Resident Evil 4 farà il proprio debutto su PC, PS5, PS4 e Xbox Series X|S fra due settimane esatte, il 24 marzo, ma Capcom ha pensato bene di consentire agli utenti di sperimentare, pur brevemente, l'esperienza del remake lanciando a sorpresa (be', quasi) durante l'ultimo Capcom Spotlight la Chainsaw Demo del gioco.
Si tratta di una piccola versione dimostrativa dell'avventura con protagonista Leon Kennedy, completabile nel giro di circa venti minuti ma, in questo caso, priva di limiti di tempo: a differenza di quanto fatto in passato con i rifacimenti di Resident Evil, la casa di Osaka ci consentirà di rigiocare la demo tutte le volte che desideriamo.
Ebbene, abbiamo provato la Chainsaw Demo di Resident Evil 4 e queste sono le nostre impressioni a caldo.
Storia e presupposti narrativi
La storia di Resident Evil 4 dovreste conoscerla tutti: sei anni dopo gli eventi di Resident Evil 2, Leon Kennedy non è più un poliziotto alle prime armi bensì un agente speciale addestrato per affrontare le situazioni più critiche, che viene inviato in uno sperduto villaggio spagnolo perché a quanto pare è lì che è stata condotta Ashley Graham, la figlia del Presidente degli Stati Uniti.
Fra culti misteriosi e abitanti catatonici, che tuttavia scattano e diventano feroci non appena vedono un intruso, i presupposti narrativi del gioco non sono cambiati nel remake, sebbene gli autori abbiano provato a smussare gli spigoli di un racconto che in origine non faceva altro che consolidare la figura del protagonista supereroe, impassibile di fronte agli orrori più tremendi.
In questo caso Leon è sì un agente addestrato e dunque in grado di misurarsi con le insidie che si nascondono nel villaggio e fra i meandri dell'inquietante culto che ha in qualche modo attratto a sé la ragazza che ha il compito di ritrovare, ma le sue reazioni appaiono più plausibili e l'iconico calcio rotante che il personaggio sferra la prima volta viene reso sullo schermo come una mossa istintiva, dettata da anni di preparazione.
Il doppiaggio in italiano, di ottima fattura, contribuisce in maniera importante alla tenuta della narrazione, che nel remake viene arricchita da piccoli ma importanti innesti; come ad esempio il ruolo dell'operatrice Ingrid Hunnigan, che vediamo stavolta decisamente più presente rispetto alla versione originale, mentre coordina nel suo ufficio le azioni di Leon, comunicando con lui tramite un auricolare.
Prime impressioni tecniche
Stabilite queste premesse, la Chainsaw Demo di Resident Evil 4 si apre con una serie di impostazioni che immaginiamo siano quelle che troveremo anche nella versione completa del gioco, e che su PS5 consentono, fra le altre cose, di selezionare la modalità grafica fra prestazioni e fedeltà, ma di attivare eventualmente il ray tracing anche nel primo caso.
Per quella che è stata la nostra esperienza, puntando sui 60 fps ma senza voler rinunciare al ray tracing, il gioco mette in evidenza su PlayStation 5 qualche artefatto da ricostruzione in prossimità dei capelli dei personaggi, segno che la risoluzione originale è stata appunto ricostruita per mantenere un output a 4K, mentre il frame rate sembra soffrire di piccole ma frequenti incertezze nelle fasi più aperte e impegnative.
Come già sapevamo, il remake va a ridisegnare da zero la grafica dell'episodio originale del 2005 e i risultati, ovviamente, si vedono: l'approccio è lo stesso che Capcom ha utilizzato per Resident Evil 2 e Resident Evil 3, con una grande attenzione ai dettagli e alle atmosfere, che nelle fasi iniziali della demo risultano particolarmente tese e inquietanti, mentre Leon si aggira per un bosco e scopre poco a poco gli orrori che lo attendono.
Una volta raggiunto il villaggio, la situazione si fa decisamente più movimentata, da action puro, e il RE Engine si trova a gestire un gran numero di nemici pronti a caricare, mentre impugnano accette o forconi, camminando anche stavolta in una maniera del tutto imprevedibile e rendendo arduo mettere a segno dei colpi precisi alla testa. Lo scenario in generale presenta una qualità simile a quella vista in Resident Evil Village, sebbene venga illuminato da una luce molto differente.
La Chainsaw Demo
Veniamo quindi a quella che è stata la nostra esperienza con la Chainsaw Demo, che abbiamo affrontato senza troppi preamboli, evitando persino di dare un'occhiata ai controlli prima di lanciarci a testa bassa in questa porzione introduttiva dell'avventura: un errore che abbiamo pagato con un paio di dolorosissimi game over, che tuttavia avevamo già messo in conto e confermano un grado di difficoltà simile a quello degli altri capitoli recenti della serie.
Terminata una sequenza di intermezzo che sintetizza gli ultimi anni di Leon, ci siamo trovati a esplorare un bosco alla ricerca dei poliziotti che ci avevano scortato fin lì, e che sembrano spariti nel nulla. Gli indizi lungo il cammino, purtroppo, non fanno ben sperare e infatti ritroviamo uno dei due agenti con la gola tagliata nella casa di un cacciatore, mentre l'altro farà una fine ancora più dolorosa di lì a poco.
Quando il primo Ganado si fa avanti, Leon viene colto alla sprovvista e sferra istintivamente un calcio che rompe il collo del suo nemico, ma è chiaro che qualcosa non va in queste persone e la conferma arriva poco dopo, quando il protagonista raggiunge le porte del villaggio e scopre che fine abbia fatto il secondo poliziotto, che gli abitanti hanno legato a un palo per poi bruciarlo vivo.
I meccanismi di approvvigionamento delle munizioni e delle risorse sono sempre gli stessi, con casse e barili che dovremo distruggere per poi raccoglierne il contenuto ed eventualmente aprire l'inventario al fine di miscelare componenti (le classiche erbe verdi e rosse, ad esempio) ma anche creare proiettili e modificare l'equipaggiamento in presenza di appendici e accessori utili a potenziare le nostre armi.
Dicevamo del villaggio: una volta giunti sul posto, la Chainsaw Demo si movimenta in maniera sostanziale, passando dalla tensione e dall'inquietudine delle precedenti sequenze esplorative a una vera e propria battaglia frenetica, in cui Leon deve sopravvivere all'assalto di decine di Ganado, nonché a un certo punto del maniaco con la motosega che dà il nome alla versione dimostrativa.
In tale frangente è possibile scegliere fra diversi approcci, ma in genere ci si ritrova a correre a destra e a manca, mendicando munizioni e ricorrendo alla combinazione di colpo in testa e calcio rotante per infliggere danni agli avversari, che però sono parecchio numerosi e tenderanno spesso ad accerchiarci. Per evitare di essere afferrati o feriti, potremo saltare staccionate e finestre, aprire porte, eventualmente barricarci all'interno di qualche edificio.
Lo scontro con il maniaco con la motosega può dar vita a sequenze particolarmente spettacolari, come del resto già visto in alcuni trailer, quando Leon prova a fermare la lama usando uno dei suoi coltelli e l'attrito genera una miriade di scintille fra i due contendenti. Parliamo tuttavia di un nemico che assorbe parecchi colpi e potreste non riuscire ad abbatterlo prima del termine della demo.
Il perché è presto detto: a un certo punto, proprio come nell'originale Resident Evil 4, sentirete risuonare una campana e in quel momento tutti i Ganado smetteranno improvvisamente di attaccarvi, anzi cominceranno a blaterare di un'entità onnipotente e si dirigeranno in silenzio verso la chiesa, chiudendosi il portone alle spalle una volta entrati e lasciando il protagonista a interrogarsi su cosa diavolo sia successo.
Sensazioni preliminari
C'è poco da dire: il remake di Resident Evil, per come viene presentato nella Chainsaw Demo, è esattamente come ce l'aspettavamo, dunque una rivisitazione a tratti maestosa sul piano tecnico e artistico, più solida per quanto riguarda il comparto narrativo (pur con le inevitabili ingenuità della storia originale) e dotata di un gameplay che assume in alcuni momenti caratteri di dinamismo notevoli, in netto contrasto con quanto accade di solito in un survival horror.
Correre per il villaggio al comando di Leon, saltare le staccionate per lasciare indietro i nostri inseguitori, rompere casse al volo alla ricerca di munizioni con cui sparargli e sferrare i nostri potenti calci rotanti sono i marcatori di un approccio action che aveva contraddistinto l'originale del 2005 e che ritroviamo ovviamente nel remake, che gli rende omaggio in più di un frangente già nella demo.
Naturalmente sarà interessante capire quale sarà il contraltare di queste fasi così frenetiche e movimentate nella nuova versione, nonché cosa ci verrà concesso di fare all'interno del villaggio e degli altri scenari presenti nella campagna. Insomma, dopo la parziale delusione di Resident Evil 3 bisognerà verificare se gli sviluppatori hanno preservato e magari esteso la struttura originale oppure hanno operato dei tagli.
Ad ogni modo, le sensazioni sono decisamente positive ed è chiaro che chi attendeva da tempo di potersi cimentare nuovamente con l'avventura di Leon Kennedy fra le campagne spagnole difficilmente resterà deluso da ciò di cui la Chainsaw Demo ci fornisce un prezioso, gustoso, spaventoso assaggio.
La Chainsaw Demo consente di provare l'esperienza di Resident Evil 4 prima dell'arrivo del gioco nei negozi, e per quanto breve risulta senza dubbio convincente. Ci sono alcune incertezze tecniche da verificare, un bilanciamento del gameplay che ancora non sappiamo bene che strada voglia prendere rispetto all'originale e i meccanismi tipici di Resident Evil, rielaborati però in una forma potenzialmente ancora più solida, che non mancherà di riconquistare i fan di questa serie in attesa del 24 marzo.
CERTEZZE
- Demo breve ma intensa
- Tecnicamente e artisticamente convince di già
- Interessanti le novità sul piano del gameplay
DUBBI
- Ancora parecchie cose da verificare
- Qualche incertezza a 60 fps e con ray tracing attivo