Che la Polonia sia in prima linea nello sviluppo videoludico non c'è alcun dubbio. Da qui a pensare che i ragazzi di Games Operators si mettessero a sviluppare un GTA nel medioevo però ce ne passa. Rustler, questo il titolo dell'altrimenti conosciuto come Grand Theft Horse, è approdato proprio in questi giorni su Kickstarter con una campagna di raccolta fondi tanto esigua quanto riuscita. Dopo aver passato qualche ora in compagnia del nostro ubriacone di paese, siamo certi che anche voi vogliate saperne di più.
Un bardo è per sempre
Il primo impatto con Rustler è di quelli che non si dimenticano. Appena iniziata l'avventura ci risvegliamo sul prato dopo una sbronza importante. Trovare dell'alcol ci sembra quindi la soluzione migliore per riprendersi dal post sbornia ed essere così pronti per tornare alla propria esistenza di scorribande e ruberie.
Da queste premesse è evidente il tono del gioco, che a primo impatto ricorda talmente tanto i vecchi GTA a volo d'uccello che, addirittura, li omaggia con citazioni chiare e limpide. La narrazione è infatti portata avanti tramite una serie di missioni che si raccolgono sui punti luminosi sparsi per la mappa. Prima di ognuna di esse un qualche dialogo ci introduce alla situazione e all'incarico, tutto ovviamente caratterizzato da doppiaggi incomprensibili e fatti solo di rigurgiti e singulti.
Una volta compresa la natura dell'opera, la trama ci catapulta in una infinita serie di crimini che vanno dal semplice rubare un cavale, fino all'assassinio più efferato. La natura attuale di alpha comporta l'impossibilità di portare a termine la campagna, ma è pur vero che è possibile girovagare per la mappa e scaricare la propria rabbia su un passante o sulle geniali guardie, vestite con colori moderni e munite di cavalli con tanto di sirene intermittenti.
Tutto il setting del gioco è in fondo basato sull'ironia e sulla mancanza di serietà, due elementi che oggi vengono troppo spesso denigrati in favore del perbenismo, piaga della quale Rustler fa totalmente a meno. A chiudere un quadro generale straordinario ci pensa la presenza del bardo, elemento che è possibile ingaggiare così da seguirci per cantare le nostre gesta e che, con grande capacità di stare sul pezzo, gli sviluppatori hanno avvicinato alla recentissima serie Netflix su The Witcher. Lasciamo a voi il divertimento di scoprire come, ma siamo certi che abbiate già capito.
Gameplay vecchio stile
Rustler è esattamente quel che promette di essere. Chiunque abbia avuto a che fare con i primi GTA ricorda bene quella strana sensazione di potere e sfogo che generava in ognuno di noi. Vivere quelle storie, comportarsi da criminali, camminare con l'ausilio di rutti e peti e nel frattempo compiere la scalata alla malavita erano tutti elementi capaci di generare divertimento genuino, senza per questo trasformarci in piaghe della società. Rustler fa esattamente questo, con tutto il bene ed il male che questa consapevolezza si porta dietro.
Attualmente solo la prima delle due isole pensate per il gioco finale è disponibile e, nonostante non si possa che dire che sia eccellente in estensione, rimane certamente funzionale all'esperienza. Giocando con mouse e tastiera ci si può muovere in ogni direzione, correre e cambiare arma da un momento all'altro, limitando però i movimenti a causa della mancanza del salto.
Utilizzare il cavallo, che sia uno preso da un parcheggio segnato dal cartello stradale moderno, oppure rubato da un concittadino, porta a spostamenti velocissimi e anche a possibilità particolari come la semina dei campi. Se invece ci si vuole dedicare al caos è sempre possibile raccogliere le armi in giro per la mappa e consolidare il proprio status di maschio alfa andando a far male al primo che capita. Pugni, spade, bastoni, balestre e perfino strumenti musicali, qualunque cosa può diventare utile quando si tratta di fare del male e raggiungere la propria supremazia.
Ciò che purtroppo non ci ha convinto in questa fase è relativo principalmente ai controlli e alla gestione del combattimento a mani nude. Certamente l'essere un alpha impedisce di dare un giudizio adeguato su aspetti così particolari e che richiedono grande attenzione e rifinitura, ma andare in giro con un cavallo senza schiantarsi può risultare impegnativo. Allo stesso tempo i combattimenti vivono una particolare sensazione di input lag esagerato, che in qualche situazioni si trasforma addirittura nella mancata risposta al comando impartito. Questo dettaglio non si lega solo alla presenza o meno di stamina per attaccare, ma proprio all'impossibilità di effettuare un'azione, con la conseguenza di ricevere colpi gratuiti. In aiuto al giocatore viene la possibile di parare l'attacco nemico, ma non sempre questo si rivela utile, ne' tantomeno tempestivo. Tali elementi rendono difficile digerire alcune situazioni, portando spesso al fallimento o alla morte, costringendo il giocatore a ripetere dall'inizio la missione in corso.
Deve passare ancora parecchia acqua sotto i ponti prima di poter dare un giudizio su Rustler. Per ora quel che appare certa è la capacità del team polacco di omaggiare un capostipite del videogioco moderno, in attesi di scoprire se i fondi raccolti e i mesi che ci separano dall'uscita potranno renderlo qualcosa in più di una divertente e riuscitissima citazione fine a se stessa. Aiutato da un comparto artistico basilare ma intrigante e da un sonoro non comune per un progetto di queste piccole dimensione, siamo comunque curiosi di vedere come avanzerà e si concretizzerà il lavoro.
CERTEZZE
- Grand Theft Horse, what else?
- Visivamente molto carino
- Citazioni al mondo moderno che strappano sempre un sorriso
DUBBI
- Controlli difettosi
- Strana presenza di input lag
- Quando sarà completo, avrà una sua identità?