Rainbow Six Siege: Operation Ember Rise, il provato

La stagione competitiva di Rainbow Six Siege con i suoi appuntamenti principali è oramai una certezza annuale: quattro weekend ricchi di e-sport con i migliori giocatori del mondo, ma anche tutte le novità delle nuove operazioni, in questo caso Ember Rise, che si mostrano per la prima volta proprio in occasione di questi coloratissimi eventi. Il Six Major attualmente in corso ci ha portato negli Stati Uniti, a Raleigh, dove i team professionisti si stanno dando battaglia per la vittoria finale. Tra un match e l'altro abbiamo potuto mettere le mani su Amaru e Goyo, le due nuove aggiunte al roster del gioco, ma anche spendere qualche match all'interno della versione rivista e corretta di Kanal.

Una nuova marcia per gli operatori

Tra le due nuove aggiunte al palinsesto di operatori selezionabili si segnala in particolar modo l'arrivo di Amaru: attaccante peruviana dotata di uno speciale rampino che le permette, selezionata una finestra, una botola oppure un cornicione a portata di tiro, di proiettarsi in quella direzione raggiungendo rapidamente il punto prescelto. Una sorta di spostamento rapido che funziona tanto in verticale quanto in orizzontale, non dando modo unicamente di andare verso il basso, e che cambia parecchio le carte in tavola nel corso di un match. Che si tratti di prendere una posizione sopraelevata oppure di fare irruzione attraverso una finestra, Amaru riesce infatti a spostarsi con una rapidità impensabile per tutti gli altri operatori, accelerando non di poco le operazioni d'attacco. Questa tecnica ha ovviamente delle controindicazioni: intanto il rampino fa rumore mentre, riavvolgendosi, la trascina a destinazione; poi non può essere utilizzato sulle finestre che sono state blindate e, nel caso delle botole, queste vanno prima distrutte. Insomma bisogna usare la tecnica di Amaru con cognizione di causa perché c'è il rischio concreto di venire scoperti e, appena messi i piedi a terra, abbattuti senza pietà. Con due di difesa e due di velocità, il nuovo operatore rappresenta un'aggiunta molto divertente che di certo farà la gioia degli utenti un po' più casual, che si potranno divertire in evoluzioni mai viste prima in Siege, aspettando di capire se i giocatori più competitivi avranno nei prossimi mesi modo di inserirla nelle loro strategie. L'altra new entry è Goyo, viene dal Messico e non si perde in molti fronzoli: anche lui ha due di resistenza e due di velocità, conta su un arsenale piuttosto vario grazie a Vector 45ACP e TCSG12 ma soprattutto può contare su una versione speciale del Deployable Shield. Uguale esteticamente a quello normale, monta sul retro una carica che, se colpita da un proiettile o da una bomba, esplode facendo danni in un raggio di due metri ma, soprattutto, lascia per 12 secondi delle fiamme sul terreno in grado di danneggiare chiunque vi passi sopra. Goyo può piazzarne fino a tre ma, soprattutto, i suoi scudi possono essere fatti saltare per aria da chiunque. Il che vuol dire che anche i compagni di squadra possono avvantaggiarsene... e che volendo, in caso vengano piazzati in maniera sbagliata, gli avversari stessi possono sfruttarli per creare il panico tra i difensori. Goyo è certamente meno creativo come operatore rispetto ad Amaru ma probabilmente meglio si inserisce nel gioco di squadra e ha più possibilità di essere adottato dai team. Dopo un paio d'ore in loro compagnia ci sentiamo di dire che i due nuovi arrivati sono stati ben studiati e, rispetto a quelli portati in dote dall'Operazione precedente, Warden e Nokk, hanno più possibilità di diventare parte integrante del meta del titolo.

Una nuova Kanal ma non solo

La Stagione 3 dell'Anno 4 porta con sé anche una versione rivista e corretta di Kanal. Il team di Rainbow Six Siege sta imparando, mappa dopo mappa, come rilavorare le ambientazioni più popolari e per questa vecchia, nuova aggiunta sembra che si siano avvantaggiati di quanto fatto nelle stagioni passate. Kanal torna all'apparenza simile a com'era, con i due edifici principali utilizzati come teatro degli scontri e un set up degli ambienti che in linea di massima è rimasto quello. In ciascuno dei due palazzi è stata aggiunta una scala per salire al piano superiore, così da avere più opzioni tattiche, i punti di spawn sono stati rivisti e la Plant Zone rimpicciolita, creando situazioni più complesse e tese. Anche le linee di tiro tra i due edifici sono state ridotte, così come esteticamente sono state fatte numerose migliorie per avere riferimenti più chiari e semplificare la comunicazione tra team. Al di fuori delle mappa e degli operatori, la Stagione Tre vedrà il debutto del rank Champion per gli utenti con MMR superiore a 5000, ma si farà forza anche di un sistema di ranking leggermente rivisto. Ne abbiamo parlato con Alexander Karpazis, quindi nei prossimi giorni ci torneremo sopra grazie a un'intervista. Soprattutto, da questa stagione debutterà il Battle Pass: un sistema di progressione che, un po' come in tanti altri giochi che lo adottano, darà modo di sbloccare alcuni bonus, oggetti cosmetici e altre aggiunte per i fan più appassionati. Con Ember Rise tutti potranno avere accesso a un Mini Battle Pass diviso in sette livelli sbloccabili progressivamente, gratuito e usato da Ubisoft come test. Dalla Stagione successiva, la quarta, ci sarà il Battle Pass vero e proprio che avrà due percorsi diversi: uno gratuito per tutti e l'altro riservato a chi lo acquisterà, con diverse aggiunte esclusive. A quanto ci è stato detto questo ulteriore sistema di monetizzazione verrà sfruttato per approfondire la storia degli operatori e dare modo, a chi lo volesse, di arricchire la sua collezione di sbloccabili e aggiunte cosmetiche.