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Star Wars Jedi: Fallen Order, intervista al gruppo folk-rock The HU

Un'intervista al gruppo musicale mongolo The HU che ha curato la canzone di Star Wars Jedi: Fallen Order, l'action di successo firmato da Respawn Entertainment e EA.

VIDEO di Vincenzo Lettera   —   18/02/2020
Star Wars Jedi: Fallen Order
Star Wars Jedi: Fallen Order
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Se avete giocato Star Wars Jedi: Fallen Order non può non avervi colpito l'introduzione del gioco di Respawn. Da un lato segue la tradizione di Star Wars, con la telecamera che guarda alle stelle e poi inquadra una nave stellare, prima di spostarsi su un pianeta. Nell'universo di Lucasfilm questo inizio è diventato una convenzione fin dai tempi della Trilogia Classica, e oggi più o meno tutti i film e i giochi cominciano in questo modo. Dall'altro lato, i primi istanti di Fallen Order appaiono completamente inediti: con un gioco di telecamera si scopre che non siamo nello spazio e la nave stellare che ci passa davanti è in realtà un relitto. Ma a lasciare spiazzati è soprattutto l'accompagnamento musicale, con un brano rock potente, affascinante e alieno.

La musica diegetica che si ascolta in sottofondo dura appena una manciata di secondi, finché il protagonista, Cal Kestis, non si toglie le cuffie. Si tornerà ad ascoltare quella canzone solo più avanti nel gioco per un'altra importante sequenza, ma è bastato l'inizio per incuriosire gli appassionati che hanno subito cercato informazioni sul brano. Non c'è voluto molto a scoprire l'origine di questa canzone, visto che nei mesi che hanno preceduto l'uscita di Jedi: Fallen Order, è stata suonata in concerto da una band folk-rock proveniente dalla Mongolia, gli HU. La storia di questo pezzo, che si chiama "Black Thunder" è interessante perché in realtà è stato composto appositamente per Fallen Order, anche se il testo è stato scritto prima in lingua mongola e poi tradotto nella lingua inventata del gioco.

I fan sapranno che non è la prima volta che la cultura e l'arte mongola influenza Star Wars, basti pensare alla lingua degli Ewok che si rifà a quella mongola, mentre i vestiti sfarzosi della regina Amidala sono ispirati a quelli delle antiche nobildonne della Mongolia. Per raccontarvi i dettagli di questa particolare collaborazione vi proponiamo questa intervista su Star Wars Jedi: Fallen Order che Electronic Arts ha concesso in esclusiva italiana ai lettori di Multiplayer.it, e in cui hanno preso parte sia i quattro membri di HU, sia i responsabili dell'audio e della colonna sonora di Fallen Order.

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Chi sono gli Hu? Come si è formata la band?
Gala: Eccoci, noi siamo gli Hu. E quello che suoniamo si chiama Hunnu rock. Dashka, il nostro produttore, ha avuto l'idea circa nove anni fa quando stava facendo visita alla terra natale di suo padre. Era a Chandmani Sum, la provincia di Khovd, il luogo dove è nato il canto gutturale. Voleva creare una canzone meravigliosa per suo padre e per i suoi antenati, le persone che sono venute prima di lui. Quindi ha cominciato a fare ricerche e pensare a come poteva creare qualcosa con il canto gutturale. È a questo punto che siamo arrivati noi. Nel 2016 noi quattro ci siamo riuniti assieme al nostro produttore e abbiamo iniziato questo progetto.

Come siete finiti a creare una canzone per Star Wars Jedi: Fallen Order?
Jaya: È successo quando Steve Schnur di EA ha contattato il nostro manager, Tuga. Aveva detto che EA era interessata alla nostra musica e si chiedeva se fosse possibile per noi collaborare per un videogioco di Star Wars. E così i nostri manager, Tuga e Brandon Friesen, hanno messo in moto questo processo. Quando ci hanno detto che avremmo potuto lavorare a qualcosa per Star Wars, e magari scrivere una canzone per un gioco di Star Wars, siamo rimasti tutti a bocca aperta. Eravamo davvero esaltati. Ci siamo impegnati davvero tanto per creare questa canzone.

Com'è stato quando avete ricevuto la chiamata dal team di Star Wars Jedi: Fallen Order?
Gala: All'inizio, quando Tuga, il nostro manager, ci ha detto che avremmo realizzato una canzone per un gioco di Star Wars non ci potevamo credere. Ci chiedevamo se fosse uno scherzo o se invece fosse vero. È stato davvero difficile crederci finché non abbiamo cominciato a scrivere la canzone. È a quel punto che è diventato reale: quando abbiamo cominciato a lavorare alla canzone. È un sogno diventato realtà. È stato un onore partecipare a questo progetto, a questa grande galassia, specialmente visto che i film di Star Wars sono tra i miei preferiti.

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Avete scritto questa canzone per Star Wars inizialmente in mongolo e poi l'avete tradotta. Ci puoi raccontare il processo?
Gala: questa canzone è stata scritta nello specifico per Star Wars Jedi: Fallen Order. Affinché avesse un significato, e avesse senso per noi, abbiamo dovuto prima scrivere il testo in mongolo. Poi lo abbiamo suonato durante i nostri concerti in Europa e negli Stati Uniti. Dopodiché, mentre si avvicinava l'uscita di Star Wars Jedi: Fallen Order, con la guida degli sviluppatori abbiamo riscritto il testo in una lingua che fosse autentica in Star Wars. La canzone si chiama "Suugan Essena".

Come avete creato questa lingua unica, che non è la vostra lingua madre ma qualcosa di unico per questo progetto?
Jaya: tutto in Star Wars è unico, compresi i personaggi che spesso parlano una propria lingua. Per questo abbiamo dovuto creare una lingua unica per la nostra canzone di Star Wars Jedi: Fallen Order. Mentre stavamo lavorando a questa canzone abbiamo pensato all'Eterno Cielo Blu, al suo potere e, come Gala ha detto prima, come si poteva accostare al potere in Star Wars, e così come si poteva tradurre in una lingua parlata.

Come i vostri strumenti e suoni unici hanno contribuito a questa canzone?
Gala: Tutti i nostri strumenti sono stati costruiti appositamente per la nostra band. Gli strumenti della tradizione mongola come il Morin Khuur (violino mongolo), il Tovshuur (chitarra mongola) e lo Tsuur sono stati tramandati dai nostri antenati a partire da migliaia di anni fa. Abbiamo preservato i suoni originali e abbiamo soltanto cambiato il loro design e il modo in cui si presentano, in modo che si adattasse allo stile della nostra musica e della nostra band. Il nostro popolo è famoso per i piatti d'argento e gli ornamenti con pietre preziose. Volevamo condividere quella cultura con il mondo. Ad esempio, il violino tradizionale è realizzato con la testa del cavallo rivolta verso il pubblico, ma abbiamo deciso di cambiarlo. Perché non fare in modo che il nostro violino guardi il musicista? E visto che suoniamo musica rock i nostri strumenti avevano bisogno di illustrazioni e design accattivanti. La nostra musica fa da ponte tra passato e presente, tra occidente e oriente. Punta a unificare le epoche, dove il vecchio incontra il nuovo, esattamente come in Star Wars. La galassia di Star Wars e l'unicità della nostra musica si sono incontrate.

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Di che colore sarebbe la vostra spada laser?
Temka: ognuno di noi ha un proprio colore che ha un significato personale. Lo strumento che suono io è verde e rappresenta madre natura. La mia spada sarebbe verde.

Gala: Il mio violino si chiama Tuono. La mia spada laser sarebbe blu elettrico.

Jaya: Nella nostra band io rappresento il vento perché suono strumenti a fiato, quindi sceglierei il giallo.

Enkush: Il mio violino simboleggia il fuoco, e il colore del mio strumento è rosso. Andrei col rosso

Com'è cominciato tutto? Come avete coinvolto gli Hu?
Nick Laviers (audio director): l'idea è stata del nostro narrative director, Aaron (Contreras). Voleva una musica per le cuffie di Cal che si vedono all'inizio del gioco. Stephen Barton è venuto da me con un'idea interessante che lascio spiegare a lui.

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Stephen Barton (compositore): una delle cose di cui andrò più fiero di Star Wars è il fatto che quando mia figlia sarà abbastanza grande da poterlo giocare potrò dirle che sua madre ha trovato questa band fantastica. Lei mi ha mandato questo link dicendo "è una canzone fantastica: è diversa, non ho mai ascoltato qualcosa del genere". L'ho ascoltata e sono corso da Nick dicendogli "devi ascoltare questa canzone". E immediatamente abbiamo pensato "Eccola, questa è Star Wars, è una musica che potrebbe esistere in questo mondo".

Gordy Haab (compositore): Un aspetto fantastico di Star Wars è il fatto che sia per metà familiare e metà completamente unico e alieno. È per questo che i film funzionano e penso che per la musica valga lo stesso. Abbiamo sentito tante volte una musica eroica, ma mai prima d'ora con un twist del genere. E questo è quello che fa funzionare Star Wars e la musica in Star Wars. Quindi se vuoi inserire un gruppo rock in Star Wars deve allo stesso modo essere sia familiare che assolutamente unico, e sono convinto che voi siate riusciti a introdurre un sound rock davvero unico. Non poteva essere più adatto di così.

Nick: abbiamo commissionato la canzone ma non abbiamo dato alla band molte indicazioni. Abbiamo dato loro qualche dettaglio basilare e gli abbiamo detto di fare quello che volevano. E sono contento l'abbiano fatto. Quando abbiamo mostrato a Lucasfilm la scena iniziale del gioco con lo Star Destroyer, quella dove adesso c'è la musica, abbiamo premuto play...

Stephen: ...e tutte e tre le persone di Lucasfilm che erano nella stanza cominciano a fare così... E ho pensato "credo possa funzionare". Alla fine gli abbiamo chiesto "allora? Cosa ne pensate?"

Nick: la loro risposta è stata "spacca". Questa è stata la prima parola che hanno detto. Il feedback che ci hanno dato è stato "il testo dev'essere più in linea con l'universo di Star Wars". Siamo tornati dalla band e gli abbiamo chiesto se potevano riscriverlo in una lingua di Star Wars".

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Stephen: che è una richiesta davvero strana quando dici a qualcuno che deve scrivere una canzone "la devi scrivere in una lingua che non esiste", visto che il testo è così importante per qualsiasi compositore. Ma se ha funzionato è stato proprio perché è stata originariamente scritta in mongolo e poi tradotto in una lingua immaginaria. È incredibile.

Gordy: quello che è così unico in questa canzone è anche lo stile della voce. È ciò che la rende così interessante e la fa funzionare in questo universo, questo canto gutturale.

Com'è stato vedere gli Hu suonare live?
Stephen: una delle soddisfazioni più grandi del lavorare con una band è poi vederla suonare live. Non fa parte del mio mondo o di quello di Gordy: una volta che abbiamo registrato... il nostro lavoro è finito, ma con la band la canzone prende vita ai concerti. Li abbiamo visti tre volte ed è stato fantastico ascoltare la folla reagire alla canzone.

Gordy: siamo lì che li vediamo suonare la canzone davanti a un pubblico e tutti stavano rockeggiando. È stato fantastico!

Gala: è stata la chiusura del nostro tour negli Stati Uniti ed è stato incredibile. Abbiamo avuto 60 tappe e molte di queste hanno fatto il tutto esaurito. Ci siamo sentiti accolti, e il pubblico americano è stato fantastico. Ovviamente Los Angeles è un posto favoloso, ed è il centro dell'intrattenimento visto che c'è Hollywood. È stato un giorno davvero speciale. I nostri amici, i partner e le persone che hanno lavorato con noi a questo progetto, si sono riuniti tutti per essere lì con noi. È stata una notte indimenticabile.

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