Difficile ormai non rendersi conto di quanto Capcom si sia evoluta negli ultimi anni, rafforzando come non mai le sue serie storiche con una serie di titoli di altissimo valore (tra cui lo splendido remake di Resident Evil 4 uscito poco tempo fa). Non c'è un singolo team interno della casa giapponese che non sia stato ristrutturato o ampliato, peraltro mantenendo un invidiabile equilibrio tra veterani ancora in stato di grazia e nuove leve desiderose di dimostrare il loro talento.
L'ultima incognita di un'etichetta ormai tornata agli antichi fasti era, curiosamente, solo quella parte dedita allo sviluppo dei picchiaduro; davvero curioso se si considera che Capcom in tal campo è da sempre considerata un'assoluta autorità.
Certo, Street Fighter V da solo ha rappresentato un evidente segno di ripresa - dato che negli anni è migliorato in modo gargantuesco rispetto allo stato in cui era al lancio - ma non era realmente possibile quantificare lo stato del team fino al lancio di un gioco nuovo di pacca.
Street Fighter 6 è quindi un gioco con una chiara missione: dimostrare che Capcom è tornata grande anche nel brutale campo dei picchiaduro, con un nuovo capitolo capace di svettare sulla concorrenza. E, non fosse abbastanza chiaro, lo showcase notturno di ieri non ha fatto che sottolineare più che mai questa volontà, mettendo in campo un quantitativo di contenuti davvero al di là di ogni più rosea aspettativa. Oggi, dunque, ricapitoleremo quanto presentato, in un comodo pezzo per chi ha scelto di dormire beatamente invece di seguire la live. Questi ultimi non sapranno anche che Capcom ha pubblicato una demo giocabile di Street Fighter 6 su PS5 e PS4. La versione di prova arriverà anche su PC e Xbox Series X|S a partire dalle 21.00 del 26 aprile.
Esploratore dei pugni
Il focus primario della presentazione (anche se non certo l'unico) è stata la modalità World Tour, a tutti gli effetti il principale contenuto single player di Street Fighter 6. Come già noto, questa sorta di campagna permette al giocatore di creare un alter ego attraverso un editor estremamente dettagliato, solo che lo showcase è andato più a fondo, mostrando una cura per il particolare davvero notevole.
Il World Tour è a tutti gli effetti una sorta di action adventure separato dal gioco base, dove il fulcro del gameplay sono sì gli scontri, ma tutto ciò che li circonda offre ore e ore di sperimentazioni e divertimento. Il proprio personaggio parte a Metro City sotto l'occhio attento di Luke e inizia poi un'avventura che lo porta in giro per il pianeta, dove ha modo di incontrare gli altri combattenti del roster e apprendere i loro stili di combattimento. Ciò si traduce in una sorta di sistema di progressione da GDR, che richiede di completare missioni secondarie dedicate e di migliorare la propria relazione con i maestri per ottenere gli attacchi speciali desiderati (non è ancora chiarissimo se si possano addirittura mescolare o sia obbligatorio dedicarsi a uno stile unico, ma si vedrà). A tutto questo si aggiungono però altri elementi, dato che girovagando per le varie mappe è possibile migliorare le statistiche del proprio personaggio, potenziarsi temporaneamente mangiando cibo, e sbloccare opzioni extra di personalizzazione poi traslabili nelle modalità online. Salire di livello pare peraltro fondamentale, dato che nel gioco sono presenti addirittura boss speciali di livello molto alto, non affrontabili se non ci si potenzia a dovere.
Già che abbiamo parlato di mappe, sappiate che non si tratta di livelli a scorrimento a là "Tekken Force", bensì di ambientazioni tridimensionali estese e completamente esplorabili, con tanto di oggetti nascosti e chicche segrete raggiungibili utilizzando abilità di movimento (anche queste vengono apprese dai combattenti del roster). In giro per le strade, poi, salirete di livello a forza di incontri casuali con alcuni nemici aggressivi o scontri "amichevoli", la cui varietà è assicurata da una serie di modificatori a dir poco strambi. Per capirci, durante lo showcase non solo sono state mostrate ancora una volta della battaglie "tag" di sorta in cui è possibile evocare in aiuto temporaneamente il proprio maestro o altri alleati, ma anche sfide "atipiche" contro droni e persino un gruppo di frigoriferi senzienti.
È abbastanza chiaro come gli sviluppatori abbiano voluto integrare nel tutto anche situazioni assurde, per offrire qualcosa di più frizzante della solita serie infinita di combattimenti a casaccio. Ah, nel caso foste stanchi dei troppi scontri mentre esplorate, c'è anche una comodissima opzione che rallenta il tempo e permette di evitare qualunque avversario troppo veemente. È un livello di cura impressionante, che fa impallidire persino quanto visto negli ultimi Mortal Kombat; sembra davvero che Capcom voglia fare ammenda per lo stato in cui uscì il precedente capitolo, offrendo ben di più di quanto ci si aspetta comunemente dal genere.
Enciclopedia del picchiaduro
Assieme a tutto questo ben di dio, per una santa volta il team nipponico sembra aver preso esempio dai titoli Arc System, mettendo in campo dei tutorial di tutto rispetto. Avevamo già decantato le lodi del completissimo training mode del gioco, tuttavia ieri è stata confermata la presenza di guide legate sia alle basi meccaniche che ai singoli personaggi, con preziosi consigli per l'utilizzo e sfide per apprenderne le combo. Una vera manna, assieme ai comandi semplificati, per introdurre i neofiti alle tante sfaccettature del genere.
Non bastasse, l'avatar creato durante la modalità World Tour potrà venir utilizzato nel Battle Hub online per battaglie non competitive, che sembrano mantenere le statistiche e abilità ottenute durante la campagna. Un'altra sorpresa piacevolissima per chi vuole solo divertirsi, assieme alle varie modalità "estreme" con modificatori folli già presenti su alcuni cabinati virtuali. Restando sul Battle Hub, sono presenti anche cabinati con i capitoli storici della serie giocabili, un'ulteriore aggiunta che non può che far piacere (anche se non saranno plausibilmente giocabili in rete, ma solo in singolo).
E non finisce qui. Costumi extra dei personaggi sono stati confermati (tra cui quelli classici per i combattenti storici); il sistema delle partite classificate sembra congegnato in modo brillante, con protezioni singole dai cali di rango e un discreto ventaglio di livelli ottenibili; infine, è possibile persino creare club personalizzati online con i propri amici, con tanto di emblemi e vestiti unici.
Unica nota negativa di tutto questo ben di dio? Lo showcase non si chiuso con l'annuncio di una beta aperta, ma con quello di una demo. Se non altro, Capcom ha confermato i quattro personaggi della prima stagione di DLC (che erano già leakati in passato): Ed, A.K.I., Rashid e Akuma, anche se ci vorrà quasi un anno per vederli tutti disponibili, dato che il team non vuole creare sbilanciamenti gravi con inserimenti affrettati. Poco altro da dire: Street Fighter 6 sembra sempre più impeccabile ogni volta che lo vediamo, e non vediamo l'ora di metterci sopra le manine. A giugno gli appassionati avranno un frutto davvero succoso da spolpare.