifare senza sosta la squadra del cuore. In un fenomeno, quello dell'eSport, in cui la territorialità o la nascita in una determinata città/stato non conferisce bonus al tifo, è questo dunque che può fare la differenza tra il successo e l'insuccesso: le persone. Da una parte i Ninjas In Pyjamas: rappresentanti di un territorio, quello brasiliano, ricco di passione per Rainbow Six e anche solidi veterani di una competizione ormai serrata che li vede non tanto eccellere, ma essere costantemente presenti nei momenti che contano.
Dall'altra parte la cenerentola di questa competizione: quegli Spacestation Gaming rappresentati da Bosco e Canadian, gli eterni secondi relegati negli anni precedenti a vedersi soffiare sotto il naso la vittoria da qualcun altro rendendosi rappresentanti di un concetto molto amaro nelle competizioni: "a un centimetro dal successo". Eppure il destino è strano, poco prima della finalissima in un'intervista rilasciata per la gran finale, Bosco raccontava della voglia di perseguire l'obiettivo di vincere anche nel caso in cui il 2020 non fosse stato il loro anno, perché è ciò che amano fare e quello conta. Ogni volta che si sente raccontare un successo sportivo, noterete un comune denominatore nei racconti, il cosiddetto "click" che scatta negli spogliatoi, sul campo, prima di una competizione, durante una partita, ecco: in questa finalissima il "click" c'è stato per gli Spacestation e vi assicuriamo che è stato molto fragoroso. La mappa 4 ovvero Club House è stata il click degli Spacestation Gaming, sul 2-1 per i Ninjas In Pyjamas hanno svoltato offrendo una rimonta incredibile e due round finali (quelli del 5-6 e del 5-7) decisamente da squadra in palla che ha deciso di prendersi la sua chance senza se e senza ma. Tre anni dopo l'ultima volta, il Nord America riporta in patria un trofeo mondiale, merito di Canadian e compagni che hanno trovato un successo monumentale in una finale che probabilmente rimarrà nella storia.
Ancora una volta il Six Invitational si è dimostrata una competizione ricca di emozioni, di storie e di personaggi in grado di trasportare il pubblico in maniera pura e appassionata. Gli Spacestation Gaming sono i campioni del mondo 2020 e forse dopo anni di insuccessi, talenti del calibro di Canadian e Bosco liberi dall'ossessione della vittoria potranno dare vita a match storici visto che da oggi Team Empire, NaVi, G2 e tutti gli altri, hanno una nuova preda nel mirino, una preda nordamericana dalle fattezze di un astronauta.