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Retrospettiva 2020: l'anno più strano

Si conclude il 2020: un anno particolare, che ha lasciato un segno nelle nostre vite ma ha anche saputo darci delle soddisfazioni: la nostra retrospettiva.

SPECIALE di Tommaso Pugliese   —   01/01/2021

Il 2020 verrà ricordato come l'anno della pandemia, di uno scenario che immaginavamo impossibile e che invece si è concretizzato nel giro di poche settimane, delle nuove abitudini e del distanziamento sociale che ancora ci costringe a diluire i rapporti con amici e parenti.

Un anno difficile per tutti, che se da un lato ha fornito una sostanziale spinta all'intrattenimento casalingo, per ovvie ragioni, dall'altro ha messo in crisi chi quell'intrattenimento lo produce, rivoluzionando le fasi di lavorazione e creando ostacoli che spesso e volentieri si sono tradotti in dolorosi rinvii.

È stato tuttavia anche un anno di grandi soddisfazioni videoludiche, di giochi che hanno lasciato il segno e che proprio in questi giorni stanno incassando importanti riconoscimenti; nonché di successi clamorosi spuntati dal nulla, di matrice spesso e volentieri indipendente.

Un anno di cambiamenti, con il passaggio generazionale da PS4 e Xbox One a PS5 e Xbox Series X|S che stabilisce il parallelo di cui abbiamo parlato nella retrospettiva dedicata al 2013; eppure mai così difficoltoso, con le scorte ridotte ai minimi termini e un perenne sold-out che ha impedito a milioni di utenti di acquistare una nuova console.

Il fenomeno Animal Crossing e l'addio di Dan Houser

Dragon Ball Z Kakarot 4

Il primo trimestre del 2020 si è aperto con la questione COVID-19, come anticipato in apertura, e con il primo lockdown internazionale organizzato per provare a limitare la diffusione del contagio. La pandemia non ha tuttavia influenzato in questa fase la pubblicazione di alcuni giochi parecchio attesi; come Dragon Ball Z: Kakarot, lanciato il 17 gennaio, che ha provato per la prima volta a tradurre la celebre saga creata da Akira Toriyama nella forma di uno spettacolare action RPG.

Gennaio è stato anche il mese di Warcraft III: Reforged e delle polemiche che ne hanno accompagnato l'esordio, con un record di voti negativi su Metacritic da parte degli utenti e addirittura una procedura di rimborso automatico avviata da Blizzard. Sono tuttavia successe diverse cose belle, vedi ad esempio l'uscita di Dreams nella sua forma definitiva, le remaster di Bayonetta e Vanquish nonché l'ennesima, piacevolissima incarnazione di Street Fighter V con la Champion Edition.

Call Of Duty Warzone Grau 2

A marzo il genere dei battle royale ha subito un forte scossone con l'arrivo di Call of Duty: Warzone, che ha gettato il suo tradizionale gunplay nella mischia offrendo agli appassionati un'esperienza free-to-play di spessore, tutt'altro che frivola. L'esperimento è stato premiato alla grande, se consideriamo che nel giro di due mesi lo sparatutto prodotto da Activision ha totalizzato la bellezza di 60 milioni di giocatori, influenzando fortemente anche la serie principale.

A proposito di sparatutto, sempre a marzo hanno fatto il proprio debutto lo straordinario DOOM Eternal, capace di rifinire ulteriormente il gameplay in stile run & gun del precedente capitolo, e l'innovativo Half-Life: Alyx, che ha segnato il ritorno di un brand estremamente famoso nell'ambito di un'esperienza in realtà virtuale solidissima e convincente: una vera e propria killer application per i visori VR e in particolare per Valve Index.

Animal Crossing New Horizons Fuffi 2

Il primo trimestre si è chiuso con produzioni di grande valore come Ori and the Will of the Wisps, Nioh 2 e Persona 5 Royal, che ha finalmente introdotto una localizzazione in italiano per il titolo Atlus, ma il grande protagonista di questo periodo è stato indubbiamente Animal Crossing: New Horizons. La simulazione per Nintendo Switch ha conquistato tutti, diventando una vera e propria ancora di salvezza per tante persone nel pieno del lockdown e macinando numeri mostruosi: in cinque mesi ha superato i 22 milioni di copie vendute.

Per quanto riguarda invece gli eventi degni di nota, oltre alle prime conseguenze della pandemia sulle fiere, con la GDC 2020 trasformata in fretta e furia in un evento unicamente digitale, a marzo abbiamo assistito all'addio di Dan Houser, che ha lasciato Rockstar Games dopo aver contribuito a fondare l'azienda nell'ormai lontano 1998 e a curare la realizzazione di alcuni fra i suoi giochi di maggior rilievo, l'ultimo dei quali è stato Red Dead Redemption 2.

PS5 e The Last of Us 2

Ps5

Il primo trimestre del 2020 si è chiuso con la pubblicazione delle specifiche tecniche ufficiali di PS5, che hanno innescato una vivace discussione nella community in relazione alla potenza della nuova console Sony rispetto a Xbox Series X, che era stata presentata già alla fine del 2019 con tanto di reveal del design. L'utenza si è divisa fra chi sosteneva che le caratteristiche di PlayStation 5 fossero in realtà frutto di un overclock attuato per cercare di ridurre il gap rispetto alla concorrenza e chi invece scommetteva sulla bontà del progetto, che tuttavia non era ancora stato mostrato al pubblico.

In mezzo a tutte queste polemiche, evidentemente inasprite dalla situazione internazionale, abbiamo assistito all'uscita di diversi giochi di grande interesse: Resident Evil 3, che purtroppo ha deluso le aspettative non tanto sotto il profilo tecnico quanto della sostanza, non riuscendo a bissare il successo del precedente remake; Gears Tactics, che ha aperto al franchise Microsoft la strada degli strategici a turni in maniera eccellente; e Streets of Rage 4, capace di dimostrare quanto un genere obsoleto come quello dei picchiaduro a scorrimento fosse ancora in grado di coinvolgere e divertire i giocatori.

Ps5 Playstation 5 Nuove Foto 14

Naturalmente gli eventi più rilevanti del secondo trimestre del 2020 si sono concentrati nel mese di giugno, perché se da una parte siamo tutti rimasti orfani dell'E3, cancellato a causa della pandemia e dell'impossibilità di organizzare un evento digitale dignitoso con così poco preavviso, nel corso di questo mese c'è stato sia il reveal ufficiale di PS5 che l'uscita di quel capolavoro che risponde al nome di The Last of Us Parte II. Una combo poderosa, che ha intrecciato il futuro e il presente della piattaforma Sony con risultati davvero entusiasmanti.

L'11 giugno, nell'ambito di uno speciale evento organizzato dalla casa giapponese, abbiamo finalmente potuto vedere il design di PlayStation 5. Nessuno si aspettava una cosa del genere: in completa antitesi rispetto alle scelte compatte e minimal che hanno guidato la creazione di Xbox Series X, la nuova console Sony vantava un'estetica esuberante, provocatoria, ispirata in maniera evidente all'architettura neofuturista; nonché dimensioni importanti, che tuttavia sono state definite ufficialmente solo dopo diverse settimane, fornendo finalmente delle misure a chi si chiedeva se quella macchina sarebbe entrata nel mobile sotto al televisore.

The Last Of Us 2

Pochi giorni dopo, come detto, è stato il turno di The Last of Us 2. Vittima di un clamoroso leak che aveva rivelato addirittura le sequenze finali e i momenti più importanti della campagna quando mancavano ancora due mesi all'uscita, il titolo di Naughty Dog ha sconvolto i fan della serie con una trama terribilmente cruda e matura, ambientata alcuni anni dopo gli eventi del primo episodio. Una storia di pura e semplice vendetta, che ci metteva stavolta nei panni di Ellie in un viaggio che avrebbe cambiato per sempre la protagonista del gioco.

Capace di vendere oltre 4 milioni di copie nei primi tre giorni, The Last of Us 2 è stato decretato un vero e proprio capolavoro dalla stampa internazionale, che lo ha accolto con voti stellari. Merito del comparto narrativo e della direzione, certo, ma anche di una realizzazione tecnica incredibile, a maggior ragione considerando che il titolo girava su di una console giunta ormai alla fine del proprio ciclo vitale, che proprio in quei mesi avrebbe passato il testimone a PS5.

Xbox, croce e delizia

Ghost Of Tsushima E32018 08

The Last of Us 2 non è stata l'ultima, grande esclusiva per PS4: l'onere e l'onore è toccato a Ghost of Tsushima, l'ambizioso progetto firmato Sucker Punch, team autore di inFAMOUS, alle prese stavolta con il Giappone feudale e in particolare l'invasione mongola avvenuta ai danni dell'isola di Tsushima nel 1274. Il protagonista del gioco, Jin Sakai, veniva dapprima sconfitto e ridotto in fin di vita dai soldati invasori, per poi tornare come uno Spettro per vendicarsi e liberare la sua terra.

Pochi giorni dopo, il 23 luglio, abbiamo assistito all'atteso evento organizzato da Microsoft per la presentazione dei titoli first party in arrivo su Xbox Series X|S, durante cui è stato presentato per la prima volta anche il gameplay di Halo Infinite. Ebbene, la demo proposta da 343 Industries non ha colpito positivamente l'utenza, evidenziando anzi una serie di grosse lacune tecniche che hanno ben presto monopolizzato il dibattito.

Halo Infinite 6

Le polemiche sono andate avanti per settimane, finché ad agosto Microsoft non ha deciso di optare clamorosamente per il rinvio di Halo Infinite al 2021, togliendo di fatto l'unica esclusiva first party dalla line-up di lancio della sua nuova console e affidandone le sorti unicamente alle produzioni third party e alla ben nota retrocompatibilità. Un brutto momento per la casa di Redmond, che fino a quel punto aveva condotto una campagna promozionale impeccabile.

Agosto tuttavia non verrà ricordato solo per la battuta di arresto di Microsoft, bensì anche per l'inaspettato scontro fra Epic Games, Apple e Google a causa di Fortnite. Il celebre battle royale nella sua versione mobile aveva provato a superare le limitazioni delle piattaforme iOS e Android, introducendo sistemi di pagamento esterni e fuori norma, e venendo prontamente rimosso da entrambi gli ecosistemi.

Fortnite 1984

Epic Games ha provato a portare avanti una battaglia ideologica, con tanto di spot in stile 1984 alla rovescia, ma ad oggi sembra non aver coinvolto più di tanto i pur tantissimi fan del gioco. La questione di fondo, infatti, era che si trattava pur sempre di aziende multimilionarie che si davano battaglia per incassare di più, non di una realtà indipendente che provava a imporre nuove regole che andassero a vantaggio di tutti.

Sempre ad agosto ha fatto il proprio debutto Fall Guys: Ultimate Knockout, una coloratissima variante sul tema dei battle royale, ispirata ai minigame di Takeshi's Castle, che ha subito conquistato milioni di giocatori anche grazie all'introduzione nella line-up mensile gratuita di PlayStation Plus. Un vero e proprio fenomeno, che tuttavia è durato il tempo di un'estate per poi esaurire il grosso della sua presa sul pubblico.

Bethesdaxbox Hero

Settembre è stato il mese dell'incredibile acquisizione di Bethesda da parte di Microsoft: un'operazione costata 7,5 miliardi di dollari, ma che ha assicurato alla casa di Redmond una rosa di proprietà intellettuali di grandissimo spessore, che diventeranno con ogni probabilità delle esclusive Xbox. Parliamo di brand come The Elder Scrolls, Starfield, Fallout, DOOM, Wolfenstein, RAGE, Prey e Dishonored: non esattamente bruscolini.

Nel corso del mese hanno inoltre fatto il proprio debutto alcuni titoli parecchio attesi: da Marvel's Avengers, che però ha in gran parte deluso le aspettative, allo straordinario action RPG indie Hades, per arrivare al free-to-play Genshin Impact. Ci sono stati anche eventi inattesi, come l'addio di Michel Ancel all'industria videoludica: il padre di Rayman e Beyond Good & Evil ha deciso di cambiare completamente vita, sostenendo però che i suoi progetti sono in buone mani.

PS5 e Xbox Series X|S: ultimi annunci e lancio

Xbox Series S X

Gli ultimi quattro mesi del 2020 sono storia recente, inutile andare per le lunghe. A settembre abbiamo finalmente conosciuto la data di uscita di Xbox Series X e assistito alla presentazione di Xbox Series S, la tanto chiacchierata console next-gen economica che sarebbe arrivata anch'essa nei negozi il 10 novembre, ma al prezzo di soli 299,99 euro contro i 499,99 della sorella maggiore.

Una strategia inedita e interessante, quella di Microsoft, a cui Sony ha cercato di ribattere prezzando il modello standard e la Digital Edition di PS5 rispettivamente a 499,99 euro e 399,99 euro, così da coprire praticamente tutte le fasce. Ottime strategie, insomma, che però si sono infrante contro i problemi e l'affollamento all'apertura dei preorder, il tutto dovuto alla scarsa disponibilità di pezzi.

Ps5 Playstation 5 Nuove Foto 16

Milioni di utenti hanno dovuto insomma accettare l'idea di non poter acquistare una console next-gen in tempo per il day one o finanche per Natale. Questo pur importante fattore non ha comunque impedito a PlayStation 5 e Xbox Series X|S di stabilire record assoluti di vendita, superando i numeri totalizzati dalle precedenti console delle due aziende.

Un quadro fatto di luci e di ombre, insomma, che ha visto entrambe le piattaforme ricevere un'ottima accoglienza da parte di critica e pubblico, nonostante le line-up di lancio fossero sostanzialmente diverse: Sony è riuscita a proporre fin dal day one alcune importanti esclusive come Marvel's Spider-Man: Miles Morales, Demon's Souls e Sackboy: A Big Adventure mentre Microsoft, come detto, ha dovuto fare affidamento unicamente sulle produzioni third party.

Il nuovo ciclo è appena iniziato, ma l'entusiasmo è già alle stelle. Le potenzialità di entrambe le console sono indubbie e il futuro appare carico di straordinarie promesse. Si concretizzeranno davvero? Comunque vadano le cose, saremo qui per raccontarvelo.