Una volta avviato il gioco, data una prima occhiata alla cittadina, in pieno tran tran di quotidianità medioevale (tutto sommato affatto diverso dalla vita moderna, se non nelle forme e nei costumi), ci troviamo di fronte ad un altro elemento del gioco: dobbiamo costruire degli edifici. Che si tratti di fattorie, con relativi campi o allevamenti di bestiame, nel caso abbiamo scelto di essere dei "patron", o della serie di edifici disponibili per le varie classi.. dovremo poi aggiornarli, assumere personale e svolgere insomma tutte le attività tipiche di un gestionale o di uno strategico.
Perdo un pò di tempo a studiare i diversi tipi di edifici e le relative opzioni disponibili quando mi rendo conto che nel frattempo il mio personaggio ha cominciato (metaforicamente) a guardarmi con aria scocciata. Qualcuno qui ha bisogno di attenzione. Il tempo passa. Le relazioni sociali attendono. Ed eccoci alla parte che ci ricorda da vicino i Sims. Eh si, perchè qui c'e' da rimboccarsi le maniche, trovare un buon partito, corteggiarlo, cercare di farlo innamorare e di farsi sposare, per poi fare dei figli che continueranno la nostra discendenza. E non è mica facile, perchè a trascurarli un poco i nostri "relazionanti" si offendono. Un elemento fondamentale del gioco, infatti, è proprio il "favore" che dobbiamo in qualche modo guadagnarci da parte dei personaggi più potenti. Favore che è facilissimo perdere (basta che qualcuno parli alle nostre spalle), ma non altrettanto facile guadagnare. Ecco perciò ci si presenta la necessità di cominciare a lavorare di finezza politica, perchè si sa... maggior influenza, soldi e potere vanno a braccetto e per guadagnarli non saremo costretti a seguire strade del tutto oneste.
Tutti questi elementi si fondono fra di loro in maniera abbastanza omogenea, anche se ad un primo impatto non risulta semplicissimo imparare a districarsi con i ritmi del gioco che non sono certo lenti e i diversi aspetti da curare. In effetti, almeno inizialmente, ci si perde un pò fra le varie scelte da effettuare e le tante cose da seguire, soprattutto per quanto riguarda il discorso relazionale. Trovare sulla mappa i personaggi con i quali abbiamo necessità di interazione può risultare tutt'altro che facile. Soprattutto se nel frattempo ti stanno sabotando il magazzino, ma anche questo fa parte del gioco.
La curva di apprendimento è in ogni caso tutt'altro che bassa, almeno se si vuole arrivare a padroneggiare in maniera efficace tutti i componenti del gioco, ma una volta riusciti a districarsi ci troviamo di fronte ad un titolo che ad un primo approccio promette di essere sufficientemente complesso, dinamico ed aperto a libera interpretazione da poter garantire un numero davvero notevole di ore di gioco.
La grafica contribuisce a rendere piacevoli le sessioni. L'altissimo livello di dettaglio, la cura nelle ambientazioni e la fluidità con cui gira su un sistema medio non sono certo da non considerare.
Ad un primo approccio ritengo che il gioco abbia delle ottime potenzialità, soprattutto perchè porta una ventata di innovazione in un ambito che di novità era un pò a corto. Resta da vedere se le aspettative verranno soddisfatte dalla versione definitiva del gioco, che potrebbe rivelarsi non adatto ad un pubblico di casual gamers.
The Guild 2 è un titolo difficile da definire. Mi sono seduta davanto al PC, ho svolto il tutorial che mi ha portato attraverso le principali dinamiche di gioco, partendo dall'utilizzo basilare dell'interfaccia fino alle dinamiche politiche ed economiche che dovremo, in qualche modo, cercare di sfruttare a nostro vantaggio. Ma non è bastato a comprendere esattamente di fronte a che genere videoludico mi trovassi.
Vediamo perchè.
Scopo del gioco, in senso lato, è quello di fondare e costruire un impero economico e politico all'interno di un'agglomerato sociale medioevale, nelle varie ambientazioni rese disponibili. Possiamo scegliere fra l'anglosassone Nottingham, la germanica Heidelberg o la francese Lione, oltre a diverse altre campagne. Una volta scelta l'ambientazione che più ci aggrada troviamo le schermate di creazione del nostro personaggio, nella quale oltre a modellarne le caratteristiche estetiche dovremo inserire i punteggi base sui quali ne cresceremo poi le diverse classi ed attitudini. Chi è avvezzo ai titoli RPG non potrà non riconoscerne qui gli elementi di base. Le classi sono in realtà professioni, che segneranno il nostro stile di gioco. I punti da distribuire, che accumuleremo come esperienza, dovranno essere assegnati con oculatezza.