Chiunque conosca, anche in modo superficiale, la saga di Terminator sa che tutto ruota attorno a un personaggio chiave: John Connor. Nel primo film il T-800 mandato dalle macchine per ucciderlo (prima ancora che fosse nato) viene schiacciato sotto una pressa, nel secondo diventa suo tutore e gli insegna come fare a sconfiggere non solo il suo modello ma il più evoluto T-1000. Il tutto prima di farsi calare in una cisterna piena di acciaio liquido. Nel terzo capitolo il T-800 torna per cercare di cambiare il futuro di John aiutandolo a sconfiggere il più letale modello di Terminator della storia: il T-X.
Ma non sempre la storia si sviluppa come si vorrebbe e John lo imparerà presto. Circa un decennio dopo essere sopravvissuto al T-X le macchine, gestite da Skynet, hanno preso il controllo del pianeta. La resistenza ha iniziato la sua lotta e John è entrato a farne parte.
Da qui però le strade del film e del videogame si dividono per procedere su un binario parallelo che vede comunque protagonista John Connor e i vari Terminator.
Come raramente accade nel mondo dei videogiochi Halcyon Company, titolare dei diritti per la saga e società madre di Halcyon Games, ha iniziato lo sviluppo del gioco quattro mesi prima di iniziare non solo le riprese ma, anche, la stesura dello storyboard del film. Così facendo il gioco ha avuto uno sviluppo che solo a tratti ripercorre la trama del film, e il film è completato da alcuni episodi del gioco. Entrambi sono completi ma la loro complementarità fa sì che i fan della serie possano trovare molte delle risposte che potrebbero nascere da uno o dall'altro. Il team di sviluppo che ha lavorato al videogioco si è interfacciato con quello del film e insieme hanno creato i personaggi, le location e gli eventi.
Sviluppo congiunto
Il gameplay di Terminator Salvation è quello tipico di uno sparatutto in terza persona di ultima generazione. Il giocatore si muove in ambienti completamente tridimensionali e ha il compito di sconfiggere i vari modelli di Terminator così da garantire alla razza umana la sopravvivenza. Mano a mano che il gioco prosegue, il protagonista inizia la sua crescita interiore che lo porterà ad assumere il ruolo di leader della resistenza. Inizialmente John è un giovane disilluso che, nonostante conosca il proprio destino, lotta nella resistenza come un semplice soldato. Durante il gioco inizierà ad assumere il ruolo con il quale siamo abituati a conoscerlo. Il gioco ha uno sviluppo abbastanza lineare, John deve procedere tra i vari livelli completando le missioni assegnate, ma in base al numero di componenti del team gli scenari aumentano di dimensione e i nemici variano il loro modo di muoversi sul campo. Durante la nostra prova abbiamo potuto sperimentare cosa significhi lottare, anche solo in modalità facile, contro quattro Terminator (due terrestri e due volanti). Ciascun robot, infatti, ha un determinato modo di essere distrutto e non è facile posizionarsi in modo ottimale se si sta cercando di evitare di essere presi nel fuoco incrociato. E' qui che i componenti del team assumono un ruolo fondamentale. Grazie al loro modo di agire, purtroppo, non è possibile dare ordini diretti se non "tenere la posizione" o "attaccare", il giocatore potrà trovare il momento ideale per l'attacco. Il tutto cercando di non ferire i propri compagni, conservare al meglio i mezzi disponibili e non surriscaldare le armi. Purtroppo l'unica modalità multiplayer presente sarà quella in cooperativa locale e non è previsto, almeno al momento, alcun tipo di modalità online.
Grafica cristallina
Chi segue il mondo dei giochi conosce Ghost Recon Advanced Warfighter e ne apprezza il realismo e, soprattutto, la grafica. Il lavoro fatto dagli sviluppatori di Grin è stato apprezzato da molte parti e quello fatto in questo gioco lo sarà ancora di più. Le città, infatti, sono riprodotte in modo molto convincente, soprattutto per quanto riguarda la resa dello stato di devastazione causato dalla guerra nucleare innescata da Skynet un decennio prima dello svolgimento dei fatti narrati nel gioco. Lo stesso si può dire per i pochi mezzi funzionanti che si possono vedere.
Le strade, infatti, sono piene di mezzi abbandonati, gli edifici diroccati e la natura sta iniziando a fare il suo lavoro per cancellare quanto creato dall'uomo nei millenni che lo hanno visto dominare il pianeta. Nella versione da noi provata, che non mostrava ancora la grafica definitiva, abbiamo notato pochissimi difetti. Se si eccettua la "scalettatura" tipica di un anti-aliasing disattivato e altri effetti minori, il gioco è dettagliato sia per gli scenari sia per i personaggi visualizzati sullo schermo. Come in Ghost Recon Advanced Warfighter abbiamo notato che la visualizzazione di amici, nemici, armi e munizioni nascosti alla vista in modo completo o parziale è affidata ad un profilo colorato (bianco per gli amici, rosso per i nemici e verde per le armi) che, nel caso dei nemici, si attiva solo dopo che questi hanno attaccato una prima volta o sono stati avvistati.
Le nostre sensazioni
Durante la nostra prova abbiamo avuto modo di apprezzare molti aspetti di questo gioco ispirato al mondo visto in Terminator. L'ambiente è cupo e la tensione è sempre altissima. I robot sono ovunque. Il cielo è attraversato da droni e oggetti volanti mentre sul terreno sono presenti Terminator meccanici dalle sembianze simili a un granchio. Essendo ambientato circa due anni prima del film (la guerra è ancora all'inizio e John deve assumere il ruolo con cui siamo abituati a pensarlo) questi Terminator possono essere distrutti perché ancora fatti di acciaio rinforzato. Il T-1000 non è che un progetto ma si potranno vedere i suoi predecessori T-800. Anche in questo caso lo scheletro sarà costruito in materiale "normale" e non avrà ancora le doti di resistenza viste nel primo film. Una volta iniziato il gioco pochi passi ci separano dal primo scontro con Skynet e i suoi robot. L'azione è frenetica e si deve essere ben consci di dover utilizzare i ripari in quanto uno scontro diretto è l'ultima cosa da fare contro una o più macchine. Le macchine, infatti, sono sempre in condizione di superiorità numerica, possono arrivare da tutte le direzioni e utilizzano un tipo di combattimento mirato all'ottimizzazione del risultato. Una volta scoperti, quindi si verrà bersagliati dai colpi di più robot, nel caso in cui siano presenti droni volanti questi forniranno utili "comunicazioni" ai robot terrestri per individuare i bersagli. La tattica migliore quindi, è quella di nascondersi, cercare di "distrarre" l'avversario e colpirlo nel suo punto debole.
Molto più facile a dirsi che a farsi. Mentre i Terminator dispongono di colpi quasi infiniti e possono travolgere qualsiasi essere umano senza problemi, la resistenza disporrà di armi convenzionali come le normali carabine M4 o M16, fucili a pompa, bombe a mano e RPG equipaggiati con un numero di colpi reale. Finiti questi l'unica alternativa è scappare alla ricerca di un'altra arma funzionante. Nel caso in cui si trovino delle minigun, magari montate su un veicolo ancora funzionante, la potenza di fuoco migliora ma bisogna fare attenzione a non surriscaldarle per evitare che queste smettano di funzionare. Durante il gioco è possibile portare con sè solamente due armi da fuoco e due da lancio che possono essere ciclate molto velocemente utilizzando la combinazione pad e stick.
Rimaniamo quindi in attesa della versione definitiva, in vendita dalla fine di maggio, che precederà di circa una settimana l'uscita del film, prevista invece per il 5 giugno.
Intervista a Cos Lazouras, Presidente di Halcyon Games
Multiplayer.it: Buongiorno Cos, ci hai parlato del modo in cui i vari modelli di Terminator interagiscono tra di loro adattandosi alla situazione. Possono anche decidere, in base alla situazione di "entrare in scena" da altri punti all'interno dello scenario?
Cos Lazouras: No, i livelli sono scriptati e i robot entrano sempre da un determinato punto d'ingresso. L'intelligenza artificiale entra in scena in un secondo momento. Se ci si aspetta l'ingresso di un Terminator da un punto e lo si aspetta questo entrerà ma cercherà subito di eliminare le minacce per garantire la sua incolumità muovendosi in base alla situazione che si troverà ad affrontare. Da questo punto di vista possiamo dire che in base all'azione non ci sarà mai un livello uguale all'altro come succede, per esempio, in titoli come Call of Duty dove non solo i nemici entrano in scena dallo stesso punto ma si comportano sempre in modo identico.
M.it: Durante la presentazione ci hai accennato alla modalità multiplayer cooperativa. Avete previsto anche altre modalità di gioco multiplayer?
CL: Inizialmente avevamo previsto una modalità di gioco in cui gli umani avrebbero affrontato i terminator, ma ci siamo resi conto che non sarebbe risultata divertente vista la sproporzione tra le due fazioni. Abbiamo quindi optato per una modalità cooperativa in locale, decisamente più in linea con il titolo. In futuro però non escludiamo di implementare altre modalità di gioco, magari online.
M.it: Durante il gioco in coop abbiamo notato che noi o il nostro partner, una volta terminata l'energia, non morivamo ma dovevamo attendere che l'altro giocatore intervenisse per iniettarci un po' di energia. Si può morire in modalità cooperativa?
CL: La gestione dell'energia in modalità coop è particolare. Una volta sconfitti si può morire ma prima c'è un lasso di tempo in cui il partner può intervenire e aiutarci. Certo se uno dei due è, per così dire, a terra non si potrà passare al livello successivo. È il team che deve superare il livello, non un singolo giocatore.
M.it: Ci avete spiegato che il gioco è ambientato a Los Angeles. Fino a che livello si spinge la fedeltà nella riproduzione della città?
CL: Los Angeles è una città enorme, anche per gli standard americani. Il gioco inizia da Eagle Rock, una località abbastanza lontana dalla Los Angeles a cui siamo abituati a pensare, per poi avventurarsi in altri quartieri come, per esempio, Downtown.
M.it: Si possono guidare veicoli?
CL: No, si può salire e combattere dai veicoli ma non guidarli.
M.it: Sono stati impiegati consulenti per le armi e per le tattiche utilizzate nel gioco?
CL: Sì, visto il lavoro fatto con il team che ha curato il film abbiamo pensato di sfruttare le conoscenze degli stessi esperti che hanno curato la preparazione degli attori. A questo proposito, ricordando che tutto quello che si vede nel gioco è stato realizzato anche per il film, posso dirvi che la minigun a canne rotanti che si vede utilizzare dai T-800 è stata realmente costruita e messa in funzione con proiettili veri. E' stato davvero impressionante.