Outrun 2006 Coast to Coast, il ritorno di un mito
Non potevamo non iniziare il nostro escursus fra i tantissimi giochi di guida per PsP se non da lui, il mito tornato di recente a dettare legge (intendiamo in termini di divertimento) nel mercato apposito. Outrun 2006 Coast to Coast è semplicemente splendido. Il suo concept, forse banale per qualcuno visto che non offre molte varianti sul tema, si basa su un gameplay fedele all'originale, col suo stile "classico" del "pronti, partenza, via, di corsa fino al traguardo, superando tutto e tutti". Non ci sono abilità particolari, non c’è una fisica delle vetture complicata, eppure, il tutto piace, diverte all'estremo, grazie ad un track design valido e ad una IA di pregevole fattura. Ma in fondo, non è questo lo spirito vero del gioco? Il saper divertire chi gioca? La versione PsP, poi, non è una semplice conversione, ma anzi offre all'utente diverse possibilità di gioco, da quello in rete alla possibilità di collegare la console alla Ps2 per sbloccare ulteriori bonus e tracce audio aggiuntive, il che rende più ampia la scelta e la longevità. In più c’è da evidenziare l’ottimo controllo che si ha del mezzo attraverso sia l’ analogico che la croce digitale, grazie ad una precisione dei comandi eccellente.
Ridge Racer…
Ridge Racer è stato il primo gioco del genere a vedere la luce sulla nuova console di Sony, e visti i precedenti non poteva essere altrimenti. Il titolo Namco infatti, è oramai divenuto quasi una sorta di portafortuna per la compagnia nipponica, tant'è vero che dopo aver accompagnato il lancio di Playstation e PsP, molto probabilmente farà altrettanto con Ps3. Ma ridurre RR al mero ruolo di semplice “talismano” sarebbe errato. L’apporto del titolo Namco è stato infatti importantissimo anche e soprattutto perchè è stato forse il primo gioco a mostrare al mondo intero le capacità grafiche della PsP. Riuscendo inoltre a mantenere inalterate le peculiarità della serie: velocità e divertimento. Accellerare sempre e comunque per sorpassare gli avversari fino a giungere primi al traguardo, decellerando ogni tanto in prossimità delle curve magari per aumentare la classica barra del "turbo" che, una volta riempita fino in fondo, può essere attivata per ottenere una certa velocità extra. E’ questo il modello di guida presentato in RR, quello classico della saga. Tutto il resto, i 24 circuiti e le 6 classi di autovetture disponibili, il World Tour o il multiplayer wireless, sembrano tutti elementi, importantissimi certo, ma quasi di contorno in confronto allo splendido e divertente gameplay.
… e i suoi figli: Burnout Legends
L'ottimo Burnout Legends è un altro dei titoli di punta per la categoria sulla console Sony. Il titolo Ea si è rivelato fin da subito come il degno erede proprio di RR da cui pare aver mutuato lo spirito "arcade" del divertimento immediato ma allo stesso tempo appagante per chi vuole cimentarsi in gare mozzafiato. Anche se quest'ultimo, a nostro parere, si colloca una spanna sopra al prodotto Namco in una ipotetica classifica di merito, per completezza d'insieme. Graficamente ben realizzato, con una colonna sonora di ottima fattura, coinvolgente come pochi, BL si caratterizza infatti per una longevità senza pari, ed una giocabilità fuori parametro. Grazie ad un preciso e ottimamente calibrato sistema di controllo delle auto, veloce e preciso anche con lo stick analogico, durante le gare, riempiendo l’apposita barra del burnout (il classico turbo boost) ci si può sbizzarrire in tutta una serie di azioni spericolate, dai salti al guidare contromano, fino alle derapate e ai vari takedown, utilissimi specie in quelle modalità adrenalitiche come il Crash Mode, dove è necessario provocare incidenti spettacolari nel tentativo di causare danni per centinaia di migliaia di dollari agli avversari. In sintesi Burnout Legends è una sorta di Greatest Hits dei tre capitoli usciti per le console casalinghe, visto che racchiude in se il meglio del meglio: circuiti, vetture e le migliori modalità di gioco. Ma migliorato. Uno sballo sul palmo della mano. La conferma dell’ elevato standard qualitativo del 99% dei car-games per Playstation Portable.
Need For Speed Underground Rivals
Need For Speed Underground Rivals ne è un ulteriore esempio: caratterizzato dalla presenza di ben 24 circuiti, stupendamente ricreati, il titolo, anch’esso prodotto da Ea, fa della velocità, del comparto audio-video e del controllo fisico del mezzo i sui punti di forza, riuscendo inoltre a stupire i videogamer in questa sua veste portatile con una IA degli avversari molto valida, specie ai livelli più avanzati, e per la possibilità offerta di misurarsi fino ad un massimo di 8 giocatori nella Wireless Battle Mode, disponibile grazie alle capacità Wi-Fi di PsP, sfruttata a dovere. Una chicca niente male che colma la lacuna delle poche piste messe a disposizione dagli sviluppatori per il gioco normale. Le auto si guidano piuttosto bene, soprattutto con la levetta analogica, non si ha mai la sensazione di perderne il controllo, e “l’effetto” velocità è ottimo. Diverso invece il discorso per Need For Speed Most Wanted 5.1.0. Giusto per fare da contraltare ai titoloni idi cui sopra. Uscito in contemporanea con le versioni “casalinghe” dell'ultimo Need For Speed, questa edizione non ha nel suo concept la presenza della Polizia, elemento chiave del gioco per console domestiche e pertanto non è presente alcun tipo di storia. La modaità carriera si limita infatti ad una sequela più o meno ordinata di gare, con avversari identificabili solo dai nomi sullo schermo e nulla più. A minare ulteriormente tutto ci pensa una disposizione dei tasti non ottimale (peraltro non configurabile dall'utente).
TOCA Race Driver 2
Fino ad ora abbiamo parlato principalmente di giochi di guida dalla spiccata impronta arcade. TOCA Race Driver 2 non appartiene a questa categoria. Il titolo in questione, infatti, punta decisamente tutto sul realismo e sulla varietà di stili di guida per le varie autovetture presenti nel DB. Nei 30 campionati disponibili in TOCA, GT Sports Car Racing, Street Racing, Rally, DTM, V8 Supercars, Global GT Lights, Rally Cross, Formula Ford, Open Wheel Grand Prix, Classic Car Racing, Super Truck Racing, Stockcar Oval Racing, Ice-Racing, Convertible Racing, e Performance Cars sono presenti vari modelli di automezzi, compresi camion, fuoristrada e auto da rally, ognuno dei quali caratterizzato da un sistema di guida personalizzato. L’aspetto che colpisce maggiormente nel gioco, difatti, è proprio nel controllo diversificato delle auto. Questi varia totalmente da mezzo a mezzo: ogni veicolo necessita infatti di una guida specifica e ragionata, poiché la splendida fisica del gioco prevede persino la possibilità che le stesse possano capovolgersi se mal gestite. A differenza dei sopraccitati titoli arcade, TOCA 2 è dunque un vero e proprio simulatore, dove non basta accelerare e basta per vincere, ma tenere conto di tantissimi aspetti tecnici della vettura, compresi diversi tipi di danno quali quelli alle sospensioni o ai pneumatici e al motore, tanto per fare qualche esempio. Che aggiungere, un altro gran bel gioco, non c’è che dire.
Colin MCRae Rally 2005 e gli altri
Sempre alla categoria "simulazione" appartiene un altro titolo storico del settore, Colin MCRae Rally 2005. Anche in questa versione portatile il gioco dedicato al campione di rally più famoso della storia di questo sport ci si può cimentare in difficili quanto appaganti gare alla guida di vetture quali Audi A3 3.2 Quattro, Ford MK1 Escort, Subaru 44S WRX, Toyota Celica GT 4 e Mitsubishi Evolution VIII, tutte identiche per estetica e "movimenti" alle controparti reali. Con una interessante modalità Carriera che non vedrà il videogamer necessariamente legato alla macchina che ha scelto all'inizio e che si dipana attraverso 23 differenti eventi e 300 tracciati, i giocatori hanno modo di guidare diversi tipi di vetture 4WD, 2WD, Classiche a trazione posteriore e 4X4 senza mai correre il rischio di annoiarsi. Sulla falsariga del sopraccitato titolo si pone World Rally Championship. Graficamente abbastanza valido, pur con qualche piccola pecca, il gioco della Sony si avvale anc'esso di un livello simulativo piuttosto valido, che pur non raggiungendo le vette di Colin MCRae offre comunque una valida alternativa al suddetto. Interessante la possibilità di scambiare con altri giocatori i propri dati inerenti le prestazioni personali contro le auto "fantasma", grazie alla quale chiunque può affrontare il miglior tempo di un amico in qualsiasi momento.
I “diversi”… Wipeout e Co.
Dagli arcade alle simulazioni, agli... ibridi. Giochi di guida cioè in cui non è solo la componente corsistica a caratterizzarne la giocabilità. La saga di Wipeout Pure è uno dei simboli di questa categoria. In un futuro lontano, navicelle con dispositivi antigravitazionali sfrecciano lungo percorsi "automobilistici" in vertiginose sfide senza esclusione di colpi. Dove le gare vengono decise anche da un colpo ben assestato sparato contro la navicella avversaria in prossimità magari del traguardo. Wipeout Pure è il sunto di tutti gli espisodi della serie usciti per altre piattaforme, ed è forse il miglior Wipeout di sempre. Ma sono tanti i titoli più o meno di guida con annessi e connessi qualche variante tale da non permetterne una catalogazione fra i giochi di guida e basta. Gripshift è uno di questi, una fusione "car-games" arcade/futuristici e i puzzle game, con tanto di editor di livelli, oppure lo strano ma interessante Pursuit Force, che si distingue dalla massa per la possibilità di far saltare il proprio guidatore (un poliziotto) da un mezzo all’altro in modo da appropriarsene e proseguire mentre si inseguono i criminali. Twisted Metal è un altro di questi strani ibridi. Il principio del gioco è semplice: sgombrare il campo distruggendo gli avversari con l'ausilio di 15 differenti veicoli, dotati di una vasta gamma di armi. Stesso concept, ma livello qualitativo più alto rispetto al precedente titolo citato è Micromachine V4. 50 circuiti, 750 macchinine, 25 differenti modelli e più di 20 armi mortali più una modalità multiplayer per scontri fino all'ultima...ruota.
Donne e motori…
… gioie e dolori dicevamo nel cappello introduttivo dell’articolo. Probabilmente però è giunto il momento, almeno in ambito videoludico, alla luce di quanto analizzato fino ad ora nel nostro speciale, di ridefinire i termini della frase, ribattezzando il tutto, perdonateci la battuta, in “PsP e motori, gioie (tante) e dolori”. Quasi fosse un’ equazione matematica applicabile solo nel contesto di cui ci stiamo occupando, il connubio fra la macchinetta Sony e il genere dei giochi di guida sembra essere inscindibile. Di fatto la PsP è in assoluto definibile come la console di riferimento per tutti gli appassionati di car-games, qualsiasi sia il sottogenere preferito. E il futuro prossimo venturo, in virtù dei titoli disponibili nella line-up della Playstation Portable che non abbiamo potuto trattare per ragioni di spazio (avremmo potuto ancora citare i vari Juiced: Eliminator o Midnight Club 3: Dub Edition ad esempio), e alla luce delle prossime produzioni in arrivo, non può che confermare ulteriormente quanto detto.
Il 2005 trascorso è stata un’ annata di altissimo livello per le console portatili, e i primi sette mesi di quello attuale sembrano voler confermare questo trend. Da tempo il mercato delle “macchinette portatili” non era stato così florido e interessante, e questo lo si deve alle intuizioni vincenti di Nintendo col suo Ds e Sony con la PsP. Quest’ultima col suo gioiellino ha voluto compiere il grande passo, trasformando, modificando il concetto stesso di portatile in qualcosa di multimediale, dotando la PsP di un lettore mp3, video e foto, e consentendo perfino all’utente, quando serve, di trasformarla in una sorta di modem che, grazie al possibile collegamento Wi-Fi a un router, permette di connettersi online direttamente dalla console. Ma chiaramente quello che più interessa noi videogiocatori è principalmente l’aspetto videoludico di questo gingillo. E nemmeno qui l’appassionato ha nulla di che ridire. I giochi per la “consolina” Sony sono tantissimi ormai, e di diverso genere. Fra tutti però, ce n’è uno in particolare in cui la PsP sembra eccellere più degli altri, al punto da risultarne quasi “marchiata”. Se Psx prima, e Ps2 dopo sono state caratterizzate dai generi adventure e J-Rpg, infatti, la Playstation Portable sembra essere diventata la casa (o forse, visto il tema trattato, sarebbe più giusto dire il garage) ideale per tutti gli amanti delle simulazioni di guida. D’altronde basta dare un’occhiata alla line-up dei titoli disponibili per rendersi conto di come questo genere sia predominante sulla consollina Sony: da Burnout a Outrun, da Need for Speed a Ridege Racer, la “crema” dei giochi di guida è qui.