Samurai. Ronin. Onore. Duelli, sangue, sacrifici e qualche volta pure seppuku. I giapponesi definiscono questo genere di film con le parole jidaigeki e chanbara, cioè spettacoli di avventura e combattimenti in costumi d'epoca: quello che noi chiameremmo cappa e spada, ma con i samurai. Spesso ambientati nell'era Tokugawa - cioè tra il 1600 e la seconda metà del 1800 - questi show sono incentrati quasi sempre su figure solitarie, ma eroiche.
Se non fosse un videogioco, Rise of the Ronin potrebbe essere tranquillamente un jidaigeki chanbara: in fondo è ambientato durante il Bakumatsu, cioè gli ultimi anni dello shogunato Tokugawa, e racconta le gesta di un samurai senza padrone, un ronin appunto.
Se state cercando film, serie TV o cartoon per ammazzare il tempo prima di Rise of the Ronin, i nostri consigli potrebbero tornarvi utili. E voi conoscete qualche show di questo tipo che vi ha ugualmente colpito? Suggeritelo nei commenti!
I sette samurai
Sarebbe stato un oltraggio parlare di qualunque altro show senza consigliare prima il film che ha definito il genere, uno dei più importanti e influenti nella storia del cinema. Girato da Akira Kurosawa tra mille difficoltà, I sette samurai (1954) è stato uno dei film più costosi mai prodotti in Giappone e molti ancora oggi lo paragonano ai più grandi Western occidentali: è una storia sanguinosa di coraggio e altruismo. Siamo alla fine del 1500: una banda di briganti prende di mira un villaggio, così gli agricoltori si rivolgono a un vecchio ronin che mette insieme un'eccentrica squadra di compagni d'arme, tra cui spicca Kikuchiyo, uno dei più iconici personaggi mai interpretati dal mitico Toshiro Mifune.
I sette samurai è un film che rivela in pochi minuti la maestria di Kurosawa nel controllo del ritmo e del movimento, non a caso è considerato un grande capolavoro del cinema. È una storia semplice e lineare che va dritta al punto ed esplode in un trionfo di morte e violenza. Se non lo avete mai visto, recuperatelo e guardatelo assolutamente: Rise of the Ronin potrebbe essere solo un'ottima scusa per farvi un po' di cultura cinematografica!
L'ultimo samurai
Controverso, impreciso e pieno di anacronismi, L'ultimo samurai di Edward Zwick non è esattamente un capolavoro del cinema, ma è un grande film di azione e avventura, impreziosito da una fotografia stupenda, musiche bellissime e attori straordinari: non solo il sempre ottimo Tom Cruise, ma anche un Ken Watanabe in stato di grazia. È la storia di Nathan Allgren, un ufficiale americano che viene fatto prigioniero da un samurai ribelle alla fine del 1800: Allgren non solo abbraccerà la filosofia di vita dei giapponesi che avrebbe dovuto uccidere, ma sposerà la loro causa, unendosi a una battaglia senza speranza, ma ricominciando a vivere. Per quanto stucchevole a tratti, è un film che resta dentro: alcune scene, come la "vestizione" di Allgren, l'ultima carica dei samurai o il colloquio con l'imperatore sono assolutamente indimenticabili.
A ispirare lo scrittore John Logan è stata la ribellione di Satsuma, condotta nel 1877 da Saigo Takamori, uno dei tre grandi eroi che portarono al cosiddetto Rinnovamento Meiji, riconsegnando il potere all'imperatore dopo secoli di shogunato. Il personaggio di Allgren è basato, invece, sugli ufficiali francesi Eugène Collache e Jules Brunet, che lottarono fianco a fianco coi giapponesi nella guerra civile Boshin del 1868.
Rurouni Kenshin
In questo caso non vi stiamo consigliando un film... ma cinque: li trovate su Netflix e sono tra le migliori trasposizioni dal vivo di un manga o anime. Ruroun Kenshin, meglio conosciuto in Italia come Kenshin: Samurai vagabondo, è un famoso manga di Nobuhiro Watsuki che è stato pubblicato tra il 1994 e il 1999 in Giappone, per poi diventare un anime e una serie di film live action, che sono stati prodotti tra il 2011 e il 2021. La storia, ambientata sul finire del 1800, segue le peripezie di Kenshin Himura, un samurai errante dal passato tragico che ha giurato di non uccidere mai più e che pertanto combatte con una katana a rovescio. Nonostante ciò, e soprattutto dopo aver trovato la pace nel dojo della bella, ma combattiva Kaoru Kamiya, Kenshin si ritrova a lottare di nuovo per difendere i suoi amici da intrighi politici e nemici sempre più letali.
I film, che hanno per protagonista l'ottimo Takeru Satoh nei panni di Kenshin, ripercorrono i principali archi narrativi del manga e dell'anime con le dovute differenze, e sono Rurouni Kenshin, Rurouni Kenshin: Kyoto Inferno, Rurouni Kenshin: The Legend Ends, Rurouni Kenshin: The End e Rurouni Kenshin: The Beginning. In alternativa potete sempre recuperare l'anime, ma le pellicole live action sono più semplici da trovare e molto, molto valide, specialmente nelle scene d'azione.
L'immortale
Potete trovare l'anime de L'immortale su Prime Video col titolo Blade of the Immortal: è una serie in ventiquattro episodi di pochi anni fa, la seconda dedicata all'opera omonima del mangaka Hiroaki Samura. La premessa è decisamente originale; ambientata intorno al 1700, racconta la storia di Manji, un ronin immortale nel senso che non può proprio morire. Non solo può rigenerare le ferite ricevute, ma persino riattaccarsi le parti del corpo mutilate: famoso per aver assassinato cento samurai, Manji ha giurato di fare ammenda uccidendo mille malvagi, e per questo motivo incrocia la strada di Rin Asano, una fanciulla che cerca vendetta per la morte della sua famiglia.
L'immortale è un anime violentissimo e maturo che, nonostante le capacità soprannaturali del protagonista, esplora i delicati equilibri politici e sociali del Giappone feudale nell'era Edo: lo consigliamo però agli stomaci forti e a chi non ha paura di lunghi dialoghi e molti momenti introspettivi. Su Netflix trovate anche una buona trasposizione live action che diverge in modo abbastanza importante dall'opera originale.
Blue Eye Samurai
Disponibile su Netflix, e da poco rinnovata per una seconda stagione, Blue Eye Samurai è una splendida serie animata da Michael Green e Amber Noizumi, marito e moglie: se il nome di lei potrebbe non dirvi nulla, lui ha firmato sceneggiature del calibro di Logan e Blade Runner 2049. Alla base di Blue Eye Samurai c'è insomma un lavoro di squadra appassionato e una scrittura adulta che offre una prospettiva diversa dal solito: la protagonista di questa storia, che si svolge nel XVII secolo, è Mizu, figlia una giapponese e di un uomo bianco. Discriminata per le sue origini, tradite dagli occhi azzurri, Mizu cerca vendetta nei confronti del padre fingendosi un uomo. La accompagna Ringu, un giovane cuoco senza mani che la idolatra e che la sorprende continuamente.
Realizzato dallo studio francese Blue Spirit, Blue Eye Samurai sembra un dipinto in movimento: il character design deve moltissimo al Bunraku, il teatro dei burattini giapponese, mentre le atmosfere e i personaggi sono ispirati ai film di Kurosawa e ai nostri Western. Gli autori vorrebbero scrivere almeno quattro stagioni: la nostra speranza è che riescano a raccontare questa storia avvincente nella sua interezza.
Shogun
Vi abbiamo parlato di Shogun solo poche settimane fa: nella nostra recensione della prima stagione vi abbiamo raccontato che, se amate il Giappone e la sua storia, si può rimanere solo soddisfatti. Shōgun è una serie TV di altissimo livello, consigliata agli amanti delle fiction storiche e realistiche che preferiscono l'introspezione alla violenza a tutti i costi e, soprattutto, che amano il Giappone e le sue tradizioni. Seguirla può essere impegnativo - è sottotitolata in gran parte, con un cast importante e un complicato intreccio di nomi e ruoli - ma ne vale assolutamente la pena.
Disponibile già da un paio di settimane su Disney Plus, è il remake dell'omonima serie TV anni '80, a sua volta tratta dal romanzo di James Campbell che si è ispirato alle figure storiche di Ieyasu Tokugawa e William Adams. Nella serie TV, la lotta per il potere sul Giappone coinvolge un pilota inglese preso come prigioniero dal signore del Kanto: intrighi politici, battaglie sanguinose e amori appassionati caratterizzano i dieci episodi che costituiscono la stagione.