Che ne sarebbe del Natale, se non esistessero le lucine intermittenti? Certo, le festività richiamano un gran numero di simboli ed è difficile stabilire quale tra questi sia il più riconoscibile, ma la maggior parte di noi comincia a percepire il peso di dover correre a fare i regali soltanto quando strade, negozi e palazzi vengono ricoperti da chilometri e chilometri di fili elettrici che sfarfallano di luci colorate. Curiosamente, esistono però anche dei videogiochi che sono anche loro intermittenti, proprio come le lucine che in questi giorni starete disponendo sull'albero in salotto. Parliamo di quelle produzioni che vengono presentate fugacemente durante un evento o una conferenza, scompaiono poi nel nulla senza lasciare alcuna traccia, tornano alla luce anni dopo spesso diversissime da come ce le ricordavamo, per poi dileguarsi ancora una volta nell'oscurità del vuoto interstellare.
L'abbiamo un po' parafrasata, ma questa è la stessa parabola vissuta dallo sparatutto in terza persona di fattura coreana noto un tempo come Synced: Off Planet, che ora si fa chiamare semplicemente Synced. Il gioco, pubblicato da un'etichetta che fa capo alla cinese Tencent, era stato mostrato per la prima volta alla Gamescom 2019 e si era poi dileguato nel nulla, prima di tornare alla ribalta nella seconda metà del 2021. Dopo un anno di silenzio radio, il gioco ha recentemente messo sul tavolo le sue carte migliori in una beta aperta che si è tenuta questo weekend, e alla quale abbiamo preso parte per dare uno sguardo a tutto quello che la produzione asiatica potrà offrire, una volta approdata su PC in versione free-to-play.
In un'epoca del nostro medium in cui gli sparatutto in terza persona sembrano arrancare, nel nostro provato di Synced proveremo ad inquadrarne qualità e difetti, con un'unica domanda in testa. Merita la vostra attenzione?
Un universo narrativo che sa di naftalina
Synced, lo abbiamo raccontato, si è mostrato per la prima volta diverso tempo fa, ecco perché è assolutamente plausibile che non ricordiate affatto i trailer mostrati fino a questo momento e ci sarà utile partire dal principio, parlando di cos'è, nel concreto, il titolo pubblicato da Tencent. Il gioco nasce da un concept narrativo non particolarmente ispirato, da cui purtroppo dipendono a cascata una serie di debolezze legate innanzitutto alla costruzione dell'universo che si cela alle spalle di Synced. La storia parla infatti di un generico futuro distopico in cui il mondo, così come lo conoscevamo, è andato perduto per sempre, dominato da una specie di creature tecnologiche note come "Nano", macchine create dall'uomo che si sono rivoltate al nostro controllo portando la civiltà sull'orlo dell'estinzione.
In questo contesto i giocatori impersoneranno degli incursori, dei sopravvissuti in grado di affrontare i Nano ed esplorare Meridia, un'area infestata dalle macchine ma ricca di Nerva, risorsa fondamentale per la sopravvivenza dell'umanità. Insomma, il concept narrativo di Synced non poteva essere più sommario e superficiale di così, e sebbene della storia si sappia ancora pochissimo e non abbiamo idea di dove essa andrà a parare, abbiamo un pessimo presentimento riguardo l'elemento narrativo del gioco. Anche perché, come vedremo adesso, è anche il gameplay stesso a trascurarlo e a marginalizzarlo del tutto.
Durante le partite della beta, infatti, non sono mai presenti dei dialoghi che fanno proseguire la storia, anche se questo potrebbe cambiare nella versione finale di Synced. Giusto il tutorial è molto guidato, e insegna ad assorbire tutte le particolarità del gioco che sono in realtà molteplici. Una di queste è sottolineata costantemente dal materiale promozionale diffuso fino a questo momento, anche se nell'economia del gioco non ha un peso così rilevante: gli incursori sono gli unici a poter affrontare i Nano anche perché ne possono dominare il potere, sincronizzandosi con loro per convertirli in alleati.
Il Nano in questione non è altro che un mero companion, quindi scordatevi di poter andare in giro a trasformare i nemici in un esercito di gregari, ma l'idea di inserire dei partner in combattimento non è da sottovalutare, anche se il design di tutte le creature è talmente generico da risultare stucchevole. Sono diverse le classi di Nano che possono essere sincronizzate, e sebbene durante la beta ne abbiamo provata solamente una, sembrano portare quel pizzico di profondità che non guasta, in uno sparatutto in terza persona.
Tanti generi miscelati assieme
È complesso dare una definizione precisa dell'embrione realizzato da NExT Studios, poiché nella scelta degli ingredienti principali per il suo nuovo shooter, il team coreano ha saccheggiato la dispensa, dando fondo a tutta la sua creatività. Il gioco si configura come uno sparatutto in terza persona supportato da un sistema di combattimento abbastanza ordinario, non molto distante da quello intravisto nei due Tom Clancy's The Division. A contorno di questo nucleo centrale, però, troviamo un gran numero di elementi di design apparentemente inconciliabili, che qui sono però combinati tra loro all'interno di un mosaico di gameplay che tutto sommato ha il suo senso. Da una certa prospettiva, Synced può apparire infatti come un normalissimo looter shooter, mentre cambiando il punto di vista si intravedono le caratteristiche di un roguelite fantascientifico, ma anche quelle di uno sparatutto ad eroi.
La colonna portante dell'offerta di gameplay è rappresentata dalle incursioni, delle missioni PvE cooperative a tre giocatori che in linea di principio hanno il ruolo di portare avanti la trama, anche se questo nella beta non avveniva. Ogni missione si divide in settori, e generalmente ciascuno di loro ha lo stesso, identico obiettivo, anche se speriamo di assistere a un po' più di varietà nella versione finale. Nei panni di un incursore, lo scopo di fondo è quello di esplorare la vasta area di gioco di Meridia andando a caccia di alcuni specifici Nano, che portano a un boss finale particolarmente ostico. Ripulire progressivamente l'ambiente, però, è a dir poco fondamentale, poiché non solo eliminare i Nano garantisce la valuta necessaria ad acquistare potenziamenti, armi e armature da alcuni negozi disseminati per la zona, ma anche perché solo purificando una sezione della mappa essa verrà liberata dalla "corruzione", un effetto di stato che impedisce il recupero della salute e provoca uno spawn costante di nemici.
I potenziamenti che si trovano a Meridia, che siano bonus alle caratteristiche del personaggio o pezzi d'equipaggiamento, si perdono inevitabilmente tra una partita e l'altra, ecco perché Synced ha più di qualche elemento roguelite e viene definito dai suoi stessi sviluppatori come un "rogue-looter". A questo punto, la tentazione di qualsiasi squadra sarebbe quella di spendere la maggior parte del tempo a setacciare il livello, cercando di costruire una sorta di build in vista dello scontro con il boss, che vi assicuriamo non essere mai semplice. NExT Studios ha pensato a un modo per mettere un po' di pressione ai giocatori, inserendo nell'incursione un contatore che si carica durante la partita, e che rende progressivamente più letali tutti i Nano che si affrontano. Se l'indicatore si riempie, i giocatori cominceranno addirittura a perdere un po' di salute per volta, quindi scordatevi di avere tutto il tempo necessario per esplorare la mappa.
Looter shooter o hero shooter?
Se ogni potenziamento ottenuto durante un'incursione si perde al termine della partita, quali altri aspetti avvicinano Synced a un looter shooter? In realtà, come vale anche per gli elementi roguelite, il gioco di NExT Studios ha solo qualche sottile traccia di un sistema di loot vero e proprio, anche se i personaggi sono accompagnati da un livello di potere, una caratteristica che solitamente distingue i videogiochi appartenenti al genere. Gli incursori possono infatti equipaggiare quattro mod che applicano dei potenziamenti anche considerevoli alle loro capacità sul campo, andando ad esempio a ricaricare parte delle munizioni dopo ogni uccisione, o abilitando specifiche combo che si innescano al verificarsi di alcune condizioni. Sono solo e soltanto le mod ad andare a formare il livello di potere di un giocatore, che non riceve mai equipaggiamenti veri e propri come in un classico looter shooter.
Scegliere quale mod fa al caso nostro è un processo che coinvolge anche la scelta del giusto personaggio per il nostro stile di gioco, perché non facevamo accenno al genere degli hero shooter senza una valida ragione apparente. Attualmente sono cinque gli incursori che abbiamo intravisto nella beta, anche se abbiamo potuto provare solamente tre di loro. I personaggi sono naturalmente caratterizzati da abilità e perk unici, che ricalcano i classici compiti che una squadra si divide sul campo: c'è Deadcut, l'incursore specializzato in capacità offensive, che ha ad esempio accesso a una granata che sprigiona delle fiamme utili ad infliggere un grosso quantitativo di danni ai Nano, ma anche Glory, un cecchino che per nostra esperienza è utilissimo nel comparto PvP del gioco, data la sua abilità nel vedere evidenziati gli altri giocatori nel mirino dei fucili di precisione. Infine, come ultimo personaggio giocabile nella beta abbiamo provato anche il Dr. Stone, il curatore del gruppo, preziosissimo per la sua abilità nell'evocare delle aree di cura per tutta la squadra. Abbiamo la sensazione che l'idea di inserire incursori con abilità diverse sia stata inserita solo nelle ultime fasi di sviluppo (il materiale promozionale degli ultimi anni non aveva mai fatto riferimento a nessuno di loro), ma dobbiamo ammettere che funziona, nel complesso e stratificato sistema di gioco di Synced.
Incursore contro incursore
Paradossalmente, la modalità PvP che abbiamo potuto provare durante il weekend di beta è forse la parte più interessante dell'intera produzione asiatica, data la sua capacità di combinare l'ottimo gunplay in terza persona offerto da Synced con il brivido di trovarsi contro altri giocatori umani. In queste partite, l'obiettivo è quello di uccidere con la propria squadra il maggior numero di Nano per ottenere Nerva, che poi va messo al sicuro in specifici punti d'estrazione segnalati a tutti i giocatori in partita. Per vincere basta mettersi d'impegno ed eliminare il maggior numero di creature per accumulare Nerva e trionfare sulle altre squadre, ma c'è un piccolissimo dettaglio che non va sottovalutato.
Gli avversari umani, infatti, possono costantemente uccidersi a vicenda per rubare il Nerva ottenuto fino a quel momento, uno stratagemma molto più immediato (e divertente) rispetto al rastrellamento dei Nano. Abbiamo giocato solo una manciata di partite in questa modalità, e non possiamo non sottolineare come il PvP finisca con l'essere sinceramente più appagante del PvE, che nella versione presente nella beta soffriva di quella ripetitività intrinseca molto comune nei looter shooter. Le situazioni del PvP, a causa dell'indeterminatezza dovuta alla presenza dei giocatori umani, ci sono sempre sembrate significativamente più avvincenti, e siamo certi che lo studio raccoglierà tutto il feedback emerso dalla beta dando risalto a questa modalità nella versione finale di Synced.
Non è un momento facile, nell'industria dei videogiochi, per gli sparatutto in terza persona. Sembra che il genere, dopo l'epoca d'oro cominciata con Gears of War e tramontata coi The Division, riesca a sfornare produzioni dall'ottimo valore tecnico, ma con terribili lacune in termini di personalità e carattere. Dopo Outriders, Synced prova disperatamente ad emergere con una formula di gameplay sperimentale e caleidoscopica, ma con un design delle creature troppo banale e un concept narrativo da tema delle elementari faticherà tantissimo a ritagliarsi il suo spazio, nonostante la formula gratuita. In questa veste, il titolo dei coreani NExT Studios si rivolgerà inevitabilmente solo ai fanatici del genere.
CERTEZZE
- Il concept di gameplay è originale e trae tanti elementi da generi videoludici agli antipodi
- Tecnicamente valido
DUBBI
- Profondissime lacune in termini di personalità
- Il design delle creature è straordinariamente banale
- La formula free-to-play potrebbe tradursi in una componente narrativa messa ai margini