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Sand Land, abbiamo provato il nuovo gioco basato sull'opera di Akira Toriyama

Tratto da una delle ultime opere del compianto Akira Toriyama, Sand Land è un videogioco ricco d'azione e di veicoli. Lo abbiamo provato per alcune ore.

PROVATO di Aligi Comandini   —   27/03/2024
Sand Land, abbiamo provato il nuovo gioco basato sull'opera di Akira Toriyama
Sand Land
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È sinceramente inutile ripetere per la milionesima volta quanto importante sia stato l'impatto di Akira Toriyama sulla cultura moderna. I personaggi e i mondi creati da questo maestro dell'intrattenimento vivranno a lungo e la loro influenza è ancora più che mai cristallina in un'infinità di medium, tra cui ovviamente ci sono anche i videogiochi. E no, il nostro non era coinvolto in questo ambiente solo attraverso la serie Dragon Quest e Chrono Trigger: costantemente attivo su una miriade di progetti anche in età avanzata, il buon Akira ha supervisionato spin-off e titoli di ogni tipo negli ultimi anni, tra cui un curioso action adventure ispirato ad una delle sue serie più recenti di nome Sand Land.

Il gioco - sviluppato dalla altrettanto iperattiva software house nota col nome di ILCA - non ha mai impressionato particolarmente durante le sue presentazioni, ma è sempre stato comunque in grado di distinguersi nel mare dei cosiddetti "manga games" per via del suo focus sui veicoli e dell'inconfondibile stile artistico dei suoi personaggi. Abbiamo quindi deciso di concentrarci su questi aspetti durante una lunga prova gentilmente offerta da Bandai Namco, nella speranza di avere per le mani una piccola perla, forse in grado di sfruttare a dovere l'inevitabile spinta mediatica legata agli ultimi eventi.

Le nostre prime impressioni? In realtà non tra le più brillanti, nonostante qualche spunto interessante non manchi. Chissà se questa curiosa opera potrà rappresentare comunque un piacevole passatempo per i fan del maestro Toriyama.

Gioia bambinesca

Il mondo di Sand Land è più esteso di quanto ci aspettassimo. Se volete girare senza problemi sarà il caso di mettere in fretta le mani su qualche veicolo rapido
Il mondo di Sand Land è più esteso di quanto ci aspettassimo. Se volete girare senza problemi sarà il caso di mettere in fretta le mani su qualche veicolo rapido

Non è il caso di aspettarsi chissà quale complessità dalla narrativa del gioco, nonostante sia basato su un manga. Tra le opere di Toriyama, infatti, Sand Land ha sempre dato l'impressione di essere una delle più spiccatamente bambinesche e semplicistiche, eppure ci teniamo a dire che questa non rappresenta necessariamente una critica. Il gioco ripercorre in larga parte gli eventi del manga (e dell'anime) che vedono una allegra combriccola composta da un vecchio sceriffo di nome Rao, il principe dei demoni Belzebù, e un suo servitore di nome Thief alla ricerca di una leggendaria fonte d'acqua nell'inospitale e quasi interamente desertica regione di Sand Land. Questa premessa non porta a chissà quali colpi di scena ed è evidentemente pensata per offrire un utile palcoscenico per l'umorismo piacevole e diretto del suo creatore. Tutto è pervaso da un fascino innocente: i personaggi sono caratterizzati in modo essenziale, ma immediatamente comprensibile per chiunque, tanto da dare alla narrativa quasi delle qualità fiabesche molto adatte per intrattenere i più piccini. Aggiungete poi la classica tendenza alle scene d'azione tipica di Toriyama e delle sue creazioni, e otterrete una formula perfettamente adatta a un videogioco, al punto che persino quando si guarda l'anime la trama sembra quasi studiata per rappresentare una perfetta base ludica su cui costruire.

Sand Land è curiosamente ricco di missioni stealth, nonostante le meccaniche di questo tipo siano a dir poco rozze. Si completano con discreta facilità, se non altro
Sand Land è curiosamente ricco di missioni stealth, nonostante le meccaniche di questo tipo siano a dir poco rozze. Si completano con discreta facilità, se non altro

ILCA ha convertito questa base in un action adventure a mappa aperta, principalmente costruito su combattimento, esplorazione di dungeon, e sui veicoli. Uno scheletro un po' più elaborato rispetto alla media di titoli simili che, se non altro, offre una discreta varietà durante le battute iniziali. Se infatti durante le prime ore Belzebù e compagnia bella si limitano per lo più a menare le mani, sfruttando un sistema di combattimento estremamente basilare, non ci vuole molto perché il gruppetto venga in possesso di un potente carro armato, utilizzabile a sua volta in battaglia e dotato di varie abilità. Questo passaggio tra combattimento corpo a corpo e veicolare diventa presto il nucleo pulsante dell'intera produzione, e la cosa si fa ancora più evidente quando entra a far parte del "team" dei protagonisti anche una meccanica chiamata Ann, in grado di modificare i vari mezzi di trasporto. Fortunatamente, la demo offerta non ci ha permesso di affrontare solo le prime fasi, ma anche pezzi di campagna molto avanzati con buona parte delle funzionalità sbloccate, quindi siamo potuti andare ben più a fondo del previsto per quanto riguarda questi elementi.

Pugni o missili, a voi la scelta

Belzebù è una forza della natura, ma di norma combattere a bordo dei veicoli è consigliabile, vista la loro potenza e resistenza
Belzebù è una forza della natura, ma di norma combattere a bordo dei veicoli è consigliabile, vista la loro potenza e resistenza

Non abbiamo parlato di più mezzi di trasporto a casaccio, peraltro: il carro armato non è l'unico veicolo a disposizione di Belzebù e Rao, e ogni trasporto utilizzato ha di norma delle caratteristiche specifiche che lo rendono più o meno utile nelle varie situazioni. Inizialmente il carro è già un potente alleato, resistente e ottimo per eliminare gruppi di nemici mentre si esplorano le estese mappe di Sand Land, ma avanzando le cose si fanno enormemente più complesse, al punto da venire in possesso di mech bipedi, motociclette molto simili a quelle iconiche di Dragon Ball, Hovercraft e varie altre chicche. Tutti questi mezzi sono poi modificabili con varie armi, hanno abilità specifiche e velocità variabili, dunque alcuni li utilizzerete anche solo per facilitarvi la vita durante un tragitto, mentre altri diventeranno la vostra scelta primaria in combattimento. Non sono nemmeno inseriti a casaccio, dato che durante la nostra prova abbiamo affrontato un dungeon piuttosto interessante che obbligava a usare l'hovercraft per spostarsi da una zona all'altra, essendo in larga parte allagato.

Parlando dei dungeon, quello appena descritto ci è parso letteralmente la parte più interessante dell'intera demo: seppur non dotato di chissà quale stellare level design, vantava qualche puzzle piacevole e una peculiare battaglia contro un boss in chiusura che ci ha costretto a usare al meglio le caratteristiche dell'hovercraft per uscire indenni dallo scontro. Lo stesso, invece, non si può dire per le mappe principali, molto estese ma prevalentemente vuote e all'apparenza calcolate per contenere semplici missioni secondarie, materiali, o qualche battaglia con nemici sparsi. La cosa non vale inoltre solo per Sand Land... la seconda zona, la verdeggiante Forest Land svelata di recente, era forse persino più estesa della prima, ma non per questo più divertente da navigare. L'unica cosa che spezza la monotonia - al di fuori delle missioni principali che non ci sono sembrate malaccio - è proprio la possibilità di usare alcuni veicoli estremamente rapidi, che permettono perlomeno di arrivare agli obiettivi in un lampo, nonostante le distanze da percorrere siano spesso tutto fuorché trascurabili.

La parte migliore del gioco è stata un dungeon sotterraneo esplorato a bordo dell'hovercraft. Difficile dire quante rovine simili ci saranno nella campagna, però
La parte migliore del gioco è stata un dungeon sotterraneo esplorato a bordo dell'hovercraft. Difficile dire quante rovine simili ci saranno nella campagna, però

Questa alternanza tra compiti ben disegnati e missioni meno riuscite sembra essere il problema primario del titolo ILCA. Anche tra le missioni primarie abbiamo notato un po' troppe quest stealth tutt'altro che ben congegnate e, seppur sia comprensibile il tentativo di sparigliare un po' le carte con obiettivi diversi tra loro, avremmo preferito un po' più di cura legata alle meccaniche di questi momenti, dato che i combattimenti ci sono sembrati ben più apprezzabili. Certo, anche in questo caso non c'è moltissima carne al fuoco.

Le abilità ottenibili da Belzebù e dai suoi aiutanti non sono molte, e il sistema di oggetti è utilizzabile al punto da annullare in alcuni casi la difficoltà, ma se non altro tutto è costruito su sistemi solidi, e la personalizzazione dei veicoli è abbastanza elaborata da rappresentare un piacevole passatempo per chiunque voglia dare una personalità ai mech messi a disposizione dal gioco. C'è pure una discreta originalità e varietà nelle battaglie contro i boss, che sembrano dare un senso alle abilità offensive di Belzebù e alle armi equipaggiabili sui vari mezzi. Certo, avremmo preferito un po' più scontri di questo tipo rispetto ad altre quest piuttosto banali incrociate durante la prova, ma tant'è.

Non molto da dire invece in termini tecnici: il riconoscibilissimo stile di Akira Toriyama pervade ogni poligono ed è con ogni probabilità la caratteristica migliore del gioco. Sand Land non è un titolo particolarmente evoluto dal punto di vista grafico, eppure è ricco di carisma e coloratissimo, e vanta un cel shading più che rispettabile. Non siamo davanti a una trasposizione comparabile al look del lungometraggio dedicato al manga, ma a tratti il lavoro di ILCA ha poco da invidiare almeno all'anime, e tanto basta in una produzione come questa.

Sand Land non è certo un capolavoro inarrivabile tra gli action adventure, e la prova prolungata in quel di Milano non ci è riuscita a impressionarci più di tanto. L'ultimo gioco di ILCA, però, sembra mantenere la solidità tipica dei progetti della casa giapponese, e avere quel tanto di varietà sufficiente a divertire, specialmente se si è fan del lavoro del maestro Toriyama. Chissà forse il titolo completo, senza le limitazioni di tempo di un test preview, risulterà più vario e godibile di come ci è sembrato. Non resta che attendere la sua uscita, per una recensione più completa.

CERTEZZE

  • Lo stile inconfondibile di Toriyama arricchisce molto il gioco
  • Discreta varietà di compiti e interessante alternanza tra combattimento a piedi e sui veicoli

DUBBI

  • Alcune quest sono disegnate malino, specialmente quelle stealth
  • Il mondo di gioco è piuttosto vuoto, e fa perdere senso all'esplorazione