Questa volta, fatto inusuale dato che fino ad ora i personaggi erano solo maschi, indossiamo i panni di una donna, Heather Morris. La scena di apertura lascia molto spazio all’immaginazione: niente filmati introduttivi, nè indizi apparentemente significativi sul perchè ci troviamo a Silent Hill; solamente noi, all’interno di un parco giochi, in compagnia di un cadavere vestito da coniglio e di esseri indefiniti grondanti di sangue, rinchiusi in gabbie arrugginite.
Solo inoltrandoci nel parco giochi riusciamo a capire che stiamo vivendo un incubo nella mente di Heather, o almeno così speriamo, visto che ci risvegliamo di colpo seduti ad un tavolo di un piccolo locale di un centro commerciale. Ma siamo sicuri che si tratti solo di un incubo e che non sia, invece, la realtà?
Ed è proprio su questi interrogativi e su situazioni piuttosto sconcertanti e di forte impatto emotivo che si basa il concetto di fondo di Silent Hill 3. Tutto ciò che vediamo è tanto reale quanto immaginario. Non sappiamo mai cosa può esserci dietro una porta, e spesso e volentieri ci troveremo a pensare di non volerla proprio aprire quella dannata porta.
La versione PC di Silent Hill 3 non è un primo passo per Konami, che ha già pubblicato Silent Hill 2 nella versione PC su CD-ROM. Questa volta, però, Konami ha deciso di sfruttare maggiormente la potenza di questa piattaforma, migliorandone il risultato finale e rendendolo meno simile ad una brutale conversione da PlayStation 2.
Giocando questo titolo, due differenze rispetto alla versione per PS2 vengono subito all’occhio: la prima è che è possibile giocare a risoluzioni altissime, fino a 1600x1200 a 32bit, se scheda grafica e monitor le reggono. Inoltre è possibile impostare anche la qualità del rendering delle scene, ovvero la qualità con cui vengono disegnati i poligoni che compongono ambienti e personaggi, prima di essere adattati alle dimensioni dello schermo fisico. La differenza, rispetto a giocare a 640x480, si vede tantissimo. Ed un fatto molto positivo è che, anche aumentando notevolmente la dimensione dello schermo, la velocità del gioco rimane invariata e non si nota alcun rallentamento.
La seconda differenza è che finalmente è possibile salvare in qualsiasi momento, senza essere costretti a trovare dei punti chiave in cui salvare. Sicuramente ci sarà qualcuno che penserà che in questo modo si allenta la tensione e si toglie un pò dello spirito del gioco. Potrebbe essere vero, ma c’è anche da dire che i punti di salvataggio classici di Silent Hill ci sono anche nella versione PC, così come in quella per PS2. Sta quindi al giocatore decidere se utilizzare il modello di salvataggio come su PS2 o se usufruire della possibilità di salvare la partita in qualsiasi momento.
Per il momento è tutto. Ci rivediamo tra qualche giorno, dopo che avrò avuto modo di provare a fondo il gioco e di scoprirne tutti i pregi ed i difetti.
Ci sono delle situazioni che ci fanno letteralmente salire un brivido lungo la schiena, come quando ci troviamo da soli, al buio, circondati da crepitii e stridii di cui non sappiamo identificare l’origine, ma che ci spaventano e ci rendono più insicuri nei confronti di ciò che ci circonda; più insicuri, all’interno di un ambiente che tutto d’un tratto può diventarci ostile. Benvenuti a Silent Hill.
Silent Hill 3 è il terzo capitolo della saga del più famoso survival horror prodotto da Konami. Probabilmente si tratta dell’unica serie in competizione con quella di Resident Evil di Capcom.
Come negli episodi precedenti, anche in Silent Hill 3, ci troviamo nei panni di un personaggio di cui non conosciamo le origini, nè le motivazioni che l’hanno spinto a trovarsi proprio a Silent Hill; dovremo scoprirlo da soli, imbarcandoci nell’impresa di rimanere vivi nella cittadina meno accogliente che si sia vista sui nostri schermi.