L'Inferno non è fatto di fuoco e fiamme, ma di un'eternità alla luce della Luna, che impedisce ai demoni di dormire e dalla quale cercano di sfuggire. Uno di loro però non può fare a meno di osservarla, in tutta la sua magnificenza metafisica, mentre un desiderio cresce dentro di lui: deve mangiare la Luna.
Il Diavolo ci dà quindi una possibilità: accettiamo un contratto, prendiamo uno skateboard e raggiungiamo la nostra meta per liberarci dagli inferi, diventando però un essere di vetro e puro dolore. Un ollie, un kickflip e un grind sono la nostra via per la libertà in Skate Story, la nuova opera edita da Devolver Digital che abbiamo avuto modo di provare in formato demo.
L’inferno surreale di Skate Story
Fin dalla prima presentazione, l'opera di Sam Eng ci ha subito colpito per la sua estetica, lasciando però grandi dubbi sull'effettiva struttura ludica dell'opera. Ora che abbiamo messo le mani sul gioco, ci troviamo ad affermare che la nostra opinione non è cambiata poi molto, semplicemente si è cristallizzata in una forma più concreta come il demone protagonista.
Le "Emptylands" (letteralmente, terre vuote) che fanno da sfondo ai nostri trick sono un luogo surreale, composto da spazi distorti, urbani ma al tempo stesso alieni, nei quali risiedono personaggi da favola come un coniglio parlante che ci guida verso dei portali e teste di pietra giganti che filosofeggiano a ritmo di rap mettendo alla prova le nostre capacità con la tavola.
Si tratta di un mondo estremamente affascinante sorretto da una ottima componente sonora psichedelica composta da Blood Cultures (con brani aggiuntivi di John Fio) che crea un'atmosfera eterea, come sospesa fuori dal tempo, dove tutto ciò che conta è la bellezza intrinseca di un 360 flip ben riuscito. Abbiamo visto poco per il momento, ma possiamo affermare di volerci immergere ancora in questo regno buio.
Piedi sulla tavola
Nel primo di nove capitoli che abbiamo potuto provare ci siamo destreggiati tra due tipi di sezioni: livelli lineari nei quali dobbiamo correre da un portale all'altro e sezioni più aperte nelle quali completare liberamente trick e interagire con vari personaggi per sbloccare il passaggio successivo.
La demo ci introduce alle componenti fondamentali del gioco: accelerare, curvare, saltare ed eseguire alcuni semplici mosse, che fondamentalmente chiedono di sommare la pressione di un dorsale al tasto del salto. Eseguire azioni in modo corretto ci ricompensa con anime, una valuta che per il momento pare utile a ottenere elementi estetici per lo skate. Ci sono anche delle linee rosse da distruggere facendo un trick sopra di esse, per sbloccare l'accesso alla zona successiva.
L'azione scorre fluida e saltare sopra gli ostacoli, viaggiare sempre più veloci lungo discese e godere della bella atmosfera di Skate Story non ci è dispiaciuto, ma il gioco deve dimostrare di avere molto altro da dire. Inoltre, vorremmo capire quanto strutturati saranno i livelli più avanzati: il primo capitolo è (anche giustamente) molto semplice e rischia di scivolare via troppo rapidamente.
Anche gli errori non sono particolarmente puniti e la "morte" non ha reali conseguenze: nei livelli lineari si riparte da capo, ma alcuni obiettivi rimangono completati e tali sezioni sono talmente brevi da far sì che non si perda troppo tempo in caso di errore. Nelle zone aperte la punizione è ancora inferiore, visto che si riappare subito a pochi passi da dove eravamo. Ciò che vorremo capire nella versione completa è quanto sarà difficile e strutturata l'opera, anche perché per il momento Skate Story ci ha dato molto poco col quale giostrarci (si parla di oltre 70 trick e ne abbiamo visto solo tre).
Non che non si notino le potenzialità in termini di profondità. La nostra impressione è che Skate Story possa essere uno di quei giochi che diventano sempre più divertenti e appassionati man mano che si padroneggia il sistema di controllo e si sbloccano nuove opzioni. Ad esempio, per eseguire bene un trick è necessario tenere premuto i tasti e rilasciare quanto un indicatore si ferma nel punto giusto di una forma ovale. Certe sezioni erano inoltre a tempo e se il gioco invogliasse a ripeterle per ottenere risultati migliori potrebbe anche garantire una maggiore rigiocabilità per un titolo che supponiamo non richiederà troppe ore per essere completato (30-40 minuti per il primo di nove capitoli, fate voi i conti). In breve, considerateci incuriositi ma non ancora conquistati.
L'unico vero potenziale problema di Skate Story per il momento è la telecamera. L'obiettivo di Skate Story è di essere estremamente cinematografico, dando enfasi alla velocità e alle animazioni del nostro skater, ma lo fa posizionando la telecamera con un angolo troppo basso e ravvicinato che rende complesso alle volte vedere cosa ci si para di fronte e muoverci nel modo corretto, soprattutto in caso di curve strette. Certo, possiamo spostare la visuale ma questa ritorna al proprio posto rapidamente. Se si attiva il controllo totale della telecamera, il problema è opposto poiché questa non segue più i nostri movimenti e in alcune situazioni ci priviamo del punto di vista migliore da cui godere nei nostri trick. Speriamo che basti un po' di esperienza d'uso per ottenere il meglio da entrambe le impostazioni, ma non lo diamo per scontato.
Skate Story è un nome perfetto. Abbiamo uno tavola e c'è una storia. Quest'ultima ci ha subito intrigato, con i suoi luoghi surreali, l'estetica incantevole e le musiche psichedeliche. Una volta che iniziamo a prendere velocità, invece, abbiamo qualche piccolo dubbio: notiamo le potenzialità, ma il primo capitolo di questa versione di prova mostra troppo poco per potervi dare certezze. Attendiamo la versione completa e speriamo che quanto di buono visto per ora riesca a dominare sui primi dubbi che sono emersi.
CERTEZZE
- Estetica magnifica
- Sistema di controllo potenzialmente profondo e divertente
DUBBI
- La telecamera non è gestita nel modo migliore