No mazzate, no party...
Lo scopo del nostro gruppo, infatti, è quello di esplorare la city, parlare con la gente e sfruttare il loro malcontento per convincerli a unirsi a noi e a formare delle gang composte da un massimo di 30 elementi per creare il caos nelle strade. Ed in questo senso alla DC si sono letteralmente scatenati, concedendo al video-giocatore la possibilità di compiere ogni forma di devastazione pur di ottenere il proprio obiettivo. La violenza sarà quindi ancora una volta protagonista del gioco. Con decine di nuove armi comprese i machete, nuove tecniche di combattimento (anche pseudo-attentati con auto esplosive sabotate) e mezzi di trasporto quali elicotteri o blindati utilissimi per compiere le proprie scorribande, soprattutto nella fasi più concitate di gioco, quando le risse conteranno decine di individui intenti a menare le mani, la giocabilità assume livelli mai visti nel primo episodio della serie. In tal senso va segnalato come la presenza di scenari piuttosto variegati, non solo esteticamente, offrono all’utente la possibilità di spezzare il ritmo dell’avventura anche come tipologia di gioco, nel senso che SoE2 offre alcune varianti al gameplay proponendoci ad esempio livelli in cui si dovrà fuggire dalla prigione senza però sparare a casaccio, quindi evitando telecamere con mitraglietta incorporata e affini, oppure infiltrandosi all’interno di una base dell’Enforces per liberare un compagno e sabotarla in puro, o quasi, stile Stealth. Se il gameplay di SoE2 sembra migliorato di parecchio rispetto al suo predecessore, la stessa cosa lo si può affermare per il comparto tecnico. Il nuovo engine creato appositamente dal team per questo titolo, infatti, sembra in grado, da queste prime impressioni, di poter gestire senza problema sia le vaste ambientazioni stradali, sia di poter muovere decine di personaggi sullo schermo senza rallentamenti o problemi grafici di sorta. Lo stesso comparto video ha abbandonato, dal punto di vista estetico, le tinte brillanti e i tratti grotteschi dei Pg del primo episodio in favore di uno stile più “adulto”, in grado quindi di “offrire” alla vista ambientazioni più scure, a tratti cupe e realistiche. Tornando un attimo al discorso longevità, va aggiunto che alla Modalità base di cui abbiamo parlato fino ad ora, si associano quelle, interessanti, denominate Arcade, con varie sfide proposte al videogamer quali quella del Mini-carroarmato dove bisogna uccidere le truppe nemiche entro un determinato lasso di tempo, o la Sifda Supercecchino, dove, all’interno di un Centro Commerciale, dovrete, come cecchino appunto, anche qui colpire quanti piu’ nemici possibili entro un tempo limite, che diminuisce ogni qualvolta per errore uccidete un civile, e la Modalità Multiplayer, che presenta tutta una serie i sfide da affrontare fino a quattro persone in contemporanea, come il tradizionale Attacco alla Bandiera, il Death Match in singolo o in squadra, Combatti, e All’ultimo Uomo.
Conclusioni
Anche se siamo ancora in sede di preview, possiamo affermare come già dalla demo giocabile in nostro possesso si evinca il fatto che questo State of Emergency 2 sembra davvero essere stato migliorato “in toto” rispetto al suo predecessore, anche se, ad essere onesti, non è che ci volesse poi tanto…Gli sviluppatori della DC Studios hanno lavorato duramente sul gioco per renderlo appetibile all’utente e sicuramente più consono alle sue aspettative, ma, come sempre, per dare un giudizio più completo vi rimandiamo alla nostra prossima recensione, in modo da avere un quadro di insieme sicuramente migliore e più attendibile, e capire se il titolo in questione sarà l’ennesimo picchiaduro violento e mediocre o qualcosa di più.
Sono passati oramai quasi quattro anni da quando, non senza suscitare qualche polemica fra i soliti benpensanti e le solite “mamme anti-videogames”, l’allora Rockstar sfornava due titoli destinati a far discutere, nel bene o nel male: GTA 3 e State of Emergency. Se il primo permetteva al videogamer di vestire i panni di un criminale incallito, il secondo gioco andava forse un tantino oltre, mirando all’obiettivo di portare nelle nostre case l’atmosfera di una società anarchica incline alla violenza e al sangue, anche se sotto l’ottica filtrata da una forte dose di grottesca ironia. Protagonisti delle vicende erano i membri di una società anarchica che, tramite sabotaggi, risse e sparatorie, miravano a destabilizzare il potere della Corporazione, una sorta di dittatura orwelliana. Nonostante gli evidenti difetti grafici e tecnici, quel titolo ebbe comunque un discreto successo di pubblico, al punto che i programmatori decisero di realizzarne un sequel. A distanza di qualche anno, come detto, la DC Studios, erede dei Rockstar, ha ripreso quel progetto per realizzarlo in esclusiva per Ps2 e PsP. La storia è ambientata dieci anni dopo gli avvenimenti vissuti nel primo episodio. Le strade della città sono sotto il controllo ferreo degli Enforcers, i membri di un reparto speciale dell’esercito governativo che ha lo scopo di mantenere l’ordine e la legge con qualsiasi mezzo. Come al solito saremo noi, alla guida del solito “team” composto da quattro elementi, i Freedom, composto dalle nostre vecchie conoscenze, e cioè l’enorme Spanky, l’esperto di armi ed esplosivi McNeill, il colored Bull, Freak e Libra, già protagonisti del primo gioco, a scombinare i loro piani. Ognuno dei personaggi a nostra disposizione è caratterizzato, come si evince dalla loro descrizione, da abilità e caratteristiche uniche, la cui “combinazione” diventa importante nelle varie fasi dell’avventura. Proprio questa diversità fra un Pg e l’altro dovrebbe garantire anche una discreta longevità di gioco, visto che le abilità del protagonista scelto come leader influenzeranno notevolmente sia le missioni da affrontare che il metodo con cui giungere alla “creazione” dell’anarchia per le strade.