Il 2020 giunge al termine e il 2021 inizia. Sarà un anno migliore per noi videogiocatori? Ovviamente non conosciamo la risposta. Possiamo però rispondere a un'altra domanda: come sono stati gli ultimi dieci anni? Quali grandi eventi hanno contraddistinto il mondo dei videogiochi? Con questo articolo vogliamo realizzare una retrospettiva dell'anno 2017, scoprendone i lati positivi e quelli negativi.
Xbox One X e Xbox Game Pass: il nuovo futuro di Microsoft
Il 7 novembre 2017 Microsoft rilasciò Xbox One X, la console più potente al mondo (in quel momento, ovvio). La nuova macchina da gioco arrivò circa un anno dopo il lancio di Xbox One S, considerabile poco più di una versione slim di Xbox One base.
Xbox One X era un serio passo in avanti rispetto al modello precedente e disponeva di una potenza superiore rispetto a PS4 Pro, in circolazione da circa un anno. Con questa mossa Microsoft voleva riguadagnare il terreno perso a inizio generazione proprio a causa della differenza di potenza tra PS4 e Xbox One.
La console di Sony, infatti, era leggermente più performante della diretta concorrente. La differenza portava in realtà a differenze prestazionali minime, spesso impercettibili per un pubblico casual, ma fu uno dei dettagli che aiutò PS4 a ottenere fin da subito un largo consenso (senza dimenticare ovviamente il "caos" dell'always online inizialmente previsto dalla compagnia di Redmond). Con Xbox One X, però, Microsoft puntò a riottenere la corona in ambito hardware console.
La vera mossa vincente, però, fu l'arrivo di Xbox Game Pass, ad oggi il miglior e più conveniente servizio in abbonamento in ambito videoludico. Pur vero che l'espansione del servizio avvenne realmente solo nel 2018, è impossibile non considerare il 2017 l'anno della "ripresa" di Xbox.
Sony e gli addii
In casa Sony PlayStation fu un anno particolare, segnato da due grandi addii.
Prima di tutto, Bruce Straley lasciò Naughty Dog. Straley era, insieme a Neil Druckmann, il co-director di The Last of Us (uno dei più grandi successi dei "Cagnacci") e il co-director di Uncharted 4 Fine di un Ladro, dopo l'addio di Amy Henning.
Straley non lasciò unicamente Naughty Dog, ma all'atto pratico abbandonò il mondo videoludico. Il motivo ufficiale non venne mai detto da Straley stesso, ma possiamo scoprirlo tramite le inchieste di Jason Schreier, all'epoca giornalista di Kotaku e ora firma di Bloomberg. Schreier spiega infatti che nel 2013 Straley e Druckmann, i quali avevano appena concluso il difficile ed estenuante sviluppo di The Last of Us, dovettero subentrare ad Amy Henning per lo sviluppo di Uncharted 4.
Di norma, i due director, insieme a un piccolo team, avrebbero dovuto occuparsi dell'ideazione del nuovo The Last of Us, avendo anche il tempo di riposare dopo gli anni di lavoro sul primo capitolo. Uncharted 4, però, era in pessime condizioni e necessitava della loro guida. Quello che seguì fu un periodo di crunch talmente terribile che spinse infine Straley ad abbandonare il mondo videoludico.
Oltre a Straley, il 2017 fu anche l'anno dell'addio di Andrew House, presidente e CEO di Sony Interactive Entertainment sin dal 2011. Andrew House era parte di Sony da ben 27 anni e aveva aiutato anche con il lancio della prima PlayStation. Tra i suoi successi viene annoverato anche il debutto di PS VR, che ottenne più successo del previsto visto il limitato interesse per la realtà virtuale, ma soprattutto il lancio di PS4 che sotto la sua guida riuscì a vendere il triplo di unità di Xbox One. House venne sostituito da John Kodera, rimpiazzato poi a propria volta da Jim Ryan nel 2019.
Swatting
Il 28 dicembre 2017 ebbe luogo un grave incidente di swatting, ovvero di una falsa segnalazione di un'emergenza critica (solitamente, ostaggi o presenza di una bomba) atta a far intervenire una squadra di emergenza (non obbligatoriamente una squadra SWAT).
Tutto nacque in seguito a una disputa tra due giocatori di Call of Duty WWII, Viner e Gaskill. I due giocatori avevano perso un torneo online di COD e relativa vincita monetaria (solo un dollaro e mezzo) e Viner incolpava Gaskill. Viner minacciò Gaskill di swatting: quest'ultimo fornì un vecchio indirizzo della città di Wichita, dove aveva vissuto anni prima, e sfidò Viner a farlo veramente. Viner contattò poi una terza persona, tale Barriss, già ricercato dalla polizia per vari crimini, tra i quali false segnalazioni di bombe all'interno di scuole, oltre ad aggressioni e frodi.
Barriss finse di essere residente all'indirizzo indicato da Gaskill e di aver appena ucciso il padre: minacciò anche di dar fuoco alla casa e uccidere gli altri residenti. La chiamata era stata eseguita tramite VoIP e la polizia credette provenisse veramente dall'area di Wichita e intervenne. I poliziotti circondarono la casa, abitata da Andrew Finch e dalla famiglia. Andrew Finch uscì di casa, secondo la testimonianza della madre, poiché aveva sentito dei rumori. La polizia gli intimò di alzare le mani e, in seguito a un'incertezza dell'uomo, uno dei poliziotti sparò un colpo. Andrew Finch morì poi in ospedale. Barriss venne arrestato e nel 2018 condannato a 20 anni di prigione.
Questo è uno dei più gravi casi di swatting, pratica divenuta estremamente comune negli anni all'interno del mondo videoludico (ma non solo, molte celebrità del mondo del cinema e della musica hanno subito swatting). Giocatori online hanno più volte sfruttato lo swatting per bloccare avversari durante un match: la maggior parte delle situazioni si risolve senza incidenti, ma quanto avvenuto ad Andrew Finch potrebbe accadere nuovamente.
Nintendo Switch: la rinascita della Grande N
Il 13 gennaio 2017 la compagnia di Kyoto svelò al mondo i primi dettagli tecnici e il prezzo di Nintendo Switch, dopo l'annuncio ufficiale avvenuto a fine 2016. L'uscita della console venne fissata al 3 marzo 2017.
Nintendo Switch non era "solo" una nuova console, rappresentava anche tutto lo spirito combattivo di Nintendo che doveva assolutamente riprendersi dal fallimento di Wii U. Per farlo, la compagnia giapponese propose una soluzione ibrida che fondeva una classica console da salotto, connessa al televisore, con una console portatile dalle dimensioni generose e dalle funzionalità versatili (grazie alla possibilità di sconnettere i Joy-Con e appoggiare lo schermo su un tavolo grazie a un cavalletto).
Ovviamente il successo commerciale non è mai legato unicamente alle funzioni uniche della console ma anche e soprattutto ai giochi. Al D1 di Switch, Nintendo rilasciò anche The Legend of Zelda Breath of the Wild: il nuovo gioco di Link, pur essendo disponibile anche su Wii U, divenne il simbolo della nuova console e trainò fin da subito le vendite. Sempre nel 2017, però, arrivò anche un altro capolavoro: Super Mario Odyssey. L'idraulico italiano si ripropose anche in Mario Kart 8 Deluxe, che divenne il Mario Kart venduto più rapidamente nell'intera storia del franchise (1,2 milioni in tre giorni). Tre anni dopo, è il gioco più venduto su Switch con un totale di 28,99 milioni di unità, superando i 19,74 di Breath of the Wild e i 18,99 di Odyssey.
In un solo anno, quindi, Nintendo riusci a pubblicare tre giochi dal successo stratosferico.
Pur essendo un anno importante anche per Microsoft e Sony (che ricordiamo rilasciò anche Horizon Zero Dawn), il 2017 è innegabilmente l'anno di Nintendo. La compagnia di Kyoto risorse dalle ceneri e dominò il mercato videoludico con una console unica e tre giochi di grandissima importanza che ancora oggi sono tra i più amati dai fan e acquistati dai nuovi giocatori.