C'è stato un momento, circa una decina di anni fa, in cui Telltale Games ha regnato nel panorama dei videogiochi grazie alle sue appassionanti avventure narrative. Con l'acquisizione dei diritti delle serie The Walking Dead e Fables, infatti, gli ex sviluppatori di LucasArts hanno conosciuto un enorme successo. E dopo essere sopravvissuti al terrificante mondo dello show zombie di AMC e aver indagato su terribili crimini nella fiaba thriller di The Wolf Among Us, i giocatori hanno avuto sempre più sete dei loro giochi narrativi e lo sviluppatore non ha di certo lasciato a bocca asciutta. È seguita così una sequela di titoli legati a serie appartenenti a videogiochi, cinema, serie TV e fumetti... fino ad arrivare ad un punto critico.
Nel 2018 Telltale Games taglia quasi il 90% del personale dopo che lo studio vede negarsi importanti finanziamenti da partner terzi. Dopo liquidazioni e vicissitudini legali varie, nel 2019 LCG Entertainment, una holding con base in California, acquisisce il defunto studio di sviluppo, che rientra così in possesso delle vecchie licenze e al contempo se ne aggiudica di nuove. Il nuovo corso di Telltale Games riparte così dal seguito The Wolf Among Us 2 e da una nuova avventura in veste di publisher, ambientata nell'universo fantascientifico della serie TV The Expanse. Prodotta da Syfy per le prime tre stagioni e salvata successivamente da Amazon per le restanti tre (per un totale di sei stagioni), The Expanse è una tra le serie TV fantascientifiche più apprezzate degli ultimi anni, così come la serie omonima di romanzi che l'ha ispirata.
In Italia le avventure dell'equipaggio della nave spaziale Rocinante hanno avuto un impatto minore rispetto al successo avuto negli States, supponiamo per un generalizzato disinteresse del pubblico nostrano al genere sci-fi. Eppure, The Expanse è una serie che ha molto da offrire e anche Telltale lo sa. In collaborazione con Deck Nine (il team dietro a Life is Strange: True Colors), la casa di produzione californiana punta tutto su un prequel dai giusti presupposti per accontentare sia i fan della serie che i nuovi giocatori. The Expanse: A Telltale Series uscirà in forma episodica a partire dal 27 luglio su Xbox, Playstation e PC tramite Epic Games Store. Gli altri episodi saranno pubblicati nelle dieci settimane successive. Noi siamo volati a Los Angeles per provare in esclusiva l'Episodio 1 di The Expanse: A Telltale Series e siamo pronti a raccontarvi le nostre impressioni.
Trama e regia
L'universo narrativo di The Expanse è vasto e sorprendentemente dettagliato, e nei prossimi giorni vi racconteremo in uno speciale dedicato perché non dovreste farvi sfuggire questa meravigliosa space opera. Per comprendere invece questa prima prova con il gioco invece, vi basta un breve incipit narrativo. L'avventura inizia con un flash forward, in cui vediamo l'ammutinamento della Artemis, una nave di razziatori spaziali che ripuliscono relitti abbandonati per ricavarne un profitto. Camina Drummer, la protagonista, è l'XO (Executive Officer) dell'Artemis, e viene incaricata dal capitano di organizzare una nuova missione. L'equipaggio infatti si è appena imbattuto in un relitto che scotta, la UNN Urshanabi, una nave della Marina delle Nazioni Unite sparita inspiegabilmente dai radar, senza lanciare messaggi di soccorso e data per dispersa. Una nave di quella portata non sparisce nel nulla... a meno che non trasporti qualcosa di segreto e molto prezioso.
Così Drummer, e per estensione il giocatore, viene incaricata di preparare un missione di recupero, visto che le provviste della Artemis si stanno rapidamente assottigliando. Nei primi venti minuti di gioco si fa la conoscenza dell'equipaggio della Artemis, composto da timoniere, medico, ingegnere e marinai. Inoltre grazie a messaggi sparsi per la nave, linee di dialogo e un ricordo di Drummer, sarà possibile ricostruire un po' di contesto del mondo di gioco e del passato della protagonista, comprendendolo anche senza essere troppo esperti della serie.
Abbiamo poi continuato a giocare per altri quaranta minuti circa, ricongiungendoci a quanto visto all'inizio dell'episodio. Ovviamente questo primo capitolo non terminava lì ed è probabile ci fossero ancora parecchi minuti da giocare. La durata dell'esperienza è strettamente legata a quanto il giocatore decide di esplorare e dare seguito ad incarichi secondari, di cui vi parleremo tra poco. In generale le avventure Telltale non hanno mai superato le due ore ad episodio e supponiamo che anche The Expanse rimanga allineato con le precedenti produzioni.
La prima ora di gioco ci ha convinti dal punto di vista narrativo e di adattamento: l'incipit risulta chiaro a chi non conosce la serie e i fan apprezzeranno molto tono e taglio delle cinematiche, che ripercorrono in modo decisamente pedissequo quanto fatto dai registi della serie TV. Ci sono un paio di cameo importanti nella prima ora e gli amanti dello show riconosceranno le inconfondibili voci di Shohreh Ashdashloo e Jared Harris. Il tutto poi è sorretto dall'interpretazione della sempre magnifica Cara Gee, che interpreta Drummer nella serie TV e ha partecipato alla produzione del videogioco, sia in cabina di doppiaggio sia per il motion capture delle cinematiche. Nota molto importante che sicuramente rasserenerà i fan di The Expanse: tutto quello che è stato scritto per il videogioco ha passato il vaglio di Daniel Abraham e Ty Franck, i due che sotto lo pseudonimo James S. A. Corey hanno scritto la saga letteraria che ha originato il tutto. Un controllo qualità che non tutti gli adattamenti contemporanei possono vantare.
Gameplay e esplorazione
L'azione di gioco in The Expanse: A Telltale Story si divide principalmente in due momenti separati: l'esplorazione libera del mondo di gioco e le cinematiche interattive. Ognuna di queste due fasi è distinta da meccaniche proprie, e facilmente intuibili, dove una influenza l'altra e viceversa. Durante le parti di esplorazione si ha il controllo di Drummer, con un'inquadratura in terza persona. Ci si può muovere liberamente e interagire con lo spazio circostante, originando dialoghi diretti con i personaggi non giocanti oppure ricevendo un'analisi o un'opinione dalla voce interiore della protagonista. Questi in particolare sono molto utili per ricevere un contesto dettagliato dell'universo narrativo, immagazzinando nozioni importanti per le scelte da fare in seguito. L'arco narrativo è ovviamente unico e orientato in una singola direzione, ma fin dall'incipit The Expanse: A Telltale Series aggiunge qualche extra secondario, che fortunatamente non è una semplice caccia al collezionabile. L'esempio riportato nel prologo è legato al medico della Artemis, Virgil.
Quando Drummer passa da ogni membro dell'equipaggio per fornire il brief della missione, trova Virgil intento ad aggiustare la stazione medica della nave. Per completare le riparazioni serve un ultimo componente, che può essere recuperato da specifici pannelli presenti nelle navi. Per questo Virgil chiederà a Drummer di recuperarne uno durante la missione sulla Urshinabi, ma non sarà un incarico obbligatorio, starà al giocatore decidere se mettersi alla ricerca del pezzo o meno. Quel che è certo è che questo avrà un impatto sia sul rapporto che Drummer ha con Virgil sia sulle condizioni della nave, che potrà vantare o meno una stazione medica operativa. Dalla nostra prova non abbiamo capito quanto l'effetto farfalla di queste missioni secondarie sia potente e cosa comporti disattenderle o meno: il range di possibilità è compreso tra lo scenario migliore, con Virgil dispiaciuto di non aver ricevuto il pezzo, a quello peggiore, con un membro dell'equipaggio morto perché non abbiamo riparato la stazione medica. Nelle fasi interattive, per aumentare il ritmo dell'avventura, sono presenti svariati quick time event; quelli incontrati nel prologo erano molto semplici e non sappiamo se aumenteranno in difficoltà nel corso dell'avventura.
Assenza di gravità
Una peculiarità di The Expanse: A Telltale Series, già vista nei trailer e che eravamo davvero curiosi di provare, è l'esplorazione a gravità zero. La serie ricade nel sottogenere dell'hard sci-fi, ovvero quel tipo di fantascienza scientificamente accurata. Lo spazio in The Expanse si configura come il vero protagonista dell'intera space opera, un personaggio silenzioso ma sempre presente con il quale tutti devono fare i conti, compresi sceneggiatori e sviluppatori. Così a bordo della Urshinabi, completamente sventrata e per questo priva di gravità artificiale, è necessario attivare gli scarponi magnetici, che tengono Drummer ancorata allo scafo. Con questi si può camminare su tutte le superfici lisce, compresi soffitti e pareti, e capita spesso durante questo primo atto di passeggiare liberamente dagli uni e agli altri, perdendo talvolta il senso dell'orientamento. Un fatto che, ci permettiamo di riportarlo per gli appassionati della serie, ci ha fatto sorridere e fatto sentire molto terrestri, visto che i cinturiani prendono spesso in giro, se non addirittura denigrano, gli abitanti della Terra per via della loro mancanza di senso dell'orientamento in assenza di orizzonte.
Senso di smarrimento che aumenta durante le fasi in cui Drummer sgancia gli scarponi magnetici per poter fluttuare liberamente nello spazio. Quando non si è agganciati al terreno appare al centro dello schermo un indicatore fisso: la velocità e direzione della rotazione su sé stessa della protagonista varia in base alla distanza tra il puntatore e l'indicatore: più il movimento del puntatore sarà repentino più bruscamente Drummer si girerà. Non un grosso problema, se non fosse che nello spazio non esiste forza di attrito. Il risultato è un sistema di baricentro fittizio che simula il movimento libero a zero G, chiaramente mitigato per evitare incidenti con la camera in game e derivante proprio dalla scelta di posizionare la visuale in terza persona.
Scelte multiple e comparto tecnico
Abbiamo scelto di inserire i dialoghi a scelta multipla e comparto tecnico nello stesso paragrafo, pur appartenenti a aree d'interesse molto distinte tra loro, perché accomunati da un elemento comune: i dubbi rimasti post provato. Quelli relativi al comparto tecnico si risolvono molto rapidamente, perché legati principalmente alle animazioni di gioco, legnose e un po' troppo basiche per i nostri gusti, mentre quelle delle cinematiche sono state trasposte molto bene. Per dovere di cronaca, lo sviluppatore ha ricordato più volte durante l'evento che la versione provata non era quella definitiva. In effetti il gioco sembrava avere qualche problema di stuttering sui margini esterni dello schermo, oltre a qualche compenetrazione e un problema con i sottotitoli; The Expanse: A Telltale Series verrà localizzato, mantenendo il doppiaggio originale ma fornendo sottotitoli in italiano e traducendo tutti i menù di gioco. Durante la nostra prova però i sottotitoli erano composti solo da 1 e 0 e abbiamo dovuto riavviare e giocare in inglese.
Va detto che per il resto The Expanse si comporta bene: i modelli sono convincenti, gli effetti di luce suggestivi e gli scorci dello spazio aperto mozzafiato, per non parlare delle animazioni del viso che, pur un po' mitigate dall'effetto cartoonesco, sono davvero convincenti ed espressivi, compensando un po' la rigidità dei corpi.
I dialoghi a scelta multipla sono l'incognita più grande, e le preoccupazioni che abbiamo portato a casa con noi da Los Angeles sono essenzialmente due, dove la prima è legata più all'aspetto strutturale del gioco e alla mancanza di peso di certe decisioni nelle produzioni passate. Certo, sul momento, con l'angoscia del dover fare una scelta entro la fine del countdown, il peso lo si sente eccome, però ci sono sempre nel flusso narrativo una serie di nodi fissi, eventi che, non importa cosa sia stato fatto prima, accadono e basta. Questo è un modo furbetto che sia Telltale che Deck Nine in passato hanno sempre utilizzato per mantenere un certo controllo sulla ramificazione narrativa, evitando di esporsi su troppi scenari. Se prendete i prodotti più riusciti dello sviluppatore californiano e li confrontate con il diagramma delle possibili conseguenze di un Detroit: Become Human capirete rapidamente dove sta l'espediente usato.
Il secondo dubbio è direttamente legato alla connessione tra il videogioco e la serie TV, e probabilmente deriva più dal grande rimuginare fatto da chi scrive durante il volo aereo del ritorno. L'idea di vivere l'avventura non nei panni di un personaggio inventato apposta per il videogioco, ma di uno appartenente alla serie e che i fan conoscono, continua a suonarci strano, anche dopo la prova. Mentre giocavamo non abbiamo mai fatto delle scelte davvero personali, piuttosto impersonando Drummer, facendo in altre parole quello che secondo noi il personaggio della serie TV farebbe. La vera prova del nove la potremo avere solo quando proveremo The Expanse: A Telltale Series per intero, perché lì la differenza non la faranno le nostre scelte, ma quelle che lo sviluppatore ci proporrà e che, anche nei casi più estremi, dovranno essere credibili rispetto al temperamento dell'XO.
Lo ammettiamo: non abbiamo giocato abbastanza ore per farci un'idea chiara della struttura narrativa di The Expanse: A Telltale Series, dato che un prodotto di questo tipo andrebbe giocato più volte percorrendo tutti gli scenari possibili. Narrativamente ci ha convinti molto, con un incipit chiaro che catapulterà i nuovi giocatori nell'universo di The Expanse e al contempo farà sentire a casa i fan. La decisione di dare un taglio registico e cinematografico molto simile a quello della serie TV aumenta il senso di coinvolgimento e restituisce il giusto feeling allo spettatore. Lo stesso vale per esplorazione, narrazione indiretta e fasi in assenza di gravità, peccato per le animazioni durante le fasi libere, ancora molto legnose. La complessità delle ramificazioni narrative rimane una grande incognita, così come la credibilità delle azioni innescate dai dialoghi a scelta multipla.
CERTEZZE
- Adatto a neofiti e fan
- Ottima caratterizzazione del mondo di gioco
- Eccellente interpretazione del cast
DUBBI
- Animazioni legnose
- Possibile scarsa profondità delle ramificazioni narrative