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The Lord of the Rings: Gollum, anteprima

Nel nuovo gioco ispirato a Il Signore degli Anelli indosseremo i panni di Gollum: ecco cosa abbiamo scoperto su questo promettente esperimento a cavallo tra due generazioni.

ANTEPRIMA di Christian Colli   —   06/01/2020
The Lord of the Rings: Gollum
The Lord of the Rings: Gollum
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Sul fatto che Il Signore degli Anelli sia una delle più grandi opere letterarie mai scritte, dovremmo essere tutti d'accordo, e siamo piuttosto sicuri che molti ritengano la trilogia di Peter Jackson - la prima, eh - una delle più grandi esperienze cinematografiche nella storia del medium. E probabilmente siamo d'accordo anche sul fatto che sono stati pochi, pochissimi i videogiochi a rendere giustizia all'immaginario tolkeniano. L'Ombra di Mordor e L'Ombra della Guerra hanno fatto parlare tanto di loro, negli ultimi anni, ma se ci pensate bene c'è una caratteristica che accomuna la maggior parte di questi giochi, a prescindere dalla piattaforma o dallo sviluppatore: sono quasi sempre titoli d'azione... in cui si ammazzano un sacco di orchi.

Forse è stato questo che ha convinto Middle-earth Enterprises, che detiene i diritti su Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit, ad affidare a Daedalic un nuovo titolo che uscirà nel 2021 per PC e per console vecchie e nuove, e che ci calerà nei panni del più insolito dei protagonisti: Gollum.

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Lo sviluppatore

Fondato nel 2007, Daedalic Entertainment è uno studio tedesco composto da un'ottantina di persone che si è fatto conoscere pubblicando alcuni indie e sviluppando avventure, come la serie Deponia, che hanno riscosso un certo successo pur rimanendo in una confortevole nicchia. Oggi la software house di Carsten Fichtelmann si prepara a fare il suo primo passo in un mondo più vasto con un titolo doppiamente mainstream, un nuovo gioco ambientato nell'universo de Il Signore degli Anelli ma anche un'avventura in terza persona che non rinuncia ai virtuosismi narrativi per i quali Daedalic è diventata famosa. Qualcuno la definisce addirittura la "Telltale Games europea", sebbene non sia esattamente di buon augurio, se consideriamo com'è finita ai ragazzi americani. Daedalic, dal canto suo, si è fatta le ossa anche in generi diversi coi vari Blackguards e lo strategico in tempo reale A Year of Rain, perciò il nuovo progetto, per quanto rischioso, non dovrebbe essere un vero e proprio salto nel vuoto.

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Sarebbe stato facilissimo riciclare lo stile e i design con cui la stragrande maggioranza del pubblico oggi immagina Il Signore degli Anelli: la visione di Peter Jackson è diventata iconica; è difficile pensare a un Aragorn che non sia Viggo Mortensen, a un Gandalf che non sia Ian McKellen o a un Gollum che non sia Andy Serkis in computer grafica. Eppure Daedelic ha deciso di percorrere una strada più tortuosa e di allontanarsi da quella familiare, ispirandosi piuttosto alle vecchie illustrazioni che raffigurano le pagine de Il Signore degli Anelli, alcune disegnate addirittura da J.R.R. Tolkien in persona. Consultando i vecchi tomi illustrati da autori come Lee, Howe o Miller, il direttore artistico Mathias Fischer ha stabilito una serie di regole nella stilizzazione di luoghi e creature per il gioco incentrato su Gollum. Non è stato facile perché sono stili, nei colori soprattutto, che mal si prestano alle necessità di un'avventura fortemente stealth, ma in quelle illustrazioni Fischer ha intravisto uno schema che ha poi esportato e ribattezzato "verticalità stilizzata".

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Gollum o Sméagol?

In pratica, ogni cosa è snellita, affusolata e protesa verso l'alto. Le strutture sono formate da costruzioni che si intrecciano come spirali, evocando sensazioni di straniamento con la loro imponenza aliena: Daedalic sta cercando un compromesso tra questo stile, quello più tradizionale visto nei film di Jackson e gli obblighi nei confronti del gameplay. The Lord of the Rings: Gollum, infatti, comincia nella fortezza di Barad-dûr , una gigantesca roccaforte composta da caserme, prigioni e fucine che si alternano a fiumi di lava e macigni sporgenti. È una specie di città cupa e miserabile in cui vivono gli orchi di Sauron e gli umani che sono stati presi come schiavi, oltre a molte altre strane creature. Nei panni di Gollum, il giocatore può sgattaiolare tra i corridoi della roccaforte e spiare, se vuole, conversazioni e interazioni che approfondiscono la storyline, offrono indizi o spalancano le porte a nuove missioni secondarie.

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Gollum si sposta in modo agile ma sgraziato, soprattutto arrampicandosi sulle pareti e saltando da una piattaforma all'altra. Attenzione però: questo Gollum non è Andy Serkis. Daedalic è stata molto chiara sulla questione, seppure esista una possibilità che a doppiarlo sarà proprio lui. Sebbene non sia trapelato ancora un'immagine definitiva della nuova interpretazione, sappiamo che sarà una creatura goffa e anziana. I suoi movimenti sentiranno tutto il peso degli anni e non ci saranno gadget o abilità da imparare che possano migliorare le sue capacità. A questo punto della storia, Gollum ha già perso l'Unico Anello da un pezzo, ma è stato deformato sia fisicamente che mentalmente. Sembra che finiremo ad esplorare località elfiche e che, a un certo punto, incontreremo anche Gandalf: la storia non seguirà il canovaccio de Il Signore degli Anelli fino agli eventi su Monte Fato, terminando invece pressapoco quando la Compagnia lascia Granburrone. In questo senso, Daedalic intende porre l'enfasi tutta sull'esplorazione e la strategia: Gollum può anche sbarazzarsi di un orco solitario cogliendolo di sorpresa, ma combattere è altamente sconsigliato, specialmente contro più nemici.

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Per chi non conoscesse il personaggio, Gollum era un Hobbit della stirpe degli Sturoi, corrotto dall'Anello quando ancora si chiamava Sméagol e trasformato nel corso dei secoli in una creatura deforme e malvagia. Nel corso della storia, Gollum sviluppa una seconda personalità, quella di Sméagol, e i ragazzi di Daedelic hanno usato questo escamotage per giustificare i monologhi del protagonista: è una tecnica molto usata nelle avventure in terza persona, anche e soprattutto per guidare il giocatore, ma se in titoli come Uncharted possiamo giustificare i monologhi di Nathan Drake col suo carattere scanzonato e il teso nervosismo di qualcuno che sta rischiando il collo, nel titolo Daedelic sono molto semplicemente le due personalità di Gollum a dialogare tra loro. Questo dualismo si riflette sul gameplay perché qualche volta capiterà che Gollum e Sméagol siano in disaccordo su un certo approccio, per esempio nel caso in cui si debba decidere se scappare a gambe levate o uccidere la guardia che ci ha scoperto.

Gollum ne Il Signore degli Anelli di Peter Jackson.
Gollum ne Il Signore degli Anelli di Peter Jackson.

È come una slot machine e l'esito cambia a seconda della personalità vincente, qualche volta con conseguenze disastrose. D'altra parte, non sarà sempre il caso a dettare legge, perché in altri momenti saremo proprio noi a decidere come svolgere una missione o risolvere un problema. Per esempio, potremo scegliere se allearci o meno con un altro prigioniero mentre cerchiamo di scappare da Barad-dûr: Daedalic azzarda persino un paragone con The Witcher 3, spiegando che affidarsi all'indole buona di Sméagol non sempre ripaga il giocatore, e qualche volta può cacciarlo in guai ancora peggiori. Considerando che il team sta sviluppando addirittura animazioni diverse a seconda della personalità dominante - Gollum si muove come un predatore, Sméagol come una preda - è chiaro che questo aspetto del personaggio svolgerà un ruolo cruciale nel gioco sia come narrativa, sia come gameplay. Sotto questa luce, The Lord of the Rings: Gollum potrebbe essere uno dei videogiochi più coraggiosi ad affacciarsi sulle nuove console, quando uscirà nel 2021, ma prima di poterci sbilanciare sulle potenzialità di questo tie-in dovremo necessariamente vedere, e magari giocare, qualcosa di più concreto.

La domanda, alla fine, non può che essere la seguente: chi vorrebbe giocare nei panni di Gollum? Si tratta indubbiamente di uno dei personaggi più affascinanti e tragici che J.R.R. Tolkien abbia scritto, ma è difficile immaginarlo in un contesto videoludico, specialmente come protagonista di un gioco d'azione, stealth o non stealth che sia. I ragazzi di Daedalic, tuttavia, sembrano aver fatto i compiti e le loro idee hanno un grande potenziale. Manca ancora parecchio tempo all'uscita del gioco, inutile dire che seguiremo lo sviluppo con curiosità e interesse.

CERTEZZE

  • Le due personalità in contrasto suggeriscono interessanti svolte nel gameplay
  • I ragazzi di Daedalic sono fan appassionati
  • L'immaginario di Tolkien non ha rivali

DUBBI

  • L'idea è originale, ma siamo sicuri che i giocatori vorranno controllare qualcuno come Gollum?
  • Sarà saggia la scelta di prendere le distanze dagli attori che hanno lavorato ai film di Peter Jackson?