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Star Ocean: First Departure - Anteprima

Square-Enix continua l' opera di riproposizione dei suoi vecchi capolavori: adesso è la volta di Star Ocean.

ANTEPRIMA di Massimo Reina   —   15/04/2008
Star Ocean: First Departure
Star Ocean: First Departure
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Diciamocela tutta: un pò dovunque nel mondo dell’entertainment è un periodo in cui sembrano mancare le idee a sceneggiatori e autori, tant’è che l’unica soluzione, per ovviare al problema, almeno dal loro punto di vista, sembrerebbe quella di ricorrere al “metodo” più vecchio del mondo: sfruttare i propri vecchi lavori o quelle altrui. Ovviamente in maniera legale, senza accaparrarsi indebitamente ciò che non gli appartiene, sia chiaro. Semplicemente ci si riappropria di qualche buona, vecchia idea, come detto personale o di altri, e la si rielabora per le nuove generazioni di spettatori/videogiocatori. Così, se al cinema assistiamo a continui remake più o meno riusciti e più o meno fedeli all’originale (spesso in realtà molti film del vecchio prodotto portano solo il titolo), ecco che il mondo dei videogames non è esente da questa sorta di regola mai scritta, e i rifacimenti di giochi di successo degli anni ‘80/90 abbondano. Specie su PSP. Star Ocean: First Departure ad esempio è solo l’ultimo di una serie di titoli che Square-Enix, come tante software house, stà rilanciando in edizione leggermente differenziata e adattata alla console portatile Sony negli ultimi tempi.

Star Ocean: First Departure - Anteprima
Star Ocean: First Departure - Anteprima

Le novità

Questo classico JRPG del Super Nintendo, inedito in occidente, Stati Uniti compresi, segnò all’epoca un’importante svolta nell’ambiente, un pò per l’ambientazione particolare frutto di una trama che racconta la storia di alcuni ragazzi che viaggiano nel tempo e nello spazio con degli alieni per cercare di aiutarli a salvare i loro mondi infetti da un virus che trasforma in pietra gli abitanti, ma soprattutto per il gameplay. La saga di Star Ocean è infatti conosciuta anche per il suo sistema di combattimento in real-time e l’”item creation”. Nel primo caso i programmatori sembrano aver ripreso l’engine delle battaglie visto in Star Ocean 2: ogni scontro ha inizio con i personaggi controllati dal giocatore a destra e i nemici a sinistra. In queste fasi si possono muovere i propri elementi del team in ogni direzione, controllandoli uno alla volta. In alternativa dovrebbe essere possibile anche impartire degli ordini semplici da eseguire in automatico, come ad esempio limitarsi nel proprio turno a parare i colpi oppure curare i compagni feriti. O ancora lasciare che la CPU agisca totalmente da sola. Da segnalare che gli incontri non sempre sono casuali, ma talvolta è possibile vedere i nemici sullo schermo in determinate aree. First Departure presenta in generale una notevole serie di novità, a partire da un personaggio inedito, femminile, una scienziata di nome Welch Vineyard. Poi una intro di presentazione appositamente creata per questa versione PSP, nuovi scenari, cutscenes in CG, world map rieditata totalmente, elementi tridimensionali. La grafica resta infatti sostanzialmente in 2D, almeno per i personaggi, rielaborati, meglio definiti ed animati con più movimenti, ma è molto più definita, “morbida” e ricca di elementi non statici. Mentre gli interni degli edifici o certe zone sono rappresentati in 3D renderizzati.

Star Ocean: First Departure - Anteprima
Star Ocean: First Departure - Anteprima

Non un semplice porting

Anche il sonoro offre molte novità, come un nuovo doppiaggio ed un maggior numero di frasi presenti in quasi ogni momento dell’avventura, dalle battaglie agli intermezzi video, con quest’ultimi che arricchiscono i contenuti della trama permettendoci di conoscere meglio situazioni ed eroi man mano che si procede nel gioco. Star Ocean: First Departure lo avrete senz’altro capito da queste poche righe, non è un semplice porting di un vecchio gioco per Super Nintendo. Esso è molto di più: un remake all’apparenza realizzato con cura e di ottima qualità, in cui si è pensato non solo di infarcire grafica e sonoro con “Cut-Scenes” o nuovi elementi, ma anche di migliorare qua e là il gameplay per offrire ai fan un prodotto in linea, per certi versi, a molte produzioni recenti nel genere. Non ci resta che attendere una versione occidentale del gioco (al momento SO:FD è disponibile solo in Asia e in lingua giapponese -Ndr) per testarlo meglio e avere o no conferma delle buone impressioni fin qui suscitate.