Uscito nel 2019 e guardato inizialmente con estrema diffidenza, Star Wars Jedi: Fallen Order ha poi dimostrato che è ancora possibile fare degli ottimi videogiochi ambientati nella galassia lontana lontana più famosa del Multiverso senza andare a scomodare sempre la famiglia Skywalker. Il gioco di Respawn Entertainment raccontava le disavventure di Cal Kestis, giovane Padawan scampato all'Ordine 66 per un soffio. Lo sviluppatore californiano aveva messo insieme varie tipologie di gameplay per disegnare un titolo diverso dai soliti tie-in: Fallen Order era un metroidvania con un pizzico di soulslike e con una componente narrativa che lo accomunava a giochi dall'impronta cinematografica del calibro di Uncharted o God of War. Successo di critica e pubblico, il finale lasciava le porte aperte a un prevedibile sequel che Respawn ha svelato con un teaser proprio in questi giorni durante la Star Wars Celebration annuale.
In realtà, l'annuncio era nell'aria da alcune settimane, e così il titolo, che era stato anticipato da Jeff Grubb di GiantBomb insieme alla data di uscita, un imprecisato mese del 2023. Questo significa che Star Wars Jedi: Survivor arriverà solo su PC e console di ultima generazione e quindi che le aspettative sono ancora più grandi che in passato. Ma con che cosa abbiamo veramente a che fare?
Cerchiamo di farci un'idea più precisa raccontandovi tutto quello che sappiamo di Star Wars Jedi: Survivor.
Il ritorno di Cal e BD-1
Il problema, infatti, è che di gameplay non si è visto assolutamente niente. Il teaser di Star Wars Jedi: Survivor è una cinematica in computer grafica che fa da antipasto alla storia, ma anche su quella ci dice veramente poco. Per esempio, abbiamo appreso solo dai comunicati stampa ufficiali che la nuova avventura comincerà cinque anni dopo la conclusione di Star Wars Jedi: Fallen Order, e che l'inquietante antagonista in nero è un senatore imperiale, anche perché si intravede lo skyline di Coruscant sullo sfondo.
A prima vista, in molti l'avevano scambiato per il Grande Inquisitore, uno sgherro di Darth Vader già apparso nella serie animata Star Wars: Rebels, nei fumetti pubblicati da Marvel e di recente nella serie TV incentrata su Obi-Wan Kenobi. È comprensibile: anche questo senatore senza nome appartiene alla specie Pau'an, proprio come il Grande Inquisitore, ma è molto più vecchio, e Jedi: Survivor dovrebbe svolgersi all'incirca in contemporanea a Obi-Wan Kenobi.
Questo significa che le strade di Cal e del Maestro Jedi potrebbero incrociarsi, nel gioco... o nella serie TV. Al momento è difficile prevederlo, ma ammettiamo che il tempismo di questo teaser è assai sospetto - è uscito nello stesso giorno in cui Disney+ ha pubblicato i primi due episodi della nuova miniserie - e che le idee di Respawn hanno già sconfinato in TV quando un droide modello BD ha fatto una breve apparizione in un episodio di The Book of Boba Fett. Come sappiamo, Star Wars Jedi rientra nel canone ufficiale di Lucasfilm e Disney, e Cameron Monaghan - che ha prestato le sue fattezze a Cal Kestis - ha già lavorato parecchio in televisione.
Possiamo fare solo supposizioni, insomma, e lo stesso vale per la misteriosa figura che galleggia nella vasca di bacta all'inizio e alla fine del teaser. È chiaro che questo personaggio avrà un'importanza rilevante - e potrebbe essere il "superstite" che dà il sottotitolo al gioco - ma al momento non sembra sia ricollegabile a nessuna storia già raccontata, anche se qualcuno ha già pensato a Omega, il clone che compare in Star Wars: The Bad Batch.
Il teaser, tuttavia, ci ha confermato l'ovvio ritorno dell'accoppiata formata da Cal e dal suo droide BD-1. In una recente intervista, il director Stig Asmussen ha spiegato che Cal e BD-1 sono ormai come un singolo personaggio, nell'immaginario del team di sviluppo, ma questo non dovrebbe impedirgli di esplorare nuove dinamiche, pur mantenendo il forte legame che li unisce. Rinunciare a BD-1 nella serie sarebbe un po' come togliere Grogu a The Mandalorian.
Asmussen ha ammesso di non essere rimasto poi così sorpreso dalla risposta estremamente positiva del pubblico al piccolo droide tuttofare: secondo lui, i giocatori hanno percepito tutta la passione e l'affetto che gli artisti hanno messo nella realizzazione di BD-1. Asmussen ha raccontato di essersi addirittura commosso quando l'ha visto comparire in The Book of Boba Fett - è uno dei droidi nell'hangar di Peli Motto - specialmente perché stava guardando l'episodio coi suoi figli, e quel cammeo gli ha fatto capire quanto importante sia stato Fallen Order per l'immaginario di Star Wars.
Spada laser o no?
La lavorazione di Survivor sarebbe cominciata addirittura prima che uscisse Fallen Order, quindi possiamo immaginare che Asmussen e i suoi avessero le idee abbastanza chiare sull'eventuale futuro della storia e del gameplay. Il salto temporale di cinque anni - che ha inciso sull'aspetto di Cal, tra i lineamenti più severi, i capelli corti e il nuovo costume - significherà anche una flessione verso nuove tematiche, e nella fattispecie la nuova avventura metterà alla prova le qualità di Cal in fatto di leadership. Abbiamo il sospetto che il nostro eroe e i suoi comprimari si troveranno nei guai anche più del solito, come minaccia la scena del teaser in cui si vede la Stinger Mantis, fortemente danneggiata e sull'orlo di un precipizio.
Asmussen ha anticipato che la posta in gioco, nel sequel di Fallen Order, sarà altissima, e costringerà Cal e il suo equipaggio a fare accordi pericolosissimi. Secondo il director, qualcosa si sarebbe già visto nel teaser, che punta i riflettori soprattutto su un dettaglio: la spada laser di Cal, consegnata al senatore imperiale dentro una valigetta rinforzata.
Questo dettaglio spalanca le porte a varie speculazioni. Esaminando il teaser attentamente, e in special modo la scena in cui Cal affronta un Sith, si notano alcuni dettagli che potrebbero essere importanti anche in termini di gameplay. L'avversario di Cal non sembrerebbe essere un Inquisitore, dato che non impugna la peculiare spada laser rossa rotante, ma a quanto pare mancherebbe del braccio destro: si vede chiaramente che brandisce l'arma solo con la mano sinistra, e guarda caso anche l'uomo nella vasca di bacta sembrerebbe avere soltanto il braccio sinistro.
Allo stesso tempo, il nostro eroe sembrerebbe brandire una spada laser a lama singola: si vede chiaramente l'anello che pende dall'estremità dell'impugnatura, e questo significa che mancherebbe dell'emettitore secondario. La spada laser che viene consegnata al senatore è dunque proprio quella - dato che si vede Cal indietreggiare, forse per scappare, lasciando l'arma spenta a terra - oppure l'altra metà? Tra l'altro, nella scena finale in cui Cal fronteggia la vasca di bacta, si intravede un altro interessante dettaglio: sembra che il protagonista, ora, porti una fondina sul fianco sinistro con tanto di blaster.
Nell'intervista a StarWars.com, Asmussen ha brevemente menzionato alcune idee che Respawn non era riuscito a implementare nel titolo originale e che potrebbero essere nel sequel, riferendosi anche a un maggior numero di stili di combattimento per Cal. Il dettaglio del blaster potrebbe suggerire quindi due cose: potrebbe significare che il nostro, per una parte del gioco, si troverà senza spada laser e potrà fare affidamento solo sulla Forza e sulle armi da fuoco; oppure, potrebbe significare che potremo combinare i colpi di spada laser con quelli di blaster in uno stile di combattimento ibrido. Sappiamo che i Jedi erano addestrati a usare anche le armi da fuoco, perciò non dovrebbe stupirci più di tanto.
Vale la pena riflettere, inoltre, su un'altra affermazione di Asmussen. Cal e i suoi dovranno stringere alleanze discutibili per sopravvivere... e non è detto che ci riescano, visto che di Cal non c'è nessuna traccia nella trilogia originale e in quella sequel. Forse Asmussen sta suggerendo una cara, vecchia dinamica presente in altre avventure a tema Star Wars, ovvero la possibilità di volgere il protagonista al Lato Oscuro per apprendere alcuni poteri della Forza specifici dei Sith.
Una cosa è certa: a Respawn si stanno dando da fare pure sul fronte tecnico per migliorare ogni aspetto possibile del sequel. Asmussen ha confermato che il suo team sta lavorando col ray tracing e l'illuminazione in tempo reale per restituire una sensazione assolutamente cinematografica, e le nuove tecnologie stanno consentendo di verificare i risultati e adoperarsi per migliorarli molto più velocemente che in passato. Il director, in particolare, ha elogiato le capacità di elaborazione delle nuove console, che permettono di caricare i dati in un lampo e di sviluppare il titolo come se non ci fossero tempi morti, e questo fa pensare a una prospettiva maggiormente open world rispetto a Fallen Order.
Asmussen ha poi menzionato specificatamente PlayStation 5 e il feedback tattile del DualSense. In questo senso, Star Wars Jedi: Survivor si prospetta come un titolo di nuova generazione a tutti gli effetti, e non vediamo l'ora di scoprire qualcosa di più sul gameplay, anche se l'attesa potrebbe essere lunga.
Un teaser cinematico certo non basta a farsi un'idea, ma Star Wars Jedi: Fallen Order è stato un ottimo titolo a tutto tondo e Respawn merita la nostra fiducia. L'intervista di StarWars.com a Stig Asmussen ha rivelato alcune chicche sullo sviluppo del nuovo titolo che promettono un gioco migliorato a livello tecnico, specialmente perché girerà solo sulle nuove piattaforme, e un'evoluzione della narrativa che potrebbe riflettersi anche sul gameplay. Ma per adesso possiamo fare solo speculazioni, in attesa di un trailer vero e proprio che ci dica di più sul futuro di Cal Kestis.
CERTEZZE
- Sfrutterà il più possibile gli hardware di nuova generazione
- Ci saranno novità importanti a livello di storia e gameplay
DUBBI
- Per adesso possiamo solo speculare sul poco che si è visto
- Chissà se Cal incrocerà Obi-Wan Kenobi...