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Star Wars Bounty Hunter: un bel viaggio nel tempo in una galassia lontana lontana

Aspyr ha portato il classico titolo di Star Wars per Game Cube su Nintendo Switch e, nonostante la sua età, Star Wars Bounty Hunter resta un'esperienza divertente e curata.

PROVATO di Riccardo Lichene   —   22/08/2024
Nonostante i modelli spigolosi, Bounty Hunter è un bel vedere a livello di grafica
Star Wars: Bounty Hunter
Star Wars: Bounty Hunter
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Boba Fett è forse uno dei personaggi più amati di Star Wars e il fatto che ancora non abbia un suo videogioco lascia stupiti e increduli i fan da decenni. Nel 2002, però, un videogioco tutto dedicato a suo "padre", Jango Fett, è arrivato su GameCube, e ora Aspyr ne ha fatto una remaster che abbiamo provato su Nintendo Switch.

In Star Wars Bounty Hunter scopriremo come il padre di Boba Fett sia diventato il modello per tutti i cloni che da quel momento in poi avrebbero fatto da spina dorsale dell'esercito della Repubblica. L'avventura di allora, nella sua semplicità, è quindi un bel viaggio nel tempo nonostante qualche inevitabile limitazione.

Bounty Hunter è infatti un'esperienza capace di sorprendere chi non l'ha mai vissuta e di addolcire il cuore di chi, negli ultimi 22 anni, ha deciso di imbarcarsi nelle avventure del secondo cacciatore di taglie più famoso della galassia.

Compromessi e nostalgia

La prima cosa da fare approcciando questo gioco è ricordarsi la sua età. Gli ambienti, le interazioni, le animazioni e i combattimenti, infatti, sono piuttosto semplici: Jango ha a disposizione le sue doppie pistole, dei dardi avvelenati, il cavo con cui catturare i nemici, delle granate e il suo scanner con cui identificare i bersagli. Questo è tutto ciò che si può usare per divertirsi in questo gioco in combattimento, quindi, è naturale che dopo tre o quattro ore gli scenari inizino a ripetersi.

Non poteva essere un gioco con Jango Fett senza la sua iconica astronave Slave One
Non poteva essere un gioco con Jango Fett senza la sua iconica astronave Slave One

Fortunatamente nelle battaglie con i boss le carte vengono leggermente rimescolate, ma non aspettatevi nulla che sia in grado di stupire il più novizio degli appassionati di action adventure. Quello che ci ha fatto piacere notare, una volta messo in prospettiva, è l'opera di immersione che i designer hanno fatto con i mezzi che avevano a disposizione allora. Sì, anche nella remaster gli ambienti e i modelli risultano un po' spigolosi, ma ci siamo sempre e comunque sentiti nella Galassia lontana lontana dei tempi della Repubblica.

L'unico vero problema tecnico di questa conversione per Nintendo Switch è la gestione della telecamera che, ogni tanto, va per la sua strada. Il gioco ha una funzione di aggancio automatico dei bersagli, pensato per rendere più fluide le sparatorie e di cui raccomandiamo sempre l'utilizzo, questo perché mirare a mano è decisamente legnoso e la sensibilità dei joystick non è regolabile. Utilizzandolo, però, può capitare che la telecamera faccia dei salti verso l'alto o verso il basso causando disorientamento, frustrazione e persino qualche morte.

Anche le sezioni con il Jetpack non sono immuni al salto della telecamera che, fortunatamente, avviene non troppo spesso
Anche le sezioni con il Jetpack non sono immuni al salto della telecamera che, fortunatamente, avviene non troppo spesso

Anche nei cunicoli più stretti delle sezioni di platforming può capitare che la telecamera si incastri sul tetto o entri direttamente nel modello di Jango, ma ci è capitato solo tre o quattro volte e mai per più di qualche secondo. Fatta eccezione per questi incidenti, l'esperienza risulta semplice ma sfidante, soprattutto quando iniziano ad arrivare le sezioni a piattaforme con il jet pack. Siamo morti più volte cadendo nel vuoto che a causa dei blaster nemici: l'esplorazione dei livelli volando in giro, però, è uno dei punti più alti che il gioco raggiunge.

Una storia molto intrigante

L'aspetto che dovrebbe convincere tutti i fan di Star Wars a chiudere un occhio davanti alla ripetitività dei combattimenti e agli occasionali problemi tecnici è la sua narrativa che, soprattutto per chi non l'ha mai vissuta, è una vera e propria delizia. Tutto comincia con Darth Sidious che affida al suo apprendista, il Conte Dooku, due missioni importanti: smantellare una setta di fanatici chiamata Bando Gora e trovare l'esemplare perfetto per fare da modello base al nuovo esercito di cloni.

La storia di Star Wars Bounty Hunter chiederà a Jango Fett di smantellare un'organizzazione di fanatici che minaccia i piani di Darth Sidious
La storia di Star Wars Bounty Hunter chiederà a Jango Fett di smantellare un'organizzazione di fanatici che minaccia i piani di Darth Sidious

Così inizia la storia di Jango Fett e della sua corsa alla taglia più grossa della galassia: cinque milioni di crediti. Divisa in sei capitoli da tre livelli ciascuno, la storia vi porterà ad affrontare nemici vecchi e nuovi, a incontrare volti familiari dell'universo dei prequel e a scontrarvi con due antagonisti davvero ben fatti e che avrebbero meritato più spazio nel mondo di Star Wars. Il gioco, poi, è completamente doppiato in italiano, ma soffre di quello stile di recitazione tutto nostrano dei primi anni 2000 molto esagerato e con le voci cartoonesche che va a detrimento del tono prevalentemente serio dell'esperienza.

Mettere l'audio in inglese vi ricompenserà con la performance nientemeno che di Temuera Morrison (l'attore che interpreta Jango e tutti i cloni nei film e nelle serie animate) e di Corey Burton, il doppiatore del conte Dooku in Clone Wars. Chiude il comparto artistico una colonna sonora in puro stile Star Wars molto varia, ma con un leggerissimo problema: restare fermi in un'area (in un combattimento complesso o alla ricerca di un segreto) manderà in loop cortissimo di cinque o dieci secondi la musica di quello specifico momento della campagna. L'effetto è abbastanza straniante e ci ha fatto togliere l'audio in un paio di occasioni.

Andare alla ricerca dei segreti e delle taglie non è esattamente divertente ma premia con una risorsa che garantisce l'accesso agli extra del gioco
Andare alla ricerca dei segreti e delle taglie non è esattamente divertente ma premia con una risorsa che garantisce l'accesso agli extra del gioco

Fortunatamente Star Wars Bounty Hunter è prevalentemente un'esperienza lineare con poche attività opzionali. Una di queste ci ha lasciato un leggero amaro in bocca per il suo potenziale sprecato: la raccolta delle taglie. Sparsi per i livelli, infatti, troverete dei segnalatori blu che, se raccolti, daranno inizio alla caccia a uno specifico bersaglio che, prima di essere eliminato (o avvolto nel filo) deve essere identificato con lo scanner di Jango. Il problema di queste attività è che il nemico da uccidere lo si incontra comunque più avanti nel livello e, una volta ucciso, l'attività termina. Con i crediti che si ricevono in cambio, però, è possibile sbloccare gli extra del gioco, tra cui dei bozzetti e un'intera saga di fumetti difficilmente reperibili altrimenti.

Star Wars Bounty Hunter è un titolo che, nonostante la sua età, riesce a far divertire, soprattutto in mobilità sulla Switch dove i suoi modelli e ambienti spigolosi si notano di meno. Il gameplay potrebbe risultare un po' ripetitivo vista la scarsezza di opzioni in combattimento, ma la storia riesce a riempire tutti i vuoti lasciati dalle sparatorie grazie a una collocazione temporale ricchissima di potenziale. Andare alla scoperta delle origini di Jango Fett, infatti, è il motivo principale che dovrebbe spingervi a provare questa remaster e a chiudere un occhio di fronte ai movimenti inaspettati della telecamera. Le sezioni di platforming con il jetpack, infine, vi lanceranno una sfida a cui è difficile resistere, soprattutto per i fan di tutto ciò che è mandaloriano.

CERTEZZE

  • Interessantissimo spaccato narrativo nell'universo di Star Wars
  • Avventure in jet pack divertenti
  • Ottimi extra

DUBBI

  • Problemi con la telecamera
  • Musica che va in loop troppo corti