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SMAU 2001: Pro Evolution Soccer

Boc e Gozzer in visita allo SMAU 2001 hanno provato per voi una versione non definitiva di Pro Evolution Soccer, nuova edizione del capolavoro calcistico di Konami.

ANTEPRIMA di La Redazione   —   31/10/2001
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Parte seconda: l'opinione di Boc

Come era prevedibile e lecito aspettarsi lo Smau è stato il luogo scelto dai vari produttori software per mostrare i titoli che ci accompagneranno da qui a Natale. Ovviamente tra la miriade di titoli più o meno attesi c’era il gioco più desiderato dell’ultimo decennio: Winning Eleven o Iss, che dir si voglia, per Ps2. Chi di voi sia stato allo Smau sa già sia come è il gioco in questione, ovviamente, ma saprà pure che per riuscire a fare un semplice exibition bisognava lottare contro decine e decine di ragazzi vogliosi di provare questa nuova versione dell’osannato titolo Konami. Non potendo quindi testare il gioco come di consueto mi sono dovuto limitare ad una classica sfida Milan-Juve con il buon vecchio Gozzer, sebbene fossimo contornati da alcuni “pargoli” molto irruenti e poco educati…Comunque, arrivando alla parte più importante di questa preview, posso già affermare che ci troviamo di fronte ad un titolo decisamente migliorato rispetto alla controparte jappo ma che, come prima impressione , presenta ancora qualche difettuccio. Mi spiego meglio. L’IA dei portieri è decisamente più elevata e questo è un ottimo passo in avanti, le texture sembrano più dettagliate ( dico sembrano perché stranamente il gioco è stato proposto tramite un collegamento in videocomposito, invece del più performante Scart-RGB ) e inoltre i movimenti dei giocatori risultano più fluidi. D’altro canto rimane incomprensibile come non sia stata implementata la barra della selezione della velocità, aspetto fondamentale dei vecchi titoli per PSX. Ci troviamo difatto in presenza di un gioco lento, che sui normali televisori Pal girerà ancora più lento che sui ben più costosi prodotti multistandard. Per il resto,opzioni e via dicendo, il prodotto sembra simile a Winning 5 ( ovviamente i menu sono tutti tradotti in italiano ) ma per un’ analisi più approfondita rimando il tutto alla futura recensione completa.

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Prima parte: l'opinione di Gozzer

Allo Smau io e Boc abbiamo provato la nuova versione di Winning Eleven 5 per il mercato europeo, pronta per circa un buon 80%, che prende il nome di PRO EVOLUTION SOCCER. Non avendo potuto giocare il titolo esaustivamente come nel caso della versione jappo, ci è sembrato giusto, più che scrivere una preview classica, fatta di dati oggettivi, descrizione di nuove features e compagnia bella, provare a raccontare quelle che sono state le nostre impressioni. Dopo una estenuante coda di circa venti minuti buoni, ci siamo sfidati con un classico Juve Milan. Come doverosa premessa c’è da dire che il titolo era in display mediante un comune tv 14 pollici, e cosa ancor più grave la Ps2 era collegata mediante un cavo composito. Tutto questo inficia non poco la resa totale del gioco che come per le precedenti versioni PsOne, soffre terribilmente la mancanza di una uscita video Rgb, risultando lento e poco definito. Infatti ad una prima occhiata, cercando di scansare le teste degli altri visitatori, il titolo Kcet è sembrato tutto l’esatto contrario dell’uscita giapponese: poco fluido e dai colori quasi pasticciati. Di conseguenza l’impatto grafico risulta essere poco valutabile, anche se i modelli poligonali dei giocatori, sembrano in questa versione essere più definiti e arrotondati. A livello visuale bisogna aggiungere l’implementazione dei momenti clou tra primo e secondo tempo e un restyling molto cool delle interfacce. Di sicuro più che la mera cosmesi è sicuramente più interessante valutare la giocabilità in se per se, visto che la tradizione Konami impone limature e aggiustamenti vari al passaggio da un continente all’altro. Posso dire che un cambiamento o per meglio dire un evoluzione c’è stata: in parole povere i portieri parano, i cross riescono meglio e i tiri sono più veloci. Quindi niente più papere clamorose e tuffi in ritardo a dir poco ridicoli, anche se rimane la brutta abitudine dei portieri di stare un paio di metri fuori porta; i cross che prima finivano spesso in bocca al portiere avversario(soprattutto quelli dal fondo), ora appaiono più ficcanti e meno a occhi chiusi. Molto migliorata è la reattività dei giocatori in possesso palla, che sono meno legnosi e più lesti e agili nel girarsi.Altre peculiarità in breve: il triangolo si effettua come nella versione giapponese (apertura e poi chiusura, niente più automatismi), mentre per il pallonetto è tornata la doppia pressione del quadrato. Il sistema dei passaggi ora è del tutto analogico:la pressione del tasto equivale all’intensità del lancio. Purtroppo persiste il solito problema della risposta ai comandi a volte molto imprecisa e lenta: il più delle volte in area si vorrebbe effettuare un tiro al volo, o anche un semplice tap in, ma come nella versione jappo, si palesa di nuovo l’attaccamento morboso del giocatore verso il pallone. Il titolo gode della licenza FIFPro, ciò vuol dire che circa l’80% dei giocatori ha il suo nome reale. Questo è quanto, a breve sarà nei negozi la versione finale europea e solo allora sarà possibile valutare con esattezza quanto di buono hanno lavorato i ragazzi Kcet.