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RiMS Racing, il provato di questa nuova simulazione Made in Italy

RiMS Racing è una simulazione su due ruote in arrivo dal nostro Paese: nella nostra prova vi racconteremo tutto quello che sappiamo di questo prodotto Made in Italy

PROVATO di Luca Olivato   —   15/06/2021
RiMS Racing
RiMS Racing
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Qualche giorno fa abbiamo avuto una conference call per la presentazione di una nuova IP del publisher francese Nacon: si tratta di RiMS Racing, acronimo di Rider Motorbike Simulation, sviluppato dal neonato studio meneghino RaceWard. Non potevamo mancare di raccontarvi qualche dettaglio in più su un gioco che si prefigge di esplorare nuove frontiere della simulazione su due ruote.

Al termine ci è stato inoltre fornito un codice per una beta privata che ci ha permesso di provare con mano RiMS Racing e raccontarvi tutte le nostre impressioni.

Assetto da corsa per moto

Gli sviluppatori (alcuni dei quali provenienti da Milestone) hanno voluto subito chiarire che RiMS sarà molto diverso da giochi come MotoGP o Ride, puntando ad un livello di realismo superiore, non solo per quanto riguarda l'aspetto estetico.

Con una visione romantica, si potrebbe dire che l'obbiettivo sia quello di ricreare il legame viscerale che si instaura tra il centauro e la propria moto. Il titolo offre otto tra le due ruote più potenti sul mercato: Aprilia RSV4, BMW M1000 RR, Ducati Panigale V4R, Honda CBR1000 RR, Kawasaki Ninja ZX10 RR, MV Agusta F4 RC, Suzuki GSXR-1000 e Yamaha YZF R1. Venti i tracciati: dieci "chiusi", di stampo tradizionale, tra cui spicca una versione rivisitata della pista di Monsanto in Portogallo, e dieci "aperti", dove troviamo cinque location iconiche da affrontare in entrambi i sensi di marcia. Tra queste il Great Victoria Desert in Australia e il Passo di San Marco in Italia, vero e proprio luogo di culto per i puristi delle due ruote.

Le modalità di gioco sono cinque per il single player (gara singola, test privati, accademia, tutorial e carriera), e tre per il multiplayer (sfide pubbliche, lobby private e split-screen). Completano l'offerta una modalità fotografica e una sezione dedicata al palmares del giocatore.

Come facilmente intuibile, la carriera rappresenta il piatto forte dell'offerta di RaceWard. Si dipana in dodici stagioni, per ciascuna delle quali si possono pianificare fino a diciannove eventi. Il giocatore, oltre a rivestire il ruolo primario di pilota, è chiamato a dirigere anche le operazioni fuori pista.

Modalità carriera

Una Ducati Panigale in piega
Una Ducati Panigale in piega

Si inizia con un piccolo quartier generale, suddiviso in tre reparti: ingegneria, ricerca e management. Ciascuno di questi può essere potenziato nel corso del tempo e anche se il livello del team non influirà minimamente sulle caratteristiche di guida della moto, fornirà alcuni vantaggi. Ad esempio, un buon reparto commerciale consentirà di ottenere delle parti di ricambio a prezzi più bassi; un miglioramento della struttura di ricerca informazioni più precise sull'evolversi delle condizioni meteo, e via discorrendo. La sede della scuderia sarà a sua volta "viva", dato che si arricchirà con tutti i trofei conquistati o i poster celebrativi.

Un aspetto che è stato enfatizzato durante la presentazione è quello della pianificazione del calendario: non si tratterà semplicemente di affrontare le gare in modo meccanico una dietro l'altra, ma bisognerà stabilire con attenzione a quali attività dedicarsi tra un Gran Premio e l'altro, ad esempio partecipando ad eventi organizzati dagli sponsor, affrontando test privati per valutare nuova componentistica o smarcando alcune sfide proposte dai meccanici. Il modello di guida è legato a doppia mandata con le incredibili possibilità di personalizzazione del mezzo.

Ciascuna moto è stata suddivisa in quarantacinque zone: dalla sella al serbatoio, dai freni alla forcella, non c'è praticamente nulla che non si possa modificare, eccezion fatta per il motore, elemento su cui i costruttori hanno posto un veto.

Personalizza tutto

La cattivissima di Noale
La cattivissima di Noale

Si parte acquistando una moto standard, esattamente come esce dal concessionario, sulla quale poi si possono montare miglioramenti aftermarket. Non c'è un processo di esperienza tale per cui a determinati livelli si sbloccano i potenziamenti migliori: proprio come accade nella realtà, l'unico problema da porsi è quello del budget, visto che tutti gli aggiornamenti sono disponibili sin da subito. Si parla di oltre cinquecento componenti originali e realmente esistenti che qualunque centauro potrebbe installare sulla propria due ruote.

Seguendo la stessa logica, gli scarichi compatibili con la CBR1000 non saranno ovviamente installabili sulla Panigale. Ogni modifica interagisce col resto della meccanica, pertanto l'equazione secondo cui a componenti più costosi corrisponde un mezzo più performante non è necessariamente sempre vera, in RiMS.

Per valutare gli impatti delle modifiche, RaceWard ha sviluppato una telemetria in tempo reale, chiamata Motorbike Status Check. Si tratta di un tool che permette, mettendo in pausa il gioco, di valutare al volo lo stato di usura degli pneumatici oppure il livello di accelerazione in uscita dalle curve, o il consumo di carburante. Un sistema raffinato che traduce in dati tangibili le sensazioni di guida, senza dover per forza entrare ai box.

La medesima ricerca maniacale per il realismo è stata posta anche sul pilota: si potranno scegliere tra duecento capi di abbigliamento per personalizzare il proprio avatar, adeguando ai propri gusti anche lo stile di guida, come la postura durante le pieghe o l'impugnatura per le frenate. Le cadute si ripercuoteranno anche sulla tuta che dovrà essere sostituita a seguito di una scivolata.

In sella

Modalità fotografica in action
Modalità fotografica in action

Preso in mano il gamepad, ci siamo trovati di fronte a una simulazione piuttosto rigorosa, anche con molti aiuti alla guida abilitati. Il controllo delle moto richiede un intervento costante sugli stick direzionali, perché anche nei tratti rettilinei bisogna indirizzare con precisione chirurgica le ruote, pena un ingresso di curva che non lascia altre opzioni se non la caduta. Massima attenzione anche per le levette dorsali, in particolare quella di destra che corrisponde come al solito all'acceleratore: se si preme con troppa decisione in uscita dal punto di corda si rischiano sbandate e a volte rovinose cadute.

Gli aiuti alla guida sono i tradizionali tre: traction control, anti wheelie e engine break; per ciascuno di essi ci sono quattro livelli di intervento della ECU. Il primo, come facilmente intuibile, impedisce alla ruota posteriore di slittare in fase di accelerazione, tagliando la potenza del motore. La medesima tecnica è adottata per evitare che la ruota anteriore si stacchi da terra, mentre il freno motore influenza il rallentamento del mezzo quando si molla l'acceleratore.

Il motore fisico è sempre stato uno dei punti di forza dell'engine KT (si pensi anche a TT Isle of Man) e in RiMS Racing è stato ulteriormente perfezionato grazie anche alle indicazioni delle case costruttrici e con l'aiuto di una vera scuderia professionistica, la cui identità non è ancora stata svelata. La massa della moto è avvertibile nei cambi di direzione, molto più lenti rispetto alle velocissime MotoGP di Milestone, ma non si tratta solo di pieghe: la vera difficoltà risiede nell'ingresso in curva e nel raggiungere il punto di corda. Con il livello di realismo meno elevato diverse sbavature sono perdonate, ma basta selezionare la difficoltà intermedia per essere puniti ad ogni lungo: aggrapparsi disperatamente alle leve mentre si piega equivale a venire disarcionati dalla moto in pochi istanti. Da migliorare assolutamente le traiettorie ideali, visto che in diversi punti viene consigliato di frenare con anticipo esagerato e in altri il computer suggerisce di affrontare alcune pieghe in pieno assumendosi dei rischi che solo Marc Marquez avrebbe il fegato di prendere.

Aspetto tecnico

La visuale in prima persona è difficilmente utilizzabile
La visuale in prima persona è difficilmente utilizzabile

Come scritto poco sopra, il motore di gioco è lo stesso utilizzato per gli altri titoli del publisher transalpino, ossia il KT Engine di Kylotonn. Non è presente il supporto per il ray-tracing, mentre a domanda specifica i programmatori hanno risposto (sorridendo) che faranno il possibile per raggiungere i 60 frame al secondo in 4K su PlayStation 5 e Xbox Series X. Sul PC di riferimento della redazione ovviamente non ci sono stati problemi a mantenere un frame rate pari a 100 in Ultra HD, anche se con diversi episodi di stuttering nei tracciati aperti. Si tratta in buona sostanza degli stessi difetti che avevamo notato anche in WRC 9, con il titolo che "singhiozza" in corrispondenza del caricamento di alcune porzioni del tracciato.

Come nel titolo ufficiale del campionato del mondo di rally, abbiamo notato alcune imprecisioni, come la moto che perde aderenza anche nelle vie di fuga in asfalto o che impatta i guard rail al lato della strada anche se in effetti non si toccano. Dal punto di vista estetico il titolo è altalenante: i modelli delle moto sono davvero spettacolari e ricchi di dettagli quando vengono visualizzati nel garage, un po' meno durante le sessioni in-game. Quello che stona è lo scenario circostante, il cui aspetto appare un po' troppo datato soprattutto nelle piste aperte.

L'audio funzionava a singhiozzo, ma nei momenti in cui l'abbiamo potuto ascoltare, ci è parso che il rombo delle moto fosse davvero accurato, con un sound caratteristico a seconda della casa costruttrice (molto bello l'urlo dell'MV Agusta). Il gioco, la cui data d'uscita è fissata per il 19 agosto, sarà disponibile per PC Windows e console di ultima e penultima generazione. Dal 16 al 22 giugno è prevista una versione dimostrativa gratuita in occasione dello Steam Next Fest, con contenuti limitati.

RiMS punta ad offrire un'esperienza di gioco molto realistica e, per quanto siamo riusciti a provare, sembra riuscirci piuttosto bene, tanto che volte si sente quasi l'inadeguatezza del joypad quale controller. Peccato per alcuni rallentamenti e altre sbavature tecniche che sono un retaggio del motore KT. La grafica non fa gridare al miracolo, ed è un peccato considerando il modello di guida. Da valutare infine il multiplayer, che potrebbe regalare diverse soddisfazioni, anche se sembra che non sia, al momento, tra le priorità degli sviluppatori.

CERTEZZE

  • Modello di guida convincente
  • Numerosissime personalizzazioni
  • Licenze ufficiali
  • Le gare su piste aperte sono interessanti

DUBBI

  • Diversi rallentamenti
  • Alcune imprecisioni nelle collisioni con lo scenario
  • Tecnicamente avrebbe meritato qualcosa di più