L'Xbox Showcase della gamescom 2021 è stato piuttosto sottotono, al punto da chiedersi il motivo di questa presentazione quando la maggior parte dei titoli di spessore sono finiti nella Opening Night Live: questo però non significa che al suo interno non sia stato mostrato qualcosa di interessante, come ad esempio Stray Blade. Un action RPG molto intrigante, dallo stile un po' cartoon, in sviluppo presso lo studio berlinese Point Blank Studios, di cui si parla da almeno due anni, ma che ha avuto una presentazione ufficiale solo un paio di settimane fa. Se a prima vista sembra un'avventura come tante, progressivamente si scoprono aspetti stuzzicanti che non vediamo l'ora di provare e approfondire.
A cominciare da un'ambientazione in continua evoluzione, che non rimane statica nemmeno dopo la nostra morte (e conseguente rinascita) ma si adatta; il tempo scorre, quindi, e non si ferma certo ad aspettare noi. Questo, unito a un sistema di combattimento che si prospetta promettente pur senza reinventare alcuna ruota, è di per sé sufficiente ad attirare la nostra curiosità. Abbiamo anche avuto modo di confrontarci con gli sviluppatori, cercando di conoscere qualche dettaglio in più, e il quadro emerso lascia senza dubbio la voglia di testare sul campo questa nuova avventura prevista per il 2022.
Nell'attesa, scoprite Stray Blade nella nostra anteprima.
La valle perduta di Acrea
Stray Blade, come buona parte delle storie fantasy, inizia con una leggenda: quella della valle perduta di Acrea, un luogo selvaggio e abbandonato ammantato tuttavia di incredibile potenza. Una tentazione per un avventuriero del nostro calibro se solo, una volta scoperta questa terra misteriosa, non fossimo morti: succede, sono i rischi del mestiere, spiace giusto non essersi goduti le meraviglie di Acrea avendone assaporato solamente i pericoli. Per qualche strano motivo, però, trascorso del tempo torniamo in vita, una grazia che comporta un prezzo - non poter lasciare questa terra. Suona un po' come Boletaria e la questione dell'anima legata al Nexus finché non avessimo risolto il casino messo in piedi da Allant. Della serie, gli altri fanno danno e poi tocca a noi ripararlo. Certo, nulla di tutto questo sarebbe successo se avessimo scelto di ficcare il naso altrove, ma che avventurieri saremmo? Ad ogni modo, ormai siamo coinvolti quindi non ci resta che rimboccarci le maniche e riconquistare la nostra libertà, sistemando due o tre cose nel tempo libero tra un pericolo e l'altro.
Acrea è infatti un luogo ricco di storia che porta con sé un'eredità molto antica. Durante il viaggio verso l'ignoto dovremo scoprirne i segreti, svelarne passo passo la storia per capire cos'abbia trasformato una valle un tempo pacifica in un luogo sì immutato nella propria bellezza, ma dilaniato dalla guerra e dalla morte, al punto che i racconti ad essa legati sono stati tramandati per secoli dalle più grandi dinastie del mondo. Saranno proprio queste conoscenze a permetterci di recidere i legami con il passato, donando ancora una volta ad Acrea la pace che merita. Non saremo però da soli in quest'impresa: con noi viaggerà l'inseparabile Boji, un lupo xhinnon - qualunque cosa voglia dire, al momento non ne abbiamo idea. Gli dobbiamo la vita, letteralmente, e gliela dovremo per tutto il corso del gioco, tanto basta per ritenerlo affidabile. Ha anche un design simpatico, il che aumenta l'apprezzamento nei suoi confronti. Assieme a lui esploreremo in lungo e in largo, da imponenti sale dei troni di giganti dèi-sovrani alle città perdute che Acrea offre. Un'avventura che merita di essere tramandata, qualora riuscissimo nell'impresa.
Un mondo in continuo cambiamento
Ad averci incuriosito in modo particolare, di Stray Blade, è la meccanica per cui il mondo di gioco vive di vita propria, presentandosi in continuo cambiamento. Il nostro passaggio lascia un segno e il tempo scorre anche quando moriamo, facendo sì che le nostre azioni plasmino l'ambiente e chi ci vive - siano essi umani o creature di sorta. Non parliamo solo di gesti plateali, come eliminare qualunque minaccia in una data area, ma anche solo il semplice fatto di aver aperto l'accesso all'area stessa: tutto ha valore nella valle di Acrea e porta con sé le relative conseguenze. Per esempio, quando durante il viaggio saremo costretti a sbloccare un percorso e sbarazzarci dei pericoli rimasti isolati fino a quel momento, il fatto che ora quella zona sia libera implica che altre persone vi si possano stabilire per creare un insediamento. Pacifico o meno non è dato sapere ma l'azione appena compiuta ha lasciato spazio a una nuova, futura esperienza di gioco, perché tornando lì in un secondo tempo noi come giocatori saremo molto sensibili ai cambiamenti occorsi: in quell'area ci siamo stati, eppure non è affatto come la ricordavamo.
Plasmare il mondo di gioco è stato possibile anche grazie al feedback degli utenti, che durante un playtest si sono confrontati spesso con gli sviluppatori, apprezzando parecchio l'idea di fondo e aiutandoli a intraprendere la giusta direzione. Noi non possiamo che trovarci d'accordo con il loro entusiasmo: un mondo di gioco reattivo rispetto alle nostre azioni e al contempo indifferente alla nostra presenza è un obiettivo complesso da mettere in pratica ma stuzzicante, quando non proprio un potenziale pioniere per sviluppi futuri. A memoria è qualcosa di nuovo, o comunque molto poco esplorato, nel panorama videoludico: le ambientazioni si sono lentamente evolute, diventando profondamente interattive ma in ogni caso rimanendo alla mercé di noi giocatori. Stray Blade invece le rende consapevoli, così come chi le abita, facendo sì che prendano il cambiamento come un'occasione. Da piccole decisioni derivano così sfide sempre più grandi e impegnative, che metteranno a dura prova le nostre capacità di sopravvivenza.
Il meglio del combattimento corpo a corpo
Quale sistema migliore per sopravvivere alle avversità se non colpirle più forte e più rapidamente di quanto farebbero loro? Stray Blade si prepara a offrire un sistema di combattimento che si colloca a metà strada tra l'esperienza di Dark Souls e quella di Shadow of Mordor, avendo però cura di essersi costruito una propria identità dopo essersi guardato intorno per cercare fonti di ispirazione. Per quanto abbiamo potuto vedere, basandoci su una vecchia build pre-alpha, i nemici umani incontrati sono particolarmente implacabili: si muovono spesso, persino teletrasportandosi, chiamano rinforzi e in generale a non lasciano troppe aperture per una controffensiva "ignorante". Non è un caso che Stray Blade parli di pensiero strategico, illustrando le meccaniche di combattimento, e soprattutto di rapidità d'azione: ogni nemico va letto, compreso e solo in quel momento schiacciato in un corpo a corpo serrato, anticipandoli dove possibile e reagire all'istante a qualunque colpo. È implacabile, su questo abbiamo pochi dubbi, ma premia la costanza così come la volontà di apprenderne le regole anziché gettarci a testa bassa nella mischia. Difficile farsi un'idea precisa senza provarlo con mano, soprattutto per quanto riguarda la reattività e le possibilità a disposizione, ma le impressioni in attesa di un provato vero e proprio sono per ora positive.
Boji e l'esplorazione di Acrea
Se da un lato ci siamo noi, avventurieri esperti e pronti a fare di ogni sconfitta un apprendimento, dall'altra abbiamo il fido Boji: essendo una creatura magica, è sempre con noi senza mai esserlo davvero, questo perché lui non è un bruto che mena le mani bensì un fine artigiano. Il suo compito è costruire, non distruggere, e la sua abilità cresce di pari passo con le antichità recuperate lungo tutta Acrea. Proprio come il protagonista ha un proprio albero dei talenti e accumula esperienza con le battaglie, il lupo xhinnon ne dispone di uno proprio e migliora se stesso grazie all'esplorazione. Girare in lungo e in largo per il mondo di gioco non è dunque una necessità legata soltanto a noi o al voler cercare un bottino migliore ma serve anche a Boji. Non avendo avuto modo di vedere nel dettaglio questi alberi dei talenti, non sappiamo dire quanto funzionino (soprattutto quello del nostro compagno) e fino a che punto si implementino bene nel gameplay ma l'idea di potenziare anche Boji è interessante, perché ci spinge ad avere un occhio di riguardo per qualcuno diverso da noi.
Materiali rari, ricette, armi, cimeli e luoghi dalla straordinaria bellezza: questo e molto altro sembra nascondere Acrea, assieme agli epici dèi-sovrani che hanno portato queste terre alla rovina. Nella riconquista della libertà dovremo porre fine al loro dominio, scacciando dalla valle le ombre del passato, e proprio questi formidabili nemici sono la chiave per avere successo: acquisendone i poteri potremo utilizzarli per svelare i misteri di Acrea. Stray Blade promette molto e da un team iniziale di cinque persone, espanso ora a ventiquattro, si è sviluppato un progetto che ha tutte le carte in regola per dimostrarsi interessante, impegnativo e persino apripista, sotto certi aspetti.
Stray Blade è un videogioco con moltissimo potenziale, un'esperienza che sa dove vuole arrivare e cosa offrire ai propri giocatori: l'idea di un mondo in costante mutamento e soggetto alle nostre azioni è senza dubbio quella più intrigante di tutto ma, comunque, parliamo sempre di un action RPG e anche il sistema di combattimento dovrà fare la propria parte. L'implacabilità di Dark Souls, mitigata dall'altra fonte di ispirazione ovvero Shadow of Mordor, potrebbe dar vita al giusto equilibrio per un gioco che sappia avvicinare tutti, veterani e meno avvezzi al ciclo di continue morti dei soulslike. Lo osserveremo con attenzione, nell'attesa di poterlo provare.
CERTEZZE
- Affascinante l'idea di un mondo di gioco in continuo cambiamento
- Sistema di combattimento sembra implacabile senza però farsi frustrante
- Legare l'esplorazione alla crescita dei talenti di Boji la rende meno fine a se stessa
DUBBI
- Senza averlo provato, non sappiamo confermare le positive premesse